Titolo originale | A Star Is Born |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, Musical, Musicale, Sentimentale, |
Produzione | USA |
Durata | 135 minuti |
Regia di | Bradley Cooper |
Attori | Bradley Cooper, Lady GaGa, Sam Elliott, Andrew Dice Clay, Anthony Ramos, Bonnie Somerville Dave Chappelle, Greg Grunberg, Michael Harney, Eddie Griffin, D.J. 'Shangela' Pierce, Willam Belli, Steven Ciceron, Rebecca Field, Rafi Gavron, Andrew Michaels, Jacob Taylor, Geronimo Vela, Frank Anello, Germano Blanco, Presley Cash, Gabe Fazio, Erik Landreth, Phylicia Mason, Charles Moniz, Carlo Sciortino, Linz Stanley, Dennis Tong, Darrion Scoggins, Michelle Sepulveda, Lyn Matsuda Norton, Lozoya Jr., Lori Livingston, Shannon Klein, Derek Kevin Jones, Val Emanuel, Kara Duffus. |
Uscita | giovedì 11 ottobre 2018 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,80 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 marzo 2019
Il musicista di successo Jackson Maine scopre e si innamora della squattrinata artista Ally. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 4 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 7 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 9 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 4 candidature a SAG Awards, 1 candidatura a Writers Guild Awards, 2 candidature a Directors Guild, 1 candidatura a CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office A Star Is Born ha incassato 7 milioni di euro .
A Star Is Born è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Ally fa la cameriera di giorno e si esibisce come cantante il venerdì sera, durante l'appuntamento en travesti del pub locale. È lì che incontra per la prima volta Jackson Maine, star del rock, di passaggio per un rifornimento di gin. E siccome nella vita di Jack un super alcolico tira l'altro, dalla più giovane età, i due proseguono insieme la serata e Ally si ritrova a prendere a pugni un uomo grande il doppio di lei, reo di essersi comportato da fan molesto. Il resto della storia la conosciamo: la favola di lei comincia quando lui la invita sul palco, rivelando il suo talento al mondo, poi sarà con le sue mani che scalerà le classifiche, mentre la carriera e la tenuta fisica e psicologica di lui rotolano nella direzione opposta, seguendo una china oramai inarrestabile.
La stessa storia, che nelle parole del personaggio di Maine, e nella versione di Bradley Cooper, terzo remake di uno dei melodrammi di maggior fama e successo della storia del cinema, assume l'immagine figurata delle dodici note che separano un'ottava dall'altra: la stessa dozzina, che può però produrre un suono molto diverso a seconda di come la si guarda.
Cooper, insomma, mescola a parole musica e cinema, nel nome dello spettacolo. Tramontata l'epoca dell'ingenuità esibita di Judy Garland e dell'espressività teatrale di James Mason (di cui non rimane che una battuta di dialogo), lontana parecchio anche dallo spirito anni Settanta del secondo remake, con Kristofferson e Streisand (citato nella scena del sopracciglio finto e, in qualche modo, con l'esistenza di un ranch), la versione di Bradley Cooper e Lady Gaga è più interessante per il modo in cui scompiglia ulteriormente le carte di genere dei personaggi e legge il vuoto del presente, piuttosto che per il risultato cinematografico, decisamente modesto.
Procedendo inizialmente in senso inverso, il nuovo È nata una stella spoglia l'attrice protagonista dei tanti travestimenti che hanno lanciato la sua carriera fuori dalla finzione, per offrirle una reale verginità d'immagine, che corrisponda all'esordio nel campo del cinema. Sempre fedele all'amore per il suo Jackson, e dunque fedele allo storia del personaggio attraverso i film, la Ally di Lady Gaga viene ad un certo punto accusata dal suo partner, con preoccupazione e affetto, di stare smarrendo la fedeltà a se stessa.
L'appunto, comunque lo si voglia etichettare, se classico o retorico, sposta su di lei un aspetto che in precedenza era proprio del personaggio maschile, ridotto a pupazzo senza volontà dalle logiche dello star-system, ma assume un segno del tutto opposto. Per quanto, infatti, mal gestito, soffocato da una lunga serie di sequenze poco memorabili e da un'inutile deviazione nei traumi infantili di Jack, l'orgoglio ultra pop della protagonista fa ugualmente capolino, al di là delle preoccupazioni di una rockstar sentimentale ma sorpassata, ed è il più evidente segno dei tempi e la sola quota d'originalità del film.
