Titolo internazionale | Small Homeland |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Alessandro Rossetto |
Attori | Maria Roveran, Roberta Da Soller, Vladimir Doda, Lucia Mascino, Diego Ribon Mirko Artuso, Nicoletta Maragno, Mateo Çili, Giulio Brogi, Stefano Scandaletti, Valerio Mazzuccato, Drival Hajdaraj, Vittorio Attene. |
Uscita | giovedì 10 aprile 2014 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 3,03 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 18 aprile 2014
La giovane Luisa mette in atto un ricatto a sfondo sessuale a discapito di Menon, tramite la complicità di Bilal, il ragazzo dell'amica Renata. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Piccola patria ha incassato 63,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Italia, Nordest. Lucia e Renata sono due ragazze che vivono in un paesino di provincia e che hanno come principale desiderio quello di acquisire denaro per poter partire. Lavorano sottopagate come cameriere in un grande albergo. Luisa ha un ragazzo, l'albanese Bilal, che utilizza a sua insaputa per rapporti erotici cui assiste pagando un uomo con cui Renata ha intrecciato una relazione fatta di sesso e soldi. I rapporti tra i locali e gli immigrati sono tesi e Lucia e Bilal ne sono consapevoli.
Alessandro Rossetto al suo primo lungometraggio, dopo una lunga esperienza come documentarista, centra il bersaglio con il suo primo film cosiddetto 'di finzione'. Cosiddetto perché in Piccola patria di finzione ce n'è ben poca mentre appare in tutta la sua brutale evidenza il ritratto in nero di un'Italia che sta precipitando nell'abisso di un vuoto culturale che sta divorando anche i valori minimi indispensabili per una convivenza che voglia definirsi civile. Rossetto è consapevole (e lo dice) che le storie che compongono il film "sarebbero potute accadere in una qualsiasi provincia del mondo" ma sa anche come collocarle in un contesto socioambientale preciso. Sono innumerevoli le inquadrature (con particolare rilievo per quelle a piombo dall'alto) che mostrano un territorio in cui tutto è stato degradato, come canta un coro alpino che non glorifica più il passato ma denuncia amaramente il presente. È in questi spazi di capannoni, sterpi e case in cui ognuno consuma il proprio sterile privato (perché le piazze non ci sono più) che si sviluppano le tragedie dell'incomprensione. È lì che ogni immigrato, non importa se albanese od altro, può essere chiamato spregevolmente 'negro' e per lui non esiste futuro. Neanche quello di un amore perché questo vocabolo ormai abusato si confonde nella mente delle due protagoniste con il sesso mercenario, con il ricatto che dovrebbe consentire la realizzazione di un sogno, con, in definitiva, l'incapacità di provare un sentimento nella sua pienezza. Se il futuro non è più quello di una volta Rossetto sa darcene un'immagine desolatamente efficace.
PICCOLA PATRIA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | – | |||
€12,99 | – |
Film di impatto -per quanto lungo e non all'americana come fruizione- PICCOLA PATRIA presenta il nord-est italiano che non appare nei TG, quello vero. Anche se, a mio parere, la realtà è di gran lunga peggiore. La trama è il razzismo senza radici e l'ottundimento, quella bassezza autentica che queste terre sanno esprimere al loro peggio e alla loro essenza: stolidità, voglia di distruggere il diverso [...] Vai alla recensione »
Un film che lascia sgomenti e fa riflettere molto su di noi e ciò che siamo diventati, sul paesaggio devastato e al collasso, e sul vuoto dentro ciascuno. Mi è piaciuta molto l'interpretazione del personaggio del padre (Mirko Artuso): un omone grande e grosso che sembra una roccia e che invece con il suo modo di camminare, di incurvare le spalle, di guardare e parlare, riesce [...] Vai alla recensione »
Film notevole, un atto di accusa terribile e spassionato che, con viste dall’alto e d’insieme – il nostro nord-est che per traffico, strade e traffico aereo parrebbe tendere un po’ ad una Silicon Valley – e numerose riprese con camera ferma, osservative o a seguire i personaggi, diventa particolareggiato, scende nelle viscere del tessuto sociale, della Piccola Patria [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di un ricatto a sfondo sessuale ordito da due ragazze di provincia contro un uomo di mezza età dedito ad incontri del tutto particolari. Il ricatto ovviamente non va a buon fine causando così la rovina dei rapporti di amicizia e di complicità tra le due ragazze ma anche quelli sentimentali di una di loro con il proprio fidanzato, coinvolto anch'egli [...] Vai alla recensione »
