Anno | 2011 |
Genere | Commedia drammatica, |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Ivan Cotroneo |
Attori | Valeria Golino, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti, Libero de Rienzo, Luigi Catani Vincenzo Nemolato, Monica Nappo, Massimiliano Gallo, Lucia Ragni, Gennaro Cuomo (iI), Sergio Solli, Antonia Truppo, Carmine Borrino, Francesca Golia, Rosaria De Cicco, Nunzia Schiano, Fabrizio Gifuni. |
Uscita | venerdì 4 novembre 2011 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,07 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 marzo 2016
Peppino vive in quella che oggi verrebbe definita una famiglia disfunzionale. Ma a Napoli, nel 1973, la sua agli occhi del mondo è solo una famiglia un po' scombinata. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d'Argento, 5 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office La kryptonite nella borsa ha incassato 921 mila euro .
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Napoli, 1973. Peppino è il più giovane membro della famiglia Sansone. Neanche dieci anni, l'onta di una forte miopia giovanile e un'ammirazione per lo strambo cugino che crede di essere Superman. In seguito alla sua morte, il piccolo Peppino comincia a immaginarne la presenza, e di questo supereroe fantasma dal naso aquilino e dal forte accento napoletano fa il suo unico amico fidato. Quando la madre Rosaria entra in depressione dopo aver scoperto che il marito la tradisce, sarà infatti lui, più che i due zii giovani e incoscienti o i tre piccoli pulcini donati dal padre fedifrago, a insegnargli come trovare il proprio posto nel mondo.
Ancora una famiglia, ancora uno sguardo al passato. Ancora un marito che tradisce e una moglie in depressione. Ancora figli scapestrati dal guardaroba a fiori e un canzoniere d'antan che risuona fra mobili di modernariato. Dentro al film d'esordio di Ivan Cotroneo, sceneggiatore fra i più apprezzati nel panorama cine-televisivo, ci sono molti degli elementi più rappresentativi del cinema italiano contemporaneo. Quel che cambia è il modo di guardare ad essi: un leggero cambio di direzione determinato a ringiovanire lo sguardo e riabilitare la non freschissima materia da trattare.
Dai Cantone, Mine vaganti concepite per il passaggio di Ozpetek alla commedia, ai Sansone della Kryptonite, Cotroneo si dimostra esperto narratore di ragioni e sentimenti di quella ossessione tutta italiana chiamata famiglia. Con il valore aggiunto, rispetto al film di Ozpetek, di fare della maschera della diversità il polo di astrazione, prima ancora che di attrazione, del suo intreccio.
Da un suo romanzo, l'autore napoletano trae un film alla base semplice e spensierato come in fondo devono essere tutte le storie che narrano una crescita. La kryptonite aggancia una serie di personaggi paralleli che non vagano solo in maniera satellitare e parassitaria come esuberanti macchiette attorno al giovane outsider precoce e al suo supereroe immaginario, ma ne arricchiscono il percorso di vitalità narrativa e vivacità espressiva. Dalla madre depressa di Valeria Golino e i suoi desideri di giovinezza rimasti sull'isola di Procida, ai tradimenti e ai goffi gesti di paternità del padre Luca Zingaretti; dalle avventure hippie dei due fratelli Libero De Rienzo e Cristiana Capotondi alla disperazione da zitella spiantata di Monica Nappo. Grazie a questa serie di caratteri piacevolmente brillanti e complessi, il piccolo romanzo di formazione dalla copertina vintage si arricchisce dei vizi e delle virtù di varie generazioni, rifigurati sotto una veste pop ma non patinata.
L'epoca dell'amore libero e delle esperienze lisergiche rivive così in una Napoli dai colori vividi e accesi, dove gli unici dettagli in bianco e nero sono le immagini delle reclame della tv. Attraverso piccole parentesi da musicarello e un certo numero di elementi scabrosi lavati e ripuliti a secco per l'occasione, l'iniziazione al mondo del piccolo Peppino si compie più agile e svelta. E al ritmo di "These boots are made for walking", anche il cinema dello stivale dimostra di avere voglia di muoversi a piccoli passi dai suoi cliché.
