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Ultimo aggiornamento mercoledì 13 marzo 2019
La storia di Desmond T. Doss, il primo obiettore di coscienza che vinse la medaglia d'onore del Congresso per aver salvato dozzine di soldati come medico. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 2 Premi Oscar, 3 candidature a Golden Globes, 5 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 1 candidatura a London Critics, 7 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office La battaglia di Hacksaw Ridge ha incassato 5,8 milioni di euro .
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sabato 23 novembre 2024 ore 14,45 su SKYCINEMAACTION
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L'attacco alla base americana di Pearl Harbor apre un nuovo fronte delle ostilità in Giappone. Desmond Doss, cresciuto sulle montagne della Virginia e in una famiglia vessata da un padre alcolizzato, decide di arruolarsi e di servire il suo Paese. Ma Desmond non è come gli altri. Cristiano avventista e obiettore di coscienza, il ragazzo rifiuta di impugnare il fucile e uccidere un uomo. Fosse anche nemico. In un mondo dilaniato dalla guerra, Desmond ha deciso di rimettere assieme i pezzi. Arruolato come soccorritore medico e spedito sull'isola di Okinawa combatterà contro l'esercito nipponico, contro il pregiudizio dei compagni e contro i fantasmi di dentro che urlano più forte nel clangore della battaglia.
Da William Wallace a Desmond Doss, passando per il figlio di Dio e un cacciatore Maya, il protagonista del cinema di Mel Gibson è sempre lo stesso: il guerriero. Guerriero che attraverso un percorso iniziatico realizza la propria identità e impara a dominare gli eventi.
Desmond Doss, soldato senza fucile armato di fede, costruisce l'archetipo attraverso la conoscenza e l'abbattimento della 'bestialità', superando prove qualificanti che non prevedono mai l'esercizio della violenza e l'efferatezza del gesto omicida. Se Hacksaw Ridge è un film bellico che rievoca la battaglia di Okinawa, gli assalti e i ripiegamenti dell'esercito americano su e giù da una scogliera strategica e contro l'inespugnabile sbarramento nipponico, il suo eroe fuori norma è un obiettore di coscienza che crede in Dio e realizza la fusione tra destino individuale, missione storica e rispetto della legge divina.
Dentro uno spettacolo di fattura classica, che progredisce in maniera lineare e riproduce lo choc frontale di due eserciti irriducibili, emerge il soldato soccorritore di Andrew Garfield. Senza avere il phisique du rôle dell'uomo d'armi, l'attore americano è la silhouette di una narrazione esemplare che magnifica il genere bellico, prosegue l'analisi e aggiorna lo 'stato di salute' di un uomo che con la Bibbia sul comodino, il favore di Dio e l'intercessione dello Spirito Santo si è fatto attore, poi divo, poi autore, poi angelo e poi demone, implodendo come la civiltà Maya messa in scena in Apocalypto.
Dieci anni dopo l'ultima regia e cinque anni dopo un'amputazione scenica (Mr. Beaver), che conferma il fondamentalismo dell'attore e la sua rigida applicazione della Bibbia, dopo calvari personali e giorni di giudizio, Mel Gibson affonda mani, cuore e coscienza nella memoria storica e nell'immaginario mitologico. Su un concentrato di orrore ed eroismo innalza un heroic warrior, fornito di bende e morfina e più idoneo al ragionamento che al confronto fisico. Desmond Doss cuce i brandelli dei commilitoni strappati senza sosta alla furia nipponica, ricomponendo con la carne l'identità di un autore separato. Così Mel Gibson si ricostruisce e ricostruisce un trauma pescando in una biografia e nella 'memoria vivente' degli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Come per il guerriero scozzese di Braveheart, la perseveranza di Desmond Doss deriva da un trauma infantile, una perdita sul 'campo di battaglia' (domestico) che ha segnato per sempre la sua vita, condizionato imprescindibilmente il suo pensiero, sancito i suoi valori. Una 'pietra scagliata' nell'infanzia contro il proprio fratello, un deragliamento del furor guerriero che riposiziona da adulto in termini di obiezione, un'obiezione che chiede l'esenzione dal fuoco e la partecipazione senza difesa. La traiettoria esistenziale di Desmond assume la figurazione fisica del sacrificio e la radicalità dei personaggi di Gibson, che conoscono senza eccezione le tappe di un'irresistibile ascensione e questa volta di una rimediabile caduta sul campo.
