Sacro GRA

Film 2013 | Documentario, 93 min.

Anno2013
GenereDocumentario,
ProduzioneItalia
Durata93 minuti
Regia diGianfranco Rosi
Uscitagiovedì 19 settembre 2013
TagDa vedere 2013
DistribuzioneOfficine Ubu
MYmonetro 2,95 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Gianfranco Rosi. Un film Da vedere 2013 Genere Documentario, - Italia, 2013, durata 93 minuti. Uscita cinema giovedì 19 settembre 2013 distribuito da Officine Ubu. - MYmonetro 2,95 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 aprile 2020

Un documentario sui generis vincitore del Leone d'Oro alla 70.a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office Sacro GRA ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 970 mila euro e 188 mila euro nel primo weekend.

2013
Consigliato sì!
2,95/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,00
PUBBLICO 2,80
CONSIGLIATO SÌ
Distruggendo ogni convenzione sul documentario, Rosi guarda e fa guardare la realtà come fosse cinema.
Recensione di Gabriele Niola
giovedì 5 settembre 2013
Recensione di Gabriele Niola
giovedì 5 settembre 2013

Intorno al Grande raccordo anulare di Roma (GRA) si svolgono diverse esistenze. Un nobile piemontese decaduto che vive con la figlia in un appartamento in periferia (accanto ad un dj indiano), un pescatore d'anguille, un esperto botanico che combatte per la sopravvivenza delle palme, un paramedico con una madre affetta da demenza senile, delle prostitute transessuali, un nobile che vive in un castello affittato come set per fotoromanzi, alcuni fedeli che osservano un'esclisse al Divino Amore attribuendola alla Madonna e delle ragazze immagine di un bar.
Nonostante sia raccontato in maniera non lineare, incrociando le diverse storie che il regista ha scelto di seguire, Sacro GRA appare come un road movie che non attraversa nulla, come se il regista avesse solcato un territorio fermandosi in diversi punti per documentarne l'eterogeneità. Invece è un cerchio il percorso battuto in due anni di lavorazione, tragitto che per antonomasia non conduce a nulla ma collega tutto.
Intorno alla mastodontica struttura che racchiude Roma Rosi ha studiato l'elemento umano, come sempre avviene nei suoi documentari che partono da un paesaggio per indagare i suoi abitanti. In questo caso il paesaggio umano che si muove nel paesaggio urbano a pochi metri dal raccordo, visto attraverso il montaggio che il regista fa delle decine di ore di materiale girato, diventa un paesaggio cinematografico.
Se il cinema di finzione ha la capacità di fondare la mitologia dei luoghi realmente esistenti in cui sceglie di ambientare le sue storie, Sacro GRA scarta subito la soluzione più semplice solitamente lasciata ai documentari e riprende pochissimo il raccordo in sè. Sono gli uomini a definire il luogo e non viceversa, un'umanità assurda, paradossale e imprevedibile. Persone e caratteri che la realtà sembra ereditare dal cinema (tanto che ci si chiede cosa si sia ispirato a cosa).
Si fa infatti fatica ad accettare la realtà documentaristica delle storie di Sacro GRA tanto il loro svolgersi pare in linea con i dettami e gli stilemi dei generi del cinema. Alcuni segmenti ricordano le commedie italiane anni '50, altri hanno personaggi che parlano di "antipasti della vendetta" e di attacchi come in un film di guerra, altri sono apertamente grotteschi e caricaturali, altri ancora non disdegnano il dramma intimista della vecchiaia o il kammerspiel, con una finestra a fare da frame nel frame.
In ogni caso è la capacità fuori dal normale di Gianfranco Rosi di posizionare la videocamera (quindi scegliere il suo punto di vista sugli eventi) a provocare la trasfigurazione del reale in mitologia del cinema. Come se fosse andato ai confini del mondo (e invece, lo si ripete, ha solo girato in tondo) Rosi riesce a distruggere ogni convenzione documentarista per trovare il cinema nella realtà attraverso lo sguardo e raccontare così il paesaggio umano più vicino a noi (dopo i narcos di El sicario e i messicani di Below sea level). Nato ad Asmara, con nazionalità italiana e americana, nell'85 si trasferisce a New York dove studia alla New York University Film School. Il suo primo mediometraggio, Boatman, risale al 1993 e viene presentato in vari festival internazionali. In seguito presenta alla Mostra del Cinema di Venezia Afterwords, nel 2001, e Below Sea Level, nel 2008, che si aggiudica i premi Orizzonti e Doc/It. Il film vince anche il premio come miglior documentario al Bellaria Film Festival, i Grand Prix e il Prix des Jeunes al Cinéma du Réel del 2009, il premio per il miglior film al One World Film Festival di Praga, il Premio Vittorio De Seta al Bif&st 2009 per il miglior documentario ed è nominato come miglior documentario all'European Film Awards 2009.
Del 2010 è invece il lungometraggio El sicario - Room 164, film-intervista su un sicario messicano che vince diversi premi. Dirige inoltre varie pubblicità progresso, ma il successo vero e proprio arriva nel 2013, quando il suo documentario Sacro GRA, che racconta vite difficili intorno al Grande Raccordo Anulare di Roma, vince il il Leone d'oro al miglior film alla 70ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 4 ottobre 2013
Millotta

