Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Gianni Di Gregorio |
Attori | Gianni Di Gregorio, Valeria de Franciscis, Alfonso Santagata, Elisabetta Piccolomini, Valeria Cavalli Aylin Prandi, Kristina Cepraga, Michelangelo Ciminale, Teresa Di Gregorio, Lilia Silvi, Gabriella Sborgi, Laura Squizzato, Silvia Squizzato. |
Uscita | venerdì 11 febbraio 2011 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,90 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 marzo 2014
Gianni è un baby-pensionato, una sorta di nullafacente-massaio che vive in un appartamento insieme a moglie e figlia. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 2 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Gianni e le donne ha incassato 859 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Gianni ha sessant'anni, una natura mite, nessuna ambizione e troppi rimpianti. Vessato da una figlia svagata, una moglie remota e una mamma esagerata, da diversi anni versa in una baby pensione e dentro un quotidiano rassegnato. A piedi o a bordo della sua desueta Alfa 164, Gianni trascina se stesso per la capitale e trova sempre una bottiglia per dimenticarsi. Incoraggiato da un amico avvocato e risvegliato da bionde badanti, vicine mondane, primi amori, gemelle intriganti, l'uomo prova a scuotersi dal torpore, a emanciparsi dall'ingombrante figura materna e a procurarsi un amante che rinverdisca la sua età. Respinte le sue avance indolenti, Gianni prenderà coscienza dei suoi tanti anni.
Seconda volta per Gianni Di Gregorio che si presenta di nuovo in primo piano e in rifrangenza tra pubblico e privato, dentro un presente che non gratifica e un futuro che non riesce proprio a immaginarsi. Alzatosi sazio e pienamente soddisfatto dal suo Pranzo di Ferragosto, che ottenne il plauso della critica e del pubblico, il regista romano raddoppia l'allegria con una commedia in frustrata ricerca di riempitivi al vuoto esistenziale di un uomo di mezza età. Gianni, appunto.
Persona e personaggio coincidono ancora una volta sullo schermo, trascinandosi abulici in un appartamento di Trastevere, provvedendo con sollecitudine alla viziata madre e cercando qualcuna per amarsi magari un po' di più. Trasteverino, classe 1949, attore teatrale, aiuto regista di Matteo Garrone, sceneggiatore di Sembra morto ma è solo svenuto e co-sceneggiatore di Gomorra, Di Gregorio gira una commedia garbata, che lo pedina in soggettiva per le strade di una Roma fuori dalla canicola ferragostana e placata in rassegnate malinconie. Dopo aver messo in scena la seconda infanzia e obbligato il cinema a ripensare una società che includa l'anziano, in cerca di una felicità edonistica e abbandonato ai piaceri del cibo e del vino, l'autore romano affronta questa volta gli sbandamenti sentimentali di un uomo di mezza età alle prese col gentil sesso. Da sempre soggetto passivo e bersaglio ideale del dispotismo femminile (a partire da quella madre esigente ed emotivamente soffocante), Gianni cavalca maldestramente, incalzato da un azzeccagarbugli suadente, i comportamenti collettivi di moda, finendo per rendersi ridicolo agli occhi di chi voleva corteggiare e magari 'possedere'.
Ma Gianni non ha (più) l'età per corrispondere la giovinezza e nemmeno il denaro per corromperla. A ripensarci poi, a mancargli è pure la volontà, troppo indolente per permettersi una rivoluzione sessuale, meglio allora abbandonarsi a un clima di crescente smarrimento e arrendersi all'evidenza di un corpo corrotto e poco attraente, alla propria bellezza incrinata e appassita. Sfuggendo il cinema omologato, Di Gregorio sceglie ritmi e modi per parlare di sé, producendo toni cupi e una serietà autoironica, che si stemperano dentro a un universo ricomposto in una saggia armonia.
Rimanendo fedele a se stesso e al suo film d'esordio, il beato tra le gonne (le donne e le nonne) coinvolge di nuovo lo spettatore con la potente matrice autobiografica del suo cinema appena cominciato.