Hacksaw Ridge rimarca il concetto di fede che anima ogni film di Mel Gibson, che muove ogni suo condottiero, guidato dalla provvidenza e da dio. Eroi che ridefiniscono il concetto di grandezza, recano i segni della grazia e possiedono il dono del guaritore. 'Taumaturgo' e guardiano ramingo sul campo di battaglia, Desmond cura gli effetti della caduta, rinfranca lo spirito e galvanizza l'esercito. Tra battaglie epiche, martìri esibiti e immaginario religioso, Mel Gibson produce una sintesi 'armata' del suo cinema, combinando spettacolarmente realtà storica e destino eroico. Con Braveheart, Hacksaw Ridge si impone e impone il suo potere di fascinazione che esplode in faccia come le bombe e la carne nella battaglia.
LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE disponibile in DVD o BluRay |
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Difficile negare al film di Mel Gibson una forza e un impatto fuori del comune. Anche se non siamo di fronte ad un film originale, anzi ad uno dei film più "già visti" della storia del cinema. Sì, perché Gibson costruisce un film di guerra con eroe superiore (perché posseduto da un ideale di ferro dal quale non si sposta nemmeno con le cannonate) come ne [...] Vai alla recensione »
In questo bellissimo film strutturalmente perfetto,risplende la grande personalità di Mel Gibson,attento nel riprodurre con una sapiente e meticolosa ricostruzione del passato storie vere,grazie a lui ed ad altri autorevoli registi possiamo rivivere,emozioni,stati d'animo e soprattutto conoscere e rivedere tutte le atrocità che solo la guerra può produrre,ma come altri Gibson [...] Vai alla recensione »
Spettacolare film di guerra degli anni cinquanta o sessanta, "La Battaglia di Hacksaw Ridge".Cosa aggiungere? Forse nel 2016, dopo "Flags of our fathers" e "Lettere da Iwo Jima", saremmo più volentieri ritornati sui campi di battaglia del Pacifico armati d’imparzialità ed equilibrio storico. Invece più che a Okinawa ci ritroviamo al Fosso di Helm oppure nella Terra di Mordor del "Signore degli Anelli", [...] Vai alla recensione »
Coraggio incondizionato, ferrea fede in Dio, irremovibili convinzioni e valori morali sono gli ingredienti comuni di tutti i protagonisti eroi dei film firmati Gibson. L'autore stesso è abile nel confezionare pellicole che rapprresentano l'apoteosi dell'uomo ideale così come tale immagine idealistica è impressa nell'immaginario dello stesso Mel Gibson.
