Titolo originale | Koto no ha no niwa |
Anno | 2013 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Giappone |
Durata | 46 minuti |
Regia di | Makoto Shinkai |
Attori | Miyu Irino, Kana Hanazawa, Fumi Hirano, Gou Maeda, Yuka Terasaki, Suguru Inoue . |
Uscita | mercoledì 21 maggio 2014 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Nexo Digital |
MYmonetro | 3,30 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 aprile 2017
Un sogno ad occhi aperti, dal maestro Makoto Shinkai, considerato come il nuovo Miyazaki.
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CONSIGLIATO SÌ
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Takao è un ragazzo insoddisfatto, che ha fretta di crescere e ben pochi amici. In un giorno di pioggia decide di saltare la lezione scolastica e di fermarsi in un giardino. Qui, sotto un gazebo, conoscerà Yukino, che ha qualche anno più di lui ma lo colpisce immediatamente per il suo fascino malinconico. Proprio quando tra i due comincerà a nascere un sentimento vero, Takao farà delle scoperte sorprendenti sull'identità di Yukino.
Celebrato dagli amanti del mondo anime per due gioielli come 5 centimetri al secondo e Viaggio verso Agartha, Shinkai Makoto sceglie un approccio più minimalista, ma non delude con il racconto di formazione, agrodolce e tormentato, de Il giardino delle parole. La più classica delle storie d'amore diseguali, improbabili e problematiche - e che proprio per questa problematicità nasce e poi cresce rigogliosamente - ha luogo in un giardino che pare incantato, un'oasi di pace nel caos opprimente della metropoli.
L'habitat ideale per esaltare i proverbiali sfondi del cinema di Shinkai Makoto: in ogni goccia di rugiada, in ogni dettaglio del giardino incantato è come se vivesse un sentimento di predisposizione all'innamoramento, quasi una inevitabilità del romanticismo. Un gazebo che pare quasi sospeso tra la realtà e un'immaginazione forse guidata dai sogni di un adolescente, irrequieto e incompreso; un non-luogo che è tanto convenzionale e sovraffollato in un giorno di sole, quanto esclusivo in un giorno di pioggia, quando si tramuta nell'unico rifugio possibile per chi cerca riparo dall'insostenibile pesantezza del vivere. Gli squarci nelle esistenze parallele di Yukino e Takao, che rivelano inequivocabili punti in comune tra Yukino e la giovane madre di Takao, si fermano prima di addentrarsiin profondità psicanalitiche, scegliendo di suggerire anziché di sviscerare, anche in virtù di un minutaggio molto contenuto.
Ma in tempi di prolissità narrativa incurabile il regista dimostra ampiamente come - se supportati da uno stile come quello di Shinkai - in soli 46 minuti sia comunque possibile illustrare un romance esemplare.
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Il 4° film (un mediometraggio, in realtà) di Makoto Shinkai subito assurto, senza coglierne le profonde differenze in termini di tematiche e realizzazione, dalla critica occidentale a "nuovo Miyazaki", Il giardino delle parole è una nuova variazione sul tema caro al regista della distanza (e separazione) tra le persone, un’opera di durata limitata che ha proprio [...] Vai alla recensione »
Non credo che questo film d'animazione sia per tutti e credo che sia necessario informarsi sul film prima di vederlo. L'autore e regista ha una sensibilità pazzesca che potrebbe non essere apprezzata da tutti. Shinkai sviluppa un mediometraggio che racconta una storia in cui (come ha detto lui stesso) cerca di rappresentare il valore originario della parola amore in giapponese: solitaria tristezza, [...] Vai alla recensione »
"Il giardino delle parole" è un film profondamente sentimentale che può emozionare o stancare a seconda della sensibilità e del vissuto di chi guarda. Ma l'atmosfera sublime che si respira in ogni fotogramma, quella non può lasciar indifferente chicchessia: pare quasi di esserci in quel giardino, le cui meraviglie, dipinte al variare delle stagioni, evocano [...] Vai alla recensione »
Mi chiedo chi di questi tempi si prenda la briga di andare a vedere un film di animazione giapponese di un regista poco conosciuto, che dura 45 minuti e di cui nessuno ha mai sentito parlare. E infatti nessuno l'ha visto ed è passato nei cinema per poco più di una settimana. Peccato, perchè gli spunti de "il giardino delle parole" sono interessanti e mostrano come [...] Vai alla recensione »
Se adorate i film jappo coi loro sentimenti profondi, chiaramente dovere guardarlo. NB c'e' una scena finale dopo i titoli di coda.
Magari se non sei appassionato di anime non sai nemmeno chi è Shinkai e che film abbia fatto anche se viene definito il nuovo "Miyazaki" dalla locandina magari per attirare qualche pesce in più al cinema anche se effettivamente i due registi si somigliano per stile.Il punto forte di questo film,classico di Shinkai, è il colpo d'occhio.
Ai tempi della sua prima uscita italiana fu il titolo che svelò il nome di Makoto Shinkai come un autore in grado di reggere bene la distribuzione in sala dopo le prime, quasi carbonare, edizioni home video: ipotesi confermata poi dal grande successo di Your Name, e dall'arrivo dei successivi Weathering With You e Suzume, oltre ai recuperi su grande schermo di Oltre le nuvole e 5 cm al secondo.