Titolo originale | Soshite Chichi Ni Naru |
Titolo internazionale | Like Father, Like Son |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Giappone |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Kore'eda Hirokazu |
Attori | Masaharu Fukuyama, Machiko Ono, Yôko Maki, Lily Franky, Jun Fubuki Shôgen Hwang, Kirin Kiki, Jun Kunimura, Isao Natsuyagi, Keita Ninomiya, Yuri Nakamura, Kazuya Takahashi, Yoshida Yoh, Pierre Taki, Ichirô Ogura, Hana Kino, Hiroshi Ohkôchi, Kazuaki Shimizu, Tsuyoshi Hayashi, Tomoya Nakamura, Megumi Morisaki, Tomomitsu Adachi, Shirô Katô (II), Miyu Takizawa, Oshiba Yamato, Oziel Nozaki, Tetsushi Tanaka, Arata Iura, Yô Yoshida. |
Uscita | giovedì 3 aprile 2014 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,67 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 aprile 2017
Ryota Nonomiya scopre un giorno che suo figlio biologico è stato scambiato alla nascita con un altro bambino. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Father and Son ha incassato 265 mila euro .
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Nonomiya Ryota è un professionista di successo, un uomo che lavora sodo ed è abituato a vincere. Un giorno, lui e la moglie Midori ricevono una chiamata dall'ospedale di provincia dove sei anni prima è nato loro figlio, Keita, e vengono a sapere che sono stati vittima di uno scambio di neonati. Il piccolo Keita è in realtà il figlio biologico di un'altra coppia, che sta crescendo il loro vero figlio, insieme a due fratellini, in condizioni sociali più disagiate e con uno stile di vita molto differente. Ryota si trova di fronte alla necessità di una decisione terribile: scegliere il figlio naturale o il bambino che ha cresciuto e amato per sei anni?
Il giapponese Kore-Eda conferma le qualità artistiche di cui ha sempre dato prova con questa esplorazione splendidamente misurata di un dilemma che mira dritto al cuore dell'uomo.
Con la leggerezza della grande scrittura, l'abilità di costruire un'architettura perfetta nel bilanciare il peso di azioni e reazioni tra i due nuclei familiari coinvolti (il regista ha affermato di essere partito con questo film per un viaggio dentro se stesso, riconoscendosi nelle questioni personali di Ryota, che nella finzione è appunto un architetto) e con un cast in grado di conferire all'opera un valore aggiunto altissimo, Kore-Eda non si lascia mai tentare dal richiamo del melodramma, che è nelle corde del soggetto ma non nelle sue, e mantiene un registro contenuto ma attento ai particolari e ai piccoli incidenti del vivere, nel quale le belle idee sono silenziosamente numerose e nulla è mai di troppo.
In particolare, nonostante il film racconti la maturazione di Ryota rispetto al suo essere padre, che passa forzatamente dal suo essere stato figlio a sua volta di un certo padre, sorprende la verità con la quale il regista coglie le reazioni dei due bambini, bloccati tra la fiducia che ripongono nei genitori, la volontà di ottenere la loro ammirazione e il disagio dell'incomprensione. Non sono poche le barriere culturali che ci impediscono di non trovare mostruoso il comportamento del protagonista o colpevolmente remissivo quello della moglie, ma è il film stesso, probabilmente, ad accrescerli leggermente nella prima parte (come fa d'altronde con la presentazione, quasi in chiave di commedia, delle differenze di comportamento tra le due famiglie) per poi superare le premesse e farsi toccante, nella scoperta del sentimento. E non poteva che essere attraverso uno strumento eminentemente visivo come una macchina fotografica, che Ryota impara che è suo figlio, il suo sguardo e il suo amore, che fanno di lui un padre, non un esercizio di volontà né il gruppo sanguigno. Father and Son, infine, è anche e soprattutto una riflessione sul tempo, su ciò che crea, che divora, che può e non può mutare.
FATHER AND SON disponibile in DVD o BluRay |
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Film molto bello,delicato,commovente.Fa pensare e riflettere soprattutto sul tema "cosa significa essere genitori".Il genitore è soprattuitto colui che stabilisce con il figlio un rapporto di amore e tenerezza,che sa perdonare e comprendere,che è presente nel corso della sua crescita.Genitore,quindi,può anche essere colui che non.