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Il film del regista Cotroneo è un film sinestetico, sensibile, empirico. L’Uomo, nella sua genesi psico-antropomorfica, è visto e proiettato allo spettatore, senza pregiudizi. L’Uomo-Eroe e non solo; concausa, meta e fine, dei “diversi e numerosi piani Primi” è “catturato”, ancorché in volo, ad elargire Amore con pedagogica saggezza.
Fare una buona commedia è difficilissimo, fare una buona commedia in Italia è un’impresa titanica, condizionato così com’è ormai il cinema Italiano da cinepanettoni, filmetti per teenager e commediole atte solo a far cassetta… Riuscire a fare una commedia che sappia dire qualcosa di nuovo, che sappia raccontare una bella storia, dei personaggi memorabili, in una cornice meravigliosa è un qualcosa [...] Vai alla recensione »
Piccole storie di vita ordinaria di una famiglia napoletana. Il film mette a nudo ciò che avviene e viene tenuto nascosto nelle mura domestiche. Il filo conduttore è il piccolo Peppino che amato e vessato da tutti vive le traversie e le confidenze di ciascuno, Camicie optical, macchine d'epoca, e una società che comincia ad aprirsi al diverso nei favolosi anni settanta.
Commedia ambientata a Napoli negli anni '70 sulla vita quotidiana di una famiglia osservata e vissuta da un bambino di circa dieci anni. Buona rappresentazione delle varie figure che compongono la famiglia e di quell'epoca passata. Bravo tutto il cast di attori italiani, con una particolare menzione per Valeria Golino e Luca Zingaretti.
Napoli, 1973. Il film esplora le vicende domestiche della stravagante famiglia Sansone: Antonio, un marito adultero e distratto; Rosaria, una moglie devota e dolcemente rassegnata a una vita semplice; gli anziani genitori di lei; i tre fratelli della donna, due dei quali –Titina e Salvatore- dediti agli eccessi del mondo hippie, ed uno eternamente impegnato nella preparazione di un esame [...] Vai alla recensione »
Per chi come me ha letto (e amato) il romanzo, La Kryptonite nella borsa, doveva rappresentare il tentativo di tradurre per il grande schermo, la storia di una strampalata famiglia napoletana in una commedia divertente e amara al tempo stesso, in un mix ben dosato di situazioni brillanti e drammatiche. Ivan Cotroneo, regista del film e autore del romanzo omonimo è riuscito nell’intento. Diciam [...] Vai alla recensione »
Esordio alla regia di Ivan Cotroneo noto sceneggiattore di film e fiction, tra cui "Mine vaganti" "Dillo con parole mie" e di "Tutti pazzi per amore"; film presentato di recente in concorso al Festival Internazionale del film di Roma e ad oggi presente nelle sale cinematografiche(poche a dire il vero). L'ho trovo un film simpatico, caruccio, pittoresco, [...] Vai alla recensione »
Una favola a lieto fine, una crisi di coppia che infine si ricompone, sotto gli occhi assorti dell’adolescente figlio Peppino (Filippo Catani), che per diventare grande trova il sostegno di un suo superman personale, immaginario e paesano, il cugino morto Gennaro, e … vissero tutti felici e contenti. Il film sembra raccogliere aneddoti personali del regista Ivan Cotroneo ed è [...] Vai alla recensione »
Come la kryptonite la crisi non colpisce le persone normali, ma solo quelle speciali. Quindi praticamente tutti. Dal gay che si crede superman, al giovane intellettuale di famiglia che però non riesce a superare nessun esame all’università, alla madre di famiglia gelosa, al padre di famiglia che si divide tra il mestiere di commerciante e quello di taxista a tempo perso (una sorta [...] Vai alla recensione »
Nella Napoli degli anni '70, Peppino Sansone è un bambino occhialuto e sensibile accudito con amorevole condiscendenza da una famiglia eccentrica e pittoresca; tra zii bamboccioni, nonni intemperanti e genitori apprensivi, il ragazzo è particolarmente attaccato allo stralunato cugino Gennaro, giovane disadattato che indossa una mantellina rossa e si crede Superman.
