Titolo originale | Un château en Italie |
Anno | 2013 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Valeria Bruni Tedeschi |
Attori | Valeria Bruni Tedeschi, Louis Garrel, Filippo Timi, Marisa Borini, Xavier Beauvois Céline Sallette, André Wilms, Marie Rivière, Gérard Falce, Pippo Delbono, Silvio Orlando. |
Uscita | giovedì 31 ottobre 2013 |
Distribuzione | Teodora Film |
MYmonetro | 2,74 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 gennaio 2015
Louise ha quarantatré anni, un cognome decaduto e un castello in Italia da vendere. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a Cesar, In Italia al Box Office Un castello in Italia ha incassato 298 mila euro .
Un castello in Italia è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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Louise ha quarantatré anni, un cognome decaduto e un castello in Italia da vendere. La sua vita indolente, spesa tra Parigi e Castagneto Po, un'amena località piemontese, si accende con Nathan, un giovane attore ostinato a corteggiarla. Profondamente legata a Ludovic, il fratello malato di AIDS, lo accompagna nella malattia trovando in Nathan solidarietà e conforto. Il desiderio di una gravidanza compromette però la sua relazione, lasciandola di nuovo da sola dentro una vita di cui non trova il senso e la direzione. Perduto Nathan e morto Ludovic, Louise si 'abbatte' come l'ultimo olmo della proprietà di Castagneto. Ma il futuro è alle sue spalle e le sorride pronto a mettere nuove radici.
L'emancipazione dal passato, almeno secondo la psicanalisi, passa attraverso un addio, che è un ritorno ai luoghi e agli eventi che hanno generato il nostro immaginario e determinato quello che siamo. Per Valeria Bruni Tedeschi, regista per la terza volta (È più facile per un cammello..., Attrici), quel congedo avviene attraverso la rappresentazione di una vita familiare spesa in Italia negli anni Settanta e abbandonata per sfuggirne il piombo e l'estremismo. Un Château en Italie è allora un viaggio biografico a ritroso, uno spostamento teraupetico spazio-temporale che rielabora un passato ingombrante, in cui qualcosa o qualcuno di importante si è perso per sempre. Ancora una volta attrice sull'orlo di una crisi esistenziale, Valeria Bruni Tedeschi ripropone personaggi femminili, single e singolari, declinati in una cornice borghese e in cerca del senso acuto dell'esistenza. Un'inerzia diffusa e una moraviana debolezza della volontà satura il film, interpretato tra gli altri da Marisa Borini, madre di Carla e Valeria, magnificamente a suo agio dietro la macchina da presa e davanti al sorriso di Omar Sharif, assoldato per esaudire un'infatuazione materna mai sopita. Filippo Timi, dolente e in declino come il suo personaggio, incarna l'aura del fratello Virginio, perduto nel 2006 e ricordato nei titoli di coda. Mai accordata col mondo è invece la Louise di Valeria Bruni Tedeschi, a un passo dalla tristezza e in vista della felicità. Estranea e dissonante, risponde allo stimolo del vivere resistendo nel suo destino agiato e dentro un film incapace di scendere sul terreno del presente, di uscire dalle pastoie di un discorso autoreferenziale e di farsi studio antropologico sulle questioni d'affetto (e odio) tra uomini e donne, figli e madri, fratelli e sorelle.
Un castello in Italia, pur infilando lucidamente la stilizzazione del dolore e della comicità, non si emancipa dalla retorica borghese e dagli interni borghesi, dove intravede in controluce un riferimento ai rapporti travagliati tra le generazioni. L'apatia è la forma dell'esistere dei suoi personaggi, intagliati dal blocco monolitico di una scena (e di una classe) sociale sorpassata e 'corrotta' come l'albero dei loro giardini.