PICCOLA PATRIA, un film di Alessandro Rossetto. Con Maria Roveran, Roberta Da Soller, Vladimir Doda, Lucia Mascino, Diego Ribon. Italia, 2013. A metà film una buona parte degli spettatori esce dalla sala. Gli altri che rimangono seduti si agitano scompostamente e, a fine proiezione, storcono il muso. E allora perché tutti i critici cinematografici più preparati hanno scritto che il primo film [...] Vai alla recensione »
Andrò controcorrente rispetto alle altre recensioni che lo hanno considerato un mezzo capolavoro, ma a me il film non è piaciuto. Noioso, frammentato, discontinuo, a volte proprio insopportabile. D'accordo sulle denunce sociali che penso erano l'intento principale del regista, la discriminazione razziale, l'appiattimento urbano delle grandi periferie che fa da contraltare [...] Vai alla recensione »
Il Veneto coi sottotitoli; quello che parla più italiano di tutti è un ragazzo albanese, che è anche il più sano, il più giusto, quello ancora capace di amare. Una terra stuprata dal cemento, dalle automobili, dal rumore di fondo, così come i protagonisti, persi nella crisi, nelle miserie ( anche sessuali) di tutto un paese in declino: nell'angolo del [...] Vai alla recensione »
Un film che incarna e trasmette la realtà localista del Veneto, fatta dalla necessittà di fare skei facili, attraverso un ricatto per una relazione ambigua. Un film un po dai dialoghi assai banali. Un po lento nella prima parte poi prende piede durante la fase finale. Bella la colonna musicale in dialetto veneto
"Vàrdate intorno", guardati intorno, canta un coro fuori campo mentre la macchina da presa vola alta sopra capannoni grigi, campagne stuprate, case serrate dentro se stesse, strade che non portano in alcuna piazza. Inizia così, "Piccola patria" (Italia, 2013, 111'), con questo invito a guardarsi intorno, e a vedere il niente che riempie quei capannoni, quelle campagne, quelle case, quelle strade.
Chi, fino a poco tempo fa, lamentava l'assenza di temi reali dal cinema italiano, dovrà ricredersi: pur se le commedie scacciapensieri continuano a imperversare, ora i nostri film sono anche pieni di crisi, disoccupazione, disagio sociale. È spaventosa l'immagine che, al primo "lungo", Alessandro Rossetto ci presenta di un paesino del Nordest, spesso visto con riprese aeree nella sua desolante piattezza, [...] Vai alla recensione »
È un film feroce, dove aleggia la morte. Dei corpi, dello spirito, dei sentimenti, degli ideali, delle speranze. E un film con una forza interiore rara, che scava in autentici drammi e dolori, cattiverie e perversioni, dove nessuno si salva. Ovunque pulsa un cuore nero, anche a livello sociale e politico. Non è la Svizzera senza mucche, cioccolata e cucù di Dürenmatt: è molto peggio.
Francamente (la politica non c'entra niente) comincia a diventare imbarazzante l'odio che i cineasti italiani esprimono con martellante continuità contro il Nordest. Sicuramente gravata come altre regioni (meglio non scendere nel dettaglio) da brutture e malesseri, questa importante comunità del nostro paese non può diventare una sorta di vomitorio di tutte le rabbie represse degli indignati con la [...] Vai alla recensione »
Duro, crudele, ideologicamente schierato dramma del deb Alessandro Rossetto, che mostra una provincia veneta, meschina, xenofoba, attaccata solo ai "schèi". Protagoniste due camerierine di un hotel del veronese, decise a ricattare un Laido sessuomane, per poi potersene fuggire da quella vita grigia. Meglio gli albanesi dei locali, fa capire l'autore, che perfidamente impone i sottotitoli a entrambi. [...] Vai alla recensione »
Con i venti secessionisti che di nuovo spirano in Padania, cade a proposito Piccola patria, affresco di una provincia veneta profonda in bilico fra orrori e contraddizioni. Attraverso i falsi movimenti di due giovani donne in cerca di una via di fuga, emerge il quadro di una società votata al dio denaro che contrabbanda per buoni valori morali che nessuno sente più; sfoga le insicurezze nell'aggressività [...] Vai alla recensione »