Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, Storico |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Giorgio Molteni, Daniele Santamaria Maurizio |
Attori | Giuseppe Maggio, Marika Frassino, Lorenzo De Angelis, Roberto Calabrese, Tatiana Luter, Luca Biagini Enrico Mutti, Lorenzo Flaherty, Martina Colombari, Antonio Serrano, Marco Di Stefano, Massimiliano Pazzaglia, Paolo Romano, Fabrizio Giannini, Gianni Federico, Guglielmo Guidi, Micol Azzurro, Lina Bernardi, Roberta Garzia, Raffaella Illiceto, Giovanni Buzzati, Piero Nicosia. |
Uscita | giovedì 29 maggio 2014 |
MYmonetro | 2,03 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 23 luglio 2014
La prima ricostruzione cinematografica delle terribili vicende che sconvolsero l'Italia negli anni '70. In Italia al Box Office Bologna 2 agosto... I giorni della collera ha incassato 29,6 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Roma, anni di piombo, teatro di una "guerra civile" fra fazioni contrapposte e dello "spontaneismo armato" di giovani extraparlamentari che hanno come obiettivo il sovvertimento dello Stato. La storia si concentra sui Nuclei Armati Rivoluzionari, formazione di estrema destra di cui sono esponenti di spicco Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, che nel film prendono gli pseudonimi di Alviero Fiori e Antonella De Campo. Di azione in azione, i N.A.R. si muovono in acque sempre più profonde e pericolose, ma il loro agire random viene intercettato dalla massoneria, i servizi segreti deviati, la criminalità organizzata, ognuno con il proprio motivo per voler pilotare le rappresaglie criminali dei gruppi eversivi.
L'escalation di violenza che caratterizza quel difficile periodo culmina nella strage alla stazione di Bologna, nella quale Alviero/Giusva, nel film come nella vita, nega di aver avuto parte. Una tragedia annunciata di cui, secondo la regia del film, erano stati allertati molti personaggi di spicco della magistratura, del Sisde e della Digos. Ma l'incrocio di interessi e negligenze ha fatto sì che la strage andasse a compimento e segnasse la Storia d'Italia come uno dei delitti più efferati di tutti i tempi.
Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio provano a ricostruire pezzo per pezzo le dinamiche che hanno condotto a quel 2 agosto e la fitta rete di connivenze che ha fatto da sfondo, e da mandante, alla tragedia. Mescolando scene di finzione a materiali di repertorio i registi riproducono il clima infiammato di quegli anni, fornendo una grande quantità di dettagli che sono evidentemente il frutto di una ricerca approfondita da parte di Molteni e Santamaria Maurizio nonché dello sceneggiatore Fernando Felli.
La resa artistica di Bologna 2 agosto... i giorni della collera non è tuttavia all'altezza dell'impegno profuso nell'opera di documentazione degli eventi. Lo stile "sporco" della regia, che vorrebbe richiamare quello del cinema di fine anni Settanta, risulta datato e insufficiente a suggerire uno sguardo nuovo e originale su un periodo storico di difficile decodificazione. I dialoghi sono spesso didascalici e declamatori, la recitazione è rigida e retorica, il commento musicale sottolinea ogni scena con enfasi eccessiva.
Se da un lato va lodato il coraggio di Molteni e Santamaria Maurizio nel mettere in scena con dovizia di particolari quegli eventi del nostro passato recente che il cinema italiano (salvo rare eccezioni) ha colpevolmente evitato, dall'altro la scelta del tema e l'onesta delle intenzioni non giustificano una confezione così pedissequa. Manca, soprattutto, un punto di vista forte che non si limiti alla successione temporale degli accadimenti ma tenti un'interpretazione storica dei fatti, fornendo una chiave di lettura che vada oltre la testimonianza documentaria. A fine visione abbiamo sì raccolto molte informazioni interessanti, ma non sappiamo nulla di più di quanto le analisi storiche e mediatiche ci abbiano già raccontato: mancano una visione autoriale e una forma filmica che sappiano elevare la narrazione al di sopra del mero resoconto fattuale e dare profondità e rilevanza attuale ad una storia che condiziona pesantemente il nostro presente e, quel che è peggio, rischia di ripetersi.
