Anno | 2010 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 71 minuti |
Regia di | Giovanni Piperno |
Attori | Ira von Fürstenberg, Roberto Prinzio, Giuseppe Lancia, Bert Hellinger, Daphne Vio Ninchi Marta Vio, Marco Bernardini, Pietro Perotti, Marco Bava, Gelasio Gaetani Lovatelli, Afdera Franchetti, Klaus Von Bulow, Giovanni Sanjust Di Teulada, Marella Caracciolo Chia, Nicola Lazzari, Giulia Graglia, Vendeline Von Bredow, Taki Theodoracopulos. |
Uscita | venerdì 17 giugno 2011 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 2,79 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 giugno 2011
Il documentario di Giovanni Piperno racconta la realtà della famiglia Agnelli e i segreti della grande azienda di famiglia. In Italia al Box Office Il pezzo mancante ha incassato 21,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Dal 1899, anno della sua fondazione, la Fiat costruisce automobili per far andare più veloce l'economia italiana. La storia di questo pilastro del capitalismo industriale è anche la storia di una famiglia molto potente e molto in vista: gli Agnelli. Attraverso cinegiornali, filmati delle teche televisive, interviste esclusive e sequenze animate, si ricostruisce l'albero genealogico di casa Agnelli, soffermandosi in modo particolare sulla vita privata di Gianni, il celebre Avvocato, maestro di eleganza e di mondanità, di suo fratello Giorgio, rinchiuso in un ospedale psichiatrico ancora molto giovane, e del figlio Edoardo, morto suicida a quarantacinque anni. Sempre restio a ereditare la vocazione capitalista e più interessato allo spiritualismo e alle filosofie orientali che alle automobili, Edoardo può essere considerato l'emblema di un meccanismo di rimozione che riguarda le grandi responsabilità delle famiglie più potenti.
Dietro ogni grande famiglia ci sono sempre grandi racconti. L'idea da cui parte Giovanni Piperno, documentarista dal piglio esplicitamente narrativo ed estroverso, è che da questi grandi racconti derivino grandi responsabilità e che all'interno di queste saghe fatte da personalità autorevoli e matrimoni altolocati, ci sia sempre qualche falla, qualche elemento di debolezza che ne rivela tutta l'umanità e l'intrinseca fragilità. I "pezzi mancanti" della storia della Fiat e della famiglia Agnelli non riguardano perciò solo la storia di successi e fallimenti nel mondo a quattro ruote, ma anche le ombre che stanno dietro ai vari "modelli" della casata. In modo particolare, Piperno si sofferma sui contrasti fra i vizi privati e le pubbliche virtù dell'Avvocato Gianni (amato e odiato da tutti i torinesi che, al momento della morte, dettero vita a una vera e propria processione per visitare il feretro) da una parte, e la ribellione silenziosa e soffocata nell'ascetismo o nell'arte dal figlio Edoardo e dal misconosciuto fratello Giorgio, dall'altra.
Nell'interrogare amici miliardari o nobili congiunti come Ira von Fürstenberg o Klaus von Bulow, Piperno aggira la logica morbosa di certe produzioni televisive impostate sul livore o sulla fascinazione per le Dinasty celebri e costruisce una narrazione che, nel mettere assieme i frammenti e nell'individuare il pezzo mancante, sposa tanto l'ottica del "quadro" e la finalità didattico-informativa del documentario, quanto quella del "puzzle" e la costruzione tesa e incalzante di un mystery.
Dopo aver raccontato la storia di un esperto demolitore dinamitardo in L'esplosione e quella del viaggio in Cina di un folto gruppo di malati mentali con Cimap!, Piperno porta dunque avanti il suo processo di decostruzione e di eccentricità dell'ideale documentario a partire da una classica storia di conflitti familiari e di gravose eredità. All'interno di questo insieme di elementi tradizionali, il suo stile procede alla ricerca di una versione originale, muovendosi avanti e indietro nel tempo e nelle indagini delle varie figure familiari e del senso delle aspettative su di loro investite.
Se la lettura psicanalitica del meccanismo di rimozione in funzione delle responsabilità del potere risulta interessante, meno lo è il didascalismo della soluzione del mistero proposta da Piperno, che si limita a una morale generica ("Anche i ricchi piangono") e si lancia nella previsione di una certa serenità per la futura stirpe degli Agnelli in proporzione alla loro distanza dagli affari di famiglia. In questa visione, il "pezzo mancante" che separerebbe il polso vigoroso di Gianni dal cuore altrove del figlio Edoardo starebbe tutto racchiuso in uno storico aneddoto riguardante un pinguino che l'Avvocato avrebbe acquistato per le strade di Portofino da un eccentrico miliardario e poi lasciato vagare in una delle ville di famiglia. Ma resta un dubbio: se la solitudine del pinguino sia più allegoria del disorientamento del potere o di quello del regista.