Una scommessa rischiosa, per le carriere di chi vi è coinvolto. Il film che fu di William Wellman (e di David O. Selznick) e che, nel 1937, fuse Hollywood, mélo e sogno americano in una simbiosi impossibile da scindere, viene nuovamente ripreso, per il suo terzo remake. La storia è quella nota a tutti: un attore in declino e vittima dell'alcolismo (Norman) scopre il talento di una giovane sconosciuta, Esther, crede in lei, se ne innamora e la trasforma in un'artista di successo crescente. Fino a fare di lei una star e, inevitabilmente, a oscurare la propria presenza nella coppia, sempre più pleonastica. Una amara verità su Hollywood e sui saliscendi della notorietà, che nella versione del 1937 - uno dei grandi successi di Selznick, insieme a Via col vento - è affidato ai volti di Janet Gaynor e Fredric March.
Medesime iniziali della Gaynor per Judy Garland, che dà vita nuovamente a Esther nel primo remake del film. È il 1954 e a girarlo è un maestro come George Cukor, con James Mason nei panni del traghettatore Norman. Successo straordinario, tale da sostituirsi per molti all'originale nel ricordo storico.
Nel 1976 la storia rivive ancora, in uno scenario totalmente differente. Sono gli anni della contestazione e del sogno idealista hippie ed Esther rivive in un nuovo contesto, altrettanto ostico e competitivo. Anziché Hollywood e la recitazione, al centro del film di Frank Pierson c'è la scena musicale country e folk: Norman veste i panni barbuti di Kris Kristofferson, mentre Esther si avvale del carisma e della voce di Barbra Streisand. Questa volta però la critica si divide, avversando un progetto guidato dalla Streisand e incentrato sulle sue performance. Perfetto per il ruolo Kris Kristofferson.
Passano ben 42 anni prima che È nata una stella, o A Star is Born in originale, goda di un ulteriore remake, che adatti al proprio tempo la tragica favola di Esther e Norman. I nomi di battesimo dei due sono la prima cosa a cambiare: Esther diviene un più attuale Ally, Norman un peculiare Jackson.
Si sa ancora molto poco dell'incarnazione di A Star is Born per il terzo millennio, la cui data di uscita nel 2018 continua a subire rinvii e oscillazioni (al momento in cui si scrive l'uscita americana è fissata per il 5 ottobre). Inizialmente il progetto era nelle mani di Clint Eastwood, che fece di tutto per assegnare il ruolo alla popstar Beyoncé. A causa della gravidanza di quest'ultima il progetto è finito in stand-by, finché Eastwood non ha deciso di abbandonare la regia e affidarla al protagonista di American Sniper, Bradley Cooper. Per Cooper è il debutto dietro la macchina da presa. Dovrà dimostrare di aver appreso dal regista di Gran Torino ogni stratagemma del mestiere. Cooper indossa anche i panni del rocker in declino, Jackson Maine, che vede in Ally un talento appena sbocciato e la chance di una rinascita. Ma tra Esther e Ally non sembra esserci solo un cambiamento anagrafico: "Si tratta di una storia d'amore disperata" - ha affermato Cooper - "e, a differenza delle scorse versioni del film, la nostra protagonista è tutto fuorché un'ingenua". A dar vita alla non ingenua Ally è un volto davvero inconsueto e imprevedibile, quello di Lady Gaga, che per l'occasione si firma nei crediti con il vero nome di Stefani Germanotta. Una mossa coraggiosa, lontana da quanto compiuto dalle star della musica che l'hanno preceduta, a cominciare da Madonna.
Al di là del cambio di nomi, è il film con Streisand e Kristofferson la versione ripresa più direttamente da Bradley Cooper, con il mondo del country come ambientazione della vicenda. "La domanda che ci poniamo all'inizio del film è questa" - dice Cooper - "Cosa succede quando ti avvicini ai 30 anni ed inizi a capire che non arriverai mai a ottenere il grande successo? Non c'è modo migliore di esprimere questo sentimento che attraverso la musica. Cantando non ti puoi nascondere (...) Non avrei pensato di debuttare alla regia con un film simile, ma per qualche ragione questa storia mi ha toccato in maniera profonda".
