Anno | 2014 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Maria Erica Pacileo, Fernando Maraghini |
Attori | Andrea Chimenti, Vincenzo Marega, Uberto Kovacevich, Giulia Mercati, Michele D’Urso Antonio Barillari, Alessandro Nicoletti, Michela Cembran, Cindy Cattaruzza, Ramiro Besa, Andrea Appi, Davide Sorgo, Michela Bottegaro, Mirco Sassoli, Antonio Aiazzi, Johnson Righeira, Garbo, Claudio Collino, Ivan Cattaneo, SirOliverSkardy, Nevruz, Gazebo, Styloo, Maurizio Arcieri, Cristina Moser, Fabio Frittelli, Gian Maria Accusani, Tre Allegri Ragazzi Morti, Elisabetta Viviani. |
Uscita | giovedì 8 maggio 2014 |
Distribuzione | Explorer Entertainment |
MYmonetro | 1,91 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 24 settembre 2014
Nell'arco di 24 ore, tre amici sulla cinquantina, diversi tra loro per carattere e per percorsi di vita, si trovano per motivi differenti a trascorre una giornata molto particolare all'interno di un sexy shop.
CONSIGLIATO NÌ
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Cinquantenne perso dietro il sogno di sfondare nel mondo della musica, Luca lavora come commesso nel sexy shop di Umberto, un amico di gioventù col quale non ha più nulla in comune. Diverso, invece, il suo rapporto con Giorgio, altro ex-compagno di liceo, che lo sommerge con i suoi problemi coniugali, mentre la clientela più bizzarra comincia a prendere d'assalto il negozio. Nel corso di una sola giornata, tra la visita di una desideratissima pornostar, il controllo della Guardia di Finanza e l'incursione di un'ambulanza, Luca e Giorgio capiscono, solo alla fine, che la svolta da una grigia esistenza è sotto ai loro occhi.
Tratto dall'omonimo romanzo di Vincenzo Marega, anche attore nei panni di Giorgio, Sexy Shop è il raduno, dalle decise pennellate naïf, di volti più o meno noti del rock italiano. Il filo narrativo è quello dell'incontro inaspettato, sul filo della nostalgia, con nomi della scena musicale indipendente nostrana a fare carosello, a partire dalla scelta del cantautore Andrea Chimenti come protagonista. Il suo Luca, che deve fare i conti con la separazione dall'amata Anna oltreché con l'ennesimo rifiuto discografico, appare dunque come il simbolo di una ostilità ad un'omologazione ugualmente incapace di dare felicità: del resto anche Giorgio, integrato nella società per via di un impiego statale, non è meno pesce fuor d'acqua di chi ha continuato a nutrire i sogni di gioventù. Un'idea di sceneggiatura tanto semplice quando non evanescente aveva certamente bisogno di una regia - curata da Maria Erica Pacileo e Fernando Maraghini - più vispa, di un insieme di trovate che celassero le troppe mancanze, ma una generale monotonia soffoca le buone intenzioni. Con scivoloni in un'estetica da avanspettacolo, attori improvvisati e incapaci di reggere l'occhio della macchina da presa, il film cerca allora di intercettare l'interesse dello spettatore con una colonna sonora dalle musicalità Ottanta/Novanta. Sebbene, anche da questo punto di vista, tanto le partiture originali di Claudio Collino quanto le vecchie canzoni dei molti musicisti impegnati nei vari cammei risultino utilizzati in maniera scriteriata, bruciando l'effetto che avrebbero potuto avere. E non può certo bastare la voce off di Luca né il nutrito parterre di "pervertiti" per dare unità ad un lavoro più imparentato con la televisione che con il cinema.
Tra i molti artisti che entrano a vario titolo nella storia segnaliamo Antonio Aiazzi (Litfiba), Ivan Cattaneo, Cindy Cattaruzza, Claudio Collino-Atauhalpa, Garbo, Gazebo, Krisma (Maurizio Arcieri e Cristina Moser), Nevruz, Johnson Righeira, Sick Tamburo (Gian Maria Accusani e Elisabetta Imelio), Sir Oliver Skardy (Pitura Freska). Lo scrittore che entra nel sexy shop per fare ricerche sul suo prossimo romanzo è il tedesco Veit Heinichen.
Sexy Shop è l'opera prima 'italiana' di Fernando Maraghin e Maria Erica Pacileo, registi di origine umbra che da molti anni firmano a quattro mani videoclip, documentari (bellissimi) e opere cinematografiche 'sperimentali' (Francia). La carriera di Maraghini e Pacileo è disseminata di premi importanti e buon apprezzamento da parte dei critici nei confronti del loro [...] Vai alla recensione »
"Ho visto il film e trovo che la critica sia stata decisamente e liberamente malevola ( è possibile infatti che non si sia voluto o potuto trovare nemmeno un lato positivo , come lo si trova in qualsiasi situazione, anche la più spiacevole?). Ciò che a me ha colpito in particolar modo è la diversità e l& [...] Vai alla recensione »
Definire "film" questa spazzatura è già troppo. 90 minuti di noia inframmezzati da sequenze stroboscopiche, chiaramente inserite per rimpire il vuoto assoluto. Osceno.
UN film troppo criticato...quante opere eccellenti e grandi geni sono stati stroncati all'inizio! Sta a vedere che è un capolavoro.
È una questione di principio...non mi pare di aver usato un linguaggio offensivo, diffamatorio, calunnioso e volgare ( come ha fatto invece il signor "Vomito" ) quindi perchè non pubblicate il mio commento? dov'è andata a finire la libertà di pensiero, parlola ed opera?
Non essendo un'esperta mi limito a dare un mio modesto parere personale: ammiro il nuovo, chi rompe gli schemi tradizionali ed è anticonformista, chi osa ed ha coraggio, mi piacciono le parolacce, la musica e ogni tanto non mi dispiace fare un salto nel passato; odio i films di violenza,( estremamente diseducativi ) i polpettoni superficiali e senza senso ( che dietro a [...] Vai alla recensione »
Dal trailer, le foto e le immagini su coming soon a me sembra bello.. andrò sicuramente a vederlo!
Definire "film" questa spazzatura è già troppo. 90 minuti di noia inframmezzati da sequenze stroboscopiche, chiaramente inserite per rimpire il vuoto assoluto. Osceno.
Definire "film" questa spazzatura è già troppo. 90 minuti di noia inframmezzati da sequenze stroboscopiche, chiaramente inserite per rimpire il vuoto assoluto. Osceno.