The Gerber Syndrome: Il contagio

Film 2011 | Horror, 88 min.

Titolo originaleThe Gerber Syndrome
Anno2011
GenereHorror,
ProduzioneItalia
Durata88 minuti
Regia diMaxi Dejoie
AttoriValentina Bartolo, Elisabetta Fischer, Pia Lanciotti, Nicola Marchitiello, Anna Nevander Ettore Nicoletti, Sax Nicosia, Luigi Piluso, Beppe Rosso, Federico Tolardo.
DistribuzioneVidea
MYmonetro 2,90 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Maxi Dejoie. Un film con Valentina Bartolo, Elisabetta Fischer, Pia Lanciotti, Nicola Marchitiello, Anna Nevander. Cast completo Titolo originale: The Gerber Syndrome. Genere Horror, - Italia, 2011, durata 88 minuti. distribuito da Videa. - MYmonetro 2,90 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 30 gennaio 2015

Un finto documentario sul terrore provocato da un virus che sta flagellando il vecchio continente, rendendo le persone simili a zombie.

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Consigliato sì!
2,90/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,29
CONSIGLIATO SÌ
Tra mockumentary e zombie movie, una produzione artigianale capace di sfruttare a proprio favore le ristrettezze di budget.
Recensione di Annalice Furfari
Recensione di Annalice Furfari

Un nuovo virus tiene in scacco l'Europa. Decisamente peggiore dell'influenza aviaria e di tutte le altre pandemie che hanno allarmato le organizzazioni sanitarie mondiali, il morbo di Gerber è una malattia a metà tra un'influenza e l'Aids. Scoperto in Germania nel 2008 e ormai diffuso in tutto il mondo, si contrae entrando in contatto con sangue o saliva infetti e si manifesta con una febbre molto alta e aggressiva. Ma ben presto la sindrome di Gerber rende gli esseri umani simili a zombie. Il virus si sta diffondendo a macchia d'olio, perché gli infetti perdono il controllo e tendono a essere violenti, attaccando chiunque capiti loro a tiro. Una volta contagiati, non c'è scampo. Il terzo stadio della malattia conduce, infatti, alla morte. Ecco perché è stato istituito un centro sanitario dedicato, il CS, in cui i malati vengono messi in quarantena e allontanati definitivamente dalla società. Una troupe televisiva decide di realizzare un documentario su questo nuovo e temibile virus, seguendo il lavoro di Luigi, un ventitreenne addetto alla sicurezza, incaricato di intercettare gli infetti segnalati e portarli al CS, e quello di un medico in prima linea, il dottor Ricardi, che si sta occupando del difficile caso di Melissa, una ragazza contagiata accidentalmente.
Non è certo nuova la trovata di delineare una vicenda di finzione come se si trattasse di un evento reale. Girato nel 1965, The war game di Peter Watkins ha fatto scuola, raccontando in stile documentaristico un attacco nucleare alla Gran Bretagna. Da quel momento i mockumentary, o falsi documentari, hanno preso piede nel cinema mondiale, soprattutto statunitense, ma con esempi anche in casa nostra, basti pensare a Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato. Nel tempo, questo genere così ibrido si è sempre più legato all'horror, come mostra il caso del film The Blair Witch Project o il rilancio recente del mockumentary a opera di Rec, che è servito da spunto a tutta una serie di saghe dell'orrore basate sull'espediente del found footage, come Paranormal Activity.
Proprio a Rec si richiama da vicino The Gerber Syndrome: Il contagio, un esperimento a metà tra un falso documentario e uno zombie movie. Niente di innovativo, quindi, se non per il fatto che a cimentarsi con questo cinema di genere sia una produzione italiana low budget, che ha avuto l'intelligenza di sfruttare le ristrettezze produttive a proprio favore. Il risultato dell'esperimento è un film dalle fattezze artigianali, girato come se si trattasse del documentario di una troupe televisiva, a cui generalmente si perdonano ingenuità e difetti di stile, fotografia, regia e montaggio, per concentrarsi piuttosto sull'impatto del racconto della realtà in presa diretta.
Il regista Maxi Dejoie, al suo esordio nel lungometraggio, gioca con questi limiti, seppur vistosi e a tratti grossolani, e si assicura così la presa e il coinvolgimento emotivo dello spettatore, che non può fare a meno di chiedersi cosa accadrebbe se il morbo di Gerber fosse reale e colpisse le persone a noi care, precipitando in un'autentica spirale di angoscia di fronte alla terribile vicenda di una famiglia come tante, nella cui vita ordinaria irrompe una malattia straordinaria, con tutta la serie di decisioni dolorose che questa comporta. Tanto più che il Dejoie sceneggiatore chiama in causa dilemmi etici di difficile risoluzione, come quelli legati alla necessità di limitare la libertà personale per tutelare la salute collettiva.
Il regista ha gioco facile nel fare leva sulle paure più irrazionali che albergano nel nostro animo, anche grazie all'interpretazione naturale degli attori, che rendono credibili e verosimili situazioni che si spera di non vivere mai. Interessanti appaiono poi le reazioni di alcuni gruppi, che rispondono alla totale mancanza di controllo provocata dal virus con feroci tentativi di farsi giustizia da soli, lanciandosi in azioni di "pulizia" che rendono sempre più labili i confini tra l'essere umano e la bestia.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 16 aprile 2013
LukeMC67