Nella colonna sonora abbondano i brani creati appositamente per il film da Bradley Cooper e Lady Gaga, scritti con autori del calibro di Mark Ronson, Jason Isbell e Lukas Nelson. Tutti rigorosamente eseguiti dal vivo e senza ricorrere a playback. Come Terrence Malick per Song to Song, anche in A Star is Born molte scene sono state girate sui palchi di grandi festival musicali, come quello di Glastonbury. Gaga, headliner della manifestazione, è salita sul palco, in incognito, insieme a Cooper giorni prima della sua esibizione.
Per Cooper il ruolo di Jackson Maine si avvicina molto a suoi personaggi precedenti, affetti da sbalzi di umore ai limiti del bipolarismo e da istinti autodistruttivi, come nel caso di Il lato positivo. Mentre per Lady Gaga A Star is Born costituisce la sospirata occasione su grande schermo, dopo i piccoli ruoli di Machete Kills e Sin City - Una donna per cui uccidere. Molti i fantasmi da affrontare, considerati gli insuccessi toccati a diverse popstar che l'hanno preceduta, da Britney Spears a Christina Aguilera, fino al celebre caso di Madonna, mai riuscita a regalare un ruolo memorabile alla storia della settima arte.
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Un film ambizioso che mira solo a diventare Blockbuster, però con pecche di regia a volte dilattentesche. Ha due soli spunti validi: l'incipit e la fine. Inzia col botto, con l'ottima prestazione canora-country del duo Ally/Jackson, ma poi si perde subito in meandri ridondanti-scontati. Già la fulminea storia d'amore folle che scatta troppo presto appare improbabile-arti [...] Vai alla recensione »
E' il terzo remake dopo il primo film del 1937 (con Frederich March e Janet Gaynor) e riprende la stessa trama, ma ambienta la storia nel mondo della musica come il film del 1976 (con Barbra Streisand) e non più nel mondo del cinema di Hollywood. Vengono anche riprese alcune frasi come quella di lancio della mia recensione che è presente in tutti i film e il discorso [...] Vai alla recensione »
Il film è il terzo remake di “È nata una stella” del 1937, diretto da William A. Wellman con Janet Gaynor e Friedric March, seguito dal film di George Cukor del 1954 con Judy Garland e James Mason, poi da quello di Frank Pierson del 1976 con Barbra Streisand e Kris Kristofferson. Bradley Cooper recita, canta e dirige, alla sua prima esperienza.
Cosa posso evidenziare in questo film se non la banalità con la quale viene trattata la figura della rockstar?! Non c'è niente da fare, continuiamo a voler vivisezionare l'artista per vedere coa c'è dentro, a guardargli nelle mutande per vedere se sia uguale a noi, o meno, con la mediocrità, l'invidia e l'ignoranza di chi alla fine vuole dimostrare che [...] Vai alla recensione »
Il film appare per alcuni versi banale raccontando la discesa negli inferi di un bluesman Jack (Bradley Cooper) alcolizzato e drogato e la corrispettiva ascesa di Ally (Lady Gaga) cameriera e aspirante cantante con il sogno di sfondare nella musica. Argomento banale e per certi versi scontato, come in certi frangenti la loro storia d'amore.
Il regista Bradley Cooper, alla sua prima prova cinematografica, dimostra di avere buone doti di regista e di sceneggiatore. La vicenda che racconta un grande amore nato tra due talenti della musica contemporanea, ci viene descritta con grande maturità narrativa. Ottimo lo stesso regista Cooper nel ruolo del protagonista e ovviamente Lady Gaga nell'interpretazione della cantante e musicista [...] Vai alla recensione »
Jackson Maine è un importante musicista rock-blues, di quelli che riempiono le arene e scaldano il pubblico; dedito all'alcol, non lesina improvvisate nei pub delle cittadine dove tiene i concerti. Proprio in uno di questi, un venerdì qualunque, scopre Ally Campana, cameriera italo-americana e chansonnier all'occorrenza, dotata di una voce potente che incanta il "suo" [...] Vai alla recensione »
Un bellissimo melodramma per l'età moderna. Una storia di grandi personaggi e di persino più grandi errori. Il regista, da attore, sa quando è il momento di mettersi da parte per lasciar brillare Lady Gaga. Riconosce che lei come performer è immensa ed in effetti Lady Gaga ci dà una performance elettrizzante.
non posso dare 5 stelle perchè non è un prodotto "nuovo" ma l'ennesimo remake (a memoria sono 3). Tuttavia a differenza di quanto troppo spesso avviene con remake, questo film ha due elementi di pregio: la sopresa degli attori (protagonisti e non) e una trama senza forzature narrative. La musica va da se che è ben gestita e la regia è anche una piacevole sorpresa [...] Vai alla recensione »
Esordio alla regia per Bradley Cooper, che traspone per la terza volta questa pellicola dopo l'originale degli anni '40 e il primo remake degli anni '70. Il peccato originale della pellicola è presto compiuto: dopo appena 10 minuti i due protagonisti si incontrano e cominciano a piacersi. Troppo presto per un film che dovrà ancora dire qualcosa per altre 2 ore.
