Titolo originale | Gangster Te Voli |
Anno | 2013 |
Genere | Documentario |
Produzione | Croazia, Germania, Romania |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Nebojsa Slijepcevic |
Tag | Da vedere 2013 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 3 aprile 2014
CONSIGLIATO SÌ
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Nella provincia croata Nedo Babic gestisce da circa 25 la Hope Dating Agency, un'agenzia per cuori solitari vecchio stampo di cui è anche l'unico impiegato. Raccoglie persone che si rivolgono a lui in uno schedario con foto, dati e personalità e cerca di farli incontrare e accoppiare. Tra spettacoli di tori che si incornano in cui si fa fare pubblicità dallo speaker e passaparola di clienti soddisfatti (ne vanta più di 300) ha una clientela vasta di contadini, vedovi, scapoli e rudi manovali. La sua carriera di successo come cupido è coronata da un CD di canzoni popolari a tema amoroso cantate da lui stesso con cui arrotonda.
Quando però si presenta una donna bulgara di 30 anni con figlio a carico scopre che piazzarla è molto più difficile del previsto per la ritrosia degli uomini croati a sposare donne che non provengono dalla Croazia (anche se paiono sciogliersi davanti alle foto di alcune ragazze ucraine).
La storia di Nedo Babic si presenta come una sacca di resistenza alla modernità, un anfratto di vita contemporanea fatta di telefoni cellulari, televisori, automobili ma anche di un sistema di rapporti che appartiene a qualche decennio fa. Alla stessa maniera, e quindi in perfetto accordo con il proprio lavoro, Nedo Babic stesso sembra uscito dagli anni '70 del blocco sovietico: apparenza burbera, cuore d'oro (la perorazione dell'amore che può vincere ogni cosa usata per convincere uno dei possibili pretendenti è straordinaria per spirito naif e sincerità), occhiali da gangster, tigna irriducibile e insospettabile voce da cantante di mazurca. È un personaggio da cinema, uno anche scritto con raffinatezza e grande inventiva, e il fatto che in realtà si tratti di una persona vera, non interpretata da un attore nè scritta da uno sceneggiatore ma semplicemente documentata, importa davvero poco.
Nebojsa Slijepcevic riprende l'odissea di Nedo alla ricerca di un marito per il suo caso più difficile, cercando il linguaggio del cinema di finzione con il montaggio e in alcuni casi con la composizione delle inquadrature (che sottolineano i piani di ascolto più che chi parla, il contesto più di chi lo attraversa). Come un film dei Dardenne permeato dall'involontaria comicità di protagonisti che figurerebbero bene in una commedia all'italiana, per quanto sono sinceramente cialtroni, mostruosamente meschini ma in fondo adorabili, Gangster of Love cerca di cancellare come può le sue tracce documentaristiche contemporaneamente coprendosi le spalle con il manto della realtà.
Non possiamo sapere se è tutto effettivamente come il film ce lo propone ma chiederselo è un'operazione più che mai inutile, perchè l'umanità che Nebojsa Slijepcevic riesce a mettere in moto e organizzare in un racconto è una delle poche capace di usare la retorica narrativa (e in particolare quella della commedia) per dire qualcosa di reale e concreto sui sentimenti e sulla violenza della loro assenza.