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Ultimo aggiornamento mercoledì 11 marzo 2015
The Search è un remake del film del 1948 di Fred Zinnemann. In Italia al Box Office The Search ha incassato 55,3 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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1999. Seconda Guerra in Cecenia. Dopo l'uccisione dei genitori a cui ha assistito non visto, Hadji (nove anni) prende in braccio il fratellino neonato e fugge. La sorella maggiore, sopravvissuta, si mette a cercarli. Intanto Hadji, dopo aver messo al sicuro il neonato, incontra Carole, una funzionaria dell'Organizzazione europea per i diritti umani. La donna decide di occuparsi di lui. Seguiamo in alternanza anche le vicende del ventenne Kolia, recluta dell'Armata Russa.
Grazie al successo e agli Oscar vinti con The Artist Michel Hazanavicius ha potuto permettersi di realizzare questo film a cui tiene in modo particolare. Gli vanno riconosciuti senz'altro la passione e l'impegno civile con cui ha affrontato un evento di cui il mondo sembra essersi già dimenticato sopraffatto da altre e altrettanto dolorose tragedie. La fonte di ispirazione è stata costituita dalla visione del film Odissea tragica di Fred Zinnemann datato 1948. Hazanavicius utilizza lo stesso impianto narrativo (là una madre che cercava il figlio, qui una sorella che cerca il fratello) e lo innerva con l'alternanza della discesa agli inferi della brutalità di una giovane ed inizialmente innocente recluta. La denuncia dell'impotenza delle organizzazioni umanitarie dinanzi a consessi politici in cui domina l'indifferenza è ben incarnata dall'attrice che il regista più ama: Bérénice Bejo. Il film però ha il suo lato debole in una vicenda strutturata sulla base di troppi elementi prevedibili e su alcune evidenti (perlomeno nella versione originale) incongruenze linguistiche. Questo finisce con l'indebolire l'intento con cui è stato realizzato ottenendo il risultato di confinarlo nella dimensione di un mèlo bellico dalla durata eccessiva. Perché è vero, come afferma il regista, che le serie televisive negli ultimi anni hanno raggiunto una qualità elevata potendosi permettere anche un'espansione temporale (e quindi un approfondimento dei personaggi) maggiore. La loro fruizione è strutturata però con criteri differenti. Il cinema resta il cinema con le sue specificità. Chi, come Hazanavicius, ne ha rivisitato le origini con grande acume dovrebbe saperlo.
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Film in cui si raccontano quattro spaccati di vita di quattro personaggi nel corso della seconda guerra scoppiata in Cecenia contro i Russi nel 1999. Vi è un bambino di circa 9 anni che, scampato alla strage che ha colpito la sua famiglia, cerca in qualche modo di mettersi in salvo, la sorella maggiore col fratello in fasce che vaga alla ricerca del suddetto fratello, un'impiegata [...] Vai alla recensione »
Cecenia, 1999. Il piccolo Hadji assiste a qualcosa di troppo grande per qualsiasi età: l'esecuzione sommaria dei suoi familiari per mano dei soldati russi. Quindi fugge con il fratellino neonato verso non-si-sa-dove. Non sa che la sua sorella maggiore è ancora viva e lo cerca disperatamente. Ritorno alla prosaica realtà per il regista premio Oscar per 'The Artist' (2011).
Ammetto di averlo scoperto tardi: uno spezzone su Sky e poi in Blu ray........ un film di denuncia non solo della guerra in generale, masulla politica imperialista e crudele di uno degli uomini più violenti e pericolsi del 21° secolo: Putin. Proprio da questa guerra raccontata nel film cominciò l'ascesa del nuovo zar di Russia, fu un massacro di civili inermi,stupri di massa,pulizia [...] Vai alla recensione »
Film vero anche se in alcuni tratti la troppa pateticita' sovrasta le ragioni del film, che ci fa rivivere un momento di storia contemporanea,dove la vera crudeltà fu la totale indifferenza di tutti i popoli verso un sopruso di una nazione con una finta democrazia ma totalmente dittatoriale,verso un popolo sicuramente con un terrorismo radicato ma indifeso e lasciato al controllo e alla distruzione [...] Vai alla recensione »
spiace che un film come questo che in tempi in cui viene glorificato da più parti (anche inaspettate) la figura di putin, qui si mostra la vera faccia del gigante russo nella guerra, ormai dimenticata, in cecenia. spiace perchè il film, sebbene il regista si sia speso in ambientazione e costumi risulta essere un melò pallosissimo su un bambino che traumatizzato non vuole più [...] Vai alla recensione »
Non fatevi ingannare dalla pessima recensione di mymovies: più che di incongruenze linguistiche del film si tratta di incongruenze nelle argomentazioni del recensore. In film è coinvolgente, struggente, con la scelta di una pellicola dalla cromatica azzeccatissima. In aggiunta, è una dimostrazione di come il tempo oggettivo non esista: le due ore e mezzo passano in un lampo. Vai alla recensione »
bellissimo film che,sullo sfondo della guerra in Cecenia,raconta una vicenda umana struggente e commovente che tiene deta l'attenzione dello spettatore sino alla fine.molto ben fatto e ben recitato,è sicuramente consigliabile!