Il terzo remake, dopo quelli del 1954 e del 1976, di “A Star is Born” , diretto ed interpretato da Bradley Cooper, presenta sullo schermo più o meno la stessa storia dei due precedenti e, cioè, la nascita di una star nel mondo della musica che, da ragazza sconosciuta, diventa una cantante famosa grazie al ‘fiuto’ professionale di un cantante rock di successo, [...] Vai alla recensione »
A Star is Born segna l'esordio di Lady Gaga come attrice, nei panni di Ally, una ragazza con un grande talento nel canto che però non è mai riuscita a sfondare a causa del suo aspetto: non essere una bellezza canonica le preclude l'accesso al mondo della musica. Una sera, mentre canta in un night club, incontra Jackson Maine (Bradley Cooper), un famoso musicista, che scopre il suo talento.
L'esordio alla regia del promettente attore Bradley Cooper (4 nomination agli Oscar) si presenta come il risultato della perfetta coppia Cooper-Lady Gaga, due talenti che insieme riescono a dare energia al film e in parte a nascondere i difetti di una pellicola che, a causa di una sceneggiatura altalenante, a tratti scade nel convenzionale e nel melenso; "A star is born" ha quindi evidenti [...] Vai alla recensione »
Remake azzeccato questo "A star is born" e già questo è un merito considerando quanto possa essere insidioso confrontarsi con le versioni precedenti. Il duo Germanotta/Cooper riesce a regalarci momenti di vero spettacolo; la musica è bella e la storia, riveduta e corretta, ancora affascina e spinge lo spettatore a riflettere.
Ricordo la prima volta che vidi Lady Gaga dal vivo, in un'esibizione al piano al Circo Massimo. Le prime note del pianoforte unite alla sua voce calda e profonda mi confermarono ciò che avevo sempre pensato, rafforzando ancor di più il motivo per cui non seguo la sua musica : Angelina Germanotta è un'artista, intrappolata dentro ad un business.
Opera prima di Bradley Cooper, A STAR IS BORN, è un film romantico musicale che parla di un cantante folk di successo, tossicodipendente che un giorno scopre una giovane ragazza con una voce straordinaria di e la fa esordire in uno dei suoi concerti, lanciandola nel mondo della musica. Nonostante sia il terzo remake di È NATA UNA STELLA del 1937, riesce a non essere mai banale.
Bradley Cooper oltre a confermare il suo talento come ottimo attore, sorprende nella bravura come cantante e anche, con qualche limite, come regista. Ma Lady GaGa come attrice non funziona proprio, questo è il più grande limite del film. La sua recitazione e forzata, a tratti enfatica e pomposa, tutto sommato un po' arrogante nella sua inesperienza.
Un film mediocre in tutto, a tratti un troppo lento, e con il grande difetto di non riuscire a coinvolgere emotivamente lo spettatore. Molto bella la colonna sonora, bravi gli interpreti principali, ma non basta.....
Il film è un carrozzone di due ore che si porta appresso un sacco di banalità, situazioni scontate e già viste mille volte in film tv a zero budget. Una stella in più per la bravura degli attori, Bradley Cooper ormai è una garanzia e Lady Gaga una piacevole sorpresa, e per le canzoni, alcune davvero notevoli.
perchè pensare che è un ramake?? è una storia simile ma molto diversa, come lo sono Bradley e Gaga, trovo la storia molto bella e i due protagonisti mi hanno regalato molte emozioni, certo è un film leggero ma la musica è bella, ci sono delle canzoni bellissime, e Lady Gaga con questo film si è fatta finalmente conoscere dal grande pubblico, personalmente non [...] Vai alla recensione »
Provate a immaginare il film senza le canzoni... quello che resta è una storia che fa acqua da tutte le parti. Gli attori (attori?) poi non sono credibili.
Un musicista di successo si innamora di una giovane artista che si esibisce in un bar di drag queen. Remake che assume un certo interesse per la presenza di Lady GaGa e Bradley Cooper ma che presenta evidenti limiti. A tratti piacevole ma non strettamente necessario.
