Cara, ti amo...

Film 2011 | Commedia 82 min.

Regia di Gian Paolo Vallati. Un film Da vedere 2011 con Angelo Orlando, Luciano Scarpa, Alessandro Procoli, Massimiliano Franciosa, Emma Nitti. Cast completo Genere Commedia - Italia, 2011, durata 82 minuti. Uscita cinema venerdì 7 ottobre 2011 - MYmonetro 3,05 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 7 ottobre 2011

Un lungometraggio che racconta, con ironia e leggerezza, il perenne e universale conflitto uomo-donna, osservato finalmente dal punto di vista maschile.

Consigliato sì!
3,05/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,10
CONSIGLIATO SÌ
Una commedia gradevole che balla sugli stereotipi con leggerezza, sfruttandoli e spolpandoli.
Recensione di Boris Sollazzo
Recensione di Boris Sollazzo

La commedia che non t'aspetti. Per tanti versi, per la qualità nient'affatto scarsa, per il tema, più spinoso di quello che può sembrare alla prima lettura della sinossi, per il buon livello dei dialoghi, come struttura e tempi. E anche, diciamolo, perché è un buon prodotto costato pochissimo. Cara, ti amo di Gian Paolo Vallati, pur rinunciando ai grandi nomi, ci offre un divertente "manuale d'amore" contro le donne. Avete letto bene: laddove Sex and the City aveva massacrato i maschietti- di fatto, però, evidenziando la fragile e contraddittoria complessità femminile-, qui quattro uomini si prendono la rivincita verso l'altro sesso. Anche loro, in verità, mostrando i propri difetti, rivelandosi un sesso debolissimo. Vallati balla sugli stereotipi con leggerezza, sfruttandoli e spolpandoli, assegnandoli a ognuno dei personaggi per poterne ridere meglio. La sua gestione degli attori è abile e molto agile, il cambio di prospettiva è continuo, da quello individuale a quello corale. C'è sempre il bancone o il tavolino di un bar, la cena da quello sensibile e sfigato che propone sempre le solite zuppe di cavallette e di fango (o il tiramisù col mascarpone di soia), per raccontarsi disavventure e sfighe varie, per (com)piangersi addosso. Cara, ti amo, come la canzone di Elio e le storie tese, è un elenco dei difetti femminili che tanto innervosiscono gli uomini. Forse perché specchio inesorabile di quelli maschili, qui ovviamente blanditi per ragioni di naturale empatia e, forse, anche di solidarietà di genere. Ottimo il teatrante sfigato-autore di tv trash abbonato al due di picche Angelo Orlando, così come i due playboy Massimiliano Franciosa e, soprattutto, Alessandro Procoli (bella sorpresa), serial fuckers che il cuore lo nascondono dietro improbabili pose da macho e tecniche assurde tipo la "menta in magazzino" o le lezioni di pornotennis. E il buon Luciano Scarpa, scapolo radical chic, "che non lo fa da un anno", si porta sulle spalle le prese in giro e le autoironie di gruppo con stoica eleganza.
Non siamo di fronte a un capolavoro ma ci ritroviamo tra le mani un film che occupa una delle caselle vuote dell'industria cinematografica italiana: quella delle opere medie e gradevoli che raccolgono il consenso del pubblico negli altri paesi e da noi vengono fatte poco o male. Mai troppo volgare, mai troppo cerebrale, Vallati mette insieme storielle da bar in un mosaico che ha voglia di essere politicamente scorretto e allo stesso tempo delicato, cercando la risata non troppo facile se non quando, con stoccate a colpo sicuro, fa piombare il pubblico nella ovvia immedesimazione. Nessuno di noi, infatti, può negare di aver incontrato certi stereotipi: tipi come i quattro protagonisti sono ovunque, così come la "collezione" di donne passate in rassegna nel film hanno attraversato spesso la vita di molti uomini. In questo senso il lungometraggio è una commedia maschilista e orgogliosamente tale, proprio perché parte dalla debolezza dei nostri (anti)eroi. Fin troppo fortunati, visto che escono solo con donne bellissime, da Russella O'Hara (Virginia Raffaele) alla superfemminista che pure nel tango vuole comandare (Elisabetta Pellini).
Mancava nell'immaginario uno sguardo comico sull'amore al maschile, parafrasando quegli albi Bonelli con cui molti di noi sono cresciuti- e, c'è da giurarci, anche i quattro moschettieri del machismo da strapazzo-, potremmo definirlo come Tex and the city. Perché l'amore, spesso, è un disastro grottesco e tragicomico, e noi non riusciamo a farne a meno.

