Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Edoardo De Angelis |
Attori | Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo, Andrea Renzi, Giampaolo Fabrizio, Toni Laudadio, Giovanni Esposito Aida Turturro, Massimiliano Rossi, Yoon C. Joyce, Biagio Forestieri, Luca Zingaretti. |
Uscita | venerdì 23 settembre 2011 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,75 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 settembre 2011
Produttori italiani e cinesi avviano una guerra per ottenere il monopolio sul mercato dell'oro bianco: la mozzarella di bufala. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Mozzarella Stories ha incassato 188 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo aver scontato una condanna in carcere per aver ucciso un suo concorrente con un nerbo per bufale, Ciccio "Dop" rientra trionfalmente a Caserta per prendere possesso della sua storica azienda di mozzarelle. Qualche anno dopo, il suo impero entra in crisi a causa della concorrenza cinese, pronta a fornire un'ottima mozzarella di bufala alla metà del prezzo del suo caseificio. La prospettiva del fallimento vede inasprire i suoi metodi da imprenditore camorrista, fatti di estorsioni, minacce e tangenti. Ma il mondo di Ciccio Dop non è vicino al collasso solo da un punto di vista imprenditoriale. La figlia Sofia è una donna bella, forte e determinata ma accompagnata da un cantante neomelodico fallito e innamorato di un'altra donna; uno dei suoi killer professionisti, il silenzioso Dudo, detto lo "zingaro napoletano", è in crisi esistenziale e del tutto fuori forma; mentre il Ragioniere, contabile freddo e razionale, cerca di tenere assieme i pezzi dell'impero ma deve scontrarsi con debitori miseri e sciagurati.
Una sceneggiatura come quella di Mozzarella Stories si vede che è il frutto di un complesso lavoro caseario: storie di caseifici e camorra del casertano che mescolano tanti personaggi e vicende parallele da far coagulare assieme numerosi diversi riferimenti al cinema contemporaneo più amato. La prima sequenza mostra già tutti i vari filamenti dell'impasto: una festa opulenta e chiassosa dove, fra intrecci e intrighi di personaggi e una pioggia di mozzarelle che inonda una piscina dove tutti gli invitati si gettano famelici al tempo di un "mozzarella mambo", si mescolano l'immaginario italo-americano di Scorsese e Coppola con la fantasia circense, kitsch e colorata di Kusturica (che è anche produttore esecutivo del film); la violenza grottesca di Tarantino con la comicità surreale dei Coen. Il tutto immerso all'interno del caldo e accogliente siero del folklore napoletano con un pizzico di attualità (lo scontro economico con la produzione cinese) a esaltare il sapore da commedia all'italiana.
Mozzarella Stories è insomma un capiente mastello ribollente di personaggi violenti e meschini, caratteristi umani e spietati, maschere con o senza cuore, in cui mancano solo il divano di uno psicanalista e i sogni immaginifici del capofamiglia per proporsi come la risposta più verace ed esibizionista alle storie de I Soprano.
Più difficile però, dopo un incipit gustoso, far filare le diverse storie e tenere assieme tutti i pezzi di questo corposo impasto. Gli ingredienti ci sono tutti, a cominciare da una serie di interpreti e caratteristi convincenti e perfettamente in parte. Ma, a lungo andare, si accusa la mancanza di una forza immaginifica, di un energico rimescolamento che rinsaldi anche gli elementi che fra loro non cagliano. Ci sono molte suggestioni, molte porosità e stratificazioni in quest'opera prima, ma forse troppi sapori diversi in conflitto, per cui non prevale alla fine né il gusto dell'umorismo, né la corposità della solidità narrativa, né il sapore forte della violenza surreale. Anche quando irrompono, la violenza umoristica e la farsa grottesca appaiono sempre in ritardo o troppo prevedibili, come se si volessero consumare in tutta fretta attraverso situazioni preconosciute e senza sconvolgimenti.
È perciò dal suo ricercato confronto con i modelli "dop" che Mozzarella Stories perde le sue proprietà più genuine: nutrendosi di un cinema alto, fatto di immagini forti e storie solidissime, fa "acqua" più che "latte", e lascia il palato insoddisfatto, come con un piatto forte mancato.
