Parental Guidance

Artie e Diane Decker hanno una figlia sposata che vive in un’altra città e tre nipoti che vedono molto più raramente rispetto ai consuoceri. Accade però che la figlia e il marito abbiano l’occasione per fare un viaggio finalmente da soli e necessitino della loro presenza per occuparsi dei bambini. Non mancheranno i problemi perché Artie è stato appena licenziato dal lavoro e poi perché i metodi educativi dei nonni sono molto differenti da quelli dei genitori.
Billy Crystal è purtroppo uno dei produttori di questo film uscito nelle sale americane in occasione delle festività natalizie. In qualità di produttore risulta evidente come non sia riuscito a trattenersi dall’inserire nella sceneggiatura alcune gag molto ‘fisiche’ (mazzata nei genitali, defecazione con canto e pipì con esiti disastrosi) che non fanno altro che peggiorare un film che già si reggeva su un equilibrio precario. Perché l’assunto di partenza poteva essere interessante. Da un lato dei genitori attenti a tutto ciò che è politically correct e proprietari di un’abitazione ipertecnologica e dall’altro due nonni cresciuti dando ‘calci alla lattina’ a cui aggiungere il fatto che i suddetti genitori hanno quasi dimenticato di essere anche un uomo e una donna. Nel mezzo tre figli. Qui cominciano i problemi di sceneggiatura perché se la preadolescente Harper ben delinea il carattere della ragazzina forzata a studiare uno strumento e costretta a un’innaturale perfezionismo, non altrettanto accade per i suoi fratelli. Turner soffre di balbuzie (curata con metodi tanto innovativi quanto inefficaci) ed è costantemente vittima di bullismo mentre il piccolo Barker ha un amico immaginario (un canguro) da cui non vuole assolutamente separarsi.
L’eccesso di caratterizzazioni finisce con il rendere risibile (non nel senso della comicità che invece scarseggia) la vicenda aggiungendovi quel tanto di vecchio stile (tutti gli errori sono dei genitori, tutti i pregi sono dei nonni) che rende il film inverosimile. Se ci aggiungiamo una buona dose di ‘made in Usa’ legata al baseball possiamo comprendere come ci si trovi di fatto davanti a un film voluto da un comico che potrebbe saper invecchiare meglio (artisticamente parlando). 