Regia inesistente. Recitazione pessima. Sceneggiatura scontata e prevedibile. Irritante. La musica poi... Se proprio volete vedere "È nata una stella" guardatevi i primi tre, consiglio spassionato.
Scontatamente prevedibile dalla prima all'ultima scena, ma quelle musicali sono ottime, e Lady Gaga dimostra un autentico talento.
bravo Bradley Cooper...... brava Lady Gaga..... bellissima storia..... bellissima musica....
Che dire, anche se non amo lady Gaga, in questo film l'ho apprezzata e sono rimasta contenta di averlo visto.
Caspita...fino a dieci minuti dalla fine ho assistito ad un ottimo film ...ma ecco che sul finale la sceneggiatura (formidabile fino a quel punto) crolla come se quel bel castello finora visto fosse soltanto il solito vecchio castello di carta hollywoodiano.... AZZ!...MA PERCHE'?.
La trama non sorprende, o meglio: niente di veramente nuovo. Ma il modo in cui viene raccontata questa storia d'amore, ha qualcosa di mistico e misterioso. Il lavoro sugli attori è estenuante, Bradley ha pensato bene di non mettere nessuno in ombra per far emergere la diva, giacché sapeva che la diva se la sarebbe cavata alla grande.
Davvero 2 stelle per A Star is Born e 3 per Venom?Forse dovrebbe rivedere rivedere i suoi punteggi.
Salve Marianna le scrivo per invitarla a riflettere sul fatto che un film è fatto anche (e non può essere un fatto secondario e trascurabile) dall'interpretazione degli attori che in questo film (che sicuramente non è un capolavoro) è di gran buon livello, e che lei si scorda completamente di citare: una brava cantante che recita benissimo al suo debutto come attrice e un bravo attore che canta magnificamen [...] Vai alla recensione »
Bellissimo, musiche meravigliose, Lady Ga Ga strepitosa.Commovente ben interpretato, sceneggiatura perfetta, un mix di parole, musica e cinema nel nome dello spettacolo.Consigliato.
Bello nel complesso ma sopratutto emozionante. La regia poteva fare di più. Bradley attore straordinario. Lady Gaga come attrice una rivelazione, come cantante ha mostrato di essere una che vale tutt’ora, una delle poche se non l’unica nel panorama musicale. La Soundtrack un capolavoro. Attendiamo gli Oscar!
Film meraviglioso, lady Gaga una rivelazione, voci stupende e film molto emozionante!
pensavo al solito film su una cantante, invece è una storia molto coinvolgente, lo consiglio vivamente.
Premetto che non ho mai visto gli altri film. Credo che ogni interpretazione sia a se mantenendo il filo del film nel quale si scompiglia la vita quotidiana e si diventa una stella. Mi ha Emozionato per davvero, canzoni stupende, interpretazioni genuine. Quando una cantante, un'artista si toglie i panni e si rivela a nudo, da capo... È qualcosa che personalmente mi ha lasciato sorpreso.
Emozionante, stravolgente, unico.Da vedere assolutamente.
il remake più riuscito ed entusiasmante
Bellissimo film , bravissimi gli attori, lady Gaga davvero unica con un talento che non ha eguali, la musica era divina!!!Tematiche reali! L’alcolismo, la sfiga di non essere belli, la solitudine... Davvero unico!
Non è semplicemente un remake, è una storia che cooper ama ed omaggia egregiamente. Il film ha in se l'hollywood sognatrice e trionfante.
Emozionante come pochi. Sia Gaga che Bradley mostrano un talento straordinario. Uno dei film più toccanti che abbia mai visto negli ultimi anni.
ottime inquadrature, ottima prova canore di entrambi i protagonisti e valida prova recitativa di Gaga
Film stupendo! Da non perdere , magistrale interpretazione dei protagonisti. Canzoni stupende... Una storia d amore e di vita imperdibile.... Da vedere assolutamente!
