The Sandman

Lo stregone aristocratico inglese Roderick Burgess, nel 1916, cerca di evocare la Morte in persona perché riporti in vita suo figlio caduto nella Grande Guerra. Il rituale ha però un effetto inatteso ed evoca invece il fratello della Morte: Morfeo, il re dei sogni. Denudato e derubato dei suoi oggetti di potere, l'immortale finisce rinchiuso in una prigione di vetro, dove rimarrà per oltre un secolo. Nel mentre il reame dei sogni è andato in malora, i disturbi del sonno si sono moltiplicati tra gli uomini e gli incubi - come il serial killer Corinzio - scorrazzano senza controllo fra i mortali. Morfeo, liberatosi, dovrà prima di tutto ripristinare il proprio potere recuperando il suo elmo, il suo amuleto e il sacchetto della sua sabbia, che sono rispettivamente entrati in possesso di un demone, di uno psicopatico e di una esorcista. Ma una nuova crisi già incombe all'orizzonte: un vortice onirico che potrebbe distruggere l'universo!

Il fantasy metafisico di Neil Gaiman arriva finalmente sullo schermo, in una versione però troppo pulitina per restituire il fascino oscuro e visionario dell'opera di culto originale.

Sembrava un adattamento impossibile quello del fumetto The Sandman, titolo di punta della linea Vertigo della DC Comics, scritto negli anni 80 da un Neil Gaiman e inizialmente disegnato da Sam Kieth. Se i progetti di trasposizione cinematografica non potevano che essere destinati al fallimento di fronte a un materiale tanto vasto e complesso, nell'era post-Trono di Spade le saghe fantasy trovano in Tv terreno fertile.

The Sandman però è ambientata in luoghi ancora più impossibili dello pseudo medioevo di George R.R. Martin, come il reame del Sogno o quello di Desiderio, che è all'interno di una sorta di cuore gigantesco. Inoltre già nei primi episodi Morfeo deve recarsi nientemeno che all'inferno, non una cosa semplice da portare in Tv. Tanto che la Warner Bros. Television non è mai riuscita a convincere la sua emittente di punta, ossia HBO, a realizzare l'impresa. Il progetto è quindi finito nelle capaci tasche di Netflix e nelle non proprio capaci mani di David S. Goyer, che ha avuto però l'umiltà di farsi affiancare dallo stesso Neil Gaiman e da Allan Heinberg, autore dalla duplice carriera tra Tv e comics americani.

Ne è venuta una trasposizione molto fedele nella struttura della storia, con dialoghi che arrivano direttamente dai baloon di Gaiman. Il tutto è poi aggiornato a una rappresentazione più inclusiva del mondo queer, delle minoranze etniche e del femminile. Si sono infatti moltiplicate le coppie e le situazioni omosessuali, tanto che ce n'è una per puntata nei primi episodi, inoltre l'arco narrativo di un personaggio secondario è diventato una efficace metafora della transizione come affermazione di identità.

Alcuni personaggi hanno poi ricevuto un gender-swap: John Constantine e Lucien sono ora Joanna e Lucienne. Se per Lucienne la trasformazione ha funzionato bene, anzi ha reso più evidente il narcisismo di Morfeo mettendo il pallido immortale a confronto con una donna nera, Joanna Constantine è invece meno soddisfacente. Nel sottolineare la propria emancipazione finisce per essere un personaggio banalmente positivo, assai meno ambiguo del tormentato e trasandato John del fumetto. Non aiutano qui né i suoi vestiti alla moda, né che l'interpretazione di Jenna Coleman sia ostentatamente compiaciuta.

Anche Lucifero è ora interpretato da una donna, la Gwendoline Christie del Trono di Spade, ma si tratta di un angelo e dunque di una figura asessuata, quindi nel suo caso è fuori luogo parlare di una inversione di genere. La trasformazione più radicale è quella di Morte, che nel fumetto era una darkettona dal pallore - appunto - mortale e che ora è una donna nera. Il personaggio è tra i più amati della saga, soprattutto nella versione giovanile e sbarazzina del disegnatore Chris Bachalo divenuta iconica per la sua paradossale vitalità, che non trova qui né un corrispettivo all'altezza né una variante originale.

Venendo a Tom Sturridge, il suo Morfeo è pallido ma più imbronciato che tenebroso ed è un problema: la serie si chiama Sandman perché rimanda a una figura del folklore scandinavo e tedesco, che ha sia connotazioni positive sia negative. In un testo di E.T.A. Hoffman del 1816, per esempio, prende gli occhi dei bambini che non si addormentano. Ed è già del Seicento la preghiera che i bambini recitano prima di mettersi a dormire per assicurare la propria anima al Signore in caso non si risvegliassero (resa celebre anche dalla canzone dei Metallica "Enter Sandman").

Purtroppo il suo ammorbidimento, che salta a pié pari l'episodio del fumetto dove si comporta in modo tossico, è emblematico dell'intera trasposizione affidata a una fotografia patinata e alla freddezza sterilizzata della CGI, che smorzano ogni inquietudine.

Fa eccezione il solo quinto episodio, tutto ambientato in una tavola calda con un fantastico David Thewlis. Il resto però, pur contando su attori come Charles Dance e Stephen Fry in piccoli ruoli, è più asettico che perturbante e nemmeno il Corinzio di Boyd Holbrook, che ha dentature affilate al posto degli occhi, riesce a essere spaventoso. La scelta di rendere la serie meno horror è stata intenzionale, ma non vincente: ne è venuta una versione più prosaica di Sandman, ripulita di vere inquietudini e senza guizzi nella messa in scena. 

Morfeo è il Signore dei Sogni e fa parte degli Endless, entità che incarnano concetti primari dell'esistenza. È però caduto in disgrazia e ha perso i propri potenti artefatti, inoltre una setta di mistici ha cercato di imprigionarlo per sfruttarne il potere. Da una serie a fumetti di culto scritta da Neil Gaiman e pubblicata tra gli anni 80 e 90, arriva uno dei progetti più ambiziosi di Netflix. Lo showrunner è Allan Heinberg, che in TV ha in curriculum titoli comedy ma che è anche ben navigato nel mondo dei fumetti, mentre tra i produttori oltre a Gaiman figura David Goyer. Sogno è interpretato da Tom Sturridge e Gwendoline Christie sarà Lucifero, Boyd Holbrook il serial killer Corinthian e Charles Dance il capo degli occultisti che hanno catturato Sogno.