Inaspettato spaccato di un Giappone “normale” che magari noi Europei, occidentali e materialisti, neanche immaginiamo sia così simile a noi (Città, Periferie, Abitudini, Classi sociali e quant’altro..). Conferma dell’esistenza di una cultura maschile incentrata, forse perché tramandata da secoli, sulla figura paterna (a scapito di quella femminile e materna).
Una ricca coppia di giapponesi scopre che il loro figlio Kaetà, di 6 anni, non è il loro bambino: è stato infatti scambiato nella culla con un altro bambino. La coppia fa perciò conoscenza con l’altra famiglia vittima della tragedia, di condizioni economiche decisamente meno agiate. Alle due famiglie si pone un interrogativo: è più importante un [...] Vai alla recensione »
“Father and Son” è un film di Hirokazu Koreeda. Con Masaharu Fukuyama, Yôko Maki, Jun Kunimura, Machiko Ono, Kirin Kiki. Isao Natsuyagi, Lily Franky, Jun Fubuki, Megumi Morisaki. “Father and Son” ha ricevuto il Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes. Quanto conta il legame di sangue? Se l’istinto materno scatta, quasi sempre, [...] Vai alla recensione »
Inaspettato spaccato di un Giappone “normale” che magari noi Europei, occidentali e materialisti, neanche immaginiamo sia così simile a noi (Città, Periferie, Abitudini, Classi sociali e quant’altro..). Conferma dell’esistenza di una cultura maschile incentrata, forse perché tramandata da secoli, sulla figura paterna (a scapito di quella femminile [...] Vai alla recensione »
Father and Son film giapponese di Hirokazu Koreeda attraverso l’analisi del rapporto tra genitori e figli sviluppa un percorso di piu ampio respiro verso il significato dell’identità. Due coppie vengono informate dopo 6 anni che alla nascita i loro rispettivi figli sono stati scambiati per un errore del personale dell’ospedale. Comincia un grosso conflitto con la struttura dell’ospedale, tra le coppie [...] Vai alla recensione »
Il fatto che un argomento sia stato usato (o, addirittura, abusato) non è una buona discriminante dal punto di vista cinematografico e questa pellicola è a dimostrazione concreta della validità di tale affermazione: l’argomento della trama consiste infatti nello scambio di figli tra coppie ma, pur essendo già stato trattato da altri, Koreeda è riuscito a realizzare quello che oserei definire un piccolo [...] Vai alla recensione »
Siamo negli occhi di un bambino di sei anni sin dalla prima scena, occhi che non chiedono, sanno aspettare, che ci conducono negli abissi di un cuore assetato. Keyta aspetta suo padre, una sua carezza, una parola, un sorriso che somigli ad un riconoscimento, un segno che lo faccia sentire bravo. Ryota (Masaharu Fukuyama) è un architetto di successo che ha lavorato sodo per raggiungere [...] Vai alla recensione »
La vita di due coppie giapponesi viene sconvolta dalla notizia che i loro figli vennero scambiati alla nascita in ospedale. A loro ora spetterà la decisione se effettuare lo scambio dei bambini o lasciare le cose come stanno. Un dramma profondo che tocca le corde del cuore. Una scelta impossibile da prendere con leggerezza ma soprattutto quale sarebbe quella migliore? Lasciare le cose come [...] Vai alla recensione »
Il film appartiene al moderno genere intimista e melodrammatico giapponese di cui Hirokazu Kore'eda è uno degli esponenti più acclamati in occidente. Kore'eda, tardo epigono di Ozu, manca tuttavia del tocco lieve e poetico del maestro, in parte ereditato, invece, da Yōji Yamada. Il tema della genitorialità senza legami di sangue, simile a quello della [...] Vai alla recensione »
Quando due famiglie giapponesi, l'una appartenente al ceto borghese, l'altra di estrazione operaia, vengono messe al corrente che i loro figli di 6 anni, nati nello stesso ospedale il medesimo giorno, furono scambiati nelle culle e deliberatamente assegnati ai genitori sbagliati, le loro vite vengono inevitabilmente sconvolte. Tra leggi assurde, reati prescritti e padri di famiglia costretti [...] Vai alla recensione »
Due famiglie giapponesi socialmente agli antipodi, una formata da marito moglie e figlio piccolo, benestante (lui è un architetto impegnato in un importante progetto edilizio, e lavora quasi tutto il tempo), l’altra più numerosa (marito, moglie e tre figli piccoli) e di più modeste condizioni, vedono le loro vite sconvolte quando sono informati dall’ospedale, dove due dei loro figli sono nati, che [...] Vai alla recensione »