Trovo la critica di Zappoli insipida e fuorviante. Il film è impeccabile (come lo era the Artist), la mano sicura del regista ci guida lungo il baratro dell'orrore puro, senza scivolare né per eccesso né per difetto. Zappoli parla di Mèlo, termine con cui s'intende un dramma popolaresco con una trama contorta e complicata al fine di caricare gli elementi patetici [...] Vai alla recensione »
Le lacrime ci sono e sono abbdondanti ma quanto siamo autorizzati a ironizzare sull'eccesso di retorica in un film? Si parla di Cecenia: una realtà tremenda assolutamenmte dimenticata. Il bimbo di cui seguiamo gli eventi è uno dei tanti ,dei troppi che hanno vissuto sulla propria pelle eventi devastanti .. Seguire la sua storia è anche un modo per condividere [...] Vai alla recensione »
Ennesima tavanata in stile hollywoodiano. Si apprezzano le scene di guerra, si apprezza la Cecenia, un paese ancora antico, cadente e per questo affascinante come la sua gente e i suoi costumi. Ma la protagonista che c'azzecca? Bella ragazza francese educata, stile modella, lacrimuccia pronta all'uso, non sa una parola di russo e non si capisce cosa ci sta a fare lì.
Se voleva parlarci della questione cecena, Hazanavicius poteva parlarci della strage di Beslan... Come mai non ci ha fatto un film sopra? E' un soggetto che si sarebbe adattato molto bene: non avrebbe nemmeno dovuto andare a rubare la storia a un film di 70 anni fa. Aveva la storia vera davanti ai propri occhi... a meno che non fosse una storia che voleva occultare per farci vedere invece [...] Vai alla recensione »
Hazanavicius cerca di fare il film drammatico, ma fallisce su tutti i fronti. La storia ricavata da "Odissea tragica" è banale, intuilmente patetica, inzeppata di retorica propagandistica in cui i ceceni sono povere vittime e i russi cattivissimi oppressori (addirittura cercando di dare la colpa ai russi per gli orrori perpetrati dai terroristi ceceni.
Da The Artist, la commedia (vincitrice dell'Oscar) ambientata nella Hollywood del muto, a The Search, dramma bellico ambientato nella Cecenia invasa dai Russi del 1999, il passo può apparire enorme, ma non così tanto se si considera che di nuovo Michel Hazanavicius prende a modello il cinema americano, ispirandosi in particolare a The Search (1948) di Fred Zinnemann.
Sorelle che cercano fratelli, donne che salvano bambini, soldati che subiscono la guerra. L'orrore della seconda guerra cecena (1999) sulla falsa riga di Odissea tragica di Zinnemann (1948) per un dramma bellico fortemente voluto dal regista francese già premio Oscar per The Artist. Già, perché un Oscar ti consente qualunque potere, incluso quello di imbastire - autoproducendoti - brutti film pensandoli [...] Vai alla recensione »
Dopo due remake-parodia (dittico Agente Oss 117 con un super Dujardin) e il recupero da Oscar del cinema muto The Artist, Hazanavicius lascia il citazionismo per il dramma bellico. Ma perde la guerra. Quale? Quella in Cecenia (la seconda, 1999) quando i russi stroncano l'indipendentismo e un bimbo si trova a vagare dopo aver perso quasi tutta la famiglia.
Il regista è il francese (di famiglia ebrea lituana) Michel Hazanavicius dell'arcipremiato The Artist, brillante esercizio vintage sulla Hollywood del cinema muto, e la protagonista è sua moglie Bérénice Bejo (francese di famiglia argentina) che dopo l'exploit di The Artist aveva dato eccellente prova drammatica in Il passato dell'iraniano Asghar Farhadi.
Cecenia, 1999. Dopo l'uccisione dei genitori, un bimbo di nove anni fugge con in braccio il fratellino neonato. La sorella maggiore si mette alla loro ricerca. Il ragazzino sarà aiutato da Carole, che si occupa di diritti umani. Ambizioso e sentito progetto di Hazanavicius che abbandona la commedia per un film serio. Il risultato? Un lungo mélo bellico, poco toccante.