Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Ivan Silvestrini |
Attori | Riccardo Sardonè, Ivana Lotito, Vincenzo Alfieri, Valentina Izumi, Gaia Scodellaro Stefano Masciolini, Mark Lawrence, Carla Cassola, Giulio Pampiglione. |
Tag | Da vedere 2012 |
MYmonetro | 3,17 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 aprile 2013
Ivan Silvestrini scrive e dirige una produzione indipendente italiana pensata direttamente per il web e il mercato globale.
CONSIGLIATO SÌ
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Una web series decisamente fuori dalle regole quella di Ivan Silvestrini che si è già aggiudicata il Directing Award al Festival di Los Angeles. Un premio meritato per una web series che ha il coraggio di non concentrarsi solo sul cortile sotto casa ma di allungare lo sguardo verso l'orizzonte che sta molto più in là. Perché tutti gli episodi sono girati in inglese e sottotitolati in italiano in modo da poter essere apprezzati da un pubblico 'mondiale'. Questa è la prima ma non l'unica convenzione che viene infranta da queste 10 puntate (più un numero zero) . Perché Silvestrini dimostra non solo di saper dirigere in modo più che professionale i suoi efficaci interpreti ma rivela un'approfondita conoscenza dei meccanismi narrativi che presiedono alla stesura degli script delle serie televisive più titolate e più viste. Conoscerli non significa però per lui imitarli o assecondarne lo sviluppo acquisendone gli stereotipi.
Stuck (traduzione per i non anglofili: Bloccato) è privo di qualsiasi blocco inibitorio e di ogni assuefazione al 'politically correct'. I suoi brevi episodi (che, a parere di chi scrive, andrebbero centellinati nella dose di uno al giorno e non divorati in un'unica soluzione) sono un concentrato di situazioni non fini a se stesse perché, pur nel divertimento della visione, non si esimono dal mettere in mostra alcuni comportamenti diffusi nelle dinamiche amorose e/o relazionali di questi nostri tempi in cui, più spesso di quanto non appaia, la situazione è disperata ma non seria.
"Dove ti sei bloccato?" è la domanda che l'autoproclamatosi emotional trainer David Rea pone ai suoi mal-capitati pazienti. Si tratta di un quesito che mette a nudo (talvolta non solo in senso metaforico) chi gli sta davanti e lo costringe a guardare dentro di sé con sguardo nuovo e, magari, a essere riconoscente nei confronti di chi, in quel preciso momento, lo sta manipolando. Perché se c'è un principio che domina il bel tenebroso David esso risiede nella convinzione che le persone 'vogliano' essere manipolate e che ci debba essere qualcuno che si assuma la responsabilità di mettere in atto questa operazione. Cioè: Lui.
Stuck gioca con levità su temi importanti e si rivela sempre in grado di sorprendere non solo con i classici colpi di scena (che non mancano) ma grazie all'atteggiamento complessivo con cui i temi della sessualità, della dipendenza dagli altri, dell'amore vengono affrontati. Fino all'ultima battuta capace, ancora una volta, di ribaltare un diffuso e superficiale senso comune.
La struttura è quella del running plot (le vicende del protagonista che si protraggono per tutta la serie) in cui si inseriscono delle storie singole destinate magari a scomparire per poi fare ritorno successivamente o ad affiancarsi e interagire con quella principale tanto da entrare a divenirne parte costituente.
I PERSONAGGI
David Rea: L'emotional trainer che non si spaccia come dottore, capace di entrare nelle vite di chi si affida alle sue 'cure' lasciandovi il segno.
Vince Ciuffo: L'avvocato e amico di David incapace di non mettersi a desiderare ciò che l'amico già possiede (o può possedere) in campo femminile.
Emma Diaz: La paziente trasformata in pochi minuti e tre orgasmi in assistente destinata a soffrire le pene della gelosia.
Joseph Shaw: Il fidanzato di Emma convinto che basti volersi riprendere una compagna perché ciò accada.
Ramona Wallis: La vedova del defunto gemello di David che da lui vuole qualcosa di molto particolare e impegnativo.
Lisa Durren: Un'amica, un'aspirante amante e una osservatrice della vita di David per conto di una misteriosa quanto tentacolare organizzazione.
Luke Fraser: Un metallaro ipertatuato che passa dalla passività di una seduta all'attivarsi con modalità decisamente più piacevoli e coinvolgenti.
Leggo che il pregio di questa web series è nell'aver utilizzato la lingua inglese sottotitolata per avere un respiro internazionale. Io aggiungo che questo respiro è del tutto inutile se l'opera è un racconto no-sense di modesta portata come questo. Io ho visto un film soporifero, senza carattere, e faticoso da seguire nei sottotitoli che scorrevano su scene ripetitive [...] Vai alla recensione »