Titolo originale | The Grand Budapest Hotel |
Anno | 2014 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Wes Anderson |
Attori | Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Mathieu Amalric, Adrien Brody, Willem Dafoe Jeff Goldblum, Harvey Keitel, Jude Law, Bill Murray, Edward Norton, Saoirse Ronan, Jason Schwartzman, Léa Seydoux, Tilda Swinton, Tom Wilkinson, Owen Wilson, Tony Revolori. |
Uscita | giovedì 10 aprile 2014 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
MYmonetro | 3,75 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 9 gennaio 2015
Protagonista del film è M. Gustave (Ralph Fiennes), impeccabile concièrge del Grand Budapest Hotel. Il film ha ottenuto 9 candidature e vinto 4 Premi Oscar, ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, ha vinto un premio ai David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Berlino, 4 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 11 candidature e vinto 5 BAFTA, 1 candidatura a Cesar, 11 candidature e vinto 3 Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, In Italia al Box Office Grand Budapest Hotel ha incassato 4,7 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Monsieur Gustave è il concierge ma di fatto il direttore del Grand Budapest Hotel collocato nell'immaginaria Zubrowka. Gode soprattutto della confidenza (e anche di qualcosa di più) delle signore attempate. Una di queste, Madame D., gli affida un prezioso quadro. In seguito alla sua morte il figlio Dimitri accusa M. Gustave di averla assassinata. L'uomo finisce in prigione. La stretta complicità che lo lega al suo giovanissimo neoassunto portiere immigrato Zero gli sarà di grande aiuto.
Per occuparsi di questo film di Wes Anderson (presentato in apertura alla 64^ Berlinale) è necessaria una premessa di carattere letterario. Il film è dedicato a Stefan Zweig, scrittore austriaco tra i più universalmente noti tra gli anni Venti e Trenta. Animato da un convinto pacifismo si vide bruciare nel 1933 ciò che aveva scritto dai nazisti. È alle sue opere (tra cui un solo romanzo) che il regista ha dichiarato di ispirarsi per questo ennesimo viaggio in un mondo tanto immaginario quanto affollato di riferimenti alla realtà. A partire da quella che potrebbe sembrare solo una raffinata scelta tecnica e che invece diviene una precisa indicazione di senso. La ratio del film (cioè il formato della proiezione) cambia tre volte e finisce con lo stabilizzarsi sulla cosiddetta "academy ratio" che è stata quella della storia del cinema classico fino a quando arrivarono il CinemaScope e il VistaVision. Questo ci rivela come Anderson abbia voluto rifarsi alle opere dei Lubitsch e dei Wilder innervandolo con il suo ormai classico caleidoscopio di situazioni e di attori. Perché in questa occasione ai quasi immancabili Bill Murray ed Owen Williams si aggiungono new entries che vanno da Ralph Fiennes a Murray Abraham passando per l'esordiente Tony Revolori che non solo si carica del ruolo di coprotagonista ma finisce con il rappresentare l'immigrato costantemente nel mirino di tutti i razzismi grazie anche al suo volto che è quasi un coacervo di etnie (figlio di guatemaltechi sembra talvolta arabo e talvolta ebreo). Come il Chaplin de Il grande dittatore e il già citato Lubitsch di Vogliamo vivere Anderson vuole farci sorridere delle innumerevoli avventure a cui sottopone i suoi protagonisti. Questo però non cancella, anzi accentua, la riflessione su quelle frontiere che troppo a lungo in Europa hanno costituito punti di non ritorno per decine di migliaia di persone arrestate e fatte sparire e oggi si ripresentano con altre modalità meno tragicamente evidenti ma sempre fondamentalmente ostili.
Questo film però vuole essere anche, fin dal suo tanto astratto quanto acutamente lieve inizio, una riflessione sull'arte del narrare. Un'arte che può permettersi di parlare della realtà profittando di quanto di meno realistico si possa escogitare. Le stanze del Grand Budapest Hotel sono innumerevoli quanti i personaggi che le abitano o vi entrano anche solo per un'inquadratura. L'instancabile e vivace fantasia di Anderson possiede la chiave di ognuna di esse.
