Anno | 2014 |
Genere | Azione |
Produzione | Giappone |
Regia di | Hideki Takeuchi |
Attori | Hiroshi Abe, Aya Ueto, Kazuki Kitamura, Riki Takeuchi, Kai Shishido, Takashi Sasano Masachika Ichimura, Dimitar Ilkov, Robert Baldwin (II), Martin Burns. |
MYmonetro | 2,52 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 16 settembre 2014
All'architetto Lucio viene chiesto di progettare un impianto termale nel colosseo.
CONSIGLIATO NÌ
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Roma, Impero di Adriano. L'architetto Lucius, genio a cui va il merito delle più ardite stazioni termali dell'Impero, finisce nuovamente nel Giappone contemporaneo o, come lo chiama lui, il "clan dei faccia piatta". I segreti appresi e riportati con sé a Roma permetteranno a Lucius, aiutato dalla bella Mami, di sventare un subdolo complotto ai danni dell'Imperatore.
A rendere memorabile la commedia popolare ma mai scurrile di Thermae Romae era la forza di un soggetto fulminante: il link, il gancio impensabile tra l'Impero Romano e le sue terme e il Giappone contemporaneo, con le sue assurdità e le sue contraddizioni, tra cui il rigore igienista. Tale è stato il successo del film che il sequel non è tardato ad arrivare, con il rischio di non riuscire a infondere innovazioni tali da rendere memorabile il secondo episodio quanto il primo. Purtroppo è ciò che accade con Thermae Romae II: un incipit che presuppone sostanzialmente la visione del primo capitolo e che getta lo spettatore in medias res, riproponendogli il medesimo pattern. A un viaggio nel Giappone moderno e nelle sue stranezze segue il ritorno di Lucius a Roma e una relativa gag. Spazio così ai gladiatori del Colosseo alle prese con il sumo, a parchi acquatici e a terme miste, per uomini e donne; con un unico espediente ricorrente, quello di sostituire nella Roma antica alla tecnologia del terzo millennio la manualità degli schiavi, con esiti esilaranti. Volendo trovare un elemento di interesse e di variazione in Thermae Romae II, forse questo si trova nella spiccata autoironia nipponica, dato di per sé raro da riscontrare, a maggior ragione in tempi di nazionalismo galoppante come quelli contemporanei. Inutile negare che Lucius e le sue avventure qualche sorriso lo strappino, anche quando l'iterazione diventa insostenibile, ma Thermae Romae II in sé ha poco a che spartire con un'opera compiuta, limitandosi a riproporre il felice cocktail del primo episodio e addentrandosi nelle situazioni più stereotipate (commedia degli equivoci, gemello malvagio che si spaccia per quello buono, ecc.) nel tentativo di imbastire una trama che abbia una sua peculiarità. Se vuole arrivare a un terzo episodio, la saga di Hideki Takeuchi necessita di nuova linfa comica, fatta di idee e spunti che siano nuovamente innovativi.