La Cripta e l'Incubo

Laura von Karnstein vive con il padre conte Ludwig in un antico maniero. La ragazza è preda di ricorrenti incubi in cui assiste alla morte di persone che conosce che risultano poi decedute nella realtà anche se si trovano in luoghi lontani.
Il padre chiama allora al castello il restauratore Friedrich Klauss perché studi i documenti che si trovano nella biblioteca per scoprire su chi ricada la maledizione di un'antenata bruciata come strega. Intanto, mentre la governante di Laura la fa partecipare a riti demoniaci e la domestica (amante del padre) la spia, viene ospitata temporaneamente una giovane donna di nome Ljuba che affascina la ragazza. Le morti misteriose riprendono e questa volta nell'area del castello.
Camillo Mastrocinque, con lo pseudonimo di Thomas Miller e la sceneggiatura di Ernesto Gastaldi e Tonino Valerii (a loro volta celati sotto pseudonimi americanizzanti), realizza un film che si inserisce a buon diritto nel filone del gotico italiano grazie alle atmosfere che sa costruire e alla presenza di attori (in primis Christopher Lee) che hanno volti funzionali alla narrazione. La quale si ispira, per esplicita dichiarazione di Gastaldi e Valerii) a "Carmilla", la prima vampira della storia della letteratura le cui vicende vennero narrate nel secolo XIX da J. Sheridan Le Fanu. Ciò che stupisce (vista la funzione della censura dell'epoca) è la relazione omosessuale tra Laura e Ljuba che viene chiaramente suggerita in più di un'occasione. A sentire le dichiarazioni degli sceneggiatori i censori lasciavano correre in materia più di quanto si possa pensare. Mastrocinque ha inoltre il pregio di sfruttare al meglio la location del Castello Piccolomini di Balsorano avvalendosi di una fotografia in bianco e nero in grado di esaltare una produzione a budget non elevato. 