Anno | 2014 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 111 minuti |
Regia di | John Magary |
Attori | Josh Lucas, Stephen Plunkett, Lucy Owen, Mickey Sumner, Louisa Krause Austin Pendleton, Sarah Steele, Leo Fitzpatrick, Cory Nichols, Sekou Laidlow, James Harkness (II), Samantha Sherman, Rebecca Henderson, Adam Stone (IV), Minji Kang, Desmin Borges, Dominic Colon, Danny Mastrogiorgio, Lusia Strus, JD Taylor, Angela Belcamino, Karin Fagerblom, Anaïs Fifer, Alex Goldberg, Deborah Grausman, Kurt Grube, Marc Guzman, LuwLuw Hughes, Kiran Rhe Kestenbaum, Kelly LeBenger, Scott Leiendecker, Graham Mason, Gretchen Pleshaw, Katharina Schmidt (II), Ben Venturina, Miriam Weisbecker. |
MYmonetro | 2,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 novembre 2014
Senza essere stato invitato, Mat si presenta alla festa del fratello minore Alan e si insinua nella sua vita.
CONSIGLIATO NÌ
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Mat e Alan sono due fratelli apparentemente diversi ma intimamente simili. Il primo è un vero drop out, millanta un lavoro, sembra non avere fissa dimora, è scontroso con tutti, infantile per partito preso e autolesionista; il secondo invece dovrebbe essere quello più regolare e preciso ma quando ritorna da solo da un viaggio con la fidanzata per trovare Mat installato a casa sua con una ragazza e un bambino lentamente si adegua. Tra elettricità che va e viene, lunghe notti da ubriachi in città, conflitti, ferite e stupidità assortita i due fratelli, mollati dalle rispettive ragazze, tirano fuori il peggio di sé in una gara di infantilismo.
John Magary desidera essere libero e gira un film senza una struttura precisa, con molte scene che hanno il sapore dell'improvvisato, rapidi cambi di tono e un fluido passaggio tra momenti ironici e momenti drammatici che alle volte si sovrappongono. Ma quello che sulla carta suona liberatorio e attraente non lo è in The Mend. Come l'anarchismo di Mat e Alan non prende né la piega del libertarismo dissetante né quella del riprovevole egocentrismo, lo stesso accade al film, libero dalle strutture e dalle rigidità consolidate del cinema ma incapace di mettere a frutto questa libertà. Come un bambino The Mend pretende attenzione senza far nulla per meritarla, vuole essere guardato mentre si agita senza mai essere interessante.
L'approccio smaliziato al filmmaking in breve si rivela una stantia sperimentazione sui limiti delle strutture e tutta la volontà di raccontare due personaggi liberandoli dalle catene di uno stile di messa in scena fisso non è mai alimentata da una visione. Se si può dire (in un certo senso) che i paletti dei generi e del linguaggio codificato possano essere una costrizione, di certo non lo è mai una visione chiara di cosa sia il mondo rappresentato e di come guardarlo. John Magary vuole smarcarsi da tutto ciò e nel farlo perde di vista totalmente cosa renda un film tale, cosa lo differenzi da una serie di scene messe una in fila all'altra.
Il più brutto film visto al TFF. Presuntuoso e inutile .
Problema : ha vinto il TFF e il film non mi è dispiaciuto ma senz'altro non l'avrei premiato . Una cosa è certa non è all'altezza dei film premiati negli anni precedenti . Gli attori sono bravi e credibili la regia è corretta ma la storia zoppica e i personaggi sono un po' caricaturali . Purtroppo il Dardennismo ha colpito anche al TFF.
Visto al TFF . Premessa non amo gli horror .Normalmente mi fanno ridere e anche con questo ,qualche volta, un sorriso mi è scappato . Per il resto il film è corretto , l'attrice protagonista brava e alla fine non misono neanche annoiato .