Ben girato, ben fotografato... e basta. Casi umani osservati con voyeurismo quasi perverso. Emozioni: pochissime. Sbadigli, sbadigli e ancora sbadigli. Da escludere l'ultimo spettacolo: l'assopimento è assicurato. Tipico film che piace alla critica, molto meno al pubblico. Leone d'oro? Se questo è il nuovo cinema italiano, come ci siamo ridotti.

giovedì 19 settembre 2013
Deborissimah

E' bello che l'Italia sia tornata sul podio di casa ed è bellissimo che uno dei maggiori festival mondiali abbia premiato un documentario, genere troppo spesso relegato ai margini della cinematografia. A parere di chi scrive tra i film in concorso c'era di meglio, tuttavia è apprezzabile il messaggio che si è voluto dare con questa incoronazione.

mercoledì 2 ottobre 2013
Paolo C.

Finalmente un grande film italiano in concorso a Venezia, potente, originale, coraggioso e ben fatto, tanto da conquistare meritatamente e con poche discussioni il Leone d'Oro dopo 15 anni da quel 1998 di Gianni Amelio e del suo  “Così ridevano”, ultimo italiano a vincere in casa prima di questo “Sacro Gra”. Il regista Gianfranco Rosi ha impiegato 3 anni e migliaia [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 settembre 2013
gambadilegnodinomesmith

Intuizione interessante per titolo e soggetto.  Lo spazio di ritagli urbani che si relativizza in luogo in quanto vissuto da persone e storie ricche di incomunicabilità là dove una città risulta ai più di passaggio. Possibile risposta al decadentismo della Roma intra moenia di Sorrentino. L’operazione risulta però compiaciuta di questa trovata risultando [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 settembre 2013
pepito1948

Al di là della facile suggestione metaforica della circolarità che gira sempre su se stessa affermando la sua perpetuità lungo un percorso obbligato, che cos’è davvero, o meglio come percepiamo il GRA di una grande città come Roma? Una sorta di muraglia con cui la società “di dentro” si difende dalla realtà esterna, ad essa estranea [...] Vai alla recensione »

sabato 19 ottobre 2013
Lucyelisa

Accanto all incessante fluire delle   luci dei  rumori  (  quasi ossessivo  il  rombo di aerei   ) sulla grande tangenziale che circonda la  città eterna  ( che per la sua struttura urbana ,meglio di altre metropoli si presta, al racconto ) si snodano le esistenze marginali di persone comuni  che interpretano se stesse ,relegate  [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 settembre 2013
vanessa zarastro

