Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia, Svizzera, Francia |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Silvio Soldini |
Attori | Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Claudia Gerini, Luca Zingaretti Maria Paiato, Michele Maganza, Shi Yang, Luca Dirodi, Serena Pinto, Giselda Volodi, Giuseppe Cederna, Fausto Russo Alesi, Alex Cendron. |
Uscita | giovedì 18 ottobre 2012 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
MYmonetro | 2,88 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 aprile 2015
Il regista Silvio Soldini narra la storia di un amore che attraversa le dimensioni, il tempo e la realtà. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Il comandante e la cicogna ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 1,2 milioni di euro e 478 mila euro nel primo weekend.
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Leo Buonvento è padre premuroso di due adolescenti e vedovo di una consorte in bikini con cui si intrattiene in dialoghi immaginari. Idraulico efficiente, come le caldaie dei suoi clienti la sua vita fa acqua (fredda) da tutte le parti. Diana è una giovane donna insicura col talento dell'arte e la mancanza di 'talenti'. Incalzata da un singolare padrone di casa, cerca i soldi per l'affitto, un committente illuminato e le parole per dire i suoi diritti. Amanzio, sensibilizzatore urbano col vizio dell'esproprio proletario e della merce scaduta, ha lasciato dieci anni prima il lavoro e adesso vive di espedienti, aforismi e affitto, quello sofferto da Diana. Elia, figlio di Leo, è un adolescente introverso, perso dietro domande esistenziali e una cicogna capricciosa in volo su Torino. E a Torino si incroceranno vite e affanni dei protagonisti, commentati dall'alto dal rammarico di Garibaldi, dalla riprovazione di Leonardo, dalle note di Verdi e dalle rime di Leopardi.
Se l'Italia di Marco Bellocchio è profondamente 'addormentata' e in attesa di un risveglio, quella di Silvio Soldini è liricamente 'perduta' come nel libretto di Solera e nella musica di Verdi, che accompagnano il peregrinare fiaccato di cittadini tristemente incantati su se stessi. Inseguendo il grottesco romantico di Pane e tulipani, Soldini converte ancora una volta il caso in occasione e lascia interagire spazi urbani e corpi attoriali in carne e bronzo. Perché attore è pure la statua equestre di Garibaldi sfidata dal marmo inquinato (e poi decollato) del cavalier Cazzaniga, 'incarnazione' del disagio della nazionalità, della decostruzione ideologica e del vizio a trasformare la storia del passato in politica del presente. Sospeso tra realtà e caroselli fiabeschi, Il comandante e la cicogna prova a ricomporre le due anime di un autore che ha merito di (di)versificare lo stile, raccontando di fenomenologie del disagio e praticando la leggerezza e il sorriso. Impossibile sembra invece a Soldini la ricomposizione delle due anime nazionali, quella che coltiva la cultura della memoria alla maniera del padre di Valerio Mastandrea, che elabora e supera il lutto della consorte mantenendone acceso il ricordo su cui fonda la consapevolezza dell'unità familiare, e quella che ne fa scempio come l'avvocato Malaffano di Luca Zingaretti, spia imparruccata di una deficienza costituzionale congenita della cultura politica italiana. E tra i buoni e i cattivi padri della nazione, Soldini inserisce i miti politici (e culturali) collettivi senza i quali non può esserci quell'identità storica che fa dell'appartenenza nazionale una scelta democratica quotidiana, la stessa su cui si arrovella il bronzo di Garibaldi tuonando con la voce di Pierfrancesco Favino. "Membranza cara e fatal", canta a mezza voce il monumento di Verdi a cui, rivolto alla "graziosa luna", replica il busto di Leopardi noverando le "passate cose" che consentono all'uomo continuità e immaginazione. E a chi vuole delegittimare il passato sulla base delle proprie necessità politiche, il fato recide la testa ricorrendo a oggetti magici (il gancio di un braccio meccanico) che all'occorrenza applicano la giustizia o provocano incontri (un polpo in lana cotta, una scatola di rane surgelate). Attraverso uno stile consapevolmente naïf e amabilmente posticcio, dichiarato dalla parrucca nera di Alba Rohrwacher e dal ciglio bianco di Mastandrea, la fiaba di Soldini si perde e si ritrova, mirata dalla cicogna del titolo. Pietosa osservatrice e catalizzatrice di relazioni affettive, Agostina si eleva sopra Torino, agli uomini di bronzo esemplari e a quelli di carne immobili. A volare alto poi è Mastandrea, icona di un borgatarismo astratto anche quando recita con inflessione napoletana. In una manciata di minuti, interpretando sensi e segni annidati negli ideogrammi di un nome cinese, si guadagna il Paradiso del cinema italiano.
