Titolo originale | La bonne année |
Anno | 1973 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Claude Lelouch |
Attori | Lino Ventura, Françoise Fabian, Charles Gérard, André Falcon, Mireille Mathieu Lilo, Claude Mann, Frederic De Pasquale, Gérard Sire, Silvano Tranquilli, Michou, Bettina Rheims. |
Tag | Da vedere 1973 |
MYmonetro | 3,53 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 17 marzo 2014
Due simpatici furfanti, amici d'infanzia, decidono di tentare la rapina ad una gioielleria. Ha vinto 2 David di Donatello,
CONSIGLIATO SÌ
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Uscito dal carcere per un condono Simon viene pedinato da due poliziotti in borghese fino alla sua abitazione dove apprende che la sua compagna vive con un altro uomo. Unico suo obiettivo è ora ritrovare il complice con il quale aveva compiuto una rapina alla gioielleria Van Cleef a Cannes. In quell'occasione aveva anche conosciuto Françoise, la donna che ora sembra averlo lasciato per sempre.
Insieme a Voyou(La canaglia) e al successivo Il gatto, il topo, la paura e l'amore questo film fa parte della "trilogia della fortuna" e affronta con decisione il genere polar così caro ai francesi. Lelouch lo fa, come sempre, in modo personale iniziando a sperimentare quello stile ellittico che finirà con l'identificarsi con il suo modo di fare cinema. Abbiamo così flashback che si inseriscono nell'arco della giornata in cui si svolge l'azione aprendo finestre in cui vengono compressi cinque anni di vita dei protagonisti così come anticipazioni di azioni che si collocheranno poi in un tempo successivo. Il narcisismo mai occultato del regista si ammanta di ironia nella scena di apertura in cui i carcerati non apprezzano la proiezione di Un uomo, una donna ma rivela anche il suo intimo sentire. Ciò accade quando Simon (un Lino Ventura perfettamente a proprio agio nel ruolo dell'orso solitario) viene messo alle strette, la vigilia di Natale, da un gruppo di pseudointellettuali. Nel momento in cui costoro scoprono che non si interessa alle critiche sui film gli chiedono come faccia a scegliere cosa andare a vedere. La risposta è tagliente: "Faccio come con le donne. Mi prendo i miei rischi." Lelouch è stato spesso accusato di disinteresse per quanto si andava muovendo nella società e quindi di scarso impegno. Questo film è la riprova che contro di lui si è riproposto un pregiudizio. Simon è un maschilista che, uscito dal carcere dopo una detenzione non breve, viene messo a confronto con un mondo che è cambiato e deve decidere se cercare di capire cosa è accaduto o ritirarsi in una solitudine autoreferenziale. Non sono proprio tematiche da disimpegno.
Due simpatici furfanti, amici d'infanzia, decidono di tentare la rapina ad una gioielleria. Per meglio studiare la situazione uno di loro, Simon (il massiccio Lino Ventura), prende a frequentare la bottega di una antiquaria (contigua alla gioielleria) di cui finisce per innamorarsi, ricambiato. La rapina, messa a segno con scrupolosa pignoleria, riesce, ma per un incidente tecnico che non era stato previsto Simon rimane bloccato nel negozio e finisce in galera, mentre il complice riesce a farla franca e a fuggire con il bottino. Lieto fine dopo sette anni.
Simon, rapinatore di mezza età, mentre fa i sopralluoghi della gioielleria che intende svaligiare, si innamora della proprietaria di un negozio di antiquariato che confina con la gioielleria stessa. Questa l'idea base da cui prende avvio "Una donna e una canaglia", capolavoro di Lelouch del 1973. Le ragioni che risiedono dietro la splendida fattura di questo film sono molteplici, da una sceneggiatura [...] Vai alla recensione »
IL film "Una Donna E Una Canaglia" del 1973 e diretto da Claude Lelouch, è la storia di Simon (Lino Ventura) un delinquente gentiluomo, disilluso e carico di malinconica umanità. Simon sta scontando una pena detentiva. Nel frattempo per variare le solite abitudini carcerarie, partecipa alla visione di un film che il direttore del carcere ha proposto di fare vedere nel giorno di Capodanno ai detenuti. [...] Vai alla recensione »
Quando la poesia e la commedia si univano armoniosamente in sincere e semplici storie, la Francia degli anni '70 faceva nascere sui grandi schermi questi splendidi lungometraggi, nei quali non vi era ombra di cupezza o di volgarità.In uno squisito e lirico realismo nascevano queste splendide commedie che dei lati duri della vita vedevano anche il tenero e il consolatorio.
Quando la poesia e la commedia si univano armoniosamente in sincere e semplici storie, la Francia degli anni '70 faceva nascere sui grandi schermi questi splendidi lungometraggi, nei quali non vi era ombra di cupezza o di volgarità.In uno squisito e lirico realismo nascevano queste splendide commedie che dei lati duri della vita vedevano anche il tenero e il consolatorio.