GIANNI E LE DONNE disponibile in DVD o BluRay |
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E' un film divertente e malinconico allo stesso tempo, fondato ancora una volta sulle problematiche dei sessantenni dei nostri giorni, con la differenza però, che mentre in Pranzo di Ferragosto il protagonista era il "giovane" della combriccola, in Gianni e le donne il nostro Di Gregorio tenta di evadere da una incombente vecchiaia e dalla monotona vita quotidiana fantasticando nuove relazioni.
Dopo l'esordio come regista ed interprete del bellissimo film : "Pranzo di ferragosto", c'era molta attesa per la seconda prova di Gianni De Gregorio e direi che la prova sia stata superata alla grande, con grande ironia, finezza, sensibilità. Questo secondo film: "Gianni e le donne", affronta il tema dell'avvicinarsi della vecchiaia, quando si capisce che non si è ancora vecchi, ma neanche si è più [...] Vai alla recensione »
Gianni ci riporta nella sua Roma fatta di persone comuni che il suo sguardo malinconico e stralunato rende divertenti. Come in pranzo di ferragosto rivediamo l'eccelente caratterizzazione di Valeria de Franciscis nella parte della mamma spendacciona e furbissima. La vecchiaia è un tema difficile, la senilità maschile è un vero e proprio tabù (di questi tempi [...] Vai alla recensione »
Non importa il paragone con Pranzo di Ferragosto, almeno nel senso del "più bello" "meno bello" (ma in fondo quando mai questo è un discorso utile). Gianni Di Gregorio ha delle cose da raccontare, e poco gli cale di raffinatezza o ricercatezza formale. Realizza un cinema popolare che ricorda quello dell'antica commedia del nostro paese, che erano soprattutto [...] Vai alla recensione »
L'etichetta "Piccolo film" per "Pranzo di Ferragosto" non mi convince:ho espresso su "My Movies" come positivamente valutassi la capacità di descrivere senza moralismi una realtà degradata e degradante, in un'atmosfera comico-tragico-onirica che ricorda i migliori Ciprì e maresco e certo Corsicato. "Gianni e le donne" è un film piuttosto diverso. E' molto più centrato sul protagonista, ed il contesto [...] Vai alla recensione »
Entrando in sala mi sono detta: “Sarà come il primo…?”. Sì e no. Indubbiamente la cifra dell’autore, che ne è anche interprete, è quella del Pranzo di Ferragosto, ma la capacità di regia si è raffinata ed è cresciuta la organicità del racconto che sembra un vero lungometraggio, pur essendo costellato di tenere gag, piccole [...] Vai alla recensione »
Un uomo per bene, un uomo tranquillo,un uomo onesto con sé e con gli altri, un uomo semplice, un uomo fisicamente in forma. Ma anche un pensionato per altrui volontà, un uomo che ha varcato la soglia dei 60 e si avvicina a piccoli passi alla vecchiaia, un uomo che comincia a sentire i morsi della solitudine e delle rinunce, un uomo braccato da rapporti precostituiti con una madre che [...] Vai alla recensione »
Gianni Di Gregorio ci propone un altro film minimalista, degna prosecuzione de “Il pranzo di ferragosto”. Questa volta Gianni, pensionato sulla sessantina, è alle prese con un inafferrabile e ingestibile universo femminile: mamma ultranovantenne generalessa, moglie, figlia scocomerata, giovane vicina di casa festaiola, fruttivendola in carne, cantante lirica appetitosa, suore severe, [...] Vai alla recensione »
(ANSA) - ROMA, 17 FEB - Il Festival di Berlino ha portato bene al film Gianni e le donne, scritto diretto e interpretato da Gianni Di Gregorio. Le recensioni positive sulla stampa internazionale (da Variety a Hollywood Reporter, da Screen International al Guardian londinese) hanno spianato la strada alle vendite. Mentre sta per chiudersi la trattativa con Stati Uniti e Canada, sono 13 i Paesi che [...] Vai alla recensione »