Opera prima dello sceneggiatore Ivan Cotroneo, che adatta per il grande schermo un suo romanzo omonimo. E' una commedia ambientata a Napoli negli anni '70 e vede il piccolo Peppino alle prese con la madre depressa e il padre fedifrago. Sarà salvato dalla nonna, dai due assurdi ma vitalissimi zii e da uno strano personaggio con l'ossessione per la kryptonite.
Il film non coinvolge. Appare freddissimo. Zingaretti è un padre ridicolo con la storia dei 3 pulcini. Diventa di una crudeltà estrema, un vero torturatore, quando lascia il figlio sulla giostra. La Golino è sprecata. Riceve la lettera e si affloscia. La credibilità della storia e dei personaggi appare molto modesta.
Colorato, ironico, metà tra realismo e fantasia, questo film garbato stilisticamente e ricco nei contenuti, dopo la pessima prova di Bar Sport, riconcilia col cinema italiano che, un passo avanti e uno indietro, sta comunque sfornando qualche opera apprezzabile. Mi riferisco a Crialese, Sorrentino, Salvatores e, non ultima, questa prova d’inizio alla regia di Ivan Cotroneo.
Un film simpatico e tenero ma che sembra procedere a strappi. Forse il regista deve migliorarsi un po'. In ogni modo si può vedere e ci si può anche divertire perchè i personaggi sono quasi sempre centrati. Gli attori sono bravi, qualcuno molto bravo. Una menzione speciale per Zingaretti ,un attore che non ha paura di mettersi alla prova.
Orson Welles diceva che la tecnica cinematografica si impara in 4 giorni. Difficile invece è servirsene per fare dell'arte. Insomma, possedere una grande tecnica senza avere nulla da dire non serve a niente. Cotroneo ce lo conferma con questo suo bel film, girato in maniera semplice, a tratti ingenua, dove però la scarna immediatezza delle immagini appare essere, scena dopo scena, [...] Vai alla recensione »
per chi è nato nei primi anni '70, questo film è un ritorno a casa. le musichette e le "reclame" d'epoca sono state usate da molti registi, ma qui tutto mantiene quell'odore, quel suono, quello stato d'animo di una famiglia nei primi anni 70. una storia dolce, ma non sdolcinata, interpretata da attori credibili.
Ma dove vive un "tal dei tali" che definisce la famiglia come "ossessione tutta italiana"? Forse nel mondo dei Marvel Comics?
Bello, a tratti originale, bravi gli attori, bella la città dove è ambientato.
Il dramma di questi film è l'autobiografismo. Ma perchè ci deve interessare la vita di Giuseppe Tornatore, di Carlo Virzì, o di Ivan Cotroneo? Che cosa mai hanno da interessare il pubblico? Avessero avuto delle vite originali, particolari, invece no. Piatte, monotone. Io sto lì a seguire, poi mi annoio mortalemente perchè non succede niente,.
Film ricco di morale con uno spaccato sui primi anni '70 napoletani. Discretamente recitato e ben ambientato ma, nel complesso, poco interessante e non coinvolgente. Se ne può fare a meno.
In genere non apprezzo i film italiani, tanto meno con accenti napoletani. Ma questo film non e' male, girato bene, si fa notare dal piattume italiano. Pero' mi aspettavo piu' umorismo, qualche risata in piu', o almeno un po' di ritmo. In effetti e' lento e accade poco, capisco che possa annoiare...e lascia il dubbio sul significato dello zio superman...
Davvero carino il film dell'esordiente Coroneo. Una storia sottile, giocata su sottili equilibri e realizzata con equilibrio. Ben interpretata soprattutto dalla brava Valeria Golino, capace di rendere molto profondo e, al contempo, delicato il vuoto che si ritrova a dover affrontare. Forse il ruolo che Zingaretti interpreta è un pò sottodimensionato per un attore del suo calibro; [...] Vai alla recensione »
Napoli, anni 70. Si ride (a volte amaramente) con le vicende di una famiglia sconclusionata. Il mondo è visto attraverso gli occhiali (mai infrangibili) di un bambino che vede gli adulti faticare per diventare chi vogliono. O accettare chi sono...perchè il superpotere che tutti noi abbiamo è la nostra diversità, quell'unicità di cui dovremmo essere fieri.
