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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 settembre 2017
Barry Seal, un imbroglione inaspettatamente reclutato dalla Cia, mise a segno una delle più grandi operazioni segrete della storia degli USA. In Italia al Box Office Barry Seal - Una storia americana ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 2,6 milioni di euro e 1 milioni di euro nel primo weekend.
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1979. Jimmy Carter sciocca la nazione con il suo discorso sulla "crisi di fiducia", mentre il popolo si prepara a votare Reagan. Barry Seal, pilota di aerei di linea che arrotonda con il contrabbando, viene contattato dalla CIA per spiare le attività dei guerriglieri sandinisti in Nicaragua. Sarà l'inizio di una serie di opportunità, sempre meno lecite e sempre più rischiose. La storia di Hollywood è piena di autori che hanno scelto di divenire lavoratori su commissione, sviluppando un mimetismo esemplare e prestandosi ai progetti più disparati. Quello di Doug Liman sembrava uno di questi casi, ma in Barry Seal qualche traccia dello spirito che infondeva Swingers, delizioso debutto scritto da Jon Favreau, è possibile ritrovarla.
Una piacevole sensazione di bisboccia tra maschietti, incapaci di prendersi sul serio anche quando la faccenda si fa maledettamente grave. A condurre le danze un Tom Cruise istrionico, sorprendente (e sempre più incline a esibire il didietro in favore di macchina da presa).
Il lavoro di Cruise negli ultimi anni, ricco di autoironia e consapevolezza del proprio ruolo, è da non sottovalutare e, in questo senso, Barry Seal rappresenta un interessante upgrade. Il suo Maverick agé, dal sorriso piacione che permane mentre gli anni passano, si sposa perfettamente con la figura ambigua di un pilota coinvolto nei peggiori intrighi, ma a cui sembra impossibile voler male. È essenzialmente lui a elevare un lavoro gravato dai troppi scorsesismi e dalla fotografia di César Charlone, pregevole tecnicamente quanto pedissequa stilisticamente, vista l'insistenza nell'abuso di gialli e colori squillanti, ormai inevitabili per accompagnare una ricostruzione 70s. Per il discorso sui media - il flashback è ricostruito in base alle testimonianze lasciate su VHS da Barry stesso - gli esiti non sono forse all'altezza delle intenzioni di Liman, ma Barry Seal resta un esempio di ricostruzione a cuor leggero su una pagina di grave vulnus alla democrazia americana, che sa evitare le classiche trappole del biopic made in USA.
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Ancora un film che evidenzia le contraddizioni e certi segreti inconfessati della politica americana, sulla scia di pellicole del passato come, ad esempio, "L'uomo nell'ombra" o "Le idi di marzo". Questa volta la trama ha come protagonista Barry Seal, un pilota americano che negli anni '80, venne ingaggiato dalla CIA per spiare i guerriglieri sandinisti in Nicaragua, [...] Vai alla recensione »
L'ancora accattivante fisico tonico, il simpatico faccino liscio, giovanile, ben liftato di Tom Cruise, sempre adatto a ruoli " sportivi" nonostante i suoi cinquanta suonati, rendono la storia di Barry Seal, visivamente più bella. Oltre a ciò una fotografia virata su gialli e arancioni proietta la storia negli anni ottanta reganiani e sfarzosi.Chi più del mitico Top gun poteva infatti interpretare [...] Vai alla recensione »
La Cia non recluta Orsoline. Per le sue operazioni, più o meno meritorie a seconda del Presidente che le ordina, abbisogna di tipi svegli, in gamba e senza tanti scrupoli considerando chi con cui misurarsi e competere. Fin qui il Ba0rry Seal, impersonato da Tom Truise, va a fagiolo. Il problema sorge quando in questa storia vera da qualunque parte ti giri, a qualunque latitudine ti sposti, non [...] Vai alla recensione »
“Barry Seal. Una storia americana” (America Made, 2017) è il decimo lungometraggio del regista newyorkese Doug Liman. “Avete costruito un caveau per me?”, “No…per lei abbiamo riservato il caveau principale!”, “Ho capito…”.
