Anno | 2008 |
Genere | Documentario |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 70 minuti |
Regia di | Jocelyn Cammack |
Attori | Hetty Bower, Rose Hacker, Alison Selford, Miriam Isherwood, Barbara Lawrence (II) Lesley Delaney, Marian Fagan. |
MYmonetro | Valutazione: 1,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 16 aprile 2019
Hetty, Rose ed Alison: sommate i loro anni e otterrete, come risultato, 291. Rose, 101, è la più anziana giornalista del pianeta. Hetty, 102, partecipa ancora alle manifestazioni pacifiste.
CONSIGLIATO NO
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Nella casa residenziale per persone anziane attive e autosufficienti, la Mary Feilding Guild a Londra, le protagoniste oscillano con leggerezza sul secolo di età, ma nessuna di loro dà segni di cedimento. Continuano a mantenere allenati corpo e mente con lezioni di ginnastica dolce e cruciverba passati sotto la lente d'ingrandimento. Una sessuologa, un'attivista pacifista e una giornalista sono gli ospiti che il regista Jocelyn Cammack sceglie di seguire più spesso durante le giornate. Rose ha 101 anni ed è la più anziana giornalista del mondo, Hetty a 102 anni continua a marciare contro la guerra mentre Alison, 88 anni, una volta membro del Partito Comunista, adesso dichiara di essersi spostata più verso destra e si definisce come una "establishment lady".
Le giornate hanno attività e pranzi fissati, mentre i pazienti si muovono con lentezza lungo i corridoi fino a formare delle file indiane. Spesso si ritrovano nel giardino per discutere con estrema lucidità dell'intervento in guerra dell'Inghilterra, di politica, della morte. Proprio quest'aspetto è affrontato serenamente dalle signore, consapevoli di aver vissuto una vita piena. Quello che desta maggiori preoccupazioni è piuttosto restare vittime di un ictus o paralizzate. E' per questo motivo che Alison consiglia alla macchina di Cammack, di sbrigare le cose da fare nella vita prima di raggiungere gli 88 anni, in modo da essere più sereni una volta raggiunta questa età.
Atmosfera molto asfittica e una grande mole di racconti che si possono sentire in qualsiasi casa di riposo, basta solo avere un po' di pazienza e sedersi di fronte agli ospiti. Sono fuori discussione le vite rilevanti delle protagoniste, tuttavia il regista non trasmette lo stesso coinvolgimento nelle fasi di interviste. Il ritmo del racconto lasciato in mano ai racconti delle attive signore spesso finisce con l'acquisire la stessa lentezza.