Gianni e le donne,una commedia di Gianni De Gregorio e con Gianni De Gregorio.E Gianni,il protagonista,un uomo ormai sulla via della senilità,non più attraente e con qualche problema:una moglie che gli "comanda" tante cose ma che in fondo gli vuol bene;una figlia giovane e confusa;una madre molto anziana,spendacciona e pretenziosa;un "genero" confuso ed ignaro di tante cose;una vicina di casa "casinara" [...] Vai alla recensione »
Premessa,credo che in questo momento avere iniezioni di pessimismo non faccia bene a nessuno di noi,però mi rendo conto che probabilmente la prospettiva di un 25enne possa non essere esattamente la stessa di un pensionato. Ciò detto,devo dire che di Gianni Di Gregorio mi aveva stupito la capacità di mantenere durante l'intera durata del suo film un basso profilo e dei piccoli [...] Vai alla recensione »
Gianni rappresenta in questo film l'uomo maturo pensionato, senza interessi, depresso, oppresso dalle donne, dai parenti e dagli amici che lo circondano. Di fatto il film dà una visione decisamente pessimistica dell'uomo maturo, dipinge le donne con vivacità e indipendenza e i giovani come drogati e nullafacenti. Si è persa completamente la poesia del "pranzo [...] Vai alla recensione »
Deludente seconda esperienza attoriale di Gianni De Gregorio che forse quello che aveva da dire lo ha espresso totalmente nel fresco e sincero "Pranzo di ferragosto".Questo a suo modo sequel è solo minestra riscaldata.
Visto "Gianni e le donne" malinconico e carino anche se diverso dal primo..... Visto "Gianni e le donne" malinconico e carino, non si ride come nel primo ma si può' vedere se vi piace il suo stile... storia Gianni, sessant’anni.
Colpo di fulmine. L’arte di Gianni di Gregorio è stata per me un amore nato fin dal primo fotogramma di ‘Pranzo di ferragosto’. Mi piace il suo ritmo all’apparenza lento (un cinema anti-moderno) ma che sa scandire bene il battito di una giornata reale, il caldo di un sole d’estate, la bontà di un bicchiere di vino fresco. Tutto è reso sublime; ‘Gianni e le donne’ è un film in grado di coinvolgere tutto [...] Vai alla recensione »
Dopo Pranzo di ferragosto, un altro piccolo grande film di Di Gregorio. La messa in scena si è affinata in questa seconda prova di regia, ma il realismo dei dialoghi, gli slanci malinconici e l'allegro fatalismo che avvolge le vicende dei personaggi dimostrano come già il successo del primo film nascondesse, in nuce, la nascita di un nuovo autore.
Leggendo su Internazionale la netta stroncatura da parte di Paul Bompard, corrispondente per il Times Higher Education, mi chiedo se Paul abbia visto il film. Passa tutto il tempo del film (Paul) ad attendersi una reazione financo violenta del protagonista maschile, Gianni appunto, come si addice ad ogni buon prodotto commerciale dove il mite e servizievole alla fine si scoccia e mena fendenti [...] Vai alla recensione »
senza pretese ma realistico,quando bisogna arrendersi di fronte al pasare del tempo,anche se il tempo di amare non passa mai....
oho' ma che te dice la capoccia? è l'utima battuta del film......
Appena rivisto in dvd. Uno dei migliori film italiani di quest'anno. Elegante, divertente e dolceamaro.
Un film edulcorato, spento, quasi imbarazzante.
De gregorio con semplicità e franchezza ci regala un ritratto ironico e spietato di un sessantenne alla ricerca d'identità,perso in un un mondo che non capisce e in cui lui è tenuto alla larga, cerca con garbo, ma con sforzo di entrare in contatto con l'altra metà del cielo,ma resta disorientato e impotente.
Dopo il tanto applaudito esordio con "Il pranzo di ferragosto", DiGregorio ci riprova: e a mio avviso non solo riesce ma migliora. Questo nuovo film risulta molto francese, nonostante l'ambientazione tutta romana, di primo acchitto sembra ovvio e banale, quasi scontato, ma la sua apparente semplicità è una sua prerogativa e punto di forza.
ho dato 3 stellette ma son d'accordo con la critica che ne ha date 2 e 1/2. Meno bello di pranzo di ferragosto. Cmq nel complesso mi è piaciuto
Un ottimo film, leggero e profondo allo stesso tempo, con un finale sospeso e sorprendente.
