Bullets Over Summer

Gli agenti di polizia Mike e Brian devono sorvegliare il rifugio del killer Dragon, nella speranza che questi vi faccia ritorno. I giorni trascorrono nella vana attesa del criminale, la nuova quotidianità influenza i due e l'amore subentra, inaspettato. Mentre un ipotetico bizzarro nucleo familiare è in procinto di formarsi, la realtà delle loro vite ripiomba su di loro con tutto il suo peso.
Nella sua natura di film minore, senza pretese e girato con un budget minimale, Bullets over Summer si pone - quasi inesplicabilmente - come emblema del cinema di Hong Kong a cavallo dei due millenni. Susseguente allo handover - il passaggio di Hong Kong da colonia britannica a regione cinese - ma guidato dai postumi di quell'urgenza di girare tutto quel che si potesse girare prima di un futuro incerto e nebuloso, il film di Wilson Yip assomma in sé diverse virtù fatte di necessità. Detto tutto o quasi su triadi e noir nei '90, scandagliato il cinema di genere in tutte le salse, non resta che mettere una maestria unica e naturale nel coreografare balletti di piombo al servizio di un cinema semplice e umile, attento al quotidiano e al punto di vista dei ceti meno abbienti, accatastati in condomini dispera(n)ti. L'estate di pallottole e di poliziotti a caccia di killer si trasforma in una scoperta dell'amore, della paternità, di identità nascoste da limiti autoimposti e dagli impedimenti della propria professione, mentre melò, action, commedia e buddy movie si mescolano, si scambiano e si alternano in un gioco sui generi che solo una mano ferma come quella di Wilson Yip può condurre con la dovuta maestria senza che lo script risulti sconnesso. Quanto a regia i piani sequenza e i virtuosismi di Yip sono secondi solo alle sfumature che riesce a donare ai personaggi dei due protagonisti: il detective navigato e disilluso Mike, responsabilizzato dal ruolo di maestro, e lo scavezzacollo spensierato Brian, un giovanissimo Louis Koo che nel giro di dieci anni diventerà una delle maggiori star di Hong Kong. Quasi un'introduzione naturale a quel completamento in termini di poetica che sarà il successivo melò girato da Yip Juliet in Love, Bullets over Summer è uno dei migliori sussidiari che si possano immaginare per comprendere la grandezza del cinema di Hong Kong, fin nei suoi ultimi vagiti di totale autonomia. 