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E' lo sguardo di Soldini su un Italia che ha perso, oltre che i suoi valori fondanti, anche il senso stesso e lo scopo della sua unità. Le storie dei due protagonisti (Valerio Mastrandrea e Alba Rohrwacher) si sviluppano in questo scenario di corruzione, ignoranza e opportunismo generalizzati, per poi incontrarsi e riconoscersi quali unici eroi contemporanei, portatori di valori sani. [...] Vai alla recensione »
Piacevole e garbato film italiano caratterizzato da un pacato ed intelligente humour all'inglese in cui si intrecciano diversi spunti riflessivi aventi come argomentazione gli ideali conseguiti in passato di democrazia e di unione del nostro Paese messi a confronto con le contraddizioni,il pressapochismo sociale e varie problematiche appartenenti ai tempi moderni.
Tocca a Garibaldi pronunciare all’inizio del film la frase che ne racchiude sinteticamente il succo: forse sarebbe stato meglio se avessimo perso con l’Austria. Come dire che l’unità d’Italia ha prodotto un mostro che, a distanza di 150 anni, muta di aspetto ma resta quello che è: una società di cialtroni, di sfigati, di incompresi, di talenti mancati e [...] Vai alla recensione »
Surreale, malinconico, triste, quasi mai noioso, molto spesso divertente. Il nuovo film di Silvio Soldini racconta un’Italia alla deriva, in preda a corruzione ed indifferenza, che riesce pero’ a sopravvivere grazie all’onesta’ e alla buona volonta’ di due personaggi come Leo, idraulico vedovo ma costantemente in contatto [...] Vai alla recensione »
Bel film, poetico, surreale ma non tanto. Ottime le interpretazioni, Mastrandrea su tutti. Nulla è più vero e reale del tenero e onesto idraulico Leo. Buone la fotografia e la colonna sonora.
Con Soldini si va sul sicuro anche quando mescola i generi fino a produrre una pellicola "alla soldini". Merito quest'ultimo riservato solo ai grandi. Lo spettatore si tuffa in una Torino, ma potrebbe essere qualsiasi altra città d'Italia, dove i suoi personaggi si muovono e si relazionano tra di loro e con l'ambiente circostante composto anche di statue parlanti e di animali, solo in modo apparentemente [...] Vai alla recensione »
Piacevole e garbato film italiano caratterizzato da un pacato ed intelligente humour all'inglese in cui si intrecciano diversi spunti riflessivi aventi come argomentazione gli ideali conseguiti in passato di democrazia e di unione del nostro Paese messi a confronto con le contraddizioni,il pressapochismo sociale e varie problematiche appartenenti ai tempi moderni.
Se qualcuno cercasse la profondità di film come “Pane e tulipani”, sarà meglio che se ne resti tranquillo a casa sua per evitare inutili dolori. E’ pur vero che viene fatto cenno ad argomenti seri, ma “Il comandante e la cicogna” è sostanzialmente una favola che, condotta con mano abile e tocco sapiente, è capace di farsi strada nel cuore [...] Vai alla recensione »
Una commedia deliziosa che riporta Soldini dalle parti del suo inarrivabile Pane e Tulipani. Frutto di un'originale sceneggiatura e di un cast straordinario. Su tutti, Valerio Mastrandrea che dà colore e anima a un personaggio memorabile, idraulico generoso e padre paziente, l'altra faccia ingenua e operaia di un'Italia furba fino alla corruzione.