Nota a margine: MOLTO PIU' APPAGANTE DI "Pranzo di Ferragosto" perché in quello avevo ravvisato (ma non credo solo io) una mancanza di cattiveria alla Albanese mentre in questo non ho trovato UN SOLO DIFETTO. Ha TUTTO e nelle giusta quantità.
Già, uno stile che non tutti hanno... , specie di questi tempi poi... E non mi riferisco solo al nostro Presidente ma anche alla media degli uomini italiani, i quali sembra che abbiano cambiato DNA dai tempi di Fellini mutandolo in una versione più volgare, corrotta e bastarda. NIENTE LAIDEZZA in questo film, NIENTE CHIACCHIERICCIO PECORECCIO e NESSUNA TRACCIA DI QUELL'ODIOSO [...] Vai alla recensione »
Che vi devo dire.... a me già non era piaciuto Pranzo di Ferragosto... figiriamoci questo sciocco "Gianni e le donne". Di Gregorio forse è un buon sceneggiatore... probabilmente non è un buon attore e di sicuro non è un buon regista. Il risultato quindi non può che essere deludente sotto ogni punto di vista.
visto quanto avevo amato il precedente pensavo meglio. Invece, a parte qualche situazione divertente, il film, centrato sull'egoico protagonista, non decolla mai. E il finale non risolve, anzi. alla fine bruttinoi anzichennò.
Dopo quel gioiellino che è stato Pranzo di Ferragosto, qui proprio non ci siamo.Il minimalismo prende l'accezione più negativa:il senso del tempo viene escluso a favore di un quotidiano affossato e ristagnante.Il tema delle donne giovani non sembra intessarti veramente.Il tema della solitudine senile, una persona squisita come te l'avrebbe innestato su altro e magari il sottofondo femminile sarebbe [...] Vai alla recensione »
Essenzialmente noioso, come il precedente Pranzo di Ferragosto.
Il film non mi è piaciuto. Recitazioni pessime, quasi forzate. Ritmo lento e con una grave mancanza dei tratti psicologici del protagonista. Non è ne una commedia divertente ne un drammatico. Mi sono quasi addormentato nel vederlo. Mi spiace ma per me un film deve appassionaresia la storia sia il protagonista e qui c'è una grande mancanza di tutti e due
sembra un film amatoriale, di gregorio non è un attore e si sente per tutto il film, le situazioni banalotte e tutte poco credibili. Il finale non c'è.
Gianni Di Gregorio è il regista più anomalo del panorama italiano. Non ha il piglio da eroe di Nanni Moretti, l’aria da artista severo di Marco Bellocchio, il piglio travolgente e sardonico di Paolo Virzì. Lui è dimesso, dolce, tranquillo, sorridente. Eroe di un cinema in punta di piedi. A misura di quartiere. Il suo, Trastevere. Un cinema di bar, negozi di fruttivendolo, interni “normali”, sentimenti normali che diventano straordinari.
Gianni Di Gregorio ha inventato uno stile e reinventato se stesso. Lo conferma, dopo l'exploit di «Pranzo di ferragosto», il secondo capitolo del periplo intorno al proprio personaggio che s'intitola «Gianni e le donne» e compendia un bouquet di rovelli, rassegnazioni, stupori e impacci tanto rapsodici e divaganti da diventare, per pura virtù di poeta audiovisivo, squisiti e universali.
Meno male che Gianni c’è: per il nostro cinema, e non solo. Continua a cantare la vecchiaia — no, non la terza età, proprio la vecchiaia — Gianni Di Gregorio, che già aveva servito un genuino Pranzo di Ferragosto per le sue arzille cariatidi: con l’opera seconda, autobiografica per titolo, riflette il declino dell’appeal maschile al calar della vita.
