Titolo originale | The Infidel |
Anno | 2010 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Josh Appignanesi |
Attori | Omid Djalili, Matt Lucas, Miranda Hart, Richard Schiff, Igal Naor, Archie Panjabi . |
Distribuzione | Mikado Film |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 ottobre 2010
Il mondo di Mahmud, musulmano in un senso molto "rilassato", è stravolto dopo la morte della madre da una scoperta sconvolgente. Il film è stato premiato a Torino Film Festival,
CONSIGLIATO SÌ
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Mahmud Nasir è un musulmano che vive a Londra con la moglie e i due figli. Pur essendo intimamente devoto non è un praticante impeccabile, cede ai piaceri dell'alcool, a un linguaggio colorito e salta buona parte delle preghiere obbligatorie ma, in previsione del matrimonio del figlio più grande con la figliastra di un leader integralista, si prepara a dimostrarsi un vero musulmano, per ottenere la benedizione del futuro consuocero e far felice la sua famiglia. Peccato però che, proprio negli stessi giorni, Mahmud scopra per caso di essere stato adottato e, soprattutto, di essere nato ebreo, sotto il nome di Solly Shimshillewitz.
Più che investito da una reale crisi di identità, il protagonista di Infedele per caso , che conosciamo all'indomani della morte della madre (adottiva), si ritrova disposto a tutto pur di incontrare il vero padre, così che nel film si sovrappongono con profitto almeno tre linee narrative, tutte al maschile, che hanno a che fare con la figura del padre, terreno o divino che sia.
Dopo aver studiato serissimamente la comunità degli ebrei ortodossi del nord di Londra, in "Song od Songs", col secondo lungometraggio Josh Appignanesi torna a parlare di orgoglio e pregiudizio semita in modo politicamente ultrascorretto ma indubbiamente divertente. Nonostante stia ben più attento ad applicare la satira al mondo musulmano mentre non alleggerisce la mano con ciò che riserva al popolo eletto, trova nell'interpretazione del protagonista, Omid Djalili, un corpo e uno "spirito" effettivamente adatti per entrambe le fedi, così che le sequenze in cui Mahmud si guarda allo specchio trasmettono alla perfezione il messaggio del film, senza bisogno di parole.
Restando sul piano attoriale, va aggiunto che la strana coppia che Djalili forma con Richard Schiff, nei panni del suo sciatto pigmalione Lenny Goldberb, un tassista ebreo alcolizzato, lasciato dalla moglie e arrabbiato col mondo, dà luogo a un duetto divertente e credibilissimo. Se la commedia sulle differenze culturali è ormai un piccolo genere, per giunta nel suo momento d'oro, non tutte valgono la pena di esser viste come questa e poche contengono lo stesso numero di battute di qualità e di situazioni comiche indovinate.
Si intuisce il divertimento di David Baddiel in fase di scrittura senza che si avverta l'esistenza di un percorso narrativo precotto, eccezion fatta per il finale nella moschea, necessario ma un po' sprecato, di certo perfettibile.
Commedia divertente che gioca sull'argomento del conflitto religioso in un'ottica laica moderna. Idea iniziale interessante, sviluppo buono e conclusione sufficiente. Non convincente la scelta del titolo italiano.
Cosa succede se un convinto musulmano scopre il padre si chiama Solly Shimshillewitz? Delicata commedia tipicamente britannica, infedele per caso naviga velocemente tra i paradossi della vita, le contraddizioni delle convinzioni. Il protagonista Mahmud Nasir è un musulmano perfettamente integrato in Inghilterra, nessun estremismo, anzi, e abbastanza scadente come pratica.
The infidel (infedele per caso) è un bellissimo film. Affronta temi molto seri e importanti come fanatismo religioso, politica, fedi religiose, integrazione con i toni della commedia, senza però essere superficiale, anzi. Il film è politicamente scorretto con tutti (islamici moderati, islamici fanatici, ebrei fanatici, ebrei moderati, gay e anche inglesi) e quindi paradossossa [...] Vai alla recensione »
Ironia utile a smussare gli angoli di questioni intorno alle quali si alimentano da sempre le guerre e le tensioni tra le persone. Non c’è lo spazio per un approfondimento dell’analisi, che qualche volta può offrire un’opera d’arte cinematografica.
Though arriving here at a tense international moment for Israel and the Palestinian territories, the British comedy "The Infidel" is an admirably cagey effort to mine humor from the thorny cultural and racial divide that is Muslim-Jewish relations. Weeble-shaped U.K. comedian Omid Djalili stars as Mahmud, an East London husband and father whose Muslim bonafides — self-admittedly "relaxed" regarding [...] Vai alla recensione »