Il Comandante e la Cicogna è un piccolo spunto di riflessione colmo di ironia, forse anche troppa, su quella che è la situazione sociale di questo paese. Due sono le storie che s'intrecciano in questo piccolo palchetto italiano ricostruito da Silvio Soldini: una è quella di una famiglia sostenuta da Leo, idraulico che si ritrova a dover crescere due figli adolescenti [...] Vai alla recensione »
E vai così, con il cinema italiano che funziona, una fiaba raccontata lunga, oltre i cliché del qualunquismo, Soldini centra l’obiettivo e lo centra bene. Un idraulico vedovo, forse il miglior Mastrandrea di sempre accudisce amorevolmente i due figli, una ragazzina che si perde nella banalità del sesso per dovere ed un giovane adolescente pregno di cultura e per questa ragione [...] Vai alla recensione »
Silvio Soldini, dopo due film intensi e realistici (Giorni e nuvole e Cosa voglio di più) ci ripropone una commedia un po’ favola un po’ fantasia un po’ di costume, tesa a ritrovare la leggerezza poetica di Pane e tulipani. Ma i tempi sono cambiati e i problemi si sono addensati nel nostro paese e il regista sente anche il bisogno di mettere l’Italia sul banco degli [...] Vai alla recensione »
chi va a vedere una commedia di Soldini beno o male sa già cosa gli aspetta...ovvero una commedia leggera che tratta di gente comune...quindi sa già che non ci saranno scollacciamenti e battute volgari, che gli attori non saranno quelli che fanno anche tv, che non aleggerà musica tormentone etc etc. Ed ecco quindi il risultato...una commedia leggera che parla di famiglia e problemi annessi, certo [...] Vai alla recensione »
Soldini si affida ai ritratti di italiani costretti a sopravvivere in un mondo senza etica . Poetico e strambo, feroce e delicato, il film è l'ennesima riflessione sulla deriva del nostro paese sempre in equilibrio tra anime buone e spaventosi esempi di cinismo. Il commento dei grandi della storia (evitabile lo sforzo "dialettale" di Favino e Marcoré) è la voce della coscienza di un'Italia [...] Vai alla recensione »
"Gli uccelli lo sanno che noi non sappiamo volare o pensano che non ne abbiamo voglia?" è la domanda fondamentale di questo sorprendente film di Silvio Soldini, Il comandante e la cicogna, dove il comandante è Giuseppe Garibaldi, o meglio la sua statua equestre, che contempla, assieme a quelle di Leonardo da Vinci, Giuseppe Verdi e Leopardi, le miserie morali dell'Italia [...] Vai alla recensione »
Un'operetta morale sulle miserie dei nostri tempi corrotti. Con un tocco narrativo lieve e inventivo, Soldini ci regala una commedia ironica e poetica, non lontana dalla felice alchimia di Pane e Tulipani. Genova, da cui salpò Garibaldi per fare l'Italia, diventa l'osservatorio ideale per una riflessione disincantata sulla salute etica della nostra nazione.
Bisognerebbe costringere certi autori intellettuali e "di sinistra" (e molti critici loro amici) a guardare le popolari sit-com che ci arrivano dall'ovest, un ovest dall'aria poco serena ma certamente molto più capace di inventiva e originalità. Imparerebbero che perfino nelle deprecate e popolari sit-com americane i personaggi sono meno macchiettistici [...] Vai alla recensione »
Questo è ciò che direi a qualcuno che volesse andare a vedere "Il comandante e la cicogna". Personalmente non sopporto le commedie in cui i personaggi sono macchiette a partire dal vestiario, dai nomi e dalle facce; oltre alle musichette ammiccanti al riso… tutto quello che si trova in questa insulsa pellicola. Insulsa perché davvero non si capisce dove [...] Vai alla recensione »
Cara vecchia bella Torino, le sue piazze, le sue statue, le cicogne e tante storie. Storie che raccontano di una cicogna e un bambino che le porta pesci da mangiare, di una ragazza artista un po' svampita e squattrinata, di un vedovo che alle quattro di notte parla con la moglie morta che annusa caffè, di un vecchio saggio che passa il suo tempo citando aforismi e rimproverando il mondo, [...] Vai alla recensione »
Commedia debole, molle, schematica, buonista, raffazzonata. Fatevi un piacere e risparmiate i soldi del biglietto, soprattutto se siete estimatori dei film precedenti di Soldini. Per usare la metafora calcistica (visto che viene utilizzata più volte anche nel film), mentre la borghesia milanese salottiera e artistoide si atteggia nell’ostentare il tifo per l’Inter (secondo [...] Vai alla recensione »
il solito valerio mastandrea con il suo solito, apatico atteggiamento, con un tono di voce, se è possibile, ancora più noioso, giusta rappresentazione di questo film di soldini che pretende, come spesso a questo regista capita, di essere troppo immaginifico - a tratti onirico- rispetto ai deboli soggetti e alle debolissime sceneggiature che realizza.