Appena uscito nelle sale, il film Bologna 2 agosto- I giorni della collera, vuole raccontare i retroscena della spaventosa strage di Bologna, spiegare al telespettatore cosa mosse gli esecutori e i mandanti, spingendolo a porsi quelle domande che ancora oggi rimangono senza una risposta. La trama Il film-documentario di Molteni e Santamaria Maurizio, girato con [...] Vai alla recensione »
Il fil e' colmo di errori storici, partendo dall'inizio dove i ragazzi uccisi ad Acca Larantia furono 3 non 2, la Mambro gia' faceva parte del Fronte della Gioventu' fu Valerio Fioravanti che arrivo' dopo e li la conobbe ,il film dice al contrario , goffa anche la ricostruzione dei NAR ,come la scena della Chiesa non ci fu' mai nessuna ragazza che si penti' e tantissimi altri errori ,un film neanche [...] Vai alla recensione »
Inizierò elencando quanto nel film non va: Molteni e Santamaria Maurizio hanno fatto una sorta di"collage"di brani(documenti, articoli, quanto si desume da atti processuali etc.)e da scene d'azione più o meno ricostruite e l'operazione non convince sempre, francamente, in quanto il patchowrk(diciamo così)non porta sempre alla conoscenza che si vorrebbe dare allo [...] Vai alla recensione »
Argomento importante trattato come un serial tv, gli attori sono gli stessi , lo stile è lo stesso, i fatti, tragici sono noti in parte, e non si capisce bene dove sia romanzata e dove sia aderente alla realtà la storia raccontata. I nomi dei protagonisti sono stati cambiati, forse ci sarà una ragione legale, ma è una grave pecca, quei nomi li conosciamo [...] Vai alla recensione »
Se questo film fosse un piatto, sarebbe di sicuro un minestrone: gonfia, ma non sazia, pieno di roba, anche se leggero. Ed è proprio su queste due antinomie che qualcosa non regge. O sei pesante, nutriente come una cassoeula, o leggero come un’insalatina. Anche se ognuno ha un apparato digerente differente, cioè un metro di giudizio proprio, le calorie non mentono.
Il film mi è piaciuto molto, non possiamo aspettarci certamente un film di Sorrentino semplicemente perché i mezzi a disposizione non sono gli stessi. Solo la protagonista risulta un po' forzata ma è un film che può benissimo andare in tv sostituendo il grande trash che la abita. Non mi ha mai annoiata e riconosco l'impegno di chi ha lavorato duramente.
Un bel film italiano. Da vedere per ricordare , per perdonare e per fare il proposito che atti così atroci per il paese tutto non si ripetano più
Solo una precisazione, la ragazza che alla fine del film si pente è Barbara, personaggio di fantasia e non Francesca Mambro come erroneamente detto da Gairt nel suo commento. Un po' più di esattezza non quasta soprattutto quando si dice che questa scelta abbia bollato il film da parte dell'Associazione delle Vittime della Strage.
Per me il film e' piaciuto molto, fa riflettere e allo stesso tempo ci fa rivivere quegli anni maledetti per non dimenticare le vittime e disprezzare chiunque commette simili atrocita' chiunque essi siano e da qualsiasi parte politica essi appartengano . . .
Premetto che non sono un esperto di cinema, ma certe cose so riconoscerle, decisi di andare al cinema con un'amica per vedere un film interessante che potesse ben illustrarci la strage accaduta più di 30 anni fà, prima di andare come di consueto mi ero un pò informato sul web riguardo il contesto storico dell'epoca, ma già dopo 10-15 minuti dell'inizio del film [...] Vai alla recensione »
Ecco come da tragici fatti di cronaca può nascere un film (involontariamente) comico. Nel 1978 i giovanissimi terroristi inri Fiori e de Campo (!) puntano alla rivoluzione armata. Li appoggia un facsimile di Lido Gelli, che trama giocando abiliardo. Il giudice Lorenzo Flaherty indaga con la giornalista stracotta Martina Colonibari. Mancano solo Totò e Peppino. da Il Giornale, 29 maggio 2014
Due agosto 1980, la strage di Bologna: 85 vittime e 200 feriti. Ultimo atto della strategia della tensione finita con la condanna degli esecutori materiali - i nar Mambro e Fioravanti -e quella di Licio Gelli e Francesco Pazienza per il depistaggio delle indagini a tutt'oggi una verità incompleta restano sconosciuti i mandanti di questa ennesima pagina nera della «notte della Repubblica» fin qui il [...] Vai alla recensione »
Mambro, Fioravanti, i Nar, Licio Gelli e la strage di Bologna diventano un festival di cliché (delinquenti giovani e bellocci sempre al tavolo da biliardo come in Romanzo criminale) e facce da fiction tv (può essere credibile Martina Colombari come giornalista d'assalto?) con nomi e cognomi diversi a evitare grane giudiziarie. La montagna era altissima da scalare ma la spedizione guidata da Molteni [...] Vai alla recensione »