La Battaglia di Hacksaw Ridge è un bel film. Non c'è nulla che non sia già stato detto o fatto in film precedenti ma Gibson confeziona comunque un buon prodotto. Il suo bisogno di un dialogo con Dio e il bisogno di vedere Dio nei suoi eroi stavolta ha il volto di Doos Desmond, giovane ordinario che Dio rende straordinario. È la storia della Battaglia di Okinawa vista [...] Vai alla recensione »
Mel Gibson ci catapulta nella guerra più cruda, violenta, esplicita, concreta e tremendamente reale degli ultimi anni. La pellicola si suddivide in due parti: la prima dedicata all'approfondimento dei personaggi, scavando nel loro passato, nei loro ideali e nelle loro ambizioni in modo più che completo. La seconda metà, invece, ci mostra un'ora buona di pura e spietata [...] Vai alla recensione »
La Battaglia di Hacksaw Ridge che ha avuto 6 nomination agli Oscar 2017 (tra cui il miglior film e la migliore regia) ha poi ottenuto due Oscar minori. Nulla da fare in una serata in cui ha predominato un ottuso politically correct e comunqe Mel Gibson aveva di fronte quello che effetivamente era il Miglior film e cioé LA LA LAND, per cui la gaffe dei presentatori ha rimediato alle incompetenze [...] Vai alla recensione »
“La battaglia di Hacksaw Ridge” (Hacksaw Ridge, 2016) è il quinto lungometraggio del regista-attore-sceneggiatore di PeeKskill Mel Gibson. Un film che è un documento imponente, forte, stomachevole, commovente, lancinante e fideistico. Col fucile e senza fucile, con gli ordini ferrei e con una soffusa è impercettibile umanità da parte di molti forse di [...] Vai alla recensione »
Mel Gibson dirige un film intenso, duro, violento. La guerra viene vissuta in prima persona e viene vista in tutta la sua brutalità: l’ultima parte del film dimostra tutta l’assurdità della guerra. Non viene risparmiata alcuna violenza, c’è sangue, mutilazioni, corpi martoriati. Viene rappresentata tutta la fragilità e la vulnerabilità dell’essere [...] Vai alla recensione »
Cresciuto secondo i rigidi precetti della professione avventista, il giovane Desmond Doss si arruola come ausiliario medico durante la seconda guerra mondiale tra le fila dei fucilieri dell'esercito, pur essendo un obiettore di coscienza. Il suo rifiuto di toccare un'arma da fuoco, peraltro sancito da una Legge del Congresso, gli causerà non pochi problemi durante il duro addestramento militare ma, [...] Vai alla recensione »
La guerra è come le rivoluzione: non è il te' delle cinque. Il fatto è che che se la guerra la vedi al cinema la guerra o dal tuo divano con accanto il tuo bicchiere favorito non avendola fatta su morti e feriti alla fine ci fai un pensiero e raffazzoni delle considerazioni, ma poi valuti solo se lo ' spettacolo' ti è piaciuto, se gli effetti speciali sono stati realistici, e ti dici che quel [...] Vai alla recensione »
Buon film. Film americano in tutti i sensi. Come Sully si Cleant Eastwood. Un film che ti riappacifica con il cinema, visto come stanno andando le cose ultimamente.Tornano gli ideali. L'ideologia. La fede. Si vive per ciò che si crede. E per ciò che si crede si è pronti a sacrificarsi. Di questi tempi non è poco. Pensare di andare in guerra in prima linea, da obiettore, [...] Vai alla recensione »
Mel Gibson non si smentisce mai. Come regista, rimane in assoluto uno dei più appossinati e fedeli alla storia/religione e alla forza delle idee pure.Un film interessante, che fa pensare e che fa venire i brividi per quanto sia reale. Sono fatti accaduti e che tutt'oggi accadono, le guerre, la violenza e le armi non smettono di esistere purtroppo. Cambiano i motivi per cui si combatte, ma lo si continua [...] Vai alla recensione »
Questo film mi ha colpito, perché vivo in una generazione in cui si sono persi valori di ogni genere, dove i ragazzi "giocano" con le armi, fanno i gangster, gli "uomini vissuti", quando di "uomo" e di "vissuto" hanno solo il sesso e gli anni che si ritrovano. Questo film dovrebbe essere visto da tutti, per sensibilizzare, per far capire che impugnare un arma non è uno scherzo, perché le armi uccidono [...] Vai alla recensione »
Dopo 10 anni di assenza,Gibson ritorna alla regia con la vera storia del primo soldato obbiettore di coscienza a essere premiato con la Medaglia d'Onore del Congresso.Un war movie dalla confezione lussuosa,in cui il regista serve la storia nel modo a lui congeniale.A una prima parte classica e romanzata ne segue una freneticissima e piena di dettagli truculenti,fin troppo dettagliati.
