Titolo originale | Da lui toi |
Anno | 2010 |
Genere | Azione |
Produzione | Hong Kong |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Clement Sze-Kit Cheng, Chi-kin Kwok |
Attori | Siu-Lung Leung, Kuan Tai Chen, Teddy Robin Kwan, You-Nam Wong, J.J. Jia Jin Auyeung, Haitao Li, Wing-Cheong Law, Shaw Yin Yin, Michael Wai-Man Chan, Meng Lo, Kuan-chung Ku, Ping-Man Tam. |
MYmonetro | 3,15 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 settembre 2010
Il timido e goffo Cheung è oggetto di dileggio da parte di tutti, finché la sua strada non si incrocia con quella di Tiger, allievo del mitico Maestro Law. Per Cheung comincia un percorso di iniziazione alle arti marziali.
CONSIGLIATO SÌ
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Sono trascorsi dieci anni tra il momento in cui il maggiore talento del cinema hongkonghese recente Derek Kwok e il sodale Clement Cheng hanno scritto la sceneggiatura di Gallants e quello in cui il film ha infine visto la luce. Un arco temporale sufficiente per un ricambio generazionale nel pubblico e, di conseguenza, per un mutamento nella percezione di un film che nasce come omaggio al cinema di arti marziali che fu gloria e vanto dell'ex-colonia. Un amarcord per un cinema che non esiste più (se non sotto una forma radicalmente mutata), forse esoterico e difficile da comprendere per il pubblico occidentale, ma carico di significato per chi con quei film è nato e/o cresciuto.
Per il teenager hongkonghese di oggi è difficile che il nome o le fattezze del minuscolo Teddy Robin Kwan o quelle più massicce di Chen Kuan-tai suggeriscano qualcosa e questa ignoranza del passato finisce per aggiungere valore all'operazione nostalgia messa in piedi da Kwok e Cheng, spingendo alla riscoperta di miti del passato di Hong Kong frettolosamente dimenticati. Non manca neppure l'annuncio dei nomi dei protagonisti mano a mano che questi fanno la loro comparsa sul set nella minuziosa ricostruzione del duo Kwok-Cheng, degna del Grindhouse tarantiniano.
A partire dalla sua comparsa, la scena la ruba il succitato Teddy Robin, indimenticato caratterista, produttore e autore delle colonne sonore di capisaldi come Cops and Robbers e Prison on Fire tra i '70 e gli '80; la sua interpretazione del sifu che si riprende dallo stato comatoso è uno sfoggio, estremamente fisico, di comicità mo lei tau che vale da solo il prezzo del biglietto. Notevoli anche le coreografie di Yuen Tak, anch'esse "all'antica", con una predilezione per il wirework sugli effetti digitali. Nel complesso un film che cela molti più significati e rimandi (per nulla ovvi) di quanti possa lasciar intuire una confezione minimale e a basso budget.