Anno | 2013 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Germania |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Reinhard Klooss, Holger Tappe |
Attori | Kellan Lutz, Spencer Locke, Anton Zetterholm, Les Bubb, Mark Deklin, Jaime Ray Newman Trevor St. John, Brian Huskey, Robert Capron. |
Uscita | giovedì 6 marzo 2014 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 2,32 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 marzo 2014
Re-imagining in 3D dell'uomo della giungla, realizzato con la performance-capture e aggiornato ai giorni nostri. In Italia al Box Office Tarzan ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,1 milioni di euro e 602 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Alla ricerca di un misterioso meteorite dai poteri inenarrabili, forse precipitato nel mezzo della giungla secoli fa, la famiglia Greystoke si trasferisce in loco e mentre il patriarca instancabilmente cerca, mamma e figlio J.J. prendono confidenza con la giungla. La scoperta del meteorite arriverà nel momento meno indicato e con la più imprevedibile delle conseguenze che lascerà J.J., autonominatosi Tarzan, in mezzo ai gorilla che lo cresceranno come un figlio. Anni dopo una nuova spedizione tornerà in quei luoghi per trovare il meteorite maledetto, con più energia, più mezzi, più determinazione e con Jane, l'unica che pare capace di entrare in contatto con Tarzan invece di temerlo.
Dopo diversi esperimenti l'animazione tedesca tenta il grande salto e lo fa usando il nome altisonante di Tarzan (in virtù della recente fine dei diritti di sfruttamento che la Disney aveva aquistato per il suo film omonimo) e sfruttando la tecnica del motion capture, con la quale è possibile animare un personaggio disegnato in computer grafica catturando i veri movimenti e le vere espressioni di veri attori che recitano in un teatro di posa. È da subito chiaro che il binomio Tarzan-motion capture non è casuale: l'uomo scimmia è infatti raccontato con grande attenzione ai movimenti e a ciò che fa di lui un uomo e ciò che fa di lui una scimmia. A volte curvo, altre eretto, spesso aggrottato, altre volte dotato di espressioni sorprendentemente umane, il Tarzan di Reinhard Klooss ha davvero poco a che vedere, se non i presupposti di base e il look, con quello di Borroughs, ma di certo ha le movenze più intriganti di tutti i suoi omologhi visti in precedenza.
È la trama semmai a convincere molto meno. La scelta infatti è di coinvolgere Tarzan in un'avventura estrema nei contorni (che coinvolge lo spazio, il paranormale e pericoli iperbolici) per raccontarne non tanto la civilizzazione o il ritorno alla vita normale quanto l'adattamento ad una natura ibrida. Tarzan non rimane quel che è, nè ritorna uomo ma assorbe le due realtà in una vita sola.
Per tutti questi motivi è un peccato che questo Tarzan 3D sia in realtà debolissimo. Se molto impegno è profuso nel muovere il personaggio principale, lo stesso non si può dire sia stato fatto nel dargli una profondità umana (e quindi figuriamoci i comprimari!). La storia si muove con una certa goffagine e i personaggi la attraversano con il più banale e prevedibile dei passi, e tutto ciò non serve nemmeno a rendere il racconto più scorrevole. Una narrazione classica senza sbavature avrebbe infatti fatto bene a questo montaggio di segmenti diversi, troppo meccanico per coinvolgere per un tempo maggiore di quello della scena stessa.
Infine nonostante la scelta tecnologica paia appropriata al tema trattato è anche evidente che Tarzan 3D faccia il passo più lungo della gamba. I volti umani e le posture sono decisamente poco credibili e il desiderio di realismo non fa che farli sembrare manichini senza vita. Non è questione di potenza di calcolo dei computer (i cartoni in CG si fanno da più di 20 anni), quanto di capacità di individuare cosa nei movimenti sia la parte indispensabile, il dettaglio in grado di umanizzare la figura e cosa invece lo renda implausibile. Tarzan 3D non ci riesce e benchè desideri avere dei tratti moderni e una profondità di linguaggio in grado di colpire gli adulti (è forte ed evidente l'accenno ad una tensione sessuale tra l'uomo scimmia e Jane) lo stesso non è mai nulla più di epidermico divertimento.