non c'è molto da aggiungere a ciò che è stato già scritto e che mi vede assolutamente d'accordo a premiare questo bellissimo film. Svolgere un tema così delicato, con tale leggerezza senza mai cadere nel banale o nell'enfatizzazione dei sentimenti, è assolutamente da grande regista, ma d'altronde Hirokazu Koreeda ci ha abituati a questi capolavori [...] Vai alla recensione »
Il regista giapponese Hirokazu Kore-Eda affronta una toccante riflessione sulla paternità, che interroga il sangue, il tempo ed il sentimento L'antica tematica del dubbio su cosa conta di più per un figlio tra i legami di sangue e quelli instaurati da coloro che ti hanno allevato, su ciò che il tempo crea, che può e non può mutare. Ryo [...] Vai alla recensione »
Film basato sulla scoperta da parte di una coppia dello sbaglio commesso dall'ospedale al momento della nascita del proprio figlio sei anni prima e della sua conseguente sostituzione con un altro neonato nato lo stesso giorno. Un fatto sconvolgente che ovviamente metterà in crisi e getterà nel panico seriamente i due giovani genitori che sino a quel momento hanno amato [...] Vai alla recensione »
Un tema complesso e spesso abusato quello dell'essere genitori che in questo film viene esaminato con l'escamatoge di un figlio scambiato per errore alla nascita.Mai fuori dalle righe, alterna momenti di grande delicatezza a spazi per la riflessione.Il filo conduttore è rappresentato dal tema di riaggiustare le situazioni, così come fa uno dei due padri con i giocattoli dei figli, [...] Vai alla recensione »
Ecco a voi quello che probabilmente sarà il miglior film dell'anno...e come volevasi dimostrare è uscito poco più di una settimana fa e già lo stanno togliendo dai cinema. La storia presenta il già precedentemente trattato dilemma tra legame di sangue e legame affettivo...quale è il più forte tra i due? E i soldi danno veramente la serenità [...] Vai alla recensione »
Il film, di matrice interamente giapponese, affronta il tema dello scambio di neonati, tema peraltro già trattato nel grande schermo, in particolare nel recente ottimo "Il figlio dell'altra" della regista francese Lorraine Lèvy, col quale, inevitabimente ,ci si trova a fare paragoni ed a trovare differenze... Film da vedere e meditare entrambi, potremmo dire in estrema [...] Vai alla recensione »
Quanto siamo distanti dalla maturità orientale. Opera delicata, osservi e ti poni il quesito cosa faresti. Da noi vige la legge dei cattocristiani che più che una religione mi sembrano una razza. Ottima fotografia, montaggio veloce e scorrevole. interpreti perfetti. Meritava un applauso.
Tenero e commovente, "Like Father, Like Son" è una pellicola di intensa umanità. E' un gesto di pace e di poesia. Ma "Like Father, Like Son" è anche la bravura di un regista capace di far convivere la vicenda collettiva, quella che coinvolge ogni membro della famiglia, con un'altra, più intima e personale che appartiene a Ryota, chiamato a fare [...] Vai alla recensione »
Giappone. Una famiglia benestante scopre che il loro unico figlio di sei anni è stato scambiato nella culla con il figlio di un’altra famiglia (che di figli ne ha tre), più povera (ma molto più espansiva) della prima. Le due famiglie si trovano così ad una decisione drammatica: scegliere la legge del sangue o quella degli affetti? Caso raro di un film in concorso [...] Vai alla recensione »
Kore'eda Hirokazu è un maestro nel dipingere affreschi di famiglie alle prese con scelte difficili e problematiche del quotidiano.In Giappone due famiglie scoprono che i loro figli sono stati scambiati nella culla e neppure per negligenza, ma per volontà dell'infermiera che voleva così ristabilire una sorta di giustizia sociale. Le due famiglie coinvolte nel dramma, infatti, appartengono a due classi [...] Vai alla recensione »
Il mondo arido degli adulti e quello disinìncantato dei più piccoli,raccontato con la macchina da presa senza invadere,ma accompagnando nel reale i protagonisti.Imperdibile
La storia di un padre che scopre che suo figlio non è geneticamente suo figlio. Una trama forte, che porta alla fine alla maturazione di tutti e due. In fondo chi ha detto che tuo padre è quello che ti ha messo al mondo, ma non è invece chi ti ha educato,cresciuto, aiutato, insegnato a vivere per tutta la vita. Film tipicamente giapponese (nel rispecchiare i valori di [...] Vai alla recensione »
Ottimo film sul valore del sangue e dell'educazione. C'è anche un interessante approfondimento sulle differenze sociali e una bella introspezione per quanto riguarda il personaggio di Ryota. Consigliato.