Un film sul sesso senza sesso. Una città delle donne amorosamente perimetrata in un fazzoletto di Roma (tetti, scalinate, ponti, terrazze, panchine) compreso fra Trastevere e l'Ara Pacis, Viale Glorioso e piazza Navona. Un esercizio di "autofiction", genere praticato dal cinema con largo anticipo sulla letteratura, che elabora e dilata il personaggio introdotto da Pranzo di Ferragosto - lo stesso Gianni [...] Vai alla recensione »
C’era molta attesa per Gianni e le donne, opera seconda di Gianni Di Gregorio dopo l’exploit di Pranzo di ferragosto. Un’attesa al 90% benevola, diremmo, perché il primo film ha suscitato simpatia in tutto il mondo e Di Gregorio ha gestito il successo con discrezione – e per altro è, sullo schermo e fuori, un uomo al quale non si può non voler bene.
Assediato dalle donne, donne frettolose, attraenti, affettuose, indifferenti, Gianni, a 60 anni, subisce in mite malinconia un prepensionarnento che lo relega nelle mansioni domestiche, nell’invisibilità: il caffè la mattina alla moglie che corre a lavorare, le confidenze della figlia che corre all’università, il cane da portare a spasso assieme al cane della bella giovane vicina, la spesa al mercato [...] Vai alla recensione »
Figlio unico di madre vedova. In pensione anticipata. Esentato dal lavoro e dal servizio alla patria. Non dalle incombenze che una mamma capricciosa come donna Valeria richiede. Si sa che le esigenze aumentano con l’età: quando la badante ha il giorno libero bisogna servire i tramezzini e lo champagne alle amiche arrivate per giocare a poker, quando l’immagine del televisore ballonzola (sempre gioco [...] Vai alla recensione »
Ci sono i malanni e, per fortuna, ci sono anche i rimedi. Se le prime pagine dei giornali ci restituiscono il ritratto di un ultrasettantenne ancora a caccia di giovanissime gonnelle, e convinto che queste siano davvero attratte dalla sua senescente sessualità, il cinema fa esattamente l’opposto, proponendoci come protagonista della commedia Gianni e le donne un sessantenne babypensionato, peraltro [...] Vai alla recensione »
Da oggi nelle nostre sale, Gianni e le donne sarà presentato domani al festival di Berlino nella prestigiosa sezione Special che ha in programma anche il Monicelli del Marchese del grillo e il Taxi Driver ricostruito. Senza volerlo, mostrerà non poche allusioni alla nostra attualità. Il protagonista, Gianni, è un vero gentiluomo, come riconosce sua madre, sempre pronto ad accorrere ad ogni sua richiesta, [...] Vai alla recensione »
Anche se fosse solo per ritrovare donna Valeria, la mamma di Gianni, la straordinaria Valeria De Franciscis Bendoni, figura centrale dell’indimenticabile Pranzo di Ferragosto, varrebbe la pena di vedere il nuovo film di Gianni Di Gregorio. È sempre lui che si mette in scena per offrirci un’altra commedia deliziosa, un po’ meno surrealista e molto più malinconica della prima.
Avete visto "Pranzo di ferragosto"? Girato in casa, diventò un caso di candore registico accattivante, di commedia povera intorno al tema meno vendibile sul mercato, non solo al cinema: la vecchiaia. Le avventure del 60enne Gianni, assediato dall'indistruttibile madre 90enne e dalle sue egocentriche amiche, proseguono, come un serial sul vicino di casa.
Gianni è un piccolo borghese sessantenne, un prepensionato, trattato come un cameriere o un fattorino da moglie, madre e figlia. Fa la spesa, porta a spasso il cane, paga le bollette, attraversa Roma ogni volta che l’anziana madre lo chiama per servizi inutili. “Tanto cos’hai da fare?”, gli dice la moglie con disprezzo. Gianni si lascia umiliare, sempre mite e servizievole.
Un piccolo film, Pranzo di Ferragosto , smette di essere simpatico quando ne clona un altro, diverso solo per qualche dettaglio. Però, dopo la Mostra di Venezia,ora c'è il Festival di Berlino a offrire una vetrina secondaria a Di Gregorio. Chi non ha visto il Pranzo , può sedersi a tavola qui - capita con frequenza ai personaggi del film - e credere di aver scoperto un cinema meno prevedibile, dove [...] Vai alla recensione »