Non amo troppo Mel Gibson (Braveheart a parte) e questo film mi conferma il pensiero che ho sempre avuto sul regista. La prima parte e' talmente smielata che sembra un film per chi guarda le trasmissioni della De Filippi ; nella seconda parte il protagonista inizia il suo percorso millitare e la diatriba col tenente cattivo , sembra una specie di parodia del celebre sergente Hartman di Full [...] Vai alla recensione »
Noi non sappiamo cos’è la Guerra. Lo sapeva Desmond Doss e i disperati che con lui hanno calpestato il suolo di Okinawa. Terra scavata dalle bombe, percorsa dal fuoco, intrisa di sangue, puteolente di carne in decomposizione. Noi non sappiamo cos’è la Guerra. Mel Gibson ce la racconta con il linguaggio più esplicito che sia mai stato utilizzato, assestandoci il pugno [...] Vai alla recensione »
Questa sì che è una storia vera da portare sul grande schermo. Un grande esempio di quanto possa essere potente in un uomo la fede vera, non il mero fanatismo, nonché un lungo spettacolo bellico ben orchestrato da Mel Gibson. La storia di Desmond Doss mostra l'importanza di quello in cui crediamo, i nostri principi e le nostre convinzioni, che costituiscono alla fine [...] Vai alla recensione »
La vera storia di Desmond Doss, obiettore di coscienza, decorato al valore per aver salvato durante la seconda gerra mondiale, decine di vite umane nel corso una feroce battaglia sull'isola di Okinawa. Magistralmente diretto da Mel Gibson un film di onestà e coscienza,un connubio di opposti come fede e miscredenza, paura e coraggio, guerra e pacifismo.
Per un quarto storia d'amore, per un altro quarto l'addestramento di full metal jacket o ufficiale e gentiluomo (però un po' più blando) e per metà soldato Ryan (e qui siamo allo stesso livello di truculenza). Risultato finale: un film di Mel Gibson.Girato in maniera classica e lineare, tratto da una storia realmente accaduta e (credo) riportata molto fedelmente, è un film potente con al centro un [...] Vai alla recensione »
Con opportunismo e una certa malizia Mel Gibson cerca di non scontentare nessuno: i credenti e gli atei, i guerrafondai e i pacifisti dando sfogo alla sua passione per il truculento e la crudeltà gratuita. In particolare colpisce l'occhio troppo compiaciuto su fiumi di sangue, amputazioni e profusione di organi sparsi dovunque: un eccesso di violenza che impedisce allo spettatore, mediamente [...] Vai alla recensione »
Semplicemente straordinario. Duro, crudo, reale, ti sbatte in faccia la guerra come raramente visto per chi non l'ha vissuta. Disarmante il contrasto tra frotte di uomini che cadono come birilli e lui, Desmond Doss, per cui ogni uomo è degno della sua compassione anche solo per qualche istante prima di morire.
