Anno | 2013 |
Genere | Cortometraggio |
Produzione | Italia |
Durata | 20 minuti |
Regia di | Carmen Giardina |
Attori | Alessio Vassallo, Paolo Sassanelli, Mauro Conte, Michele Botrugno, Giuseppe Milazzo Andreani . |
MYmonetro | 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 9 maggio 2013
Un cortometraggio per ricordare uno dei giorni più bui e controversi della storia italiana.
CONSIGLIATO SÌ
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9 maggio 1978, Ciampino, Roma. Enzo, Vittorio e Antonio, tre giovani militari di leva, sono impegnati da settimane in un posto di blocco lungo l'Appia. Una periferia polverosa di alberi e terra, dove non passa un'anima viva, se non le pecore al pascolo. I tre soldati hanno il compito di controllare eventuali veicoli in transito. L'esercito è, infatti, mobilitato e in allerta per il rapimento del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro. Nella massiccia attività di controllo del territorio, per la prima volta, anche i soldati di leva partecipano ad azioni operative. In attesa che qualcosa infranga la routine del posto di blocco, Enzo, Vittorio e Antonio discutono dell'attualità.
Il racconto di un giorno che ha mutato per sempre il volto del nostro paese. Una giornata, quella del 9 maggio 1978, in cui le tragiche storie di due uomini molto diversi si incrociano, cambiando il corso della storia dell'Italia intera. L'uno è uno statista navigato, l'altro è un giovane militante comunista siciliano. Uno è il democristiano Aldo Moro, l'altro è Peppino Impastato. Due nomi oggi simbolo di vicende politiche e sociali cruciali nell'oscuro contesto degli anni di piombo. Quel 9 maggio 1978 il corpo di Moro viene ritrovato a Roma, ponendo brutalmente fine alle polemiche sulla questione morale della trattativa con le Brigate Rosse responsabili del rapimento. La stessa di cui discutono i tre protagonisti del cortometraggio, giovani che si ritrovano a eseguire ordini di cui spesso non comprendono le ragioni.
Emblematico è, a tal proposito, l'atto di ribellione compiuto dal soldato siciliano, che afferma di non riconoscersi nel terrorismo brigatista, ma neppure in quello Stato che deve servire. Così, nell'eseguire alla lettera gli ordini impartiti dall'alto, il giovane rivela non soltanto lo shock per la morte dell'unico eroe in cui crede - quel Peppino Impastato che ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente su Radio Aut i mafiosi che appestano la sua terra - ma anche tutta l'insensatezza di uno Stato che, mentre decide fermamente di non scendere a patti con il terrorismo, abbandona in un'indifesa lotta solitaria i pochi coraggiosi paladini della giustizia. Quelli a cui il cortometraggio diretto da Carmen Giardina rende omaggio, in un'epoca in cui si avrebbe bisogno di nuovi eroi al fianco dei quali lottare per un'Italia più onesta.
Il 9 maggio 1978 persero la vita a poche ore di distanza uno dall'altro Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, e Peppino Impastato, giovane militante comunista ucciso dalla mafia. Enzo, Vittorio e Antonio, tre militari di leva, sono impegnati da settimane in un posto di blocco lungo una strada dove non passa anima viva. Fratelli minori è la storia di quel 9 maggio, una lunga giornata che cambierà l'Italia per sempre.