Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Cina |
Regia di | Feng Xiaogang |
Attori | Adrien Brody, Tim Robbins, Fan Xu, Dao Ming Chen, Hanyu Zhang, Alec Su Alfred Hsing, Yihong Duan, Guoli Zhang, Xuejian Li, Yuanzheng Feng, Chun Du, Mo Zhang, Ziwen Wang, Zhenyu Qiao. |
Tag | Da vedere 2012 |
MYmonetro | 3,19 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 28 aprile 2015
Adrien Brody e Tim Robbins partecipano ad un'opera grandiosa firmata dal cinese Xiaogang Feng. Al Box Office Usa Back To 1942 ha incassato 100 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Siccità e cavallette hanno colpito impietose la provincia di Henan, costringendo milioni di persone a lasciare la propria terra in cerca di cibo e di un destino migliore. Tra loro c'è Fan, un ricco proprietario terriero scampato all'aggressione di un 'villaggio' affamato con la moglie, la nuora gravida, la figlia e il fedele servitore Shuang Zhu. Partito tra i velluti e gli ori, le armi e le scorte di miglio, Fan perderà ogni bene sotto i bombardamenti giapponesi e la scellerata politica del suo governo, sordo alla miseria e all'indigenza del popolo. 'Alleata' con Inghilterra e America contro le potenze dell'Asse, la Cina si allarma e si arma, sottraendo per ordine del Generalissimo Chiang Kai-shek le forniture di grano destinate alla popolazione vessata dalla carestia. Bombardati dagli aerei nipponici e affamati dal loro esercito, alimentato col loro 'pasto', gli abitanti di Henan vagheranno per anni morendo di fame, stenti e dolore. A testimoniare sulle pagine del Time Magazine la loro marcia infernale sarà Theodore White, giornalista politico americano, che denuncerà al mondo la storia di un popolo abbandonato e falciato dal proprio Paese. Tre milioni di persone morirono in Cina tra l'indifferenza della retorica comunista e dell'idiozia in alta uniforme.
1942 è l'impressionante affresco di un esodo drammatizzato da Xiaogang Feng, regista nobilmente popolare, che rievoca un episodio tragico della storia cinese, scongiurando il 'colore' locale, gli ingannevoli veli dell'esotismo e le maschere deformanti dell'ideologia. Con sguardo partecipe sulla condizione umana e dentro il solco di un apparente realismo, l'autore pechinese testimonia la Cina di un passato nemmeno troppo lontano, denunciando i 'cattivi padri' della (sua) nazione e l'imbroglio incantatore della loro propaganda.
Un dramma epico e corale il suo eccezionalmente stratificato e complesso che dispiega il proprio potenziale significante attraverso la rappresentazione del corpo popolare. Un corpo interessato, nel corso del film e lungo la marcia disperata verso la provincia 'promessa' dello Shaanxi, da una radicale mutazione. Una mutazione che conduce alla corruzione umana e civile, indotta da chi pratica l'orrore del potere in tutta la sua narcisistica tracotanza e la sua annichilente prepotenza.
In 1942, Xiaogang Feng 'frequenta' chi la Storia la fa e chi quella stessa Storia la subisce, legando il dramma bellico col melodramma, filmando (e firmando) un potente atto di accusa contro l'eterno fascismo in camicia nera o libretto rosso. Perché 1942 è spettacolo e al contempo microfisica del potere, antropologia del dominio, semiotica della comunicazione di massa. I generali e i generalissimi, perennemente assenti sul campo, dove si fa la guerra e la fame, sono ombre incombenti, pesanti, oppressive con quella massa di carne e sangue che freme, ringhia, sanguina, copula, pulsa, si gonfia, si vende e poi muore ai margini di una strada fangosa. Xiaogang Feng rappresenta il potere come pratica di annientamento dei corpi e colonizzazione fraudolenta delle menti, più temibile di qualsiasi carestia.
1942 visualizza la scena storica muovendosi oscillatoriamente tra due poli antitetici e complementari, strutturando una serie di coppie oppositive (interiorità-esteriorità, gesto-pensiero, particolare-universale, ragione-sentimento), dinamizzando la storia dal punto di vista narrativo ed emozionale, cogliendo i conflitti che si generano in un grande Paese entrato in un processo di rapida e tumultuosa trasformazione. Attraverso un incandescente materiale storico, che il regista nutre di passione e coscienza politica, si muove il corpo straniero ed estraneo del giornalista occidentale di Adrien Brody, di nuovo 'assediato', di nuovo sopravvissuto, di nuovo moralmente ascensionale dentro una magrezza nervosa e l'enormità di una distruzione compiutasi.
Sontuoso affresco di un orrore mai narrato prima, capolavoro di equilibrio fra la grande Storia e la storia quotidiana di chi quella Storia subisce, epopea di un popolo che mai si fa massa informe ma mantiene la propria dignità di individui sia pure piegati dal dolore e dalla miseria. Questo e molto altro è il film di Feng presentato all'ultimo Festival del Cinema di Roma, due ore [...] Vai alla recensione »
Un tuffo in una delle pagine più buie della storia cinese del '900: la grande carestia che sconvolse la regione dell'Henan settant'anni fa. È Back to 1942 (Concorso), il primo film-sorpresa del Festival di Muller, prevedibilmente targato Pechino e realizzato dal nuovo campione d'incassi del cinema cinese in patria, Feng Xiaogang. Non il classico film da festival ma il lavoro di un narratore capace [...] Vai alla recensione »