Virginia, Desmond Doss cresce in una famiglia dalle forti credenze religiose, e dovrà scontrarsi giorno dopo giorno con un padre veterano che durante la Prima Guerra Mondiale, ha lasciato sul campo cuore ed anima. È il 1942, tra gli americani si fa forte l’odio per i Giapponesi dopo la distruzione della base militare di Pearl Harbor, e Desmond decide di arruolarsi per servire [...] Vai alla recensione »
C’è una cosa che ci chiediamo sempre quando in film come questi viene mostrata la scritta “Tratto da una storia vera”: quanto c’è di vero in quello che stiamo per vedere? Bene, La Battaglia diHacksaw Ridge, ultimo film di Mel Gibson, è una delle riproduzioni cinematografiche più fedeli alla storia originale che [...] Vai alla recensione »
Una storia di eroismo americano incredibile, avvincente, a tratti sublime narrata, diretta e interpretata magistralmente. Un film in cui elementi e sentimenti contrastanti (guerra e pace, odio e amore, salvezza e morte, fede e ateismo, violenza e non violenza) invece di contrapporsi tra di loro urtando contro la sensibilità dello spettatore si fondono insieme in maniera armonica dando origine ad un [...] Vai alla recensione »
Quando si sceglie di vedere un film di guerra, allora lo spettatore non può sfuggire alle scene di guerra , le più truculente, aggressive o come direbbe il critico cinefilo “splatter”.E in questo film di schizzi e parti schizzate ve ne sono in gran quantità sangue, budella, gambe , braccia cervella , un misto frattaglie che il buon Mel Gibson , forse non [...] Vai alla recensione »
Film bellico tratto da una storia vera che offre l’occasione a Mel Gibson per realizzare un’opera con cui esalta due sentimenti molto cari all’autore americano, già posti al centro di sue precedenti lavori: la fede religiosa, in particolare quella cristiana, ed il valore guerriero. Lo stile di Gibson è un po’ ruffiano e tende ad utilizzare molti elementi che enfatizzan [...] Vai alla recensione »
La storia di Hacksaw Ridge vede protagonista Desmond Doss (Andrew Garfield, candidato all'Oscar per questo ruolo, attore in continua ascesa), giovane cristiano avventista, che decide di partire per la guerra in maniera particolare: senza imbracciare arma alcuna. Questa decisione scatena l'iniziale opposizione dei suoi superiori e la diffidenza della compagnia.
Mel Gibbson dopo la passione di Cristo del 2004, ritorna alla regia con questo film, la battaglia di Hacksow Ridge, la storia di un ragazzo che si arruola all'esercito, come medico ma senza toccare un'arma. Edward Macgregor interpreta un soldato semplice, che è contro a ogni tipo di violenza ed è molto devoto, nel bel mezzo della fine della seconda guerra mondiale.
Mi è piaciuto. Perché è fatto bene. La regia, ottima, è quella dei grandi classici americani, ma sotto un certo aspetto rinfrescata, perfetta per la storia incredibile che viene raccontata. Anderw Garfield è una gran conferma, perfettamente a suo agio nei panni di Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza a ricevere la medaglia d'onore del Congresso.
Appena entrato in sala il film inizia con: "una storia vera"... non "tratto da...". Si inizia sapendo che qualcuno ha veramente lottato in quel modo, convinto della propria fede e certo che qualcuno lassù guidasse le proprie azioni. Si può essere credenti o meno, ma è certo che questo film, nell'interpretazione degli attori, nella regia e nella sceneggiatura oltre che nel raccontare la storia incredibile [...] Vai alla recensione »
Gibson gira in maniera didattico/scolastica un buon film di guerra, raccontandoci la vera storia del primo soldato obiettore di coscienza dell'esercito statunitense. La prima parte e' un po troppo gia' vista e scontata. Il padre reduce della prima guerra mondiale che non dimentica i compagni caduti sul fronte francese, i due fratelli che si arruolano contro la volonta' dei genitoti, [...] Vai alla recensione »
Il cinema di Nel Gibson scuote la coscienza degli spettatori in un film che racconta la storia di Desmond Doss, avventista del settimo cielo, che ha deciso di arruolarsi come soccorritore medico per servire il proprio paese. Gibson ci fa entrare nella storia di Desmond Doss per poi farci vivere la truculenta battaglia di Okinawa, che non guarda in faccia nessuno.