mi è piaciuto molto, bella commedia d'esordio!!Finale molto bello che fa riflettere!
il bambino protagonista diviene il collante tra tutte le persone che gli orbitano intorno ed è quello più semplice la madre alla fine fa quello che la fatta entrare in depressione, i cugini fanno i sofisticati ma alla fine tornano ad essere ingabbiate dalle regole, il padre prova in maniera goffa di stare vicino a suo figlio, la nonna sono di quelle donne che comprendono al [...] Vai alla recensione »
Film minimalista strappa piccoli sorrisi e piccole commozioni. un po' lento viene ravvivato dagli interventi simpaticissimi di "superman". Golino sempre bella e brava, Zingaretti un po' limitato. Forse la cosa più interessante è l'accurata ricostruzione ambientale degli anni 70 con i suoi terribili colori...
La kryptonite nella borsa è una commedia leggera con punte drammatiche che affronta il tema del cambiamento. Mario è figlio di una coppia di gente semplice; siamo a Napoli negli anni 70 in piena rivoluzione hippies. C’ è un contorno di familiari e amici tutti alle prese con lo stesso problema. Trovare un modo per essere più felice.
La kryptonite nella borsa è una commedia leggera con punte drammatiche che affronta il tema del cambiamento. Peppino è figlio di una coppia di gente semplice; siamo a Napoli negli anni 70 in piena rivoluzione hippies. Attraverso i suoi occhi vediamo i disagi esistenziali di tutto il mondo degli adulti che gli ruota intorno, e che per conseguenza diventa il suo disagio.
Film di sana spensieratezza che riconcilia con un modo di raccontare leggero, ma non banale. Notevolmente accurata l'ambientazione anni '70 con una Napoli fotografata magistralmente, ed in modo tutt'altro che convenzionale, dalla maestria di Luca Bigazzi. Bell'esordio alla regia di Ivan Cotroneo.
Prendete un Superman napoletano, una madre depressa, un padre fedifrago e un bambino con gli occhiali a oblò. Immergete tutto in un mare di umorismo e otterrete la sintesi de “la kriptonite nella borsa”, il primo film da regista di Ivan Contraneo. Peppino (Luigi Catani), il protagonista, è un bambino che vive con la sua famiglia nella Napoli del '73, un luogo dove [...] Vai alla recensione »
Una ricerca in tecnicolor del supereroe che è in noi!
Nel sacro, rimandi alla religione, ed a come si intreccia alla realtà nella mente del protagonista (Il paragone tra la madre, la maestra e la Madonna, incoraggiato da una maestra che ricorda quella di "Il piccolo Nicolas ed i suoi genitori"). Dall'altra parte, il "Buco nero" interamente femminile e femminista. Colpisce anche il padre di una famiglia disgregata, che cerca [...] Vai alla recensione »
Uno dei più brutti film che abbia mai visto. Senza arte nè parte. Non ha una trama, non è divertente, non è drammatico, è il nulla più totale. Ridatemi i soldi!!!!
Bellissimo film. Recitato alla perfezione. Ruolo molto delicato quello della Golino.
Non riesco a capire le recensioni quasi tutte molto positive. Ho visto il film in una arena di Roma ubicata nella stupenda piazza Vittorio Emanuele. L'unica cosa positiva è stata la frescura della sera contro il grande caldo. Il film è molto misero sotto tutti i punti di vista. Dovrebbe essere una commedia ma non coinvolge. La famiglia è un campionario di esempi negativi incluso [...] Vai alla recensione »
Una Napoli anni settanta, una famiglia numerosa, la fantasia di un bambino. Questi ingrendienti avrebbero potuto essere sviluppati in mille modi. In realtà Cotroneo li mischia come un'apprendista cuoca che per la prima volta fa una maionese. La maionese impazzisce: l'uovo schizza, l'olio si isola, il sale non si scioglie. Lo spettatore non capisce, ma, ahimè non c'è nulla da capire.
