Anno | 2003 |
Genere | Azione |
Produzione | Nuova Zelanda |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Steven Ramirez |
Attori | George Henare, Rawiri Paratene, Joe Falou, Alvin Fitisemanu, Kayte Ferguson Peter Sa'ena-Brown, Hori Ahipene, Jim Perry, Sima Urale, Goeretti Chadwick, Tausani Simei-Barton, Fokikovi Soakimi. |
MYmonetro | 2,59 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 giugno 2011
CONSIGLIATO NÌ
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Una tempesta fa giungere sulle coste di un'isoletta del Pacifico meridionale un neonato che viene accolto come un dono di un dio dal capo villaggio che disereda immediatamente il figlio per nominare l'infante suo successore. La moglie però, con lo scorrere del tempo, riuscirà a farlo recedere dal proposito e il bambino verrà cacciato. Tama, così è stato chiamato, cambierà due volte famiglia per finire a lavorare per l'ubriacone del villaggio. Il quale ha una figlia, Mahana, ritenuta la più brutta tra le femmine. I due però sviluppano un rapporto di affetto che si trasforma in amore che durerà anche quando Tama sarà costretto a lasciare l'isola. Vi ritornerà ormai giovane uomo e conosciuto con un nuovo nome: Johnny Lingo. Però Mahana è stata intanto promessa in sposa a un uomo che non ama.
Mentre scorrono le immagini di La leggenda di Johnny Lingo viene da chiedersi più volte se la data di produzione corrisponda al vero. Sembra infatti impossibile che un film che nasce 'vecchio' abbia visto la luce dei proiettori dopo l'anno 2000. Ma, come sempre, una spiegazione c'è. Il soggetto di base è del 1962 e diede origine a un cortometraggio di 24 minuti che ottenne un ottimo esito nell'ambito della catechesi della Mormone Chiesa di Gesù Cristo dei Santi dell'Ultimo Giorno. Ramirez e i suoi produttori sono fedeli di questa confessione e debbono aver avuto l'idea che ai bambini di un tempo, ora divenuti adulti, avrebbe potuto piacere rivedere su grande schermo la storia che li aveva affascinati nell'infanzia ampliata a dovere. Il prodotto finale è un film didattico-didascalico che può essere visto (ma non necessariamente può piacere) anche dai bambini di oggi. I quali però non vi troveranno nulla di avventuroso se paragonato ai parametri contemporanei. Al di là del finale prevedibile e dei panorami naturali neppure troppo sfruttati tutto si svolge senza scosse in una sorta di "romanzo di un giovane povero" polinesiano con tanto di riscatto finale grazie alle cure di un mercante filantropo. L'eventuale pubblico si troverà di fronte a una leggenda con ben poco di leggendario.