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L’ottava pellicola di Wes Anderson è una commedia eccentrica, veloce ed elegante; esempio di grande cinema, fantasioso e inusuale, raffinato e intelligente; formalmente e stilisticamente curato con rigorosa e geometrica precisione, energia e competenza. Quest’ultima sua fatica non è da meno rispetto alle sue precedenti e mirabili opere: ogni elemento del film s’integra efficacemente, dando vita ad [...] Vai alla recensione »
Su di un film come questo, o ti limiti a ‘è una meraviglia da vedere assolutamente’ o ci scrivi una tesi di laurea. Qualsiasi soluzione intermedia finisce per risultare incompleta già mentre la si compone, ma, visto che la prima alternativa è un po’ sbrigativa e non c’è il tempo per la seconda, vedrò di arrampicarmi sugli specchi, mettendo [...] Vai alla recensione »
Il trionfo dell’immaginazione più accattivante e avventurosa che un bravo regista, qual è Wes Anderson, possa esprimere: il film è senza dubbio alcuno un’opera d’arte. Il cast di attori è stellare e la loro recitazione è brillante e di un’impeccabile classe. Ispirato ad uno dei romanzi del noto scrittore austriaco degli anni ‘20-&ls [...] Vai alla recensione »
Wes Anderson è come un ottimo chef pluristellato ed ogni volta che ti rechi al suo ristorante sai già più o meno il menù che ti servirà: conosci bene ingredienti, materie prime, gusto nel metterle insieme, sai che scegliendo quel ristorante ritroverai un clima piacevole ed in un certo senso conosciuto, ma ci vai perché sai anche che lo chef, nonostante il [...] Vai alla recensione »
In un grigio cimitero della Mittel-Europa una ragazza rende omaggio alla tomba di uno scrittore. La giovane ha in mano un libro che si intitola “Grand Budapest Hotel”. Lo apre e all’improvviso la magia ha inizio: si schiudono più lucenti che mai gli universi narrativi di Wes Anderson. Comincia un viaggio a ritroso nel tempo. 1985: l’anziano scrittore ci spiega come è venuto a conoscenza della storia [...] Vai alla recensione »
Negli anni Trenta il gestore di un albergo intrattiene con i suoi ospiti relazioni di vario genere specialmente con alcune anziane signore. Una di queste alla sua morte gli dona un preziosissimo quadro. Il figlio però non è di questo avviso e il proprietario dell'hotel, aiutato dal fido valletto, inizia una serie di infinite peripezie.
E' una bella storia quella che Anderson ci racconta con il suo consueto stile narrativo, uno stile pittoresco e allo stesso tempo elegante,con una grande attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, puntualmente dipinti come individui dotati di un forte humor dall'accento vagamente britannico e principesco, il tutto rappresentato con inquadrature sempre impeccabili che ben si sposano con [...] Vai alla recensione »
Candidato a ben 9 categorie per gli Oscar 2015, Grand Budapest Hotel si presenta come un'opera innovativa e curata sotto ogni punto di vista, dotata di un ricchissimo cast di attori,e si avvale di una decisa regia.Il film si snoda su una tripartizione temporale, favorita dall'uso di vari flashback, che portano lo spettatore ad ammirare quello che era il Grand Budapest Hotel, e le avventure [...] Vai alla recensione »
Così tenera nella sua terrena e sincera verità che racconta, Grand Budapest Hotel è la più agrodolce fotografia della natura umana; raccontata e predicata come altissima e trascendente (che è sì vero, ma mai ne saremo testimoni o consapevoli) ma in sfacciata onestà una bucolica raccolta di volontà sempre terrene e profane. Noi che ci sentiamo dei e ci perdiamo dietro ad un quadro o ad un uomo affascinante [...] Vai alla recensione »
Con quest'ultima opera Wes Anderson racchiude tutto il suo cinema fatto di personaggi bizzarri che vivono all'interno di spazi architettonici ben definiti come se fossero dei quadri, cromaticamente acceso e storie d'amore intense anche se fortemente improbabili all'inizio. E non è un caso che intitoli e ambienti al Grand Budapest Hotel il suo intreccio narrativo che [...] Vai alla recensione »
Finalmente una commedia deliziosa, divertente e raffinata! Ambientato in una splendida località termale mitteleuropea, in cima a una montagna in un Paese chiamato Zubrowska, quest’albergo, una volta di lusso, è il luogo che ospita tutta la vicenda in un incantevole clima da operetta. Partecipa al suo successo un cast eccezionale ricchissimo di bravi attori.