Certamente una buona regia ma il film è un pò deludente rispetto alle aspettative; troppo poco documetario e troppa poca area metropolitana. Forse speravo che il viaggio dei 60 km del raccordo con Renato Nicolini gli avesse insegnato un pò di più, gli avesse trasmesso più piacere per le tipologie edilizie/urbane nei differenti habitat: edilizia "spontanea" [...] Vai alla recensione »

venerdì 8 novembre 2013
pietro zanaletti

Il film-documentari di Gianfranco Rosi ha vinto a Venezia ma non è un film di popolare bellezza. E' un lavoro di grande intensità antropologica. Chi ha comparato il film all' anello di Saturno ha visto abbastanza bene. Personalmente credo che questo anello sia piuttosto un mondo curvo e discontinuo e che pertanto non sia in grado di strutturarsi dentro un sistema urbano periferico connesso organicamente [...] Vai alla recensione »

domenica 27 luglio 2014
Howlingfantod

La controparte di una “Grande bellezza”, la grande bellezza della periferia, ancor più vera perché veri i personaggi così’ lontani dai salotti, dalle feste, dalle terrazze e da tutte le chiacchiere che si svolgono qualche chilometro più verso il centro, centro di che cosa poi? L’opera rompe gli schemi realtà-finzione abbattendo il muro fra fiction e documentario, abbatte il muro del girovagare [...] Vai alla recensione »

domenica 28 febbraio 2016
cpettine

Rosi ci porta in “giro” per Roma in senso letterale: viaggiando attorno all’anello d’asfalto che cinge la città (il sacro Gran Raccordo Asfaltato) sceglie una serie di storie umane con straordinaria meticolosità (dopo due anni di riprese), storie incredibilmente normali ma normalmente incredibili: travestiti nottambuli, pescatori d’anguille, nobili decaduti, [...] Vai alla recensione »

domenica 9 marzo 2014
max.antignano

In molti hanno detto e scritto di Sacro Gra come di un eccelso documentario, ma a vederlo si rimane veramente in dubbio se si stia assistendo a un documentario ben girato o a un film degno della migliore tradizione neorealista. La trama è complessa, un collage di storie di varia umanità suburbana legate dalla soffocante presenza (sic!) dell'autostrada urbana più famosa d'Italia. [...] Vai alla recensione »

venerdì 20 novembre 2015
Francesco2

 Il nome di  Rosi, a quanto sembra, era già conosciuto da qualcuno, prima che venisse insignito del Leone d'Oro a Venezia. Taluni, i (pochi,credo) detrattori del film hanno parlato di poco coraggio, rispetto alla sua produzione precedente.  Probabilmente, quando si faccia "cinema documentaristico" la strada è quella ipercinematografica di Scorsese ( "Quei [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 gennaio 2014
Jean Remi

Sarei molto curioso di conoscere le motivazioni che hanno indotto la giuria del 70° Festival del Cinema di Venezia, presieduta da Bernardo Bertolucci, ad assegnare il Leone d’Oro a questo discreto e rispettabile documentario che ritrae la vita pulsante che alloggia, non solo ai margini del GRA (grande raccordo anulare) di Roma ma, vi assicuro in qualsiasi altra periferia del nostro Paese; [...] Vai alla recensione »

giovedì 31 ottobre 2013
furri17

Questo lavoro ha il grande pregio di aver vinto Venezia, permettendo al grande pubblico di vedere un docuementario. Questo lavoro ha anche il grande difetto che dopo aver vinto venezia il grande pubblico che attirato dalla novità andrà in sala, non tornerà più a vedere i documentari. Quello che ho visto è un lavoro che non dà nulla allo spettatore, di [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 ottobre 2013
no_data

Regia di Gianfranco Rosi, curriculum di tutto rispetto e meritato successo a Venezia. Il suo è uno dei pochissimi lavori italiani di questi ultimi anni degni di misurarsi con la storia del cinema nazionale, nonché con l'attualità di quello straniero. Il film è documentaristico nella più nobile delle accezioni; De Seta, anzitutto, per il respiro umanitario.

martedì 26 novembre 2013
Andrea Fratini

Il primo documentario vincitore di un premio importante poteva e doveva essere diverso. Anche perchè non è veramente un documentario, ma un pasticcio all’italiana. E’ infatti un fallimento clamoroso l’intento di fondere racconti episodici malamente intrecciati (il montaggio è il settore cinematografico italiano in cui andiamo peggio) con le bruttezze reali [...] Vai alla recensione »

domenica 24 novembre 2013
Maria F.