Un film semplice,dai contenuti reali.Non è facile metter in scena contemporaneamente tanti disagi,ma in maniera scanzonata,quasi divertente.La vita "particolare"di un bambino che tutto sommato non ha nulla di tanto diverso dagli altri,ma che associato ad una famiglia un pò stramba e alle prese con i piccoli problemi che si incontrano sul cammino della vita ci regala questa piccola magia e soprattutto [...] Vai alla recensione »
La Festa del Cinema di Roma si sta ormai per chiudere ed è ora di bilanci. Riuscita o no? Sicuramente sì da un certo punto di vista ma tra i lustrini e le paillettes monca... Non lo so, sarebbe stato un affronto al Cinema aprire con un film di Monica Vitti e dedicare una rassegna a lei, e, attraverso di lei, ai grandi scomparsi del cinema italiano? Se non a 80 anni e nella SUA Roma, [...] Vai alla recensione »
L'850 era verde fluo, tant'è che 'vai a guardare dalla finestra se passa una macchina dello stesso colore della nostra' viene usato dal padre di Peppino come espediente per levarsi di torno il figlio per un po'. Dove si vede la nonna accorciare minigonne? E i pulcini non li alleva il nonno, ma li porta a casa sempre il padre di Peppino, ed è sempre lui a torturarli. [...] Vai alla recensione »
un film carino,garbato,ma niente di più.ha tutti gli ingredienti giusti per essere definito un film "scontato",almeno per il contesto storico nel quale si svolge (il transfert con lo psicoanalista,il marito che ritorna dalla moglie etc).manca di spessore e non è sufficientemente poetico.
un film inutile, di quelli che stasera l'ho visto e domattina l'ho già dimenticato... Inutile perché senza spessore, senz'anima. Tutto ruota attorno alla grande famiglia del piccolo Peppino, ragazzino sensibile e taciturno, il quale vive un pò trascurato o dileggiato in famiglia (i genitori sono in crisi); a scuola (gli vengono regolarmente rotti gli occhiali).
La proiezione stampa de La kryptonite nella borsa ha registrato il sold out, cosa accaduta per pochi altri film in concorso: l'attesa per il debutto alla regia di Ivan Cotroneo è alta. Alla conferenza stampa la squadra si presenta al completo, compatta perché, come diranno gli intervenuti più volte nel corso dell'incontro, l'esperienza sul set è stata a tal punto rassicurante da sentirsi una vera famiglia.
C’è stato un tempo, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, in cui Napoli era luminosa, colorata, vivace, attraversata da mille influssi, avvolta dalle sue tante contraddizioni e contaminazioni, felicemente orgiastica, sicuramente verticale, proletaria e sotto-proletaria, una città con ancora un popolo, piena di bambini, di povertà e di mense, di vicoli malavitosi e impuniti, una Napoli ancora [...] Vai alla recensione »
Il debutto da regista di Ivan Cotroneo è di quelli che, sulla base di un ottima fattura e di un cordone di sostegno che va dalla fotografia di Luca Bigazzi a un cast estremamente accurato, ha i numeri per portare pubblico al cinema. Cotroneo usa la chiave della commedia per interpretare il mondo con una storia adulta vista ad altezza di bambino. Protagonista è Sansone Peppino da Napoli, colto da questa [...] Vai alla recensione »
È sulla base di un proprio romanzo edito da Bompiani che lo sceneggiatore Ivan Cotroneo ha scelto di esordire nella regia. Ed è stata idea giusta perché, essendo scritto sul filo dell’autobiografia, La kryptonite nella borsa contiene un mondo di riferimenti noto, cosa che deve aver semplificato al neo-autore il compito di ritrovare sullo schermo atmosfere, luoghi, colori, caratteri.
In pochi anni lo scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo si è ritagliato una identità espressiva: c’è la sua firma dietro la sitcom televisiva Tutti pazzi per amore ma anche dietro i melodrammi diretti da Ferzan Ozpetek e Luca Guadagnino Mine vaganti e Io sono l’amore, ed è ancora lui l’autore dei recenti successi editoriali La kryptonite nella borsa e Un bacio.