IL PEZZO MANCANTE disponibile in DVD o BluRay |
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Questo non è un film sugli Agnelli, bensì su alcune modalità di gestione famigliare criticabili o meno, circa questo gruppo. Non è un film su Edoardo Agnelli, men che meno su Giorgio, lo zio rimosso. Ovvio che se si cerca un documentario sugli Agnelli, questo film non potrà soddisfare le aspettative. In realtà, il regista sovrasta quella modalità di "rimozione del problema" ogni qual volta presentato [...] Vai alla recensione »
Questo film è uscito a Milano nel luglio o agosto 2011 in prima visione. Mi ero ripromessa di vederlo, ma, il giorno dopo, non c'era già più. E non è una sorpresa. Questo film potrebbe essere un manuale su "come non fare un documentario". Finalmente sono riuscita a vederlo grazie a una biblioteca, ma è stato veramente una delusione. Il materiale in possesso degli autori era interessante, gli spunti [...] Vai alla recensione »
Ogni torinese, probabilmente, ricorda di aver incontrato casualmente, almeno una volta nella vita, un Agnelli: lungo le vie della città, in qualche negozio, o a scuola (il film non lo dice, ma è stata una consuetudine degli Agnelli l’iscrizione dei figli alla scuola pubblica), alla partita o al ristorante. Ogni torinese, inoltre ha provato nei confronti di questa famiglia un complesso sentimento, fatto [...] Vai alla recensione »
Che strano evento cinematografico. Dopo aver devastato in un nsecolo l'economia italiana ora la Fiat tenta di vendere la bufala del suo rilancio nel continente americano. Oramai piena di debiti l'azienda tenta di piazzare junk bond in giro per il mondo con tanto di spot con Eminem. Qui in Italia però c'è una crisi economica allarmante e pubblicizzare la finta opulenza non funziona.
Intreressante quadro della storia d'Italia del novecento raccontata attraverso gli occhi della famiglia Agnelli e dei loro "vassalli". Il documentario racconta la vita , la sofferenza, le opere dell'Avvocato e della sua famiglia con grande garbo e maestria, lasciando profondi spunti di riflessione. Da non perdere. Piacevolissimo il montaggio anche con immagini animate a decoro di [...] Vai alla recensione »
E' una vergogna che un film così bello e così importante venga trasmesso in sole 2 sale in tutta Italia. io sono a Firenze e in tutta la Toscana non viene trasmesso, solo in 2 sale a Torino e 2 sale a Roma è pazzesco!!!! Heizo
Monarchia industriale o casta nobiliare? Gira intorno a queste due domande-perno il docufilm di Pipemo, che potrà interessare chi ha subito il fascino della famiglia Agnelli. Il pezzo mancante, qui, è il fratello dell’Avvocato, che la gente ricorda soprattutto perché portava l’orologio sul polsino della camicia o si tuffava nudo dal suo yacht. Si tratta dello scomparso Giorgio, la cui fidanzata viene [...] Vai alla recensione »
Quello degli Agnelli è un clan di indiscussa centralità nella nostra storia socio-economica; e, il suo esponente più mitico, Gianni, è stato per decenni ambasciatore all’estero di un’immagine italiana legata a stile e prestigio. Tuttavia, se riguardo la celebre dinastia molto si sa, altrettanto è avvolto nel mistero; e non era facile realizzare un documentario come Il pezzo mancante, inteso a far emergere [...] Vai alla recensione »
Materiali per un film impossibile. «Il pezzo mancante» si presenta come un documentario su Edoardo Agnelli, il figlio di Gianni che si uccise nel 2000, ma è qualcosa di meno e molto di più. Non un ritratto problematico e dettagliato, né un’inchiesta sulla sua fine (in rete circolano mille dietrologie al riguardo), ma un film che si nutre della sua stessa impossibilità.
In Italia le grandi famiglie amano raccontarsi da sole o, se sono di vecchio stampo, non raccontarsi affatto. Ora si è arrivati alle perversione da dittatura da terzo mondo, l'autoagiografia per interposta persona (da La mia storia mandata agli elettori a casa, ai servizi fotografici pubblicati da Signorini, la strategia berlusconiana in merito è chiara e ben nota), ma altrimenti è difficile penetrare [...] Vai alla recensione »
Un giorno Gianni Agnelli vide a Portofino un «buontempone» (diciamocela tutta: un cretino) che teneva un pinguino al guinzaglio. Incuriosito dall’animale, lo comprò e lo portò aVillar Perosa, la tenuta di famiglia dove si allena la Juventus. Ma il povero pennuto, forse tifoso granata, era depresso. Agnelli ne fece arrivare un altro: hai visto mai, avesse bisogno di compagnia… ma anche in due, i pinguini [...] Vai alla recensione »
Quasi un «Requiem for Torino» - non fosse perché la capitale sabauda è una delle tre città magiche d'Europa, e dunque rinasce dopo ogni catastrofe - è Il pezzo mancante, il bel documentario danzante di Giovanni Piperno - mai in bianconero - che esegue l'autopsia della famiglia più «in grigio» d'Italia, gli Agnelli. E disegna la cartografia di una metamorfosi, quella dell'ex grande metropoli occidentale [...] Vai alla recensione »
C’è una grande intuizione dietro questo documentario mostrato l’inverno scorso al Torino Film Fest, ed è che il racconto della famiglia Agnelli (come di molte altre famiglie dell’altissima borghesia industriale italiana, quelle per cui «le buone maniere sono strumenti di controllo per istinti crudeli») sia facilmente codificabile in chiave horror. Ci rendiamo conto di questa intenzione narrativa quando [...] Vai alla recensione »
Il pezzo mancante è un documentario strano e inquietante sulla famiglia Agnelli. Si concentra soprattutto su aspetti tragici, tristi e pietosi di una famiglia schiavizzata ed emotivamente paralizzata dal proprio mito e dalla propria immagine. Una famiglia che, a vedere questo film, aveva potere e denaro a volontà, ma era priva di calore e umanità. Una famiglia resa gelida dal ruolo dinastico.