Titolo originale | Yip Man 2: Chung si chuen kei |
Anno | 2010 |
Genere | Azione |
Produzione | Hong Kong |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Wilson Yip |
Attori | Donnie Yen, Lynn Hung, Simon Yam, Sammo Kam-Bo Hung, Xiaoming Huang, Siu-Wong Fan Kent Cheng, Darren Shahlavi, Amber Chia, Jiang Dai-Yan, Hark-On Fung, Calvin Cheng Ka-Sing, Meng Lo, Stefan Morawietz, Siu Lung Sik, Yu-Hang To, Charles Mayer, Kanin Ngo. |
Tag | Da vedere 2010 |
MYmonetro | 3,02 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 gennaio 2015
Nonostante le innumerevoli difficoltà economiche e l'atteggiamento ostile delle altre scuole di kung fu, Ip Man persevera nel suo progetto e fonda una scuola per diffondere lo stile wing chun. Il film ha ottenuto 2 candidature a Hong Kong Awards, Al Box Office Usa Ip Man 2 ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 203 mila dollari e 63,5 mila dollari nel primo weekend.
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Sembra di tornare ai tempi belli del cinema di Hong Kong dei '70 e '80, grezzo al limite dell'ignoranza ma dalla creatività inesauribile, quello che, con inequivocabile razzismo, talora metteva in scena gli inglesi (o gli occidentali in genere) come trogloditi dall'ignoranza ferina, di solito apostrofandoli come "diavoli". Immaginare qualcosa di simile mescolato a citazioni da nientemeno che Rocky IV non può che produrre risultati dal gusto ai limiti del trash, ma è anche di questa sana grevità che si nutre un progetto come quello della saga di Ip Man - maestro di Bruce Lee e reinventore dello stile di arti marziali Wing Chun - che giunge al secondo capitolo in un tripudio di duelli, risse ed esibizioni di abilità nelle arti marziali. E se i match della seconda metà del film tra il pugile inglese e i sifu di kung fu vanno visti nell'ottica succitata, la prima metà, incentrata sulla faticosa diffusione da parte di Ip Man del Wing Chun e dai duelli tra lui e gli altri maestri, appartiene allo stato dell'arte del genere.
Inutile dire che il clou è rappresentato dal duello tra Donnie Yen e Sammo Hung, non più giovanissimi (e nel caso di Sammo decisamente sovrappeso) ma ancora ineguagliabili per creatività e spettacolarità del proprio kung fu. Mentre impazzano le parate e le piroette di Donnie e Samo sul medesimo tavolo traballante tutto o quasi si ferma al loro cospetto; energia cinetica e astrazione spirituale trovano un connubio che letteralmente buca lo schermo. Wilson Yip non riesce né forse vuole rendere omogenee queste due anime distinte di Ip Man 2, scegliendo di procedere acriticamente nell'agiografia di Ip Man e di concedere quanto più possibile alle esigenze dello spettacolo action, tralasciando anche in questo caso ogni tipo di fedeltà nei confronti degli effettivi avvenimenti storici.
La saga di Ip Man continua e, con lei, la rinascita del cinema di arti marziali.
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Dopo l'invasione giapponese di Foshan, il maestro Ip riesce a fuggire una volta sconfitti i nemici ed aver eridato grinta e dignità al proprio popolo allo stremo delle forze. Cambiata città decide di aprire una scuola di arti marziali, non senza problemi. Anche gli inglesi non sono da meno e con combattimenti al limite della regolarità, con il loro campione, battono chiunque salga sul ring.
Vorrei fare una correzione: Ip Man non è l'INVENTORE dello stile Wing-Chun. La creazione del Wing-Chun risale a secoli fa, e viene attribuito ad una donna, una monaca di nome Wu-Mei, data cieca da alcune fonti leggendarie, e vissuta nel sud della Cina. Il nome Wing-Chun significa 'Bella come la primavera', ed era il nome di una ragazza a cui la monaca insegnò il suo nuovo [...] Vai alla recensione »
Ecco un film sulle arti marziali che non sa di buffonata. E tutto il merito è dell'interprete principale, incredibilmente adatto per il ruolo che interpreta. Veramente bravo, come buona è la trama, la fotografia e la regia. Un unico appunto da estimatore di Bruce Lee: potevano risparmiare al bimbo (incredibilmente somigliante a Bruce da ragazzino.
Il primo film aveva sicuramente impressionato per la sua originalità e il suo scorrere fluido la chiarezza del racconto e la grandezza del personaggio. Non andavano per niente solo i combattimenti assolutamente non possibili con acrobazie e altre cose che non davano l'idea dell'arte cinese per eccellenza: il kung fu.Ma in questo secondo film si esagera fino all'assurdo ed è [...] Vai alla recensione »
Secondo capitolo della saga di Ip Man, colui che fu il maestro di arti marziali di Bruce Lee. In questo capitolo, Ip Man dimora in quel di Hong Kong, proverà ad aprire una scuola di arti, ma verrà bloccato dai maestri della zona e sottoposto ad un test, una volta superatolo a testa alta, i problemi non finiranno, anzi ne inizieranno di altri ben più grossi, soprattutto con l'arrivo [...] Vai alla recensione »
...è un film per giovani. I principi del kung-fu sono buoni, e il protagonista è un buon modello, ma il wing-chun rimane un tipo di "combattimento da strada", piuttosto offensivo. Se ci si comporta correttamente va bene, altrimenti è un tipo di lotta come qualsiasi altra.
Seguito decisamente valido. Meno impegnativo del primo, ma forse piu' esaltante. Per trama richiama molto rocky4, ma decisamente meglio. Bella la scenetta finale, dove si apprende che Ip sara' il maestro di Bruce Lee.