Abbastanza schematico e scontato, ma raccontato in modo lentissimo così da sembrare molto serio. Prodotto astutamente costruito per i festival, insomma: dove l'ambizione di temi e stile viene esibita in modo esteriore per un pubblico che si lascia facilmente abbindolare.
Architetto cool, Ryota ha una famiglia da Mulino Bianco, una Lexus in garage e un appartamento da catalogo di design. Tutto bene, finché la bella mogliettina non riceve una telefonata dall'ospedale dove aveva partorito: Keita, 6 anni, non è il loro figlio. C'è stato uno scambio, e quello naturale è finito in una famiglia modesta in tutto e per tutto, tranne che nei sentimenti.
Una telefonata, giunta dall'ospedale, sconvolge la vita di Ryota e Midori:scusate, ci siamo sbagliati, quello che avete allevato per sei anni non è vostro figlio, a causa di uno scambio in culla. Il figlio naturale è cresciuto con una famiglia di ambiente sociale inferiore. Che fare? Scambiarsi gli eredi o proseguire a far crescere uno che non è sangue del tuo sangue? Un tema non nuovo, ma elabarato [...] Vai alla recensione »
Un film giapponese, premio della giuria a Cannes, che non è perfettamente riuscito, ma avvalora la sua composizione grazie alla pudica sensibilità con cui affronta l'antica tematica del dubbio su cosa conti di più, per un figlio, tra i legami di sangue e quelli instaurati da coloro che l'hanno allevato. «Father and Son», firmato dal cinquantunenne regista Hirokazu Koreeda fattosi notare all'estero [...] Vai alla recensione »
Father and Son affronta l'ardua questione se la paternità sia un fatto di sangue, narrando di due famiglie che, per uno scambio di neonati in ospedale, scoprono di aver allevato il figlioletto sbagliato. Che fare? Sulle prime gli sconvolti genitori decidono di creare occasioni di incontro, che si rivelano un poco imbarazzanti causa la differenza di carattere e status sociale: se il modesto negoziante [...] Vai alla recensione »
Kore-eda Hirokazu è un regista magnifico. E ovviamente sconosciuto in Italia. Una buona occasione per conoscerlo è questo "Father and son" premiato a Cannes 2013, che non è il suo miglior film, ma resta un ottimo film, dove il regista giapponese continua il suo scandaglio sulla famiglia e sulla sua disgregazione. Stavolta si racconta lo sbandamento esistenziale di due coppie di genitori, che scoprono, [...] Vai alla recensione »
Una famiglia come tante, colta, agiata, a tratti felice, consapevole che agio e cultura esigono ambizione e tenacia, scopre che il loro unico bambino, cresciuto con amore e disciplina (forse più disciplina che amore), non è figlio loro. I dirigenti dell'ospedale in cui nacque li convocano a capo chino, c'è stato un errore, perdonateci, il vostro vero figlio è cresciuto in un'altra casa, dovete mettervi [...] Vai alla recensione »
Premio della giuria capitanata da Spielberg a Cannes 2013, Father & Sondel cinquantenne giapponese Kore-eda Hirokazu rilancia lo stesso tema che aveva già commosso l'anno prima nel film franco-israeliano Il figlio dell'altra. Lo scambio di neonati nella nursery di un ospedale scoperto ad anni di distanza. Sei anni nel film giapponese, molti di più nell'altro dove però si aggiungeva un secondo motivo: [...] Vai alla recensione »