L’occhio di Rosi sbircia, si sofferma sulle vite di persone comuni, le documenta. I dialoghi e i monologhi appaiono da subito noiosi, tediosi, poiché i personaggi stessi esprimono, simboleggiano ciò che abitualmente comunichiamo, osserviamo, analizziamo quasi in profondità, rimarchiamo ciò che ci circonda relativo al nostro lavoro, alla vita insieme.

mercoledì 20 novembre 2013
MAURIDAL

 SACRO GRA , ovvero la grande bellezza del raccordo .Il film di Gianfranco Rosi, regista documentarista, non risente per niente dei limiti del docu-film, cioè del cinema strettamente documentario di informazione o divulgazione.Anche perché non è assolutamente un documentario , anzi, è una vero racconto per immagini con personaggi e storia narrata con la poesia e il [...] Vai alla recensione »

domenica 6 ottobre 2013
salvatore venuleo

Sacro GRA di Gianfranco Rosi è un documentario “recitato”: storie parallele attorno al Grande Raccordo Anulare di Roma. Storie di solitudini disegnate dall'architettura che abbiamo inventato. Avendo visto prima La grande bellezza, mi è spontaneo pensare che questo film ne è la replica come una sorta di La grande bruttezza. La bellezza scioccante di Roma e la bruttezza scioccante di ciò che la alimenta. [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 settembre 2013
Flyanto

 Film o, meglio, documentario girato da Gianfranco Rosi in cui vengono presentati alcuni e vari personaggi che vivono ed operano intorno alla lunghissima e molto trafficata autostrada, denominata appunto GRA (Grande Raccordo Anulare), che circonda ad anello la città di Roma. Vi sono pertanto, un barelliere che presta soccorso con la propria ambulanza ai feriti, più o meno in gravi [...] Vai alla recensione »

martedì 1 ottobre 2013
aesse

  Per Roma questo è stato un buon anno: per l’alzata di orgoglio dei romani c’è un sindaco nuovo che può fare sperare in un cambio di rotta per la capitale d’Italia e uno dei luoghi più importanti e belli del mondo… mi si dice che la Roma guidi il campionato e… ultimo ma non ultimo la partecipazione agli Oscar come miglior film straniero [...] Vai alla recensione »

martedì 8 ottobre 2013
Zoom e Controzoom

Il premio a questo documentario a Venezia, ha suscitato meraviglia in quanto “documentario”. C’è però da dire molto di più. In questo momento il documentario va molto di moda e tutti hanno un loro linguaggio ben definito. Perlopiù, chi conosce argomento o luoghi, si accorge quanto superficiali o didattici siano questi lavori.

lunedì 23 settembre 2013
kalibano

Ci siamo recati a vedere il documentario di Rosi con un certo scetticismo. più che altro per doveroso tributo ad un film italiano che finalmente vince il Leone d'oro a Venezia. siamo rimasti assorti in attesa di qualcosa. le storie si susseguano e si intrecciano senza posa. dove accade molto e nulla nello stesso tempo. forse un senso di smarrimento.

venerdì 20 settembre 2013
rita branca

  Sacro Gra, documentario  (Nastro d’Argento Venezia 2013)  di Gianfranco Rosi , montaggio di Jacopo Quadri     Vincitore al Festival del Cinema di Venezia 2013, un documentario che svela la commedia umana in scena ai bordi del raccordo anulare che cinge Roma e che si attraversa frettolosamente per raggiungere la città o per superarla, diretti ad altre mete. [...] Vai alla recensione »

venerdì 4 ottobre 2013
sastrugi

sacra sconfitta del cinema italiano e, soprattutto, del documentario. tanto chiacchiericcio intorno a questo film: la circolarità, la linearità, la mitizzazione di uno sguardo. la verità è davanti agli occhi, e non perdona: un film prigioniero del suo autore, tutto concentrato nel restituirci belle immagini e vuote. dove sono i personaggi? chi sono? cosa hanno da dire? o [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 ottobre 2013
Giovanni_Gianello

