La Comédie Humaine

Quando un killer viene lasciato, senza un soldo in tasca, dal 'compagno di squadra' più anziano, il destino si diverte a scherzare con lui e a rendergli la vita ancora più impossibile. Prima si ritrova abbandonato sul tetto di un palazzo di Hong Kong, al freddo e sotto la pioggia, poi, dopo essere svenuto, in casa di un timido e impacciato sceneggiatore di nome Soya. Il ragazzo fa di tutto per prendersi cura del killer, alias Spring, lo coccola a letto, gli prepara succulenti pranzetti e tenta, inizialmente invano, di conquistare la sua stima. Ad unirli sarà la passione per il cinema. E non solo. Quanto resisterà Spring a casa di Soya?
Se la vita è triste e piena di sconfitte, ci pensa il cinema a renderla appassionata e ricca di avventure. È ciò che pensa il protagonista di questa storia strampalata e impossibile. Quando deve presentarsi al nuovo amico/nemico Soya, prende spunto da film e personaggi cinematografici, cita scene e sequenze famose, pur di risultargli più interessante. Il risultato è esilarante e difficile da dimenticare. Sugli stessi toni si basa il film intero: comicità facile ma genuina, di respiro internazionale, legata a caratteri umani universali. I tipi rappresentati, il "timido scrittore", il "killer imbranato" e la "donna assassina" sono facilmente riconoscibili e poco approfonditi, ma ciò non va contro l'intenzione del film che è quella di far sorridere delle debolezze umane con leggerezza, senza il rischio di ingarbugliamenti intellettuali. L'omaggio del titolo a Balzac è davvero esagerato ma, se dimentichiamo questo scivolone, e ci accontentiamo di una storia senza pretese, ci scapperà qualche sana risata. 