Titolo originale | The Way |
Anno | 2010 |
Genere | Azione, |
Produzione | USA |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Emilio Estevez |
Attori | Martin Sheen, Emilio Estevez, Deborah Kara Unger, Yorick van Wageningen, James Nesbitt Tchéky Karyo, Angela Molina, Carlos Leal, Simón Andreu, Eusebio Lázaro, Antonio Gil, Spencer Garrett. |
Uscita | mercoledì 27 giugno 2012 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,17 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 luglio 2020
Un uomo porta a termine il cammino di Santiago di Compostela al posto del figlio, morto all'inizio della strada. In Italia al Box Office Il cammino per Santiago ha incassato 158 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Tom è un medico americano di successo, che passa la sua terza età tra lo studio dove lavora e il campo da golf, dove si distrae con i colleghi. Qui un giorno viene raggiunto dalla notizia che suo figlio Daniel, quarantenne, è rimasto ucciso da un temporale sui Pirenei. Giunto in Europa per recuperare le spoglie del figlio, Tom scopre che Daniel aveva intrapreso il Cammino di Santiago de Compostela, un sentiero di 800 chilometri tra Francia e Spagna che i pellegrini percorrono a piedi, tappa dopo tappa, mossi da motivazioni personali anche molto diverse fra loro. Con la scatola delle ceneri nello zaino, Tom decide di camminare al posto di Daniel e di portare a termine il suo viaggio. Lungo la via, l'incontro con tre inattesi compagni di strada lo strapperà alla solitudine e lo costringerà all'esperienza, perché "la vita non si sceglie, si vive".
Tom è un oftalmologo e come tale si occupa dello specchio dell'anima, gli occhi. Ma ci sono cose che sfuggono all'evidenza e trovarne il senso, l'anima, richiede un percorso più lungo e faticoso, senza l'ausilio di macchine. Il film di Emilio Estevez, che vede protagonista assoluto suo padre Martin Sheen, sulla carta sembrava possedere l'evidenza del trattatello in laude del viaggio spirituale, per il quale restava solo da capire se il pragmatismo americano avrebbe spinto verso l'avventura scoutistica o se invece a primeggiare sarebbe stata la formula contemplativa, con o senza temutissima voice over filosofeggiante. Niente di tutto questo o, forse, questo è molto altro: il film in ogni caso va oltre le ipotesi pregiudiziali e ci offre tanto di più lavorando tuttavia di sottrazione.
Pur essendo scritto dalla prima scena all'ultima (ed è una scrittura che si fa sentire, l'aspetto più fragile e rischioso dell'impresa), si respira ugualmente una freschezza da documentario, al punto che, come avviene solo per i film più coinvolgenti e appassionanti, si ha l'impressione che da qualche parte debba esistere un girato molto più esteso, sul quale il regista ha operato una spietata selezione. Merito della recitazione intensa e naturalissima di Martin Sheen, che fa rimpiangere il tempo trascorso dal suo ultimo ruolo di altrettanta importanza, ma soprattutto del voto di sobrietà a cui si è sottoposta la regia. Nessuna ricerca esasperata del metafisico, nel testo, e nessuna ricerca sognante o poetica nell'immagine: Estevez sta bene attento a non fare cartoline, nemmeno dei paesaggi più belli; la fotografia si direbbe quasi dimessa e corrisponde al punto di vista di chi sperimenta la fatica ben più della beatitudine estetica.
Come il cammino per il protagonista, il film non fa miracoli e non nasconde le sue debolezze, ma è una visione che merita e commuove, anche grazie alla compagnia di un inglese di nome James Nesbitt, della canadese Deborah Kara Unger e di un pittoresco olandese (Yorik Van Wageningen).
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film americano ma ben inserito nella location Spagnola. Martin Sheen protagonista e diretto dal figlio Emilio Estevez, ripercorre il celebre pellegrinaggio con fedeltà e coinvolgimento. Io nel 2010 ho fatto il cammino ma con la bicicletta...e non è soltanto una moda come certi credono! Fantastico film per chi ha vissuto o velesse percorrere o ripercorrere un'esperienza unica. [...] Vai alla recensione »
Un toccante viaggio per rendere omaggio ad un figlio che si scopre di conoscere a malapena si trasforma in un percorso doloroso e catartico dentro se stessi, un'esperienza fisica e mentale, un'emozione che si amplifica nell'asciuttezza e nella solitudine, e un incontro con l'altro da sè, così apparentemente lontano e così misteriosamente vicino, compagno di dolore [...] Vai alla recensione »
Tom fa il medico in California, gioca a golf e non ama camminare. Daniel, suo figlio, ama conoscere posti nuovi, vivere da uomo libero la sua vita , girare il mondo. I rapporti con il padre non sono facili ed a malincuore accetta un passaggio all'aeroporto. Proprio all'inizio del cammino per Santiago, sul confine tra Francia e Spagna, Daniel muore.