Ma di che cosa tratta questo film? Cominciamo dal titolo. La cicogna la si vede ogni tanto anche se non si capisce perchè, ma il comandante? Chi è? Forse Garibaldi rappresentato da una finta statua pensante collocata al fondo dell'omonima via di Torino? Qualche altro personaggio storico rappresentato da altre finte statue elucubranti sul triste presente della nostra patria? E Battiston [...] Vai alla recensione »
".... ho voluto ricominciare a guardare la vita attraverso il filtro della leggerezza. Questo film è un tentativo di uscire dal fango attraverso qualcosa di bello, poetico, fantasioso". Questo dice Silvio Soldini parlando del suo ultimo film Il comandante e la cicogna. E secondo me c’è riuscito benissimo. E’ davvero un film delizioso, surrealista ma solo un [...] Vai alla recensione »
Film debole, molle, schematico, buonista, raffazzonato. Fatevi un piacere e risparmiate i soldi del biglietto, soprattutto se siete estimatori dei film precedenti di Soldini. Per usare la metafora calcistica (visto che viene utilizzata più volte anche nel film), mentre la borghesia milanese salottiera e artistoide si atteggia nell’ostentare il tifo per l’Inter (secondo loro [...] Vai alla recensione »
5 stelle a BENVENUTI AL SUD 5 stelle a PENE E TULIPANI P.S.: POTREI AVERE IL CONTATTO E.MAIL DEL REGISTA Silvio Soldini. Grazie
Tante volte ho sentito le classiche chiacchere da bar che dicevano “Se Garibaldi si fosse fatto gli affari suoi…..”, secondo me queste chiacchere le ha sentite anche Soldini e ne ha fatto l’inizio del suo ultimo film. In questo caso la statua di Giuseppe Garibaldi dall’alto della sua visuale periferica osserva attonito e impotente quell’Italia che ha unito, e [...] Vai alla recensione »
E’ possibile che Battiston poliglotta studioso a tempo perso delle lingue non conosca poi il tedesco, mica l’aramaico, quando si tratta di rispondere a una telefonata dalla Svizzera? Sì, se siamo dentro a un film che si cimenta con la commedia grottesca senza averne l’indole né lo spunto, lontano anni luce pure dal precedente Pane e tulipani, perlomeno rocambolesco.
Un film bellisimo, quando sono apparsi i titoli di coda ho pensato "non vedo l'ora di rivederlo". Gli attori tutti bravissimi, indimenticabili. Bella la trovata della moglie di Mastrandrea che gli parla nonostante sia morta. Ridi molto ma nello stesso tempo rifletti sui nostri tempi, pieni di cose brutte e squallide, ma per fortuna c'è sempre una speranza.
I critici (spesso invidiosi, o no?) sembrano ghiotti di appigli che possano permettere loro di formulare il giudizio tranchant di moralismo. Che sembra essere la maggior vergogna in cui possa incorrere un autore. Perché il moralista è rigido (con gli altri più ancora che con se stesso), bacchettone, bigotto, spesso ipocrita. Non è un personaggio simpatico.
Bel film di Sodini...mi mancavano le sue commedie da Pane e Tulipani...e Soldini dimostra l'arte del bravo regista proponendoci una bella commedia, che al cinema italiano mancava, anche se all'inizio stagione ho visto un 'altro bel film italiano ma fortemente drammatico "Gli equilibristi".Soldini crea un'altra bella favola odierna...dove agli eroi quotidiani buoni Mastandrea -Battiston-Rothwatcher [...] Vai alla recensione »
Un bel film ,intelligente e ironico . Una favola con i piedi ben piantati nella realtà. Un film che ,dopo una partenza un po' lenta , migliora nettamente catturando l'interesse dello spettatore. Mastandrea è bravissimo e Battiston,Zingaretti e la Rohrwacher non gli sono da meno. Si ride,si sorride ma Garibaldi e Leopardi ci fanno anche pensare.