Film remake, io nn mi soffermerei sul confronto con i precedenti ma sulle interpretazioni, sulla regia e sui contenuti.Ladygaga si mette a nudo e risulta credibile,davvero brava in un personaggio che le calza a pennello.messi i trucchi da parte interpretazione cinematografica e canora sono notevolissime e appena lo schermo diventa nero dopo il toccante finale l’applauso scatta in automatico,brava [...] Vai alla recensione »
Bhe che dire di questo film, è fantastico. Una storia da seguire passo passo, una storia d’amore tra Jack e Ally,interpretata da Lady Gaga. Veramente brava nella recitazione,una rivelazione, ha saputo trasmettermi tante emozioni e mi ha fatto commuovere. Sicuramente Lady Gaga è il punto più forte di questo film! La colonna sonora è pazzesca, i pezzi “Shallow” e “I’ll never love again” sono veramente [...] Vai alla recensione »
Se vincesse 15 oscar sarebbero solo che meritati!!! Ottimo lavoro di squadra in un remake che sembra un film originale per quanto attuale, moderno è semplicemente semplice nella banalità eccezionale della semplicità! Lady Gaga monumentale come attrice, fenomenale è superlativa come cantante e con un talento gigantesco, mostruoso, imperdibile!!! Pazzesca!! Cooper, altro [...] Vai alla recensione »
Inizialmente opzionato da Clint Eastwood (una di quelle notizie destinate ad alimentare il rimpianto dei cinefili), il remake di A Star Is Born (guarda la video recensione) di e con Bradley Cooper si presenta come un mélange abbastanza curioso delle versioni che lo hanno preceduto. C'è un motivo, ovviamente, che spiega la persistenza di questa storia, abbastanza elementare, di un Pigmalione e della sua scoperta: l'intramontabile sistema della celebrità. Negli studi accademici sull'argomento, si è da tempo passati dal vecchio approccio sociologico sul divismo a nuove forme di analisi dello stardom, e infine a una più ampia lettura del fenomeno delle celebrità diffuse, comprese le cosiddette micro-celebrità. Non solo il mondo ha sempre bisogno di stelle, ma ne ha bisogno anche più di prima. Se l'universo narrativo si è atomizzato, ogni nicchia ha i suoi divi e le sue personalità d'eccezione, tanto che persino il mondo della politica si è da qualche anno adeguato a quelle strategie di marketing della persona per solito erano destinate al mondo dello spettacolo.
Ogni generazione, tuttavia, esalta star più star di altre, figure talmente note (e spesso molto creative), che - pur nate in un ambito specifico - si sono rivelate stelle globali, in grado di trasformare l'immaginario spettacolare e collettivo. Lady Gaga è una di queste, essendo la musica solo il primo passo verso un impero iconografico che ha rivoluzionato, non meno di Madonna, le attese e i riferimenti della pop culture. La cosa più interessante di un film sinceramente non troppo riuscito come A Star Is Born è proprio il lavoro su Lady Gaga, che assume tutte le caratteristiche del postmoderno e dei cosiddetti ecosistemi mediali di oggi.
La vicenda racconta, sì, di una ragazza sconosciuta dalla voce eccezionale che, per puro caso, viene scoperta da un famoso cantante country rock; ma racconta anche una sorta di storia parallela dedicata a Lady Gaga (non è un caso che la troviamo, nella prima sequenza in cui compare, a cantare La vie en rose, in un locale LGBT e a ricordarci la sua tendenza "fluida" nei confronti della rappresentazione della sessualità nei video e nei concerti). In seguito, il suo personaggio sembra dapprima orientarsi verso la tradizione delle radici musicali statunitensi - il roots rock cantato dal protagonista - per poi sviluppare un mondo musicale e d'immagine del tutto autonomo, con forti iniezioni di pop. Quasi che A Star Is Born raccontasse un mondo parallelo in cui un'altra Stefani Joanne Angelina Germanotta finisce comunque col diventare Lady Gaga. C'è inoltre una dimensione interna alla storia del cinema e alle varie versioni del film. La versione più simile a questa, infatti, è anche la più recente, quella del 1976 interpretata da Barbra Streisand e Kris Kristofferson, entrambi cantanti molto famosi all'epoca. Il volto imperfetto della Streisand appare più volte influenza espressiva per Lady Gaga in questa variazione 2018, tanto da chiedersi se A Star Is Born non sia - prima che l'esordio alla regia di Bradley Cooper - una nuova tappa della carriera postmoderna della star musicale. La tappa cinematografica, e il rapporto generativo e manieristico con Barbra Streisand, altro non rappresenta che l'ennesima trasformazione di una celebrity che utilizza con estrema disinvoltura e innegabile talento tutti i media, e che conta sul carisma del mezzo cinematografico per configurare l'ultima metamorfosi, quella da attrice che imita e emula un'altra cantante/attrice.