Una umanità autentica e tutta da gustare quella racchiusa entro il grande raccordo anulare di Roma, raccontata in questo straordinario documento cinematografico; una umanità immune dalla ferocia omologatrice dei media e invisibile all'occhio ottuso dei cronisti. Storie di persone eccezionalmente comuni e singolari, umili e laboriose, riprese da una videocamera al cui sguardo amorevole esse si offrono [...] Vai alla recensione »

venerdì 4 ottobre 2013
Raptus

Qusto film e' stato utile solo a confermarmi una cosa, i miei gusti non coincidono con critica e giudizi forbiti. Leone d'oro ?????? Ma quali sono i parametri che danno un premio del genere ? Onestamente non li conosco, ma certamente non li condivido. Il cinema e' spettacolo, divertimento, emozione, e secondo i gusti anche paura, terrore, angoscia a volte anche orrore, ma in questa pellicola non [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 settembre 2013
francesca50

un film che mi ha annoiato e fatto pensare a come il cinema italiano sia regredito...

domenica 13 ottobre 2013
Marco Santillani

Se bastasse prendere una telecamera, un telefonino ed iniziare a riprendere amici, conoscenti che raccontano la propria storia, più o menointeressante .... se bastasse tutto ciò per vincere il Leone D'oro... io proverei a farlo. Il cinema per fortuna è tutt'altra cosa. E' idea. Si parte da un'idea, da una storia, la si arricchisce col soggetto, poi la si forma con [...] Vai alla recensione »

sabato 28 settembre 2013
Des Esseintes

La cosa che dà fastidio in questo filmastro è la freddezza dello sguardo del regista che si posa con il disumano distacco dell'entomologo che studia i suoi insignificanti (per lui) animaletti. Non c'è partecipazione né interesse né tantomeno immedesimazione nella la loro vicenda, vengono guardati al microscopio come le larve delle palme nel giardino del botanico rappresentato nel film.

mercoledì 25 settembre 2013
margotminnelli

non perdere il tuo prezioso tempo per vedere questo film.

venerdì 27 settembre 2013
Siebenzwerg

Un film che mi ha annoiato senza trasmettermi niente di nuovo. Io che ho abitato e frequentato in passato il raccordo anulare di Roma Sud, dalla Tiburtina alla Pontina, ho amato quel paesaggio ai confini della storia tra vecchio e nuovo, quegli spazi senza tempo e squilibrati tra realtà durissima e speranze inconfessate. Il Raccordo ha un suo incanto, quello di un mondo contadino ubriacato e [...] Vai alla recensione »

martedì 8 ottobre 2013
Millotta

Sembra un Grande Fratello d'autore. Ma spiare la vita degli altri è poi così divertente? Bastava la peggior televisione, ora con questo film il Sacro GRAnde Fratello è arrivato anche al cinema.

lunedì 18 novembre 2013
Voland

E la crisi del Cinema (italiano in particolare) si fa sempre più netta, documentario, inutile e noioso al limite del banale, purtoppo fa proseliti anche a Roma premiato un documentario (niente contro questo genere di cinema se ben fatto) altrettanto inutile e noioso

lunedì 7 ottobre 2013
kartiko

Non capisco di arte cinematografica ma i personaggi appaiono scarni, sovrastati dalle problematiche di uno status sociale! Molto noioso e lento..ma i romani solari con la battuta pronta dove li ha lasciati il regista...troppo negativo e stimola la catatonia!!!!meglio un big mac!!!! Il peggior film/documentario mai visto prima

mercoledì 2 ottobre 2013
Nino Quincampoix

il documentario di Rosi racconta senza filtri il grande anello stradale con cui convivono i romani tutti i giorni un collegamento lungo più di 68 chilometri tra esistenze e solitudini che compongono la capitale, divisa tra Nord e Sud, Est e Ovest si riconosce la grigia palazzina popolare di nuova costruzione che accoglie vicino l'aeroporto di Ciampino, un forbito aristocratico del Nord [...] Vai alla recensione »

sabato 5 ottobre 2013
no_data

Non con poca curiosità sono andato a vedere il film, speranzoso di poter godere delle atmosfere suburbane della città eterna e dei loro abitanti. Che dire? Raramente ho atteso con sittanta ansia la fine di un film al cinema ... Certamente non si può pretendere un action movie a fronte di una pellicola girata a mò di documentario ma, le pause nei dialoghi, le scene silenziose e la complessiva lentezza [...] Vai alla recensione »