Pellicola senza né capo né coda, mai interessante e mai divertente. Ottimo attori sprecati in un plot pessimo e caotico. Film da evitare.
Soldini è un regista a me caro che seguo e sul quale avevo aspettative,che sinceramente almeno in parte sono andate deluse. Il film mi è parso lento faticoso e anche le trovate surreali ,alla fine sono a mio parere un esercizio didascalico un pò forzato.E' vero tutto quello che si avvicina al sogno ,all'irrazionale ,tutto ciò che ci innalza dalle miserie della vita alla fine diviene salvifico e portatore [...] Vai alla recensione »
una commedia talmente realistica da essere surreale. sempre molto intelligente e con un ottimo ritmo. ci si diverte e si riflette. cast al suo meglio. ancora una volta bravo, Soldini!
Lo si potrebbe definire un film leggero, alimentare o opera minore, semplicemente per rispetto verso l'autore, ma il film in sè non è granchè. Che i Padri della Patria ci guardino con rammarico è stanca chiacchiera da bar e da Soldini ci si attenderebbe un approccio diverso dal pollaio; le storie non vanno da nessuna parte, ancora una volta la realtà brucia [...] Vai alla recensione »
La poesia di Soldini ci mostra la nostra Italia e come la vedono i nostri antenati. Ottime regia e fotografia, buono il cast, Mastandrea e Rohrwacher su tutti. Film consigliato.
Commedia surreale in cui, attraverso le vicende di vari e strampalati personaggi, il regista "denuncia" il decadimento della società contemporanea. Originali e divertenti i dialoghi tra le varie statue di bronzo o marmo, monumenti nella città di Torino, che, commentando i fatti circostanti, fungono praticamente da coro come nelle tragedie greche classiche.
e della poesia con cui abilmente Soldini ci aveva già deliziati con Agata e la tempesta e pane e tulipani, eppure poesia e magia con i piedi terribilmente attaccati per terra. Un mix di personaggi estremi ma mai eccessivi, tutti perfetti nel ruolo assegnatogli (forse qualche dubbio solo sulla Gerini),un Mastrandrea che pur essendo diventato il feticcio di registi e spettatori non delude mai,non [...] Vai alla recensione »
soldini è un bravo regista anche se ha sempre girato film piuttosto noiosi. questo non è da meno. surreale, con un cast ampio, a tratti grottesco non riesce mai a coinvolgere lo spettatore e non spiega fino in fondo cosa volesse realmente raccontare una sceneggiatura che mischia diverse situazione saltellando quà e là tra un fantasma in bikini, la gerini,la Rohrwacher alle [...] Vai alla recensione »
La poetica di Soldini in questa opera, davvero poco riuscita, latita tanto che questo film sta al miglior Soldini come Pappi Corsicato sta ad Almodovar. Essendo la storia meno plausibile e la magia svanita si fanno notare tutti i difetti che prima sembravano deliziosi vezzi. Sembra il sintomo di un amore finito tra pubblico e autore (e gli incassi lo confermano).
Da questo film mi aspetto molto!... ma molto...!...forse troppo?...
Ragazzi è un film di una noia mortale. Accostamento a Pane e Tulipani? Un'eresia. I film si perde in caroselli fiabeschi spesso senza senza (almeno apparentemente) e fini a se stessi. Molto brava Alb Rohrwacher che dimostra grande versatilità riuscendo in ruoli drammatici e divertenti. Il film è reputato "di interesse culturale".
Ce ne fossero di film così! Da vedere!!!