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E’ difficile che non arrivo alla fine di un film, impossibile per un cartone, rimango un diversamente giovane coerente. Ma questo Tarzan è oggettivamente inguardabile, a parte la revisione narrativa del testo di Borroughs. Innovare va bene, ma il rispetto per il testo originario è anche nella qualità del lavoro.
E' inutile dire che Tarzan è oramai soggetto di riadattamenti su riadattamenti, ma credo che questo sia uno dei peggiori. Lasciando stare la storia, che tutto sommato è godibile e non troppo complicata, i personaggi, nonostante fatti anche con l'aiuto della Motion Capture, sono risultati molto inespressivi (ecco il perché della frase di lancio) e, con l'aiuto involontario [...] Vai alla recensione »
La storia di Tarzan è piuttosto nota, pur con qualche divagazione, come in questo caso. Si tratta di una produzione tedesca che vede Reinhard Kloos di "Animals united" alla regia e Kellan Lutz nei (pochi) panni di Tarzan, che esce a 100 anni dalla pubblicazione del libro di Edgar Rice Burroughs ed utilizza la tecnica della performance capture e il 3D.
Il film riprende le fila dell'opera di Edgar Rice Burroughs: il bambino orfano che viene adottato dai gorilla e cresciuto come uno di essi, fino a riscoprire la sua vera natura. Solo che quì,a differenza di libro e classico Disney, Tarzan non è orfano fin dai primi mesi, ma in seguito ad un brutale incidente in elicottero, ad 8 anni. La causa dell'incidente? Un misterioso meteorite precipitato nel [...] Vai alla recensione »
E' una animazione di buon livello, con buoni modelli poligonali. La storia è semplice e lineare, ma ricordo che deve piacere soprattutto ai minorenni.
Ho visto l'anteprima di questo film un po' prevenuta e invece devo dire che è stato proprio piacevole. Tarzan è attualizzato ai giorni nostri e ho apprezzato molto le immagini e la storia ha anche un messaggio ecologico. Consigliato per tutte le età
Penso che un film su Tarzan in animazione sarà una cavolata. Sarebbe bello un film di tarzan che rispetti il fumetto di Edgar Rice Burroughs come attore avrei scelto Hugh Jackman
Discreto film adatto ai bambini. Almeno hanno modificato un pò la solita trama di Tarzan. Graficamente parlando, buoni giungla, gorilla e tarzan, ma in generale gli umani sono mediocri.
Film avvincente sia per grandi che per piccini. Non il solito Tarzan ma un'interessante variante. Punto debole della pellicola é la realizzazione tecnica dei personaggi, dai lineamenti poco credibili e troppo artificiosi. Per il resto, ne consiglio la visione.
«Questa è la casa di Tarzan uccisore di belve e di molti negri. Non danneggiate le cose di Tarzan. Tarzan vi osserva». Così si legge in Tarzan delle scimmie primo volume della sede dedicata all'uomo scimmia di Edgar Rice Burroughs. Eppure, cardine dell'immaginario collettivo occidentale, Tarzan ha perso strada facendola sua forza eversiva, trasformato nell'epitome del buon selvaggio rousseauiano.
La storia è sempre la medesima: dopo la morte violenta dei genitori il piccolo John Greystoke jr., abbandonato nella jungla, è adottato dalla materna scimmia Kala e cresce tra i primati. Diventato grande incontra la giovane esploratrice Jane Porter ("me Tarzan, tu Jane"), con cui intreccia una storia d'amore. La variante rispetto alla saga di Edgar Rice Burroughs consiste nell'attualizzazione della [...] Vai alla recensione »
Bizzarro esempio di animazione digitale in motion capture, ovvero con veri attori stllizzati al computer. Un gioco rischioso, che alla lunga stanca, ma sulla breve distanza colpisce per la tecnica prodigiosa. La storia è arcinota. Durante una spedizione in Africa, precipita l'elicottero della famiglia Greystoke. Si salva solo il bebè, che, allevato dalla gorilla Kala, cresce e diventa Tarzan.