Non è uno zombie-movie né un horror in senso stretto: in questo senso deluderà senz'altro i fans del genere; l'autore invece decide intelligentemente di concentrarsi sulla parte più emotiva rappresentata dalle reazioni al contatto con la malattia. Reazioni individuali, collettive e mass-mediatiche. Se è innegabile l'influenza del primissimo Cronenberg, [...] Vai alla recensione »

martedì 16 aprile 2013
sonoautarchico

Guardando questo film ho pensato: "cosa c'entra con il panorama cinematografico che normalmente registi e produttori italiani ci propinano?". Non si tratta di una commedia nè di un film sulla seconda guerra mondiale o sulla mafia. Non parla di giovani disoccupati in crisi nè di coppie di trentenni con problemi esistenziali.

martedì 16 aprile 2013
tundercane

In questi ultimi anni, in Italia, confrontarsi con il genere è davvero un azzardo, per non dire (a livello produttivo) un salto nel buio. Ci provano da alcuni anni i Manetti Bros e da un po' meno tempo Zampaglione con ottimi risultati. Già, perchè in questo paese un ottimo risultato viene considerato anche solo riuscire a farsi distribuire.

mercoledì 17 aprile 2013
Winstonrosse

Mi sono sempre piaciuti gli horror e l'altra sera, allettato dall'anteprima di mymovies, ho deciso di guardare questo film italiano (?) di cui da un po' di tempo sentivo parlare in rete. Più che altro perchè tra me e me ho pensato: "toh, un film indipendente che viene distribuito! vediamo se ne vale la pena". Sapevo che si trattava di un mockumentary ma mi aspettavo [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 aprile 2016
critichetti

"The Gerber Syndrome" andrebbe visto da tutti quelli che amano la frase "eh,ma gli italiani non sanno fare film horror",perchè se questi individui guardassero il film,credo proprio che si rimangerebbero il loro insano pregiudizio.Però mentirei se dicessi che è perfetto.Innanzitutto nella sceneggiatura,perchè diciamoci la verità:non è nulla [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 maggio 2013
marco8

Nel suo nuovissimo genere davvero notevole. In un'Italia non più capace di produrre cose interessanti, questo film lo è. Eccome!!!! Sembra vero più del vero.

lunedì 15 aprile 2013
damien karras

Sinceramente come horror ho visto film più blasonati molto peggiori, per esempio gli ultimi ZOMBI girati anche dallo stesso Romero,e anche i vari secuel de l'esorcista. il film effettivamente raggiunge l'obbiettivo da lui postosi, quello di lasciare lo spettatore nel dubbio che il morbo esisti veramente e che si fosse davanti ad un vero film documentario.

martedì 16 aprile 2013
no_data

martedì 22 ottobre 2013
1exlo1

Ero sinceramente molto, ma molto scettico nel vedere questo film. Le premesse per una ciofega pazzesca c'erano tutte, bassissimo buget, produzione italiana, che molto raramente, oggigiorno, ci ha consegnato prodotti anche solo vagamente ricordabili senza vomitare, attori che definire sconosciuti è dire poco, ma... Non sono mai stato più felice di sbagliarmi!!! "The Gerber Syndrome&quo [...] Vai alla recensione »

sabato 8 giugno 2024
Daniele

Film dal budget bassissimo, e aggiungerei: meno male. Perché con più soldi, ci scommetto, sarebbe stato solo l'ennesimo film di zombi come ce ne sono tanti, con le orde di infetti sbavanti e l'esercito che apre il fuoco e così via. Così com'è, invece, ossia scarno, essenziale, se vogliamo anche sottotono, sembra davvero un pezzo di realtà.

venerdì 29 marzo 2013
CarloTrevisan

Una sindrome che trasforma le persone in zombie.... Finalmente qualcosa di nuovo, vero? 

lunedì 15 aprile 2013
dian71cinema

CERTAMENTE NON SI ISPIRA AL GRANDE LETTERATO..MA MI ALLETTAVA L'IDEA DEL PARAGONARE QUESTA IDEA CINEMATOGRAFICA CON L'ERMETISMO DI MONTALE.. O IL PESSIMISMO COSMICO LEOPARDIANO..O IL DECADENTISMO DEL PIRANDELLO.. INSOMMA.. NON ESISTE SPERANZA IN QUESTO FILM CHE SI ACCOSTA AL GENERE "CATASTROFICO". PER QUANTO DUOLE SOTTOLINEARLO ANCHE PER I RISULTATI OTTENUTI NONOSTANTE LA CERTA BUONA [...] Vai alla recensione »

Frasi
"Non ci sono aspettative di tornare ad una vita normale…"
Il dottor Ricardi (Sax Nicosia)
dal film The Gerber Syndrome: Il contagio - a cura di Maximilien Dejoie
NEWS
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lunedì 15 aprile 2013
Chiara Renda

Una nuova patologia sta contagiando l'Europa. Si tratta del morbo di Gerber, una malattia che si contrae entrando in contatto con sangue o saliva infetti, si manifesta con febbre molto alta e aggressiva, e ben presto rende gli esseri umani simili a zombie. Gi [...]

VIDEO
venerdì 22 febbraio 2013
Chiara Renda

Una nuova patologia sta contagiando l'Europa. Si tratta del morbo di Gerber, una malattia che si contrae entrando in contatto con sangue o saliva infetti, si manifesta con febbre molto alta e aggressiva, e ben presto rende gli esseri umani simili a zombie. [...]

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