La Warner Bros ha annunciato il primo ciak di È nata una stella (A star is Born), terzo remake di un titolo che fa parte della memoria nobile del cinema. Il progetto, in gestazione da tempo, vede protagonista Bradley Cooper, attore e regista, e Stefani Germanotta, attrice, meglio conosciuta come Lady GaGa. Sceneggiatore Will Fetters. Ci sono film che ricorrono continuamente, nelle epoche, come Anna Karenina, I tre moschettieri, Il Grande Gatsby, Amleto, fra gli altri. Vicende che vengono riviste e aggiornate secondo il momento, la cultura, il sociale, l'estetica.
È nata una stella fa parte di questo cartello di eccellenze. Con un privilegio in più, è un film puro, non deriva da un master letterario, come gli altri titoli citati.
La prima versione è del 1937, diretto da William Wellman, prodotto da quel genio che era David Selznick, quello di Via col vento, che fece un investimento cospicuo girando in technicolor quando il cinema era quasi agli albori del colore. Fra gli sceneggiatori, Dorothy Parker, scrittrice vera. Protagonisti erano Fredric March, divo assoluto, recente conte Wronskij, l'amante di Greta Garbo nella "Karenina" di Tolstoj, e Janet Gaynor, emergente, che attirò l'attenzione di Walt Disney che ispirandosi a lei disegnò la sua Biancaneve. Era la storia di Vicki Lester, aspirante attrice, che arriva a Hollywood, fa molti i mestieri secondo tradizione, fino all'incontro giusto, con Norman Maine, attore famoso ma con problemi di alcol. E mentre lei si afferma, fino all'Oscar, lui declina fino al suicidio. Fu uno dei maggiori successi di quell'anno.
Nel 1954 la "Warner" rifece il film, affidandolo a George Cukor, grande autore, il "regista delle donne". James Mason era l'alcolizzato Norman e Vicki era Judy Garland, nientemeno. C'era la Garland, dunque la protagonista non era un'attrice, ma una cantante, che comunque, arriva all'Oscar. Anche in questo caso, enorme investimento. Judy canta molte canzoni, ma lo spartito venne giudicato troppo sofisticato, i compositori ritennero doverosa un'evoluzione di stile rispetto alle regole e alle armonie delle canzoni e dei numeri del musical classico, ne risultarono canzoni poco orecchiabili. La "Dorothy" del Mago di Oz, ormai ultratrentenne, e con tanti problemi, offrì la sua ultima grande performance. Il film di Cukor comunque sorpassava il puro contenuto musicale e sentimentale, mostrando l'ambiente del cinema come qualcosa che può esaltarti ma anche ucciderti. In questo "senso autocritico" quel titolo si affianca a grandi classici come Viale del tramonto.
Un concerto rock tutto ritmo ed energia e una struggente interpretazione segnata da rimpianto e dolore. La sequenza iniziale e quella conclusiva, che racchiudono la vicenda di A star is born", riassumono perfettamente 'identità del film, che è insieme un viaggio nell'autodistruzione, romanzo di formazione e un rutilante metà sentimentale. La trama è nota perché questa nuova versione, diretta da Bradley [...] Vai alla recensione »
I "nostri" ragazzi Bradley Cooper (mamma abruzzese) e Lady Gaga (papà di origini siciliane) sono ufficialmente due star rinate. Lui ha esordito alla regia con il quarto adattamento di È nata una stella, mentre lei, senza maschere, mascara e sopracciglia finte da mega pop-star, è semplicemente struggente come coprotagonista del film in versione acqua, sapone e nasone (la gag che veniva accennata con [...] Vai alla recensione »
Ha sbagliato Bradley Cooper a esordire nella regia con il quarto remake di un melò di ascesa e caduta, amore ed espiazione, un archetipo del cinema classico hollywoodiano? Ha osato troppo a denudare della sua iconica maschera una popstar famosa tanto per le sue hit quanto per gli atteggiamenti provocatori e lo stile stravagante? Ha fatto un passo falso Lady Gaga ad accettare - dopo un Golden Globe [...] Vai alla recensione »
Il mito del pigmalione, il sogno della ragazza di periferia che diventa realtà. È nata una stella torna al cinema con il suo terzo remake, questa volta con Bradley Cooper dietro la macchina da presa. Tutto iniziò con il film del 1937 di Wellman, poi il capolavoro di Cukor e nel 1976 l'arrivo di Barbra Streisand. Alla base, come sempre, la musica. Lui è un cantante affermato, lei si esibisce nei locali [...] Vai alla recensione »
Jackson Maine, popolare musicista country rock con problemi di udito e alcolismo e un doloroso passato mai digerito, incontra AIly, cantante dallo straordinario talento rimasta nell'ombra però perché distante dagli standard di bellezza dello showbiz. Tra i due è subito amore, ma quando lei spicca il volo, la coppia comincia a scricchiolare. Remake del film diretto da William A.