Nel film potremmo trovare infinite variabili da comparare e potremmo anche leggerlo in termini antitetici: pessimista od ottimista. Potremmo scrivere per intere pagine di tutto questo. Quello che mi ha colpito è il rapporto fra Agostina ed Elia, simbolico e tutto reale. Non lo vedo come la storia di un'Italia liricamente perduta, ma come un film dove la profondita e la forza del lirismo che [...] Vai alla recensione »
La recitazione di Valerio Mastrandrea, dell'Alba Rohrwacher, di Giuseppe Battiston e Luca Zingaretti salvano una storia senza senso, scialba pseudi intellettuale, con una conversazione fra statue che avrebbe voluto essere filosofica ma che rimane comunque e solamente grottesca. Una Claudia Gerini fuori forma che appare al marito seminuda, oltre a caratterizzare un personaggio insulso, è ben lontana [...] Vai alla recensione »
Il comandante e la cicogna del titolo del film di Soldini sono gli elementi di una metafora perfetta, e per questo impossibile, per raccontare il malessere dell'Italia contemporanea. Una statua risorgimentale e una cicogna dal «passo» cinematografico che guardano dall'alto l'umano comune perire e soffrire, il dibattersi e il resistere di concittadini nostri affini, certo un po' eccentrici e quasi surreali, [...] Vai alla recensione »
Silvio Soldini compare in una scena, come Alfred Hitchcock. Si scontra con Alba Rohrwacher, che essendo artista, squattrinata e in ritardo con l'affitto cammina con la testa fra le nuvole, senza badare ai passanti. Uno dei suoi personaggi - l'avvocato Malaffano (Luca Zingaretti con la parrucca di Maurizio Crozza quando imita Gigi Marzullo) - si fa invece ritrarre in un affresco svestito da Tarzan nella [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Silvio Soldini Il comandante e la cicogna (bel titolo, suggestiva immagine, molto accattivanti e preziosi i titoli di testa e coda, interpretazioni di classe) induce in tentazione e si presta: perché diavolo la diffusa, diffusissima presenza di talento e qualità o come minimo la diffusa, diffusissima piacevolezza, grazia e carineria, non aiutano il nostro cinema - salvo pochissime [...] Vai alla recensione »
Una commedia surreale. Con apparizione di fantasmi e con statue parlanti. Immerse però nella più realistica e sconfortante cronaca italiana di oggi, con personaggi al centro che o la subiscono o, i peggiori, la determinano. Arrivando comunque, alcuni, a qualcosa che potrebbe anche sembrare un lieto fine. L'impresa se l'è assunta Silvio Soldini riuscendo, con il suo noto, felicissimo stile, a non smarrire [...] Vai alla recensione »
Da un lato i bronzi dei grandi Italiani- Garibaldi, Leopardi, Leonardo, Verdi - che dai piedistalli di pietra assistono desolati allo spettacolo di quotidiano degrado; dall'altro un piccolo gruppo di anime innocenti. Sono l'ingenuo idraulico Mastandrea, papà vedovo di due adolescenti, lo scorbutico (dal cuore d'oro) castigatore di costumi Battiston e la svagata pittrice Rohrwacher, mentre a rappresentare [...] Vai alla recensione »
La chiave di lettura più efficace per godersi il nuovo, delizioso film di Silvio Soldini è la sequenza dei titoli di coda: un collage pirotecnico che ricorda a tratti i quadri di Chagall, a tratti i disegni dei bambini, sulle note di un brano inedito di Vinicio Capossela. È in questa chiave a metà fra il surreale e la "canzone a manovella" che va letto Il comandante e la cicogna, tentativo dichiarato [...] Vai alla recensione »
Valerio Mastandrea, idraulico alla canna del gas con due figli e una moglie, Claudia Gerini, defunta ma sempre presente; l'artista valente e squattrinata Alba Rohrwacher e il suo affittuario Giuseppe Battiston, uno stravagante moralizzatore metropolitano in sandali e borsello; l'avvocato truffaldino Luca Zingaretti e le statue di Garibaldi, Verdi e Leopardi, che con ironica severità guardano - e parlano [...] Vai alla recensione »
Dai tempi d'oro di Germi, Monicelli e Risi la commedia all'italiana ha subìto una continua discesa e da fiore all'occhiello del cinema italiano è diventata sempre più indigesta. Ne è ulteriore prova la nuova commedia di Silvio Soldini, a cui non basta un cast di attori validi per essere apprezzabile. La trama artificiosa ruota intorno all'idraulico Leo, messo a dura prova dai due figli adolescenti, [...] Vai alla recensione »
Non è «il passo sospeso della cicogna», qui la cicogna va a sbattere contro un pilone e rischia seriamente di farsi male. Ma finché vola, il film di Silvio Soldini, finché osserva da lontano, dall'alto, può sembrare che stia inquadrando il paese dei balocchi, ma riesce a trasmettere la leggerezza che vuole ottenere. Quando scende a livello dei suoi personaggi siamo in una graphic novel dai tratti non [...] Vai alla recensione »