sabato 5 ottobre 2013
vns1985

Sono al cinema e non aspetto l'ora che finisca

mercoledì 2 ottobre 2013
brian77

Perché tra l'altro viene definito o si autodefinisce documentario? Questo è un film tutto recitato... Ah, già... "cinema del reale" è la frase alla moda degli ultimi anni... Ma quale reale? Qui è tutto fasullo. Non che questo mi interessi più di tanto, è perfettamente legittimo fare quello che si vuole, per carità, il problema maggiore del film sta semmai nella sua banale pretenziosità poetico-simbolica, [...] Vai alla recensione »

domenica 20 ottobre 2013
Giulio Lo Iacono

Circola ancora nei cinema questo curioso dittico su Roma con "Sacro GRA" e "La grande bellezza". Due buoni film (soprattutto il primo), imperfetti (soprattutto il secondo) e solo apparentemente lontani. Il documentario vincitore del Leone d'oro racconta i marginali del raccordo anulare, le anonime periferie della capitale e gli accattoni del terzo millennio mentre il film italiano [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 ottobre 2013
Ladyhawke74

Leone d'oro???????????????????!!!!!!!!! Ma per piacere! Senza filo logico, pesante, non vedevo l'ora di uscire dalla sala. Non raccontiamocela, é stato premiato per chissá quale oscura ragione, per far finta di essere intellettuali ma sicuramente non perché avesse qualcosa da dire. Andemo a pescar anguille va'

domenica 22 settembre 2013
hernan

Viaggio nelle periferie della storia, il mondo onnipresente e dimenticato della solitudine ai margini delle grandi città. Il grande anello trafficato diventa una presenza imponente, come il Tevere, o i flussi aerei, onnipresenti, a dettare un tempo e il suo scorrere, durante i quali si svolge il dramma e la commedia umana. Ottimo il realismo dei personaggi, la vividezza dei paesaggi, il regista [...] Vai alla recensione »

domenica 3 novembre 2013
francobettoli

Classico film che piace alla critica ... e basta! Si esce come minimo perplessi, con il fondato sospetto di avere sprecato una serata. Una noia unica.

giovedì 4 dicembre 2014
no_data Elisabetta Valento

L'anello del GRA come un'anima mundi che lega e svela frammenti di vite minime che solo viste dal cielo ritrovano un senso, vite talmente vere da sembrare incompiute (perché così sempre è con la vita). Vite ai margini o all’imbocco di una svolta che, forse, li condurrà a un centro. Solo una surrealtà o un’illusione consente a quelle vite di essere [...] Vai alla recensione »

martedì 24 settembre 2013
pressa catozzo

Fellini ricostrui un tronco del raccordo anulare dentro Cine Città . A quei tempi era a due corsie senza spartitraffico, un vero inferno Dantesco. Oggi GRA il Sacro! E' un purgatorio dove le colline che ti accompagnavano sono state tramutate dai PUNTERUOLI ROSSI anzi dai PALAZZINARI in degrado . Il personaggio ci dice che la palma è la nostra anima ma aimè Roma è morta [...] Vai alla recensione »

mercoledì 10 settembre 2014
no_data Elisabetta Valento

L'anello del GRA come un'anima mundi che lega e svela frammenti di vite minime che solo viste dal cielo ritrovano un senso, vite talmente vere da sembrare incompiute (perché così sempre è con la vita). Vite ai margini o all’imbocco di una svolta che, forse, li condurrà a un centro. Solo una surrealtà o un’illusione consente a quelle vite di essere vissute… ed è lì che il sacro emerge, in quello scintillio [...] Vai alla recensione »

venerdì 8 novembre 2013
pietro zanaletti

Il film-documentario di Gianfranco Rosi ha vinto a Venezia ma non è un film di popolare bellezza:E'un lavoro di grande intensità antropologica. Chi ha comparato il Grande Raccordo Anulare all'anello di Saturno ha visto abbastanza bene. Personalmente credo che questo anello sia piuttosto un mondo frammentato e che pertanto non sia in grado di strutturarsi dentro un sistema urbano periferico connesso [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 settembre 2013
vanessa zarastro