Non tragga in inganno il titolo della versione italiana del film: non si tratta di una storia sulla fede e la religione. Nessuno qui “cammina” per ottenere una grazia o per salvarsi l’anima, anzi, neanche se ne parla. Il soggetto è l’uomo che col suo fardello di dolori guarda istintivamente con ostilità al suo prossimo, come temesse che qualcuno gli calpestasse [...] Vai alla recensione »
Il film del 2010. l'avevo visto in TV, l'ho rivisto recentemente e non posso che confermare anzi dare più forza al giudizio positivo che ne ebbi la prima volta. La regia è di Emilio Estevez. figlio di Martin Sheen che interpreta la parte principale del film e cioè Tom Avery. Tom è un vedovo, affermato medico oculista che vive tranquillo la sua vita di lavoro, passando [...] Vai alla recensione »
Questo e' un film che avrebbe meritato piu' oscar, ma che come sempre la distribuzine non considera quale blockbuster. E' un film che riconcilia lo spettatore atteaverso valori ormai in disuso ed accantonati quando non addirittura distorti, quali l'amicizia, il riscoprire se stessi, il valorizzare il proprio ego anteponendolo alle miserie e routine quotidiane.
Traendo spunto dai racconti di Jack HItt, Emilio Estevez, vero nome del figlio di Martin Sheen(che è mexicano, anche se naturalizzato"gringo"), ha scritto per lo schermo e diretto questo"The Way"(2010)che racconta del cammino verso Santiago de Compostela, Galizia, Spagna, ma passando dai teritori baschi, in un"camino"("Buen Camino"è lo slogan abituale [...] Vai alla recensione »
Tom è un oculista molto stimato, con una vita abitudinaria, tra studio e mazze da golf. Il figlio Tom, invece, ama viaggiare e parte alla volta dell'Europa anche per svolgere il Cammino di Santiago di Compostela. Purtroppo però, un giorno, mentre gioca a golf con amici, riceve una brutta notizia: Tom è stato travolto da un temporale improvviso sui Pirenei.
In Germania era già uscito un film sullo stesso tema con protagonisti un padre ed una figlia in cerca di riconciliazione. Lungo il percorso il padre muore e la figlia esaudisce il suo desiderio recandosi a Muxia. In questa edizione americana,un padre si reca in un paese sui Pirenei per riportare a casa la salma di suo figlio, morto il primo giorno di marcia lungo il cammino per Santiago. Vai alla recensione »
Emilio Estevez scrive e dirige il padre Martin Sheen in questo dramma “on the road” che parte con il più classico dei prologhi, iniziando dal luogo di lavoro del protagonista. Tom è un oculista affermato vedovo con un unico figlio che vede poco e col quale non ha un gran rapporto. Daniel sembra, infatti, il classico quarantenne figlio di papà apparentemente scapestrato [...] Vai alla recensione »
Emilio Estevez confeziona ad hoc per il padre Ramon Estevez (noto come Martin Sheen), di origini galiziane, un road movie sulla via di Santiago. Tom (Martin), burbero oftalmologo americano, apprende della morte del figlio Daniel (Emilio), sorpreso da un temporale all'inizio del cammino. Vola quindi oltre oceano per ritirarne le spoglie e, una volta cremato il corpo, decide invece di proseguire [...] Vai alla recensione »
Benestante e affermato oftalmologo californiano apprende per telefono della improvvisa morte del figlio giramondo, sorpreso da una tempesta improvvisa sui Pirenei francesi: prima tappa del suo pellegrinaggio lungo il Camino francés per Santiago di Compostela. Recatosi in Francia per il riconoscimento della salma ne decine la cremazione e intraprende, zaino in spalla, il lungo e faticoso cammino [...] Vai alla recensione »
[Noia (s.f.) : Sensazione di inerzia malinconica e di invincibile fastidio, dovuta perlopiù a insoddisfazione per la monotonia e la mancanza d'interesse della situazione in cui ci si trova.] Se il finale del film lascia spazio alla noia dovuta alla lentezza e all'assoluta banalità della narrazione, durante il resto del film non mancano sentimenti di delusione per come viene descritto [...] Vai alla recensione »
«Una foglia di lattuga senza olio, né sale né aceto»: questo il commento mentre scorrevano i titoli di coda. Una pellicola insipida, in cui il regista vorrebbe rappresentare un uomo alla scoperta di se stesso, lungo il Camino de Santiago, la Via della Stella, quel tragitto che anche il sommo Dante indicava come l'unico Pellegrinaggio degno di tal nome.