Desmond è un ragazzo della Virginia che dopo Pearl Harbor, come tanti suoi coetanei, sente che è suo dovere arruolarsi, ma lo fa come obiettore di coscienza, rifiutandosi anche solo di imbracciare un fucile. Ufficiali e soldati pensano di avere a che fare con un vigliacco, ma in battaglia dovranno ricredersi. Il film ha serie speranze di vincerne qualcuno degli Oscar a cui è candidato; [...] Vai alla recensione »
Mel Gibson è sempre stato un cane di regista e dopo quella schifezza di Braveheart,quel polpettone idiota reazionario de Il Patriota e il pretenzioso La Passione di Cristo,Gibson era riuscito ad impressionarmi solamente grazie ad Apocalypto di cui avevo apprezzato la regia e la potenza di certe immagini e con questo ultimo film Gibson si dimostra leggermente migliorato rispetto al passato,portando [...] Vai alla recensione »
Ricordate il bel film Forest Gump. Bene. Ricorderete allora che Forest,tra le altre peripezie, finisce in Vietnam con il suo amico Bubba a fare la guerra . Durante un attacco nemico, con grande coraggio, Forest riuscirà a salvare molti suoi commilitoni ed anche il suo capitano. Per quell'atto eroico riceverà la Medal of Honor, la più alta onorificenza militare statunitense.
Riscrivo la critica il giorno dopo la visione del film diminuendo il voto. Il film è ripetitivo fino alla noia, prima di tutto, con le operazioni sempre uguali del protagonista (75, secondo i titoli di coda). Ma la storia buonista è il pretesto per una rappresentazione estremamente compiaciuta della battaglia, insistendo sui particolari più raccapriccianti a scapito della chiarezza (tutti sparano [...] Vai alla recensione »
Anche se non sapessi chi l'ha diretto, nella prima metà del film capiresti che si tratta dell'ultracattolico conversatore Mel Gibson. Ed è forse per questo che nella prima ora si assiste ad una rappresentazione fastidiosa di scene già viste, territori già esplorati e gesti che, nel filone del "soldato che parte per la guerra", non sono nuovi proprio a nessuno. [...] Vai alla recensione »
Prendete la mia recensione con con le pinze, perché fatta da una persona che in genere non ama i film di guerra proprio per il modo che hanno di gridare al pacifismo osannando le imprese belliche, cosa che a me sembra un ossimoro. Sono stata trascinata a vedere questo film, quindi, da altre persone appassionate del genere (e che non ne sono rimaste deluse) e dalla nomination all'oscar per [...] Vai alla recensione »
martedì sera, in tele niente anzi c'è pure il rischio di imbattersi in qualche talk con esponenti del Pd quindi tanto vale scendere al cinema sotto casa che danno l'ultimo film di mel gibson regista, che pur con i propri limiti culturali estetici diciamo che apocalipto non mi è dispiaciuto, e poi un pò di sangue e scene d'ammazzamenti ogni tanto ci vogliono pure. [...] Vai alla recensione »
Gentile signora Marzia GandolfiSono andato a vedere questo film con molte aspettative, confidando nelle lusinghiere recensioni che leggevo.Mi attirava la narrazione di un uomo che affrontava la guerra disarmato, che andava in guerra non per uccidere ma per salvare .Ma il film che ho visto usa questo assunto come slogan , come un cartello pubblicitario che si vede in lontananza senza in realta' nessuna [...] Vai alla recensione »
Desmond Doss è un obiettore di coscienza patriottico e coragioso. Nonostante l'ostruzionismo dei vertici militari e dei suoi stessi compagni riuscirà ad arruolarsi come soccorritore. Siamo nel '45 ad Okinawa e Desmond con tanto di inseparabile Bibbia al seguito nell'inferno di quella battaglia soccorrerà e salverà 75 suoi compagni.
Mel Gibsonriesce sempre a sorprendere lo spettatore con i suoi Film bellissimi e fortissimi da digerire emotivamente e da introiettare empaticamente: un’operazione cinematografica di cuore e di anima straordinariamente efficace! Da questo punto di vista Gibson è unico e insuperabile in quello che è diventato il suo genere: narrare cinematograficamente con talento e passione [...] Vai alla recensione »
La battaglia di Hacksaw Ridge è l’ultima apprezzabile fatica dell’attore/regista australiano Mel Gibson (Braveheart - Cuore impavido; La passione di Cristo; Apocalypto), assente dalla guida di un film dal lontano 2006. La pellicola (con 6 nominations ai prossimi Oscar) si nutre di classiche convenzioni cinematografiche rielaborate egregiamente e, come piace a Mel, della violenza [...] Vai alla recensione »
Film da vedere. 139 minuti in ci si emoziona e ci si commuove senza mai annoiarsi.
Mai visto un film così poco originale; è un'unione di tutto ciò che si è già visto prima in mille film di guerra.... un fumettone ipercalorico sui buoni sentimenti con tanto della più classica delle storie d'amore a fare da trait d'union a tutta la vicenda , stile Pearl Harbour per intenderci, con il classico sergentone istruttore rude ma dal cuore [...] Vai alla recensione »
Mel Gibson sa fare cinema, si può discutere sul fatto che in alcuni momenti lo spettacolo prevalga sull'essenza, ma non che ,alla fine, gli eventi narrati non rimangano nella memoria. Dopo una prima parte non troppo entusiasmante,(mi riferisco all'addestramento di Doss prima di avventurarsi in battaglia) il resto della pellicola è un crescendo continuo di emozioni senza pause [...] Vai alla recensione »
Un film che fa riflettere sul tema dell'obiezione di coscienza e sul tema della libertà religiosa, oggi più che mai messe a rischio dal pensiero unico dominante. Finale commovente! Consigliatissimo
Il regista ha massacarato con un'ora di combattimento noiossimo la bellezza di un personaggio che avrebbe meritato ben altra sensibilità per essere tramandato nerlla memoria collettiva. E' un film che entra nella categoria di quelle esagerazioni filmiche che incendiano un grattacielo per friggere un uovo. Peccato! E la critica lo esalta!
Desmond Doss è un nome che nessuno conosceva fino a poche settimane fa. Poi è arrivato il film di Mel Gibson La battaglia di Hacksaw Ridge e quel nome è diventato famoso. Il cinema ha adempiuto a questa funzione moltissime volte. Doss era un obiettore di coscienza, "avventista del settimo giorno". I comandamenti erano non uccidere, e non toccare mai un'arma. Durante la terribile battaglia di Okinawa -4.000 morti americani- il soldato Doss, come assistente medico, portò in salvo 75 uomini, riuscendo a calarli, con delle corde, lungo una parte altissima. Un'impresa al limite della possibilità umane. Toccò solo una volta un fucile, ma per farne parte di una barella. Fu insignito della Medaglia d'onore del Congresso, la più alta onorificenza militare.
Il film racconta del doloroso tirocinio di Desmond, maltrattato, insultato, deriso da commilitoni e da superiori. In virtù di una tenacia e di una fede imbattibili riuscì ad andare in prima linea e a combattere... senza armi.
Un'altra Medaglia d'onore del congresso appartiene a un eroe della prima guerra mondiale. È una vicenda che ha implicazioni maggiori. Nel 1940, da Washington per Hollywood, partì l'input di fare un film che sapesse accendere il tipo di passione che serviva nella circostanza: la passione per la guerra. Nel Paese ormai tutti erano per l'intervento... tranne la gente. La Warner mise a fuoco i punti fermi della "persuasione". Sarebbe stata la vicenda di Alvyn York, sergente della prima guerra mondiale, massimo eroe americano. A interpretarlo sarebbe stato Gary Cooper, massimo eroe del cinema, dunque ancora più "importante" dell'altro. Il sergente York, firmato da Howard Hawks, racconta di questo contadino del Kentuky, mite, timido, ma gran cacciatore e tiratore, obiettore a suo modo di coscienza che, militare, assume un'altra coscienza: combattere è necessario per abbreviare e vincere una guerra e salvare così delle vite.
Compie azioni umanamente impossibili, uccide quaranta nemici col fucile e fa prigioniere due intere compagnie con l'aiuto di pochi subalterni. Le metafore c'erano tutte, il dolore della decisione, la conversione, l'azione eroica sovrumana che faceva balenare la grazia con tanto di ammiccamento a un intervento superiore. Gary Cooper, il papà magnifico di tutti i ragazzi, il marito perfetto di tutte le donne, l'amico affidabile di tutti gli uomini, portava per mano l'America in guerra.
In un orizzonte hollywoodiano che rischia il conformismo anche (e soprattutto) quando affronta pigramente i temi dell'agenda sociale più democratica - dal razzismo alla questione femminile - film come La battaglia di Hacksaw Ridge o la stessa presenza del cinema di Mel Gibson appaiono come un regalo stupefacente.
Nascosto nelle forme di un cinema di guerra nostalgico e squadrato, tagliato con l'accetta del feuilleton e dipinto come un film di George Stevens degli anni Cinquanta, il progetto visionario di Gibson in verità è una sorta di folle convivenza di opposti.
Accusato banalmente di essere "di estrema destra" - e certamente ripugnante nei suoi attacchi pubblici di stampo antisemita - Gibson è in verità un biblista febbricitante, un regista che individua nel mezzo cinematografico la tavolozza più adatta a raccontare destini estremi, esaltati e pazzoidi al tempo stesso.
Proprio l'apparente classicità di La battaglia di Hacksaw Ridge serve a mitigare da una parte la furia delle sequenze di battaglia (e dire che con Salvate il soldato Ryan - sorta di specchio riflesso di questo film - pensavamo di averle viste quasi tutte), e dall'altra la paradossale vicenda dell'eroe. A differenza di La legge del signore, dove il quacchero Giosuè decide di andare in battaglia trasgredendo le regole della sua religione, e diversamente da Il sergente York, dove il tiratore scelto comprendeva che sparare al nemico avrebbe accontentato Dio e il Vangelo salvando vite umane (opera ben presente nella testa di Clint Eastwood per il suo American Sniper, e citata anche dal solito Spielberg), Desmond Doss va fino in fondo e non spara un colpo.
L'atteggiamento di Mel Gibson nei confronti della violenza non è facile da definire. Accusato di truculenza per certe scene della Passione di Cristo e di Apocalypto, eccolo tornare alla regia dopo dieci anni d'intervallo con un film di guerra che contiene sequenze non meno impressionanti: però lo fa in nome della non-violenza. La storia, vera, è quella di Desmond Doss, soldato americano che partecipò [...] Vai alla recensione »
La fede sembra, improvvisamente, tornata di moda in quel di Hollywood. Dopo il recente Silence di Scorsese, che si interroga sui (presunti) silenzi di Dio che possono sgretolare granitiche vocazioni religiose, ecco Hawksaw Ridge che, all'opposto, celebra la fermezza del «Credo». E permette a Mel Gibson di firmare, probabilmente, il suo miglior film dietro la macchina da presa.
Togliere la vita a un altro uomo è il peggior peccato agli occhi di Dio». Lo dice la mamma al piccolo Desmond, figlio che ha appena rischiato di uccidere il fratellino durante una rissa. Desmond Doss (Andrew Garfield) cresce con un unico obiettivo: non uccidere. Si arruolerà come medico durante la Seconda Guerra mondiale, rifiutandosi di sparare. Prima parte quasi comica (i superiori sono sconcertati [...] Vai alla recensione »
Si sente nel focoso passo marziale, nei dettagli cruenti e spettacolari, delle scene di guerra, nell'onore iconico del protagonista quanto Mel Gibson regista è fiero del suo filmone sulla battaglia di Okinawa, nella storia vera del soldato Doss, ostinato obiettore di coscienza che salvò 75 morenti tuffandosi nelle trincee davanti ai nemici giapponesi.
Dopo dieci anni l'«infamous» Mel Gibson torna dietro la macchina da presa e con il suo talento di cineasta riesce a far (almeno temporaneamente) dimenticare gli episodi di ubriachezza, risse, esternazioni antisemite e omofobe per cui è noto. Nominato a sei Oscar, Hacksaw Ridge è destinato a ritagliarsi un posto fra i classici del cinema di guerra hollywoodiano, in una linea che va dal Sergente York [...] Vai alla recensione »