Un bancomat per la gloria del cinema. Oppure, se preferite il parere di Barbra Streisand, una storia fatta per essere riraccontata ogni vent'anni. C'è poco da fare, l'attuale «A Star Is Born», «É nata una stella» non a caso è la quarta versione (sarebbero cinque contando il prototipo del 1932 «A che prezzo Hollywood?» di Cukor, di cui «É nata una stella» di Wellman del '37 fu il primo remake) di una [...] Vai alla recensione »
Due star sono rinate: Bradley Cooper, al suo esordio da regista dopo essere già sbocciato come attore fin dai tempi di Limitless (2011), e Lady Gaga, senza maschere e sopracciglia finte da mega diva pop per Millennials qui struggente co-protagonista versione acqua e sapone. E' sempre la stessa canzone ma come la suonano bene. Nella quarta versione di È nata una stella (la prima Hollywood la sfornò [...] Vai alla recensione »
Il sogno numero uno di un attore che diventa regista, e pure pr-tagonista del suo primo film, è un ruolo da alcolizzato & drogato (porta dritto all'Oscar). Sogno numero due: un ruolo da musicista (chi non ha mai sognato di cantare e suonare live, magari a Coachella?). Sogno numero tre: un ruolo da tenero amante che al tirassegno vince per te il peluche gigante (funziona anche il cane vero).
Lei è una giovane con voce e talento, la notte canta in locali drag queen, il giorno (ovviamente) fa la cameriera vessata dall'insopportabile proprietario di un ristorante hipster. Lui è una star, musicista adorato e perseguitato dai fan, con passione addicted per l'alcol più di ogni altra cosa. Una notte cercando del gin lui finisce nel locale dove lei canta: la voce di quella ragazza lo conquista [...] Vai alla recensione »
«Il talento lo puoi scoprire dappertutto, la differenza la fa chi ha qualcosa da raccontare», una frase inequivocabile, dirompente, ma che nella sua essenza racchiude però un significato vitale. L'opera prima dietro la macchina da presa di Bradley Cooper, presentata all'ultima Mostra di Venezia, segue questa direzione, andando di fatto ad esplorare (ed omaggiare) una storia già nota ai cinefili, lontana [...] Vai alla recensione »
Ennesimo remake strappalacrime di È nata una stella, costruito da Bradley Cooper (qui protagonista e regista) a immagine e somiglianza sua e, soprattutto, della celebre popstar Lady Gaga. Così la storia, per molti versi convenzionale, di ascese e cadute di stelle, in questo caso della musica, grazie a Lady Gaga, interprete perfetta e qui in stato di grazia oltre che intelligentemente spogliata di tutto [...] Vai alla recensione »
A Star is Born: siamo al quarto remake di un celebre classico del cinema. La teoria di film riconducibili a questo titolo include A che prezzo Hollywood? (1932) di George Cukor, che, sebbene formalmente non ne faccia parte e sia di segno diverso, ha più o meno la stessa trama; il film di Wellman del 1937 con Janet Gaynor e Frederich March; quello bellissimo del 1954 di Cukor con Judy Garland e James [...] Vai alla recensione »
Venezia. E siamo al poker. Già perché quello di Bradley Cooper è addirittura il terzo remake della storia di A Star is Born. È nata una stella era stato pensato da Robert Carson e William Wellman (che diresse il prototipo) nel 1937, interpreti Janet Gaynor e Fredric March. La storia prevedeva che un attore famoso agli albori del tramonto, si innamorasse di una giovane aspirante attrice e la aiutasse [...] Vai alla recensione »
Lady Gaga, al primo ruolo importante al cinema, è il motivo della presenza fuori concorso di È nata una stella (A star is born). Tra le tre precedenti versioni della storia, però, il regista e protagonista Bradley Cooper ha dichiarato di essersi ispirato all'ultima, la più infelice, interpretata nel 1976 da Barbra Streisand e Kris Kristofferson. La storia della ragazza che diventa diva del pop, e del [...] Vai alla recensione »