UN CASTELLO IN ITALIA disponibile in DVD o BluRay |
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Film interessante oltre le intenzioni nel rivelare verosimili atmosfere del mondo della regista, della sua famiglia trapiantata e di una certa ineleganza francese di ambienti e rapporti, la vitalità sorretta da particolare educazione e ironia. La regista esibisce propri limiti intellettuali e culturali con bravura e simpatia e con capacità snob nell’affrontare difficoltà [...] Vai alla recensione »
Ho quarantatré anni. Sono praticamente sola. Avrei tanto voluto un bambino. Prego a giorni alterni. Ho una casa in Italia, in campagna, che amo tantissimo. Ho perso da tempo il mio adorato padre. Ma sono Marina e non sono Louise (e la mia casa in campagna non è certo un castello). Un castello in Italia è arrivato nel momento, per me, più sbagliato.
La protagonista Louise, ex-attrice che vuole “dare spazio alla vita” nella sua vita, si fa conquistare dall’affascinante Nathan(Louis Garrel) molto più giovane di lei. Questa relazione la fa quasi rinascere, ma è affiancata dalla malattia del fratello Loudovic, un magnifico Filippo Timi, e i problemi riguardanti l’ingente patrimonio.
Louise ( Valeria Bruni Tedeschi) è una donna quaratatreenne senza marito, figli e lavoro. Ex attrice, ha rinunciato alla sua carriera per far spazio "alla vita" nella sua esistenza nella quale stentava a trovare un senso. Personaggio svampito e goffo, Louise incontra e si innamora casulamente di Nathan (Luis Garrel), un attore molto giovane e confuso.
Il film di Valeria Bruni Tedeschi racconta la storia di una ricca famiglia, i Rossi Levi, che sommersi dai debiti sono costretti a vendere la principesca villa e vivono tra Castagneto e Parigi. La regista alterna vicende tragiche, bravo Filippo Timi, a divertenti ma strane situazioni che lei stessa interpreta con il suo stile da calma-nevrotica comedienne e le divide in tre stagioni, inverno, primavera, [...] Vai alla recensione »
UN CHÂTEAU EN ITALIE Un château en Italie o Un castello in Italia? Che sia questo il problema, il dilemma? Valeria Bruni Tedeschi, qui nel ruolo di regista (al suo terzo lungometraggio), di interprete del film e di se stessa non è né carne, né pesce. È semplicemente frammentaria, fuori schema e appare sempre nervosamente e affannosamente a disagio: sembra priva [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di un'ex attrice ormai residente in Francia e profondamente stressata, che appartiene ad una ricca famiglia con cui deve risolvere quotidianamente alcuni problemi di carattere finanziario che la portano a valutare la scelta, tra le molte, di vendere il castello di proprietà in Italia. Nel frattempo ella deve affrontare anche le problematiche concernenti [...] Vai alla recensione »
...che non s'è lasciata coinvolgere dalla sorella in questa follia di pessimo gusto!Ma...se n'è affrancata tenendo signoribilmente le distanze da parenti imbarazzanti o Valeria l'ha esclusa volutamente da quel menàge esclusivo con fratello e madre?!? Terribili tutti i commenti positivi al film che ne vedono una gran prova catartica della regista che recita in un doppio reale e fictional con la vera [...] Vai alla recensione »
Un bel film . Intelligente, spiritoso ,autoironico . Valeria Bruni Tedeschi conferma , con questo suo terzo film , di avere talento per la regia oltre che come attrice .Filippi Timi è bravissimo . La sua interpretazione del fratello malato di Aids è superlativa . I comprimari sono azzeccati . Piccolo neo Louis Garrel ,con la sua aria da maudit, un po' troppo sopra le righe .
Mi è piaciuto per le atmosfere che si percepiscono,la bravura e la simpatia dei personaggi.Valeria Tedeschi è molto brava,spontanea,accattivante,intelligente,nel ruolo che interpreta.Filippo Timi non è da meno.La trama non è eccezionale ma spesso un film puo' piacere o no per le emozioni che suscita.