Uno scrittore (Wilkinson da vecchio, Law da giovane) pubblica un libro in cui racconta gli aventi avvenuti negli anni ’30 presso il lussuoso Gran Budapest Hotel, raccontatigli da un ex dipendente dell’albergo ora proprietario (Revolori da giovane, Abraham da vecchio). Quest’ultimo infatti era stato, nei tempi d’oro dell’albergo, Lobby Boy del leggendario concérgie [...] Vai alla recensione »
Sullo stile registico, le scenografie ultra-dettagliate, i costumi e i personaggi spesso più famosi dei film stessi di questo regista texano ma spiritualmente trapiantato in europa sono stati già versati fiumi d'inchiostro, pertanto mi focalizzerò sul film in questione. A livello tecnico quest'opera è la summa dell' espressione andersoniana.
Un giallo raccontato come una commedia dai toni fiabeschi,filtrato attraverso epoche diverse.Ispirato ai racconti di Stefan Zweig,il film dimostra ancora una volta la capacità di Anderson di creare un mondo surreale dai colori sgargianti e di saper gestire con la consueta poetica leggerezza ed ilarità il viluppo di intrighi,situazioni,sbalzi di tono e colpi di scena.
Si poteva già notare dal suo film d'esordio, che Wes Anderson aveva qualcosa di unico. Nessuno, però, poteva prevedere che, con il passare degli anni, quella "particolarità" del regista (relativa alla regia e alla sceneggiatura), sarebbe divenuta un "marchio di fabbrica". Le inquadrature fisse su determinati oggetti, i dialoghi assurdi e profondi [...] Vai alla recensione »
A mio parere, il migliore dei film di Wes Anderson, quello che per l'ambientazione si è rivelato il più adatto ad esaltare le peculiarità dello stile cinematografico del regista americano. La debolezza del film risiede, come nelle altre opere di Anderson, nella non completa capacità di coinvolgere ed avvincere lo spettatore, che non viene portato a prendersi a cuore [...] Vai alla recensione »
Wes Anderson non si smentisce mai. Con i suoi colori, la sua colonna sonora, i suoi personaggi meravigliosi e una storia dal ritmo ideale, "Grand Budapest Hotel" risulta un film incantevole e si esce dal cinema col sorriso sulle labbra.
Quando la pellicola di un regista si rivela in grado di offrire ai suoi più spietati detratto ri una (quanto mai prima) numerosa quantità di frecce da scagliare col loro attento e sempre vigile arco,non è quasi mai un segno positivo e rasserenante. Significa che,presumibilmente,il regista si è lasciato placidamente trasportare dai suoi tratti più caratteristici [...] Vai alla recensione »
Wes Anderson rende un grande omaggio all'ottava arte con questo film che va oltre le righe, un continuo viaggio tra realtà e fantasia, nel luogo dell’arte che si chiama cinema. Grand Hotel Budapest è ispirato alle opere di Stefan Zweig, biografo e scrittore tedesco, famoso negli anni venti ma finito nell’oblio (nemmeno un suo libro è stato tradotto in italiano), [...] Vai alla recensione »
Se avete voglia ti tuffarvi in una storia bizzarra, tragicomica, spassosa, incredibilmente convolgente, Grand Budapest Hotel è il film giusto; un cast delizioso, dal primo all' ultimo degli attori, scelti con cura, da un attento Wes Anderson che con questo film conferma la sua incredibile dote di regista, "surreale" si potrebbe dire.
Visti i tanti riconoscimenti avuti e i tanti premi vinti mi aspettavo qualcosina in più. Non che tecnicamente non sia da elogiare o non che alcune idee non siano brillanti come letto da più parti,ma a livello empatico non ho provato quel senso di stupore o meraviglia tanto decantato. Forse la velocità eccessiva di alcuni passaggi narrativi non mi ha fatto assaporare i pregiati [...] Vai alla recensione »
Wes Anderson gira ogni scena di questo The Grand Budapest Hotel come fosse l'ultima della sua vita,mettendo in scena un'opera estetica e concettualmente coerente,oltre che tecnicamente ineccepibile. Questa pellicola riesce ad essere sempre incredibilmente ritmata,in ogni suo aspetto,dai dialoghi quasi tarantiniani e scritti con gusto e ironia squisitamente amara,alla regia e al montaggio sempre [...] Vai alla recensione »
Ogni tanto il cinema sforna ancora pellicole di un cinema vecchio stile, in cui si tenta più che altro di raccontare una storia e, possibilmente, di divertire lo spettatore. Grand Budapest Hotel riesce a fare entrambe le cose in maniera egregia, raccontando una storia a metà tra la fiaba e una storia seria, in cui non mancano colpi di scena, azione e ironia.
