Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Matteo Botrugno, Daniele Coluccini |
Attori | Maurizio Tesei, Ughetta d'Onorascenzo, Michele Botrugno, Fabio Gomiero, Germano Gentile Simone Crisari, Riccardo Flammini, Paolo Perinelli, Paola Marchetti, Sandra Conti, Alessandra Sani, Mattia Nissolino, Sergio Chimenti, Aljosha Massine, Giorgio Biferali, Alessandra Bellucci, Blu Lepore, Luigi Leonardo Filosa, Gabriele Sisci, Anna Greggi, Francesca Granatiero, Clara Ruspesi, Alberto Sperandio, Alberto Mosca, Mario Focardi, Stefano Augeri, Riccardo Gaggioli, Daniele Cortese. |
Uscita | venerdì 27 maggio 2011 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,14 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 20 giugno 2017
Con il linguaggio del primo Pasolini, una storia di adolescenza negata e di speranza tradita sullo sfondo del paesaggio futuribile e degradato delle periferie metropolitane. In Italia al Box Office Et in terra pax ha incassato 25,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Raccontare di vite difficili nei sobborghi romani tra miseria e criminalità, dannazione e redenzione non è una faccenda semplice. Specie dovendo confrontarsi con modelli ingombranti come L'odio di Kassovitz sulla banlieue parigina o con ostacoli storicamente insidiosi in operazioni di questo genere (retorica, recitazione sciatta, ecc.). La straordinarietà di Et in terra pax è quella di evitare sistematicamente le insidie suddette per regalare un racconto morale senza la morale medesima né messaggi di qualsivoglia genere.
Banditi gli eccessi e le forzature di sceneggiatura, la storia di Marco e del suo disastrato quartiere scorre con l'irruenza di un fiume in piena ma la levità di una piuma, tra caratterizzazioni azzeccate - maiuscola la prova di Paolo Perinelli nei panni del barista Sergio - e mirabile compostezza in una gestione delle rare sequenze action figlia, su ammissione degli stessi autori, della lezione di Hong Kong. Il fatto che un simile gioiello di saggezza e narrazione disadorna non abbia riscontrato i favori (e quindi i finanziamenti) di Rai e Ministero è questione che invita a una seria riflessione su meccanismi decisionali seriamente da rivedere.
ET IN TERRA PAX disponibile in DVD o BluRay |
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E' servito più di un anno di attesa, ma ne è valsa davvero la pena. Diretta da due giovanissimi cineasti, alle prime armi con un lungometraggio, quest'opera è una novità sia dal punto di vista della scrittura, che da quello estetico.Si sà, in Italia i film a tematica sociale non mancano, ma stavolta è diverso: ET IN TERRA PAX prima di essere un film [...] Vai alla recensione »
“Et in terra pax” di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini è il film vincitore della X edizione del Festival del Cinema Indipendente, organizzato dalla Provincia di Foggia, che si è concluso sabato sera al Teatro del Fuoco con la cerimonia delle premiazioni condotta da Mauro Pulpito. “Per aver colto, senza peli sulla lingua, la brutalità congiunta all’umanità di un mondo depresso che è stato rappresentato [...] Vai alla recensione »
ET IN TERRA PAX Una domenica di giugno con alcuni amici, senza una particolare pretesa, solo con l’intento di non rimanere bloccati nel traffico domenicale capitolino, si è deciso di andare al cinema. Cosa si potrebbe vedere? Alcuni film sulla lista dei cinefili domenicali, finché sono stata stuzzicata dal titolo “Et in terra pax” e quindi ho convinto tutti a vedere questo film.
L'ho visto mesi fa ad un festival cinematografico. Grande ricostruzione sociale. Il respiro della periferia senza mezzi fronzoli. Un pugno nello stomaco. Storie vere che ricalcano una realtà fin troppo conosciuta ma ignorata e taciuta. Una specie de "l'odio" italiano. I protagonisti che andranno ad incrociarsi durante il film scandiscono bene i ruoli.
Film che addirittura è stato selezionato al Festival di Venezia, ma che delude fortemente. Lo stampo è prosumer... ovvero tra il professionismo ed il cosumer (amatoriale). La tecnica usata è quella tipica dei cortometraggi adolescienziali, senza grosso studio delle inquadrature e con dialoghi basati sulla rabbia giovanile.
