Mekong Hotel

Film 2012 | Drammatico

Regia di Apichatpong Weerasethakul. Un film con Tilda Swinton. Genere Drammatico - Gran Bretagna, 2012, - MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 22 maggio 2012

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
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Trailer
Apichatpong Weerasethakul continua la sua sperimentazione stilistica in bilico tra reale e immaginario.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 18 maggio 2012
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 18 maggio 2012

Un hotel situato sulle rive del fiume Mekong che separa la Thailandia dal Laos. Qui il regista Apichatpong aveva cercato di realizzare un film la cui lavorazione si era però interrotta. Ora ci ritorna per raccontare di una madre vampiro, di sua figlia e di due giovani amanti. Nella tradizione del nordest thailandese sono presenti i Pob, dei fantasmi che infettano gli esseri umani trasformandoli in esseri che si nutrono di carne cruda e di sangue. Il regista vincitore di un festival di Cannes affronta questo tema per continuare la sua sperimentazione stilistica che implica una costante interpolazione tra reale e immaginario. Qui a fare da ancoraggio alla realtà sono le inondazioni che avevano colpito la zona prima delle riprese e che hanno visto il governo intervenire con ritardo e, soprattutto, il fiume al quale viene dedicata, non casualmente, la lunghissima inquadratura finale. La rive di fronte è quella del Laos che è divenuto, dopo la guerra civile che lo ha tormentato, un Paese chiuso. Il ponte che prima collegava due popoli e che si vede sullo sfondo ora, per assurdo, li separa e alimenta le reciproche diffidenze. Non resta allora che guardare a distanza quel territorio così vicino, ma al contempo così lontano, per poi rifugiarsi in una storia semplice e misteriosa accompagnata dalla melodia ciclica di un chitarrista. Tutto questo conservando però un rigore stilistico che fa di questo regista un ricercatore non occasionale di nuovi percorsi visivi che non dimentica, al contempo, di sollevare interrogativi sul futuro della propria nazione.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Cristina Piccino
Il Manifesto

Il regista thailandese compone una ballata malinconica sulle rive del fiume che scorre in mezzo alla Storia di paesi in conflitto Mekong Hotel ha il suono malinconico di una ballata sussurrata alla chitarra con dolcezza, di cui nel tempo si è persa qualche nota. Il regista, Apichatpong Weerasethakul, parla davanti al fiume con un vecchio amico musicista, che cerca quella melodia, l'ha in mente ma [...] Vai alla recensione »

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