Sei d'accordo con Boris Sollazzo?
Uno sguardo maschile sulle relazioni uomo-donna.
a cura della redazione

Ambientato a Roma, nel centralissimo rione di Trastevere, Cara, ti Amo... è un lungometraggio che racconta, con ironia e leggerezza, il perenne e universale conflitto uomo-donna, osservato finalmente dal punto di vista maschile. Rosario, Stefano, Paolo e Raffaele sono quattro amici quarantenni alle prese con un dilemma esistenziale: non si può vivere senza le donne, ma non è neanche possibile viverci assieme. Eppure il loro destino, come quello di tutti gli uomini eterosessuali in età adulta, è di relazionarsi con l'universo femminile. Un'impresa davvero complicata a cui, però, non sanno rinunciare. Perché in fondo "...tra l'astinenza e l'amore eterno esiste tutta una vasta gamma cromatica di sfumature". È con questa consapevolezza che si ritroveranno coinvolti in situazioni spesso assurde, comiche o semplicemente surreali, in cui possibili fidanzate, amiche o amanti di una notte giocano un ruolo decisamente rilevante.
Rosario fa l'autore di programmi televisivi trash, ed è circondato da ragazze che vogliono circuirlo per avere un posto sotto i riflettori della tv. Stefano, architetto tormentato da ricche clienti della Roma-bene, è single e ha rinunciato al sesso da oltre un anno. Paolo fa il barman in un locale del centro città, sempre indeciso tra la futile piacevolezza del suo lavoro e la ricerca di un impiego serio. Raffaele è un maestro di tennis con un solo hobby: la conquista della femmina, chiunque essa sia. Entrare nel mondo dei quattro protagonisti, e guardare le donne attraverso i loro occhi, potrebbe sorprendere e magari sfatare i più consolidati cliché propagandati oggi da ogni rotocalco rosa. Potrebbe accadere, infatti, che gli uomini si rivelino meno superficiali e ottusi di quanto le donne pensino e le donne meno brillanti, indipendenti e profonde di quanto vogliano far credere. O più probabilmente che si arrivi a dimostrare l'assunto che nessun paradiso può durare a lungo, se vi convivono un uomo e una donna. Perché le donne, si sa, hanno delle "ragioni incomprensibili", che gli uomini "giustamente" non comprendono. Con assoluta libertà di linguaggio e di espressione creativa, senza paura di affondare il coltello nella piaga, Cara, ti Amo... mette in scena, in maniera graffiante e divertente, i vizi e le virtù degli eterni Peter Pan e le inconfessabili nevrosi e follie della "femmina contemporanea".
Cara, ti Amo... è un film sui "maschi", ma si rivolge anche alle donne, che potranno rispecchiarsi nel vasto e variegato universo femminile ampiamente rappresentato nel film.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 11 ottobre 2011
renato volpone

Una divertente commedia su come gli uomini vedono le donne. Dissacrante, ironica, esagerata, ma in fondo vera. Alla fine tutti ne escono perdenti tranne quelli che in fondo ci credevano davvero nell'amore.

sabato 8 ottobre 2011
Giordano Brunetti

Al di là dei limiti dovuti al budget irrisorio, che ogni tanto si notano soprattutto nella fotografia un po' anonima e nell'audio non sempre perfetto, questo film diverte e si lascia vedere con piacere.  Il cast è affiatatissimo, le battute originali e spesso graffianti, il ritmo è mantenuto alto dai continui cambi di scene e situazioni.

domenica 9 ottobre 2011
alberto113

L'ho visto ieri quasi per caso al Pigneto, ho visto il capannello davani al cinema e siamo entrato. Ho messo 4 stelle perché per una volta ho visto qualcosa fuori dalla media veramente bassa di questo periodo, e perché nonostante sembri un film "contro" le donne e politically "scorrect" fa ridere di cuore proprio sui difetti di "noi" maschi quarantenni e non, eterni Peter Pan.

sabato 16 luglio 2011
Anghing�

Film coraggioso. Voglia di vedere un sequel.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Francesco Alò
Il Messaggero

Quattro amici al bar in quel di Trastevere alla ricerca del segreto per capire uno dei misteri dell’universo: le donne. Chi fa l’autore tv con velleità teatrali (Angelo Orlando), chi il barman maestro di trucchetti seduttivi (Alessandro Procoli; «Ho la menta in magazzino. Vuole venire a prenderla?»), chi l’insegnante di tennis casanova con jacuzzi e «champagnino» pronto (Massimiliano Franciosa), chi [...] Vai alla recensione »

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