Trama pulita, semplice, ma efficace. Una vera delizia. Lo stereotipo della violenza è reso molto bene, con una cura realizzativa difficile da ritrovare in altri film.
l'ho detto già nel titolo,film azzeccato per tema contenuti sceneggiatura fotografia,attori bravi quantomai convincenti,non voglio accostare questo film ad altri di remota memoria, ogni pellicola racconta una storia a se stante,in questa si vive da spettatore dentro una realtà quotidiana frutto del degrado suburbano,ottimo,tantopiù frutto di un cinema indipendente.
Onesto e ben girato. Interessante la scelta della colonna sonora. La qualità c'è tutta.
La realtà cruda della periferia romana è espressa in maniera altamente credibile. Ottimi gli attori. Bravi
Questo film lo sconsiglio vivamente: i primi 50 minuti passano con estrema monotonia, noia e desiderio di nuovi accadimenti; la restante mezz' ora é un po' più viva ma non soddisfa, nè da un senso alla prima parte del film. Buona solo la rappresentazione della nuda e cruda realtà della vita di periferia, ma non basta qualche parolaccia e riga di coca a rendere un film interessante, nè basta un dramma [...] Vai alla recensione »
In una Roma fortemente periferica si mescolano le storie di un ex carcerato, una studentessa lavoratrice, tre trucidi, mamme, spacciatori e baristi-biscazzieri in scene di ordinaria guerra di quartiere. Film povero supponente, di una pochezza sconcertante, interpretato in maniera molto superficiale come superficiale è la regia che vorrebbe fare il verso alla serie "Romanzo criminale", [...] Vai alla recensione »
Lo scorso 10 luglio a Trieste ha avuto luogo la serata di premiazione della XII Edizione di Maremetraggio. Il film Et in Terra Pax di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini si è portato a casa sia il premio della critica come migliore opera prima, sia il premio Fondazione Antonveneta alla migliore attrice Ughetta D’Onorascenzo. Una ulteriore soddisfazione per questi due giovani registi, che, nonostante le difficoltà e i rifiuti del sistema cinematografico italiano che si nutre prevalentemente di commedie e cinepanettoni, sono riusciti a realizzare questo prodotto valido, che sta riscuotendo un notevole [...]
Con i suoi primi film Pier Paolo Pasolini aveva fondato un' epica delle borgate romane. Hanno il coraggio di tornarci due giovani registi al primo "lungo", presentato alle Giornate degli Autori di Venezia. Lo sfondo del Serpentone a Corviale, è un' unità di luogo per storie di violenza e riscatti impossibili. Uscito dal carcere, Marco desidera una vita nuova.
Girato in tre settimane nella borgata romana del Nuovo Corviale con una telecamera Red One e totalmente autoprodotto, questo dramma a tinte forti ha partecipato all'ultima Mostra del cinema di Venezia nella sezione Giornate degli autori e il suo team artistico è composto da under 30 per lo più provenienti dal Centro sperimentale di cinematografia, quasi tutti agli esordi cinematografici.
Ci sono piccoli grandi miracoli produttivi e creativi. Forse, a dir la verità, in un paese come l'Italia ce ne sono anche troppi e finiscono per nascondere i difetti di un sistema ormai ben oltre l'orlo del collasso. Et in terra pax, che alla produzione vede Simone Isola per Kimera e il "solito" Gianluca Arcopinto, è tra questi. Centomila euro di budget - e non trecentomila, quale sarebbe il costo [...] Vai alla recensione »
Nonostante tutto, esiste ancora un cinema indipendente in Italia. Ovvero: qualche produttore «isolato» (leggi non aggrappato a cordate), un budget ridotto all’osso (da 100 a 300 mila euro), nessun distributore amico o compiacente (a meno che il film vinca qualche premio ai festival), nessun attore di fama(tranne qualcuno impegnato e progressista che lavori in partecipazione), nessuna copertura promozionale [...] Vai alla recensione »
Droga e criminalità, bische e carcere, lungo il viscido e infido serpentone di Corviale: periferia romana, slang romano, tentativo di cinema vérité, perché, se non un altro mondo, un’altra rappresentazione e possibile. Caso bello delle Giornate degli Autori di Venezia 2010, ma a Marco, Sergio, Glauco, Mauro e questi uomini di buona volontà non arriverà la pace, bensì fuoco e sangue: senza sociologia [...] Vai alla recensione »
Il debutto dei due registi trentenni è stato realizzato con un budget di appena centomila euro e in soli 17 giorni di riprese. Anche gli attori, che parlano il dialetto della borgata, sono al loro primo lungometraggio. Queste condizioni si riflettono inevitabilmente sul film che vuole raccontare la solitudine delle periferie metropolitane. Nel tentativo di descrivere la noia desolante del branco il [...] Vai alla recensione »