Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | India |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Nitin Kakkar |
Attori | Sharib Hashmi, Inaamulhaq Exwaized, Kumud Mishra, Gopal Dutt . |
Tag | Da vedere 2012 |
MYmonetro | 3,28 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 15 ottobre 2012
Una commedia nera che evidenzia come il cinema possa aiutare a superare ogni differenza, anche quelle da cui scaturiscono violenti atti di terrorismo.
CONSIGLIATO SÌ
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Aspirante attore assai poco fortunato, Sunny sbarca il lunario lavorando come assistente di produzione. Quando viene assunto per lavorare su un documentario americano da girare in Rajasthan, la sua sorte conosce una svolta imprevista. Sunny viene difatti rapito per errore da dei terroristi pakistani e viene detenuto in uno sperduto villaggio. Minacciato di morte, Sunny diviene il beniamino del villaggio grazie alla sua estroversa passione per il cinema di Bollywood.
Il cinema d'intrattenimento bollywoodiano come collante che valica e oblitera le frontiere, i dissapori e le rivalità tra i nemici India e Pakistan: è questo il concept che anima il bel film d'esordio di Nitin Kakkar, Filmistaan. Una storia scritta con grande intelligenza, humour e tatto, capace di rendere il cinema un territorio comune dove indiani e pakistani si possano riconoscere in quell'unità che la storia post-coloniale ha invece drammaticamente diviso con la Partizione del 1947. Utilizzando i modi del cinema commerciale indiano, includendo nel film quindi brani musicali che commentano e fanno procedere la narrazione, Nakkar affronta un tema spinoso con leggerezza e accessibilità. Filmistaan è zeppo di citazioni dirette da classici d'antan e contemporanei del cinema indiano, riconoscibilissime per il pubblico del subcontinente, ma che non appesantiscono o rendono oscura la comprensione del film al pubblico di qualsivoglia altra formazione e cultura cinematografica. Perché Nakkar fa leva su un'ammirevole umanità nel descrivere tutte le situazioni e i personaggi che dipinge - riuscendo a cogliere e anche a rendere umani e passibili d'incertezza e compassione i terroristi. Ma la vera arma vincente del film è Sharib Hashmi nel ruolo di Sunny: un personaggio strabordante ed esilarante, capace di conquistare lo spettatore fin dalle prime, folli battute del film (con i suoi fallimentari provini per un ruolo a Bollywood) e memorabile nella sequenza in cui risolve i problemi tecnici di un DVD pirata (vedere per credere). La sua corsa verso il confine con il nuovo amico/fratello contrabbandiere di DVD pirata in Pakistan è un inno alla speranza in un futuro senza divisioni. Un'utopia che un bel film come Filmistaan aiuta senza dubbio a coltivare.