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Ultimo aggiornamento mercoledì 17 febbraio 2016
Il film è l'adattamento cinematografico della rappresentazione teatrale greca "Lisistrata" di Aristofane. Al Box Office Usa Chi-Raq ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 2,6 milioni di dollari e 1,3 milioni di dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Il rapper Demetrius Chi-Raq Dupree è a capo di una gang all black che vede in quella capitanata da Cyclops i rivali. Le sparatorie sono all'ordine del giorno ma quando viene uccisa una bambina la situazione cambia. Lysistrata, la compagna di Demetrius, decide, assieme ad un'attivista afroamericana e a un sacerdote, di iniziare uno sciopero del sesso fino a quando le armi non verranno messe al bando. I maschi vengono presi in contropiede e cercano in qualche modo di non arrendersi al diktat anche se sanno di non avere molte speranze di prevalere.
Il modello questa volta per Spike Lee è alto: la commedia greca classica e, nello specifico, la "Lisistrata" di Aristofane. Colei che promosse sulle scene il primo sciopero del sesso e che affermava:" La cosa non è punto difficile! Basta pigliarli quando sono in fregola, né si posson sfogare uno con l'altro!" Il terreno più che fertile per una rilettura del tema è offerto dalle statistiche che ci ricordano che negli anni che corrispondono alla guerra in Iraq a Chicago ci sono stati più morti ammazzati che sul fronte mediorientale. Ecco allora il titolo e il nome d'arte di uno dei due capi gang che fonde le due località in un annuncio di morte quotidiana.
Lee sembra avere presente la rilettura dei classici compiuta da Woody Allen con La dea dell'amore in cui si fondevano ironia e competenza in materia. La funzione di coro rigorosamente verseggiante è affidata a un Samuel L. Jackson credibile e a proprio agio nel ruolo anche quando gli viene chiesto di fare un più che allusivo riferimento a un altro classico (questa volta del genere bellico cinematografico) oscarizzato nel passato. Ciò che colpisce positivamente è l'assoluta levità con cui il regista passa da un piano stilistico all'altro. C'è il musical, il dramma, l'invettiva, la satira pesante e perfino il grottesco (con il generale fermo alla memoria dell'esercito confederato) ma ogni modalità di approccio al tema riesce a non stridere con quelle che la precedono o che la seguono.
C'è poi la scelta coraggiosa di far guidare la rivolta a una donna afroamericana ma di affidare la predica/invettiva contro le armi e la National Rifle Association a un sacerdote bianco a cui John Cusack offre, nel corso della cerimonia funebre per la bambina uccisa, una vasta gamma di accenti che vanno dall'accorato al brutalmente accusatorio. Perché Lee non va a cercare la causa della violenza in chissà quale remota congiura ma ci ricorda che della NRA fanno parte bianchi e neri e si concentra sugli afroamericani di Chicago per ricordare ai propri fratelli quanto ci sia di responsabilità individuale in quella cartina degli Usa che apre il film e che la grafica satura di armi di ogni tipo e misura. Un monito che sembra sia stato piuttosto inascoltato dato che il film non ha avuto un grande successo in patria.
un bel film tratto da una bella storia classica Lisistrata di Aristofane , montaggio per nulla scontato con anzi diverse soluzioni molto originali quasi da video clip , non un capolavoro, forse un po troppo retorico , ma più interessante del solito minestrone