Titolo originale | Black Gold |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Italia |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Jean-Jacques Annaud |
Attori | Tahar Rahim, Antonio Banderas, Mark Strong, Freida Pinto, Riz Ahmed, Akin Gazi Liya Kebede, Corey Johnson, Eriq Ebouaney, Jan Uddin, Driss Roukhe, Ziad Ghaoui. |
Uscita | venerdì 23 dicembre 2011 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,29 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 marzo 2014
Quando un ricco texano trova il petrolio lungo la cosiddetta 'striscia gialla', Nesib, emiro di Hobeika, infrange un patto stretto anni prima con il sultano di Salmaah. In Italia al Box Office Il principe del deserto ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 931 mila euro e 216 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Arabia agli inizi del Ventesimo secolo. Due guerrieri che si sono duramente combattuti sono uno di fronte all'altro. Il vincitore, Nesib emiro di Hobeika, decide che il perdente Amar, sultano di Salmaah dovrà consegnargli i suoi due figli Saleeh e Auda. I due bambini verranno cresciuti da Nesib e costituiranno la garanzia del rispetto del trattato che prevede che la "Striscia Gialla" (un'ampia fascia di deserto) divenga terra di nessuno e pertanto non rivendicabile. Quando però un petroliere texano gli dimostra che nella Striscia Gialla c'è il petrolio Nesib, che vuole lo sviluppo del suo polo infrange il trattato. Nel frattempo Saleeh è divenuto un giovane atletico e audace mentre Auda si è dedicato totalmente alla sua passione: la lettura. Il futuro prevede però per lui un'altra sorte.
Jean-Jacques Annaud torna sui nostri schermi dopo molto tempo. Il suo film del 2007 Sa majesté minor non ha mai visto accendersi la luce dei proiettori italiani lasciando ferma la frequentazione delle opere del regista francese a Due fratelli. Si potrebbe dire che, in definitiva, l'Annaud di questa fase di inizio millennio se la cava meglio con gli animali (ricordate anche L'orso?) che con gli esseri umani. Sembrano ormai lontani nel tempo e nello spazio dello schermo i tempi de La guerra del fuoco e de L'amante, film coraggiosi e carichi di uno sguardo per cui il fare cinema appariva come una necessità. Oggi non è più così. Non bastano lo sguardo intenso e incupito di un Banderas arabeggiante o la tenuta scenica di Tahar Rahim (del quale conoscevamo le doti grazie a Il profeta di Audiard), uniti alle masse, reali e non realizzate in CGI, per sostenere quello che si presenta come un film d'avventura intimamente 'vecchio'. Quante volte abbiamo già visto al cinema e in televisione storie d'amore di principi (arabi e non) desiderosi di riscatto e gratificati dall'amore di una bella fanciulla ma pronti a lanciarsi nell'azione senza sprezzo del pericolo? Questo non è che uno dei molteplici elementi che fanno di questo film un film 'qualunque'. Annaud e lo sceneggiatore Menno Meyjes sembrano esserne consapevoli tanto che, posta la premessa della presenza del petrolio, negli ultimi minuti del film cercano di risollevarne le sorti offrendoci una 'morale' sociopolitica che dovrebbe nobilitare il tutto. Suona invece come posticcia perché fagocitata dal desiderio, che tale è rimasto, di rinverdire i fasti di un cinema che fu. Purtroppo Lawrence d'Arabia non abita più qui.
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Trama molto avvincente, ricca di colpi di scena, gli attori sono ottimi come ritengo azzeccata la parte volutamente trash dell'emiro ribelle anteposta a quella più tradizionale e antica dell'altro. Il film ha dialoghi molto ben fatti ed è ricchissimo di perle di saggezza in ogni confronto verbale, tantissimi personaggi tutti ben recitati e credibili.
La recensione di Giancarlo Zappoli è da amante dei film holiwoodiani. Non ha saputo cogliere le sottigliezze di una cultura antica che affronta le sfide della modernità. Ovviamente tutto ciò che è "islamico" è troppo lontano dalla sua weltanschauung cristiano-occidentale per comprendere come un popolo e suoi governanti possono vivere e morire in nome [...] Vai alla recensione »
Concordo a pieno quanto scritto da cenox. Buon film, solo che è veramente troppo lento!!! La trama è interessante, ti fa capire come forse è iniziata l'ascesa del potere economico arabo, però sei lì che guardi il film in attesa che finalmente si accenda la "miccia" per far decollare la vicenda e invece.....niente!!!!! Mah...TROPPO NOIOSO
Due principi arabi, Amar e Nesib (Mark Strong e Antonio Banderas), pongono fine a una guerra sanguinosa e inutile per il controllo di un fazzoletto di deserto detta “striscia gialla”, che rimarrà per sempre terra di nessuno e a suggello del patto Amar affida i suoi due figli a Nesib. Qualche tempo dopo si scopre un grande giacimento petrolifero celato sotto quell’inutile pezzo di deserto che permette [...] Vai alla recensione »
Questo film è stata una bella sorpresa. Non ero troppo convinta,perchè pensavo al solito fumettone; invece, si è rivelato un film avvincente, con ottimi attori e, soprattutto, ricco di dialettica , per niente banale. E' piaciuto a tutta la famiglia e, una volta usciti, ci siamo trovati a discutere sui vari punti di vista delle diverse culture. Direi quindi che ha fatto centro, senza contare che ha [...] Vai alla recensione »
Un bel film d'avventura senza troppi effetti speciali e con una storia semplice ma affascinante. L'unico film che in queste feste mi ha sorpreso positivamente. Consigliato ai nostalgici dei film anni '80-'90.
