Titolo originale | We Bought a Zoo |
Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Regia di | Cameron Crowe |
Attori | Matt Damon, Scarlett Johansson, Thomas Haden Church, Patrick Fugit, Elle Fanning John Michael Higgins, Colin Ford, Maggie Elizabeth Jones, Angus Macfadyen, Nicole Andrews, Erick Chavarria, Alice Marie Crowe, J. B. Smoove. |
Uscita | venerdì 8 giugno 2012 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,79 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 28 maggio 2019
Benjamin Mee, padre vedovo, compra uno zoo semi-abbandonato sperando di farlo rifiorire di gestirlo come un'impresa familiare. In Italia al Box Office La mia vita è uno zoo ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 209 mila euro e 102 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Benjamin Mee è un giornalista temerario che scrive di avventure e di esperienze estreme. Padre appassionato di una bambina e di un adolescente ha perso la moglie da pochi mesi e prova a conciliare lavoro e questioni domestiche. Il dolore dei suoi figli e l'incapacità di vivere una casa e una città che lo hanno visto felice lo convincono a licenziarsi e a comprarne una in campagna, a nove miglia dalla civiltà. Il nuovo alloggio comprende sette ettari di terreno e uno zoo affollato di animali e dei loro zelanti custodi. Deciso a cambiare vita e intenerito dall'entusiasmo della sua bambina, investe sul futuro e acquista l'intero pacchetto. Inizia per Benjamin una straordinaria avventura, questa volta da vivere.
Può capitare qualche volta che una sequenza sola definisca il destino di un film. Nella cassiera nera in conversazione col protagonista di Matt Damon c'è il senso di La mia vita è uno zoo e probabilmente del cinema tutto di Cameron Crowe. Un cinema che si perde e si ritrova sempre, un cinema con due anime, una dolce e una amara, un cinema colpevole di cuore e abitato da 'perdenti' pieni di grazia. Come Drew Baylor in Elizabethtown, che deve fare fronte a un lutto e a un fiasco, come Benjamin Mee, che deve gestire un lutto (di nuovo) e una paternità.
Ispirato a una storia vera e al romanzo che l'ha raccontata ("We bought a Zoo"), La mia vita è uno zoo è un percorso di risalita e insieme una parabola filosofica sul comportamento umano. Perché al centro della filmografia del regista americano ci sono sempre le persone, quelle che fanno la differenza scattandoti una foto ideale o incoraggiandoti dietro la cassa di un supermercato, quelle che spostano più avanti, oltre il dolore e l'assenza, quelle per cui è più importante essere, quelle che si può sempre ricominciare da capo, quelle che ritrovano l'ispirazione e con quella la rigenerazione.
Se ieri era il quieto volto di Orlando Bloom a risalire l'infelicità fino al cuore del Midwest e di una hostess splendente nel primo vero sorriso di Elizabethtown, oggi è Matt Damon a osservare smarrito quel se stesso raddoppiato, frantumato e rimandato dallo specchietto retrovisore di un'auto familiare, di una vetrina, di uno schermo, di una lente. La mia vita è uno zoo diventa per l'attore il campo di una performance rilevante e di uno sbalorditivo controllo comico del pathos: una maschera che per quanto stravolta non provoca dolore ed è disposta a incrinarsi nel solo epifanico momento in cui i ricordi si concretizzano, desiderati con sentimento infantile ma acquietati da un impossibile 'ritorno a casa'. Impossibile perché il nuovo film di Cameron racconta la vita 'dopo', quando la persona che ami se n'è andata ma tutto ancora parla di lei. E allora bisogna cambiare casa, cambiare città, cercare altrove ma per quanto ci si sposti, ci si muova, ci si trascini fuori, dentro si è come prigionieri di un incantesimo, chiusi in un lutto, in un momento immobile, unico, irripetibile per chi resta e per chi guarda.
In un film di formazione, che forma un figlio e matura un padre, Crowe (ri)mette in schermo la sofferenza più intima e meno tangibile e gira intorno alla medesima e inesorabile domanda: si può sopportare la perdita? Presumibilmente non si può ma evidentemente si deve e così il protagonista, alla