MOZZARELLA STORIES disponibile in DVD o BluRay |
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Mozzarella Stories è un film che parla dell'insostenibile leggerezza dell'essere italiani, oggi. Lo sa bene l'inossidabile guitto Angelo Tatangelo (Massimiliano Gallo) che insegue le sue velleità di cantante ed amatore spingendosi tanto oltre da restare bloccato sotto il corpo esanime e irremovibile di Autilia (Aida Turturro).
Ecco un film italianissimo e potente, senza piagnistei. Gioca con i luoghi comuni e li ribalta, ci fa scoprire attori come Gianpaolo Fabrizio, il "Vespa" di Strisica La Notizia che ci regala un'interpretazione struggente da Mario Merola sofisticato; Massimiliano Gallo: un fiume in piena nel suo Angelo Tatangelo, una canaglia capace di modulare la voce su toni più variegati [...] Vai alla recensione »
Caserta. Ciccio Dop (Giampaolo Fabrizio) è il signore assoluto della mozzarella di bufala. È lui che regna nella produzione del bianco e soffice formaggio. Dopo aver scontato una condanna per aver ucciso la concorrenza con un nerbo per bufale, si riafferma nel mercato, riportando in auge la sua storica azienda. Ma un ostacolo dal sapore orientale mette in ginocchio la produzione. [...] Vai alla recensione »
Il titolo, Mozzarella Stories, e i nomi dei suoi protagonisti, Ciccio Dop, Zingaro Napoletano, Angelo Tatangelo, possono lasciar temere un film provinciale e macchiettistico. Il pregiudizio è sostanzialmente infondato e il primo lungometraggio di Edoardo De Angelis ha, al contrario, modelli internazionali e intenzioni estetiche e contenutistiche a volte anche troppo ambiziose.
Il film è una squallida e grottesca rappresentazione della storia di una famiglia del casertano e ridicolizza la cultura dell'italia meridionale, mettendo in risalto i suoi principali difetti. La trama è contorta e banale e viene resa ancora più difficile da interpretare dalla mediocra performance degli attori del tutto sconosciuti. Sconsigliato vivamente.
Inizia benino poi si perde in un pasticcio pretenzioso e troppo lungo. Chi non lo vede non si perde nulla.
Penso non sia esatto giudicare questo film: " genere commedia". Si avvicina molto più al genere drammatico. Vi sono scene molto violente e volgari. Mi hanno fatto ridere solo due battute. Abiti molto colorati, ma scenografia molto povera. Si vedono solo dei bufali. Il trailer fa pensare a un film comico, simpatico, originale. Invece tutto il primo tempo è molto confuso, si fa fatica a capire [...] Vai alla recensione »
innanzitutto smettiamola di fare film in dialetto! non si capisce nulla,già la trama di questo film è confusa e al principio non ci si raccapezza,la colonna sonora assordante, si può pensare ai film di cassetta degli anni 70 senza infamia senza gloria,con la ranieri sufficiente nella recitazione,il resto non lascia traccia...becera la scena del parto della bufala.
Quando l'ho visto ho detto "mam ru'carmn che film" C'è molto leggerezza visto che il film parla di camorra e dei suoi affari contro la mafia cinese , è una commedia-nera alla Guy Ritchie. C'è Ciccio Dop che dopo aver finito la pena in galera ritornava a fare il boss , Sofia o meglio Su-fia , Angelo Tatangelo stonato a cantare "zingaro napulitan' [...] Vai alla recensione »
Il cinema italiano osa nuovi percorsi: affronta tematiche attuali quale il confronto dell'Occidente con la Cina calandosi nella storia e nella realtà di un meridione patriarcale e violento. L'amore e la morte fanno da sfondo a questo racconto, il tradimento e la rivalsa ne fanno da cornice, il tutto attorno ad una candida mozzarella macchiata di sangue.
Due bambini che neanche si presentano agli occhi dello spettatore creano le basi di un dialogo che perdura per ben un'ora e un quarto,ovvero la durata del film.Noia? no. Piuttosto un dialogo calamita,che non fa distogliere l'attenzione neanche per un secondo,uno scambio di battute, a momenti pungenti a momenti simpatiche, ma sempre con una vena triste e malinconica.
