Dante Ferretti: Scenografo Italiano

Primo della serie "Maestri Italiani" (che è dedicata ai grandi artisti del cinema e della musica del nostro Paese) Dante Ferretti: Production Designer propone un ritratto a tutto tondo dello scenografo premio Oscar senza rimanere mai impigliato nelle secche dell'agiografia. Sin dal prologo, affidato a un Martin Scorsese simpaticamente entusiasta del suo modo di far divenire materia le intuizioni registiche, si rende esplicita la linea seguita da Gianfranco Giagni. Quella che si vuol fare emergere è l'abilità di questo grande artista di rapportarsi con registi fondamentali della storia del cinema come Fellini, il citato Scorsese, Gilliam e numerosi altri con un'assenza di supponenza che sta alla base della sua creatività. Ferretti può materializzare i sogni di un regista indipendente con una produzione a basso budget così come quelli di un kolossal hollywoodiano, dice Scorsese mentre Tornatore sottolinea come il perimetro dello schermo non ne condizioni la creatività. Una creatività che affonda le radici (e la sua presenza allo Sferisterio di Macerata lo sottolinea) nell'essere marchigiano e nell'avere nel DNA la pacata saggezza di quelle terre. E' così che dalla stessa mano possono nascere le rutilanti e oniriche scenografie felliniane così come le case fatiscenti del Five Points di Gangs of New York realizzate con una passione e con un amore per il cinema che emergono senza retorica in questo film che non 'celebra' un Maestro ma ne propone con rispetto e affetto un ritratto lucido ed efficace. 