Questo film stavo per scartarlo dopo che avevo visto la recensione, ma convinto da mia moglie sono andato. Per fortuna! Sono molto contento di averlo visto. Come ho scritto nel mio "titolo" non è un film per coloro che vanno a vedere un film all'anno per spegnere il cervello. Sicuramente la prima parte è come un libro di narrativa con tante belle immagini e letto da un robot, a volte, forse, anche [...] Vai alla recensione »
Ciao a tutti, sono appena tornata dal cinema e la prima cosa che ho fatto, è stata quella di iscrivermi a questo forum per dire la mia, in relazione ad un articolo che ho letto su questo sito. Da premettere che ho letto l'articolo prima di andare a vedere il film. Sinceramente sono stata un pò demotivata pensando che sarebbe stato l'ennesimo film ambientato in Medio Oriente con scarsi risultati...Per [...] Vai alla recensione »
Forse il voto puo apparire alto, ma ho trovato che il film si ispira alle ultime vicende libiche, con un buon humor. Buona la fotografia.
Quest’ultima fatica di Annaud non riuscirà, nell’intento dichiarato in un intervista al regista, di far volare l’industria del cinema europeo rispetto al cinema da botteghino americano, senza però rinnegare la sua unicità . Il principe del deserto non sarà ricordato dal pubblico alla stregua di più riusciti film dello stesso regista come “ [...] Vai alla recensione »
Nell'immenso deserto d'Arabia le numerose tribù vengono investite dal vento d'America, la Texan Oil ha infatti trovato giacimenti di Oro nero nella famosa Striscia gialla, territorio stabilito neutrale da un'accordo fra l'emiro Nesib (Banderas) ed il sultano Amar (Strong). Il primo, è voglioso di modernizzazione, di mettersi al pari col mondo occidentale, mentre il [...] Vai alla recensione »
Due tribù arabe che si affrontano all'inizio del secolo con i rispettivi sultani di opposte tendenze, uno aperto al progresso e alla mentalità affaristica occidentale, l'altro, fondamentalista che segue solo il Corano! Poi le stranezze della loro mentalità: i figli dell'uno dati all'altro come "merce di scambio", però l'altro li cresce come fossero figli suoi e da la sua stessa figlia in sposa al [...] Vai alla recensione »
Un film dai toni epici, in cui la differenza di mentalità tra due sovrani renderà assai difficile la convivenza in una zona di deserto africano in cui viene scoperto il petrolio. Banderas è un sovrano che accoglie benevolmente la ricchezza ed il conseguente progresso, mentre Strong è un conservatore, padre di due figli che per un accordo di pace dovranno essere cresciuti [...] Vai alla recensione »
Sufficienza piena per questa pellicola non particolarmente brillante n'è interessante ma che ha il grande pregio di spiegare la nascita dei conflitti petrolreligiosi nei paesi arabi, tra fondamentalisti conservatori e sciacalli corrotti filo americani. Qualche ottima ripresa nel deserto ed una bella protagonista femminile, ma nulla più.
Film epico non c'è che dire ma scontato soprattutto la storia d'amore. Grande Strong e Banderas con la sua solita faccia inespressiva
Bei panorami,bei colori,bei costumi. Attori appena corretti. Regia un po' confusa. Storia non proprio originale. Insomma non un gran film. Però con un unico dubbio il film dura più di due ore e non mi sono annoiato . N.B. Non ho dormito . Morale , misteri del cinema.
Essere un arabo è come essere un cameriere al banchetto del mondo», proclama l’emiro Banderas. La scoperta del petrolio nei paesi arahi, però, trasforma questo destino. Annaud racconta l’inevitabile sconvolgimento sociale attraverso la figura di due capi che battagliano, da anni, per una zona che rìvelerà un tesoro nascosto. Due uomini che guardano all’oro nero in modi opposti.
Ne Il profeta di Jacques Audiard si diceva dei musulmani «sono forti perché non guardano solo ai soldi». È da questa considerazione che sembra nascere l’intento radicale de Il principe del deserto, un Lawrence d’Arabia dalla parte degli arabi interpretato, guarda caso, dall’attore protagonista de Il profeta (Rahim), qui nei panni di Auda, il figlio di un emiro che vede la scoperta del petrolio in Arabia [...] Vai alla recensione »