Girato a Caserta, nella terra in cui il (neo)regista Edoardo De Angelis è nato e cresciuto, Mozzarella Stories non ha niente a che vedere con le cupe ombrosità delle storie di Gomorra. «Racconto quel vedo e che conosco – ha detto De Angelis a margine della conferenza romana in cui ha presentato il suo esordio – e ho scelto di farlo in chiave leggera. Non potrei scrivere una storia alla Saviano, anche se riconosco la drammaticità di certe situazioni».
Piovono mozzarelle di bufala sulla festa in piscina. Donne eleganti. malavitosi, musicisti, ballerine brasiliane, tutti si tuffano per agguantare, e assaporare voluttuosamente, l’oro bianco di Caserta. Inizia così, nell’abbondanza estrema, Mozzarella Stories, primo lungometraggio di Edoardo De Angelis. Dagli spalti di una piscina trasformata in set descrive il suo film come «una commedia a base di [...] Vai alla recensione »
Prorompe simpatia dal carosello casertano allestito da Edoardo De Angelis nell’opera prima ”Mozzarella stories” che intreccia sulla base della realtà spunti assortiti di surreal-savianismo, commedia nostrana vintage e suggestioni di sregolatezza balcanica (Kusturica coproduce). Attorno al divino alimento si sbattono come burattini personaggi che provano libidine nell’immersione nel kitsch portata a [...] Vai alla recensione »
Caserta, 1999. Il boss di bufale e relative mozzarelle Ciccio 2 viene nominato Ciccio D.O.P., carica onorifica del “settore’ che si mostra opulento per sé e promettente per l’erede, l’aitante Sofia. Pochi anni dopo, però, è il tracollo per la concorrenza cinese. Esondante di atmosfere tra il grottesco e il decadente, l’esordio di Edoardo De Angelis è uno sguardo inedito, sia per tema sia per originalità [...] Vai alla recensione »
Cosa accadrebbe se i cinesi iniziassero a copiarci anche la mozzarella? Di certo Ciccio Dop, “casaro” e padrone incontrastato del regno delle bufale non starebbe fermo a guardare. Questo il punto di partenza di (o delle) “Mozzarella Stories”. Esordio nel campo dei lungometraggi per Edoardo De Angelis (nella foto) che convince, sorprende per maturità e padronanza del mezzo.
Faccenda del caglio: non è una bufala. Succede a Caserta, giorni nostri o giù di lì (il film inizia alla fine dei ‘90). Nella città della reggia impazza la guerra della mozzarella. E’ la concorrenza cinese, che non fa sconti a nessuno e tutto svende, mandando in malora antiche imprese e redditizie, bufale DOP comprese (etichetta che in Campania — scopriamo — vale doppio: indica l’origine dei famosi [...] Vai alla recensione »
Mozzarelle d.o.p. o dopate? Bufale letterali o metaforiche? E’ quello che si chiedono il patriarca ex galeotto Ciccio «D.o.p.» e sua figlia Sofia (Luisa Ranieri) all’indomani del ritorno dal carcere del patriarca-capo di una delle famiglie più note nella produzione di latticini di bufala del casertano. C’è una nuova mozzarella in città che supera nelle vendite, e quasi in qualità, quelle di Ciccio [...] Vai alla recensione »
Edoardo De Angelis è un regista napoletano esordiente, diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia che è riuscito a convincere la potente Eagle Pictures a investire sul suo primo film, un noir semi-musicale tutto giocato intorno alla mozzarella casertana. È un film onesto nelle intenzioni, ma caotico nella risultato, giacché suona faticoso l’andamento episodico della trama.
Si capisce che dentro all'esperimento di Mozzarella stories (sceneggiatura Premio Solinas) c'è capacità e ammirevole ambizione. In altro modo rispetto a Saviano c'è il tentativo di abbracciare le caratteristiche di un territorio, della sua storia e della sua caduta, il Casertano, e di comporle in un racconto. Ciccio il titolare dell'azienda casearia, malavitoso ma appassionato della sua creatura, sua [...] Vai alla recensione »