Alla redazione, vorrei sapere perché il mio commento inviatovi  venerdì scorso non è stato inserito. grazie vz

giovedì 10 marzo 2016
Onufrio

Mi dispiace non aver compreso l'opera di Rosi che in questo documentario racconta stralci di vita all'interno del Grande Raccordo Anulare in quel di Roma. Storie di vita comune, storie monotone, c'è poco da ricordare, poco da far riflettere, un accozzaglia di gente con delle piccole storie che rimangono nella superficie e si disperdono nel traffico caotico del Gra.

giovedì 28 agosto 2014
astrolabio63

Questa la filmografia contemporanea, che fa ampia eco ad altri film di estrazione intellettual-operaia..... A partire proprio dalla 'grande bellezza'..... Ma tutti questi artisti perchè non se ne vanno a ripulire - gratuitamente - le fogne della suburra di Roma sud? Il cialtrone sudamericano potrebbe ringraziarli commosso.... Similia similibus......

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Quando "Sacro Gra" venne presentato a Venezia ai primi di questo mese misi subito in evidenza che, per la prima volta, la Mostra del Cinema accoglieva in concorso nella sezione ufficiale un documentario, sia pure di lungometraggio. Rilevavo però che, dopo averlo visto, meritava proprio questa eccezione, subito confermata del resto da un altro primato assoluto, la vincita del Leone d'oro.

Valerio Caprara
Il Mattino

Il migliore bounty killer della Mostra di Venezia è apparso subito il botanico che conduce una caccia solitaria e spietata al coleottero sterminatore di palme chiamato punteruolo rosso. Così come s'è rivelato il più fine umorista il decaduto nobile piemontese che, seppure rinchiuso nel microvano di un orribile palazzone, si slancia a paragonare l'odore di una melanzana con quello del nobile rosso francese [...] Vai alla recensione »

Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Leone d'Oro a Venezia 70. Acclamato, forse annunciato, di certo chiacchierato. Il nuovo lavoro del filmmaker Rosi nasce da tre anni di vivisezione del Grande Raccordo Anulare alla ricerca dell'identità perduta sulla scia del paesaggista-urbanista Nicola Bassetti e del compianto Renato Nicolini. Personaggi al limite: l'anguillaro, il nobile piemontese e sua figlia, il principe e la consorte, il palmologo [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Altro che Sacro. Per qualsiasi romano il GRA - ovvero il Grande Raccordo Anulare - è semmai un incubo. Come può non esserlo un'arteria autostradale che, raccogliendo il traffico in uscita e in entrata della capitale, è sempre affollata, se non addirittura intasata? Però questo frastornante circuito lungo 64 chilometri ha anche una sua speciale attrattiva.

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Due sensazionali boiate. Guarda caso reduci dalle magiche notti veneziane. Sacro Gra, del documentarista Gianfranco Rosi, è addirittura l'incredibile (?) vincitore del Leone d'oro: forse allo spiritoso Bernardo Bertolucci non è parso vero di aver scovato un film più barboso dei suoi. Quanto a noia, non gli è da meno Via Castellana Bandiera, della regista teatrale Emma Dante.

NEWS
NEWS
martedì 24 settembre 2013
Chiara Renda

A pochi giorni dall'uscita in sala, Sacro GRA, film Leone d'Oro all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, dimostra anche ai botteghini la sua essenza di cinema d'autore capace al tempo stesso di parlare al grande pubblico.

NEWS
sabato 7 settembre 2013
Giancarlo Zappoli

Correva l'anno 1998 e Gianni Amelio con Così ridevano si vedeva attribuire il Leone d'oro alla Mostra di Venezia. Dopo di allora nessun film italiano è stato insignito del riconoscimento più prestigioso.

NEWS
venerdì 6 settembre 2013
Annalice Furfari

Grande soddisfazione alla Mostra del Cinema di Venezia, ieri, per Sacro GRA di Gianfranco Rosi. Per la prima volta, nella lunga storia del festival, un documentario italiano partecipa in concorso. Già questo è un ottimo risultato, ma lo è ancor di più [...]

winner
leone d'oro
Festival di Venezia
2013
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