Non mi è piaciuto. La storia, vera o verosimile, di un pilota ingaggiato dalla CIA negli anni ’80 ripercorre un periodo di storia in cui gli USA finanziano e addestrano gruppi terroristici in America Latina, rendendosi complici di violenze e torture, oltre che sponsorizzando criminali e causando sofferenze di interi popoli. Tom Cruise allegro e scanzonato trasporta terroristi e nel frattempo [...] Vai alla recensione »
Un film senza infamia e senza lode, anche se ho trovato più punti di ombra che di luce. Di positivo troviamo forse il solo Tom Cruise capace nel caratterizzare il suo personaggio, tra l'altro l'unico a cui sia stata dedicata un minimo di attenzione nella sceneggiatura. Per il resto è calma piatta. La sensazione che si ha è che forse, per accentrare tutta l'attenzione [...] Vai alla recensione »
Non sappiamo quanto la trama del film risponda alla verità e quanto ci sia della "storia vera" del personaggio reale (un pilota di aereo che inizia a lavorare per la CIA nelle "missioni ombra"). Tuttavia il film, si lascia vedere senza annoiare, poichè la storia è (...forse nemmeno tanto romanzata) avvincente, comica e drammatica la tempo stesso, anche [...] Vai alla recensione »
Una storia poco nota qui in Europa ma sicuramente molto interessante. Che il governo Reagan facesse acqua da tutti i pori sicuramente non è una novità, ma questo approfondimento sullo squallido ruolo avuto dalla CIA nelle rivoluzioni centroamericane degli anni 70/80 lascia ancor più perplessi. Tom Cruise è bravissimo nell'impersonare Barry Seal, un criminale ed [...] Vai alla recensione »
Non si sa cosa scrivere, fa pensare, la storia e difficile da scrivere e narrare, certo che si era messo in un gran bel pasticcio, quando il tv ha visto le foto avrà pensato sicuramente che era finita, e non ha sbagliato. Su questa falsa riga e bello pure il film trafficanti, più leggero
Questo film narra una storia che non ha un capo né una coda, estrapolata dal/nel nulla.Film senza un senso, o almeno chi scrive non ne ha trovato uno valido!Solito ruolo di Tom Cruise in una delle sue peggiori interpretazioni, solite facce, solite mosse.Uno dei peggiori film che io abbia mai visto nella mia vita
Resistendo alla tentazione di immaginare che cosa sarebbe stato Barry Seal - Una storia americana in mano a un regista di rango artistico superiore (pensiamo segnatamente a Steven Soderbergh), si possono individuare alcuni elementi di grande interesse nel film di Doug Liman. La storia - vera, ancorché arricchita di romanzesco - della spia per caso rappresenta un trattatello tutt'altro che inutile sulla politica americana e sul rapporto con l'inconsapevolezza ideologica del cittadino.
Per quanto sempre survoltato e apparentemente dinamico, il protagonista interpretato da Tom Cruise è un personaggio del tutto passivo, usato dalle varie fazioni legali, illegali, semi-legali per i propri profitti, e sedotto dal puro, semplice, mero guadagno economico.
Seal è un tipo che coglie le opportunità che gli vengono proposte, difficilmente ne crea una, raramente riesce a vedere al di là dell'immediato, e proprio per questo la sua esistenza è finita come è finita.
Il fatto che questa parabola sia accaduta (e dunque sia ambientata) tra fine anni Settanta e metà anni Ottanta, in un periodo inizialmente segnato da una crisi economica durissima e poi sfociato nella cavalcata liberista dell'era Reaganomics, non può che corroborare la sensazione di una storia che chiede di essere interpretata come exemplum (sia pure limite) della follia soggiacente al sogno americano. American Made, infatti, è il titolo originale, leggermente diverso e più beffardo di un Made in America.
Tra Carter e Reagan presidenti il vero Barry Seal, un uomo e un aereo fusi in acrobazia, lavorando per la Independent Aviation Consultants (leggi Cia) fotografava dove non si doveva (guerriglieri), portava cocaina e armi per illegali legalità (strategie investigative) e viveva a mille. Con il Top Gun di prima mano, un Cruise più che spavaldo divertito da se stesso actioner vecchione, il navigato Liman [...] Vai alla recensione »
Tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli 80 si articola la storia, autentica, della resistibile ascesa e della rovinosa caduta del pilota Barry Seal, (anti)eroe del doppio gioco tra i narcos e la CIA. Sorpreso con le mani nel sacco a importare droga, Barry è costretto a collaborare con l'"agenzia". Così recapita armi ai contras e introduce negli States montagne di cocaina per conto del cartello di [...] Vai alla recensione »
A prima vista, questo Barry Seal possiede tutte le caratteristiche di certe pellicole «furbe», se mi passate il termine, create ad arte per piacere al pubblico. Non che sia scontato (altrimenti ogni film sarebbe un successo), ma certamente, in questo caso, il giochino ha funzionato: un thriller gradevole, spesso divertente, ben sceneggiato, nonostante un protagonista decisamente sopra le righe, anche [...] Vai alla recensione »
Da Taps (1981) a oggi, i film di Tom Cruise hanno incassato ben 8,78 miliardi di dollari. E diciamo «film di» e non «film con» per il buon motivo che il cinquantacinquenne attore è sempre stato meticoloso e infaticabile artefice della propria carriera: valutando con sagacia le proposte, lavorando con i più grandi, tenendo giusto conto delle esigenze del pubblico e, ultimamente, ritagliandosi una carica [...] Vai alla recensione »