OTTIME RECITAZIONI E AMBIENTAZIONI E IN PIU UN SAPIENTE USO DELLA LINGUA FRANCESE MA IL FILM NON è UN GRAN CHE MI SAREI ASPETTATO QUACOSA DI PIU : LA STORIA NON è BEN DETTAGLIATA E ALCUNI PASSAGGI NON SI SEGUONO
Mai pesante, tocca i temi dolorosi e gioiosi della vita in modo lento, ma che passa bene. Se hai soldi e tempi é da vedere. Altrimenti in dvd va benussimo. Lei é strana forte... mah!
film lento trama randomica sottotitolato, uno spaccato di vita per una famiglia prima ricca poi alla soglia della povertà, nulla di esaltante per noi che questa situazione di indigenza la viviamo quotidianamente da anni. commosso ringrazio
Film banale e scontato recitato in modo pessimo e senza grande passione sia da Valeria Bruni Tedeschi che da Filippo Timi ( che sembra essersi specializzato sempre nella stessa parte di urlatore ). Molto meglio la madre, ma il film non scorre, è lento noioso e ripetitivo. Non riesco a capire le critiche apprezzabili che ho letto.
Sono ancora sotto shock. VBT, la sorella inutile di CBT, purtroppo si rivela inutile per davvero e spesso fastidiosa. Timi deve essere allontanato dai set. Tutti i set. Il resto non c'è. Non mi ricordo niente. Ah sì, vorrebbe pure far ridere... e ci riesce! Ma non volendo. Film impossibile.
Uno dei film più brutti, sconnesi, sceneggiati male, interpretati peggio che si sia mai visto fin ad ora. La narrazione è farraginosa tocca i temi e li abbandona con la stessa facilità con cui li ha sfiorati con retorica e mancanza di gusto. La gravidanza desiderata, l'amore, la famiglia, il fratello malato, i ricchi, il castello, tutto scivola via senza lasciare traccia di umanità .
Terzo capitolo dell'autobiografia fantastica di Valeria Bruni Tedeschi, dopo il delizioso È più facile per un cammello e lo spigoloso Actrices (mai uscito in Italia, che vergogna/1). Non diciamo "autofiction" perché la regista-attrice rifiuta il termine, così serioso, e ha ragione. Infatti il riuscitissimo Un château en Italie (neanche un coproduttore piccolo piccolo nel nostro paese, che vergogna/2) [...] Vai alla recensione »
Dal biopic all'autofiction, anche se la regista-attrice rifiuta il termine, con il riuscitissimo Un chateau en Italie. Una specie di commedia svitata, ma piena di cose tragiche, in cui Valeria Bruni Tedeschi ripercorre brani della propria vita con un divertimento, una libertà di tono, un gusto per l'invenzione (di episodi, caratteri, situazioni), che sorprende e commuove.
Una famiglia borghese sull'orlo della disgregazione, la metafora della vendita del castello e dell'abbattimento finale dell'albero secolare. Valeria Bruni Tedeschi continua il suo percorso autobiografico, sempre con un eccesso di centralità personale (la reale madre Marisa Borini, il reale ex compagno Louis Garrel, sempre troppo bello e troppo dannato), raccontando vicende dolorose (la scomparsa del [...] Vai alla recensione »
Le stellette della critica internazionale pubblicate ogni giorno da Screen International danno per ora in testa negli indici di gradimento-Palma Inside Llewin Davis, la ballata folk dei fratelli Coen, seguito a distanza ravvicinata da A Touch of Sin di Jia Zhangke. Il primo week end è alle spalle, la pioggia (sembra) pure, e il gioco delle tendenze lanciato dal primo giorno impazza.
L'amor fou con Nathan (Louis Garrel) e il declino familiare: Louise Rossi Levi (Bruni Tedeschi) ha un fratello malato (Filippo Timi) e una madre (Marisa Bonn, vera madre di Valeria) costretta a vendere il castello dia Castagneto Po. Unica regista donna in concorso, la Bruni Tedeschi dedica Un chateau en talie al fratello Virginio, morto 46enne nel 2006.