Incanta l'arte di mescolare l'immaginazione alla realtà attraverso la forza della narrazione, i cui confini in questa pellicola non sono mai definiti e dove balzi nel tempo sono morbidi e possibili. In un cimitero innevato dove è collocato il busto dell'autore si sprigiona il potere narrativo che prende vita dalle pagine del romanzo che una giovane donna, seduta [...] Vai alla recensione »
«Forse il suo mondo era già finito da un pezzo ma lui ne creava l'illusione con inarrivabile grazia» A memoria più o meno recita così la battuta chiave di un film che è per la cifra estetica un monumento dell'arte stessa del narrare come è stato detto. Basato sulla scolpitura minuta dei personaggi Grand Hotel Budapest si presta a diverse chiavi [...] Vai alla recensione »
UN film corale in cui le scenografie colorate sifondono con la musica la recitazione degli attori e la sceneggiatura sempre molto ricercata. Questo grand budapest hotel è un film corale che come tutti i film di anderson unisce molte star di hollywood e la sceneggiatura è ricca ed originale .Essendo una commedia raffinata non vi aspettate risate a palate ma i momenti divertenti [...] Vai alla recensione »
Penso che in molti quando vedono due o tre scene di un film si fanno i propri pregiudizi. Questo era successo a me vedendo le due tre scene slegate del lavoro di Anderson. Fortunatamento sono una persona estremamente critica anche con me stessa e quindi riesco a cambiare il mio parere iniziale e superficiale. È un capolavoro? Per me no. Ma...
Wes Anderson con la sua fantasia di storie affascina,conquista e regala film unici e divertenti.Il migliore autore di commedie negli ultimi 10 anni ...chi non l'ha viste deve vederle per capire la sua mano ...I Tenenbaum, Fantastic MR Fox,Le avventure acquatiche di Steve Zissou,Moonrise Kingdom,Il Treno per Darljjeng 5 fILM,5 PERLE ...ma qui raggiunge l'apice.
Grand Budapest Hotel non è certo un film adatto a tutti. Con la sua particolarità e le sue stranezze può risultare, di primo impatto, un'opera superficiale e di poca importanza. In realtà però, se lo si guarda con attenzione, risulta il contario; un cast eccezionale, accompagnato dal regista Wes Anderson, si muove in un atmosfera surreale, accentuata dalla musica [...] Vai alla recensione »
A mio avviso questo ennesimo gran film del brillante Wes Anderson (già autore di film quali I Tenenbaum, Rushmore, Fantastic Mr. Fox e Moonrise Kongdom) è riuscito a dare dimostrazione di come, per produrre una commedia efficace, non si necessiti di battute scatologiche o di una trama assurda e senza senso. Infatti viene messa in scena una trama abbastanza originale per un film del genere, che riesce [...] Vai alla recensione »
Quando la pellicola di un regista si rivela in grado di offrire ai suoi più spietati detrattori una (quanto mai prima) numerosa quantità di frecce da scagliare col loro attento e sempre vigile arco,non è quasi mai un segno positivo e rasserenante. Significa che,presumibilmente,il regista si è lasciato placidamente trasportare dai suoi tratti più caratteristici e universalm [...] Vai alla recensione »
The Gran Budapest Hotel (2014) film di Wes Anderson con Ralph Fiennes, Tony Revolori, Saoirse Ronan, Bill Murray, Adrien Brody, Tilda Swinton, Jude Law, Harvey Keitel e molti altri Tanti nomi famosi per questo film ambientato all’inizio del 1900, in una repubblica dell’est europeo, frutto della fantasia dello scrittore Stefan Sweig, al cui romanzo omonimo [...] Vai alla recensione »
Wes Anderson,chi conosce questo eclettico regista sa di andare sul sicuro in ogni suo film.Rivediamo il suo tocco irriconoscibile, colmo di sfumature interpretative grottesche in un ironico gioco di luci e ombre esplorando con acume e intelligenza le variegate arti del cinema, nell’ultimo Gran Budapest Hotel. Un film che esula dalla denominazione semplice di “commedia” in quanto costituisce un mix [...] Vai alla recensione »
Grand Budapest Hotel è un film del 2015 diretto e sceneggiato da Wes Anderson e ad oggi secondo me è il suo film più riuscito. Brillante sotto ogni punto di vista, Grand budapest hotel fonde in sè tante influenze cinematografiche pur sempre incarnando lo stile sempre coerente del proprio autore. Un film ricco di spunti, di scene divertenti e di una spiccata ironia, traghettata [...] Vai alla recensione »
GRAND BUDAPEST HOTEL (USA, 2014) diretto da WES ANDERSON. Interpretato da RALPH FIENNES, TONY REVOLORI, ADRIEN BRODY, OWEN WILSON, TILDA SWINTON, SAOIRSE RONAN, BILL MURRAY, EDWARD NORTON, F. MURRAY ABRAHAM, HARVEY KEITEL, JUDE LAW, JASON SCHWARTZMAN, WILLEM DAFOE, LEA SEYDOUX, TOM WILKINSON, BOB BALABAN, MATHIEU AMALRIC, JEFF GOLDBLUM, KARL MARKOVICS, FLORIAN LUKAS, GISELDA VOLODI Con 21 attori [...] Vai alla recensione »
Grand Budapest Hotel narra le vicende di M. Gustave, proprietario dell'hotel, accusato ingiustamente dell'omicidio di Madame D. Insieme al suo Lobby Boy,Zero, M.Gustave dovrà cercare di scagionarsi e scoprire il vero colpevole. Wes Anderson è uno dei registi più talentuosi degli ultimi anni e questa sua ultima fatica confermano nuovamente il suo talento visionario e la [...] Vai alla recensione »
Già la locandina attira, poi il film fa il resto. Wes Anderson con " Gran Budapest Hotel " prende allo stesso modo con cui fece J.P.Jeunet nel " favoloso mondo di Amelie" o Tim Burton con "La fabbrica di cioccolato". E' una favola che con estrema disinvoltura ti introduce in un mondo pieno di luce e di colore, e con la stessa semplicità [...] Vai alla recensione »
Il Gran Budapest Hotel è un Hotel ormai in decadenza, ma un tempo fu molto prestigioso. Si trova nel fantasioso Stato di Zubrowka. Uno dei suoi ospiti, che vi si trova quasi per caso, riesce ad entrare nelle grazie di un magnate, che poi è il proprietario dell'Hotel. Così l'uomo gli racconta la sua storia personale, di come è riuscito a diventare il proprietario [...] Vai alla recensione »
La storia di Zero Moustafa, tuttofare del Grand Budapest Hotel in un'immaginaria repubblica ai confini con gli Imperi Centrali, che divenne il fido collaboratore di Mons Gustave, noto concierge dell'albergo in questione e conosciuto per essere don giovanni con le anziane e ricche frequentatrici dell'albergo. La pellicola si sviluppa con il racconto di Zero Moustafa anziano ad un [...] Vai alla recensione »
Film ambientato in un grand hotel situato in una località irreale all'interno del quale si incontrano ed interagiscono molteplici e svariati personaggi, tra cui spiccano in modo particolare Monsieur Gustave, ex concierge dell'hotel ed ora suo direttore, e l'attuale concierge Zero. La trama, alquanto ricca di eventi strampalati e poco probabili, ruota tutta intorno alla [...] Vai alla recensione »
Il Grand Budapest Hotel è situato sulle irte montagne di una immaginaria Zubrowka, ed il film è incentrato sulla amicizia tra Monsieur Gustave, direttore dell'albergo ed il neo-assunto portiere chiamato Zero, un giovane immigrato dalla pelle olivastra molto buffo. Monsieur Gustave, nonostante additato da molti come omosessuale, in realtà accontenta in tutto e per tutto [...] Vai alla recensione »
“The Grand Hotel Budapest” è un film del 2014 scritto, diretto e co-prodotto da Wes Anderson. Scelto come Film d'apertura della 64ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino] e vincitore del Gran premio della giuria Con: Ralph Fiennes, Tony Revolori , Saoirse Ronan, Bill Murray, Edward Norton, F. Murray Abraham, Harvey Keitel, Jude Law, Tilda Swinton, [...] Vai alla recensione »
Wes Anderson è famoso per i suoi film bizzarri con una fotografia molto curata al limite della perfezione ossessiva. Qui supera se stesso in quanto a simmetria delle inquadrature (lo schermo è quadrato e le carrellate sono sempre fatte a 90 gradi, come per dare una precisione matematica al racconto). La storia è buffa e surreale e la quantità di attori noti sorprendente [...] Vai alla recensione »
non avevo mai visto un film di Anderson, e vedere Grand Budapest Hotel è stata una piacevole sorpresa! Scenografia da Oscar, personaggi che vivono situazioni surreali che fanno sorridere allo spettatore, un Ralph Fiennes straordinario.
Capita di dover alzare lo sgardo dalle bollette del telefono, dalla lista della spesa, dagli orari dei bus e guardare qualcosa che ci faccia sognare. Grand Budapest Hotel è un momento di magia, una favola del passato dove tutto è bello: oggetti, dipinti, colori, abiti, biglietti, scatole, paesaggi...ma c'è anche realtà e azione, violenza e divertimento, amore [...] Vai alla recensione »
Un film che raggiunge la perfezione. Attori senzazionali (molto toccante la piccola interpretazione di F.Murray Abraham), scenografie e fotografia mozzafiato. Regia a dir poco perfetta. Sicuramente uno dei più bei film di questo 2014
NOn do mai 5 stelle, ma Gran Budapest Hotel le merita. Scenografia, tempi, attori, storia e dialoghi, leggerezza ed emozione, estetica a livelli rari e inavvicinabili. Visione pura.
Ho letto, giusto lo scorso anno, " Il mondo di ieri " di Stefan Zweig. Libro piacevolissimo, di grande raffinatezza ed intelligenza,scritto in modo divino. Una vera lezione sull'arte del narrare. La lettura, é un vero piacere dell'anima, pur essendo una profonda analisi storico-sociale, oltre che il racconto attento delle vicende di un mondo che non c'é più.
Ah, che bel film. Una commedia tra favola e operetta, scritta e diretta da un Wes Anderson in gran forma, che viaggia a ritroso nel tempo, inventando cinema a ogni cambio di scena. Siamo negli Trenta, nell'immaginario stato europeo di Zubrowka. I tanti vip in vacanza nel lussuo su albergo di montagna pendono dalle labbra dell'impeccabile concierge Gustave H.
Un paese che non esiste, una Mitteleuropa a fumetti sognata dall'autore dei Tenenbaum nel suo stile sgargiante e inconfondibile. Un racconto a scatole cinesi che parte oggi e torna fino agli anni 30 perché malgrado il tono lieve, i colori accesi, le star innumerevoli, questa favola tutta azione e humour parla di memoria, di trasmissione del sapere, insomma di eredità.
S'intitola «Grand Budapest Hotel» l'ennesimo sogno anticato-cinéfilo di Wes Anderson, uno degli autori più meravigliosamente disimpegnati del panorama contemporaneo. Se si è in grado di rinunciare al sostegno di una storia scritta e diretta con ogni bullone al suo posto, quest'ora e quaranta di stravaganti schermaglie comunicano, infatti, un'euforia di rara eleganza, particolari toni di sensibilità [...] Vai alla recensione »
Per anni i film di Wes Anderson ci sono apparsi espressione di un sicuro talento e però di gusto troppo intellettuale e divagatorio. Ma con Moonlight Kindom il cineasta ha raggiunto una perfetta misura poetica che ora trova conferma in Grand Budapest Hotel: incantevole commedia ambientata in un'immaginaria repubblica di Zubrowka, in un'Europa primi '900 che non c'è più.
Il severo ma bizzarro capo concierge Gustave H (Fiennes) conosce ogni segreto del mastodontico Gran Budapest Hotel, cuore extralux del via-vai aristocratico mitteleuropeo anni '30, situato nella fantasioso Stato di Zubrowka. Quando questi insieme al fidato apprendista Zero Moustafa scopre il complotto dietro al furto di un dipinto rinascimentale, inizia un periplo indagatorio che incrementa il caos [...] Vai alla recensione »