La vita è un pellegrinaggio. Un film luminoso e sereno che ruota attorno al cuore del messaggio "la vita non si sceglie, si vive" e fa riflettere. I quattro personaggi che si incontrano casualmente rappresentano la metafora della vita. In realtà nulla è casuale: il padre con la tragedia nel cuore ritrova la pace interiore negli sguardi di un'intensa [...] Vai alla recensione »
Molto bello, ma si sa che questi giudizi sono soggettivi e lasciano il tempo che trovano... Se fossi un regista americano lo avrei fatto anche io cosi!! Bella storia ambientata in contesto straordinario, quello del Cammino di Santiago....a tutti coloro che hanno intrapreso questo pellegrinaggio, o hanno intensione di farlo, questo film piacerà molto.
Film ricco di sentimento, non adatto a chi si vuol vedere uno di quei filmetti banali che vanno di moda oggi.
Film in cui un padre, dopo la morte del figlio con cui non aveva praticamente più alcun dialogo, intrapende il lungo cammino a piedi attraverso i Pirenei fino al Santuario Di Santiago de Compostela al fine di terminare quel pellegrinaggio che il defunto aveva iniziato e di deporvi le sue ceneri. Nel corso di questa lunga camminata incontrerà svariati personaggi, mossi ognuno dalle [...] Vai alla recensione »
Argomento delicato per Estevez (vero figlio del protagonista Martin Sheen) che sceglie una regia in tono minore, come non si è più abituati, per una storia dolorosa e commovente. In nessun momento Estevez cerca il patetico o la pietà ma le lacrime arrivano lo stesso anche grazie alla prova di Sheen. Peccato che in Italia, dove non si va al cinema se non per i blockbuster o i film [...] Vai alla recensione »
Come per il "cammino" per comprendere molte "zone d'obra" di questo film. bisogna esserci passati. Così i film diventano due, uno si dirama attraverso le battute semplici, a volte ironiche altre dure che si scmbiano i protagonisti, l'altro film racconta una storia semplice e misteriosa, quella dei cuori, quelli delle vite sospese di quattro grandi solitudini.
bello, bello , bello ; se un film si deve giudicare dalla sensazione che ti provoca, devo dire bello, bello, bello. Ho amici personali che hanno più volte fatto il cammino di Santiago sia piedi che in bici ; io non ho avuto ancora la possibilità di farlo ma lo farò appena possibile. Martin Scheen è bravissimo e sono d'accordo che, nonostante alcune parti importanti a cominciare da Apocalisse Now, tutto [...] Vai alla recensione »
Tom è un medico di mezza età, americano, che vive la sua vita nelle consuetudini della società che lo circonda. Suo figlio Daniel a 40 anni decide ad uscire dagli schemi e parte per l’esperienza del Cammino di Santiago. La sua esperienza durerà un giorno perché la prima notte verrà colto di sorpresa dal maltempo sui Pirenei e muore.
Film ricco di sentimento e spiritualità, appunto per questo è stato molto snobbato. L'ho visto più di una volta e lo riguarderò ancora, non è un film che può andare a genio a tutti ma se gia nel leggere la trama vi ispira non esitate a vederlo.
Non c'è un convinto religioso tra i protagonisti di questo film eppure tutti si muovono verso la stessa meta: il santuario di S. Giacomo. Il percorso è difficile per tutti e per diversi motivi: chi vuole interrompere una dipendenza, chi cerca un perduta ispirazione, chi infine porta le ceneri del figlio alla meta. Quale meta? Le soluzioni a queste angosce si possono trovare anche [...] Vai alla recensione »
Senza dubbio è un ottimo film non fosse altro che mi ha fatto ricordare il mio Camino. Mi ha dato senzasioni straordinare.
ho visto questo film in dvd e con molto ritardo dalla sua uscita.rimediero'guardandolo ancora.la storia ti prende immediatamente,perche'e' fatta di poesia,di sentimenti,di umanita'.mentre il film scorre e senza che tu te ne accorga,ti innamori dei personaggi.e capisci che ognuno di noi ha bisogno di amare il suo prossimo,per poter amare se stessi!!bellissimo!!!!!!!
La verità è che non è possibile rappresentare in un film, ma secondo me anche in un libro ,la complessa mistura di sentimenti , paesaggi, miserie e bellezze umane, fatica e sudore , sorrisi e pianti e sguardi e sorrisi di tutto quel mondo che è il cammino di Santiago. Solo chi si è cimentato in questo "viaggio" può forse capire. Detto questo il film è un ottimo film , con un credibile set di attori [...] Vai alla recensione »
Già in Germania era stato realizzato un film sul "camino per Santiago" con protagonisti un padre ed una figlia in cerca di riconciliazione. Il padre lungo il percorso muore e la figlia soddisfa il suo ultimo desiderio, quello di recarsi a Muxia. Anche nel film di Estevez,un padre si reca in un paese sui Pirenei per riportare a casa la salma di suo figlio, morto il primo giorno [...] Vai alla recensione »
Di tanto in tanto accade che il cinema si conceda un promemoria di se stesso. Quando non c’era il 3D, quando l’horror non era così invadente, quando gli effetti speciali non erano un alibi per giustificare la mancanza di contenuti, quando la politica e l’ideologia lasciavano spazi a storie di esseri umani, senza implicazioni. Quando il sentimento, corretto, senza iperboli, veniva considerato un contenuto buono, percorribile, di cui non vergognarsi.
Anche chi non sa molto di cose religiose ha sentito parlare almeno una volta del Cammino di Santiago, un pellegrinaggio a piedi per quasi ottocento chilometri, intrapreso da fedeli che si mettono in viaggio dai Pirenei fino a Santiago di Compostela dove si celebra da più di mille anni il culto di San Giacomo Apostolo. Il film di oggi, realizzato da Emilio Estevez, il noto regista americano con ascendenze [...] Vai alla recensione »
Strane storie sono sottese alle vite degli individui. Prendete Martin Sheen, attore padre di due figli che lavorano nel cinema Charlie Sheen, testa matta e personaggio da prendersi con le molle e Emilio che ha preferito mantenere il proprio cognome vero: Estevez, attore ma anche regista, basti ricordare il corale Bobby sulla notte dell'assassinio di Bob Kennedy.
Tom (Sheen), un vedovo americano benestante che si divide fra il suo studio di oculista e i campi da golf della Florida, si catapulta nel nord della Francia quando apprende la notizia della morte del figlio Daniel (Estevez, figlio di Martin Sheen anche nella vita e regista del film), un globetrotter in procinto di intraprendere il cammino verso Santiago de Compostela, quel viaggio che migliaia di pellegrini [...] Vai alla recensione »
È veramente molto difficile che un nordamericano riesca a parlare in modo plausibile di cose e luoghi che non appartengono al suo orizzonte di vita, cultura, esperienza, nella stragrande maggioranza dei casi limitato a casa propria identificata come centro dell’universo. Non è senza dispiacere che si dice questo anche a proposito del film Il cammino per Santiago in cui, malgrado l'esito banale e turistico, [...] Vai alla recensione »
Tom (Martin Sheen) fa il medico in California, e non ama camminare, nemmeno quando gioca a golf. Il figlio Daniel (Emilio Estevez, egli stesso figlio di Sheen) è invece un irrequieto giramondo. Tra i due le cose non son facili, come si preoccupa di informarci "Il cammino per Santiago" ("The Way", Usa e Spagna, 2010, 123'). Però, quando Daniel muore sul confine tra Francia e Spagna, proprio all'inizio [...] Vai alla recensione »
Ci sarà chi è pronto a partire appena riaccese le luci in sala e chi deprecherà il didascalismo con cui è affrontato il mitico pellegrinaggio. «Il cammino per Santiago» è un film poco riuscito e dispersivo, ma non si può negare la sincerità che pervade la confessione semi-autobiografica in forma di road movie della famiglia Estevez: il quasi settantenne attore Sheen, infatti, v’intreccia i ricordi [...] Vai alla recensione »
Continua la nuova vita di Emilio Estevez. Dopo i fasti di gioventù anni ’80 della generazione Brat Pack, nella quale divenne star con Breakfast Club e St. Elmo’s Fire, il rampollo di Hollywood ha scelto da anni la via mistica della regia (molta tv). Il quinto lungo, dopo il dramma corale Bobby sull’omicidio di Robert Kennedy, è spirituale già dal titolo: Il cammino per Santiago.
È volato dalla California ai Pirenei francesi l’oculista vedovo Tom Avery (Martin Sheen). Il suo unico figlio Daniel è morto in un incidente mentre stava andando in pellegrinaggio a Santiago di Compostela. Così l’affranto papà, zaino e ceneri del ragazzo in spalla, decide di farsi gli 800 chilometri a piedi. Trovando tre amici per via. Dignitoso melò americano, cosparso di buoni sentimenti, innaffiati [...] Vai alla recensione »
Con Il cammino per Santiago, il regista e sceneggiatore Emilio Estevez ha realizzato un rispettabilissimo brutto film. È rispettabile – e innegabile – il fatto che Estevez abbia voluto realizzare un film ricco in sensibilità e spiritualità. In alcuni momenti è evidente quello che ha voluto fare e quasi sembra che ce l’abbia fatta. Ma subito dopo tutto si sgonfia, si perde in una lunga teoria di dialoghi [...] Vai alla recensione »