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Ultimo aggiornamento venerdì 7 luglio 2017
In Liberia la direttrice di un'organizzazione internazionale di aiuti umanitari si innamora di un medico ma i differenti ideali li metteranno uno contro l'altro. In Italia al Box Office Il tuo ultimo sguardo ha incassato 55,2 mila euro .
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Wren Petersen, direttrice di una ONG, incontra e innamora Miguel Leon, chirurgo spagnolo che 'opera' su campo. Impegnati corpo e anima in Liberia, martirizzata da una feroce guerra civile, tamponano come possono ferite e orrore. Uniti nel sentimento ma divisi sulla politica da adottare nell'emergenza, si prendono e si lasciano sotto le bombe e i colpi dei ribelli. Separati dal dolore muto a cui assistono troppe volte impotenti, si ritrovano un'ultima volta. Wren ha deciso di abbandonare, adoperandosi diplomaticamente per i diritti dei rifugiati, Miguel di procedere perché agire e soccorrere è il solo modo che conosce per essere.
Star al servizio di una causa, Charlize Theron ripete l'esperienza di Angelina Jolie in A Mighty Heart - Un cuore grande, producendo il medesimo effetto: una dissonanza insopportabile, un'incongruenza persistente. Il problema non è la qualità dell'interpretazione, Charlize Theron è un'attrice di pregio, ma il volto riconoscibile tra tutti. Impossibile ridurre l'aura magica e l'abbagliante natura divistica dell'attrice che resiste al personaggio.
Precipitata da Sean Penn nel mezzo di una guerra civile, la Theron fa di tutto per apparire una donna che vive nel mondo accanto all'eroico (ed erotico) dottore catalano di Javier Bardem. Diversamente il regista non mette in atto nessun tentativo di desacralizzazione, esagerando la drammatizzazione, insistendo sul volto amato, la Theron è sempre al centro del quadro, riducendo l'esperienza umanitaria in Africa a mero ostacolo melodrammatico.
Meno abile di Michael Winterbottom (A Mighty Heart - Un cuore grande) a fare degli avvenimenti maggiori dell'attualità materia del proprio cinema, Sean Penn cede a un voyeurismo abietto e stabilisce una simmetria ardita (e sconveniente) tra la barbarie dei conflitti africani e la storia d'amore fra due medici senza frontiere. Almeno geografiche perché Wren e Miguel tirano tra loro una linea di confine al di là della quale maturano ciascuno la propria idea di mondo e di coppia e oltre la quale non potranno spingersi senza dichiararsi guerra, senza farsi male. Ma poco importa, ci importa o ci dovrebbe importare di loro davanti ai fatti africani, frammenti del mosaico impazzito del disordine mondiale, che Penn vorrebbe indagare, denunciare, condannare.
C'è un problema 'etico' in The Last Face che sconcerta mescolando realismo e naturalismo, tragedia e mélo. L'errore, fatale e imperdonabile, è la glamourizzazione del soggetto, che capitalizza un trauma collettivo ed elude qualsiasi riflessione. In caduta libera tra ralenti e soft focus, tra amore adolescenziale e visione umanitaria naïve, l'attore americano muove i suoi amanti tra africani gentili e assassini cattivi, escludendo i nativi, sudanesi o liberiani che siano. Questi ultimi servono soltanto la liaison mentre l'Africa è inscenata come immensa zona di guerra, senza analisi, senza profondità, mescolando tutti i conflitti come si trattasse di un inferno allargato. Dietro a Bardem, altrove più ispirato, il nulla. Penn tradisce i propositi di partenza, piantando il chiodo dell'ingerenza emozionale nel cuore del continente.
Film per turisti del diritto umanitario e per tutti quelli che vogliono farsi del bene negli angoli 'caldi' del mondo, The Last Face soddisfa, in maniera egocentrica e narcisistica, l'invisibile egoismo occidentale. Sean Penn sbaglia tutto, sbaglia troppo e resta lontano da Lupo solitario, La promessa, Into the Wild.
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Cinema è inqradatura. il film "Il tuo ultimo sguardo" è una seguenza di inquadrature originalissime, a partire dalla prima che annuncia tutto il dramma che seguirà attraverso la trasversale ripresa di Janvier Barden nel ruolo del medico spagnolo Miguel. Cinema è trama. Miguel, un uomo normale, ne eroico, nè erotico, solo apparentemente disincatato nei [...] Vai alla recensione »
Wren (Charlize Theron) è una giovane dottoressa che dirige una ONG, “Médecins du Mond”, impegnata in operazioni di soccorso in territori agitati da guerre civili. Si reca in un territorio africano per relazionare alla fondazione l’operato del personale lì presente. Viene ignorata inizialmente dalla squadra medica della quale fanno parte una sua amica, Ellen [...] Vai alla recensione »
"Il Tuo Ultimo Sguardo" con la regia di Sean Penn narra la storia d'amore tra una direttrice di un'associazione umanitaria ed un medico che presta il proprio servizio tra le popolazioni dei paesi africani, quali la Liberia, devastati dalle continue guerre civili. Nel corso di una pericolosa missione i due suddetti protagonisti (Charlize Theron e Javier Barden) si conoscono e [...] Vai alla recensione »
Wren (Charlize Theron) è una giovane dottoressa che dirige una ONG, “Médecins du Mond”, impegnata in operazioni di soccorso in territori agitati da guerre civili. Si reca in un territorio africano per relazionare alla fondazione l’operato del personale lì presente. Viene ignorata inizialmente dalla squadra medica della quale fanno parte una sua amica, Ellen [...] Vai alla recensione »
Non si tratta di certo di uno dei migliori film di Sean Penn ma distorcere un film nei confronti di uno spettatore medio che non ha idea di cio che succede in Sudafrica e che ha il diritto di conoscere almeno le basi e poi informarsi e approfondire e un peccato grave (non religioso ma umano). Quando si legge la recensione di mymovies ci si chiede come e possibile che Sean Penn abbia fatto un film da [...] Vai alla recensione »
Mi aveva attirato la regia di Sean Penn. Mal, anzi, malissimo me ne incolse. Film pessimo, buonista, zeppo di luoghi comuni, triti e ritriti. Mai fidarsi a scatola chiusa del nome di un regista o degli attori. La prossima volta sarò più accorto.
Si sbaglierebbe a sottostimare, addirittura snobbare, il Sean Penn regista. Nato il 17 agosto 1960 a Santa Monica, California, l'uomo è famoso per quel che ha fatto davanti alla macchina da presa, e co me altrimenti? I suoi sforzi gli hanno fin qui garantito i favori del pubblico, un solido plauso critico e una miriade di riconoscimenti, tra cui due Oscar da migliore attore protagonista: nel 2004 per [...] Vai alla recensione »
Ostinato, passionale, sincero, maldestro con la stampa e completamente incapace d'ironia, Penn è un bersaglio facile. E, nonostante l'umanitarismo turistico del suo film non sia peggio di quello che passano polpettoni pieni di sè come The Constant Gardener o Babel , Il tuo ultimo sguardo è stato oggetto di scherno a partire da Cannes 2016. Tratto da una sceneggiatura originale di Erin Dignam, ambientato [...] Vai alla recensione »
Anche al cinema esistono le malattie infettive d'autore: il fellinismo, la sindrome di Allen, il morettismo, il morbo di von Trier. La malickite (da Terrence Malick) è un virus del fuori campo monologante su tappeto minimalista di violoncelli: la voce del protagonista interroga tutti, se stesso, la storia, i personaggi, le formiche e i sassi (dall'uso all'abuso c'è cascato anche il portatore sano). [...] Vai alla recensione »
Lui è un medico «senza frontiere» piacione, impegnato nei campi profughi africani; lei, dirige una associazione umanitaria e lo conosce in missione. Finiranno a letto, mentre intorno a loro l'orrore è fatto di stragi e corpi martoriati. Penn alla regia dimostra di non aver mai «in mano» il film, deragliando nella spettacolarizzazione della violenza, contrapposta a una poco appassionante storia d'amore. [...] Vai alla recensione »
Non ci piacciono i «buh» ai festival: le platee specializzate dovrebbero usare modi più articolati di espressione. E tuttavia è difficile non condividere le motivazioni di quanti lo scorso anno a Cannes hanno fischiato Il tuo ultimo sguardo. Alla sua quinta regia, Sean Penn firma la sua pellicola più pretenziosa e narcisista perché appare evidente che nella figura maschia, coraggiosa e impegnata del [...] Vai alla recensione »
Caso esemplare, questa sesta regia dell'attore Sean Penn, di importanti intenzioni naufragate in un esito gonfio di enfasi. Fino a risultare controproducente. Tema: la spietata guerra civile che per quasi tutti gli anni 90 fino al culmine del 2003 ha insanguinato la Liberia, piccolo stato dell'Africa occidentale. Con la barbarie dei bambini-soldato imbottiti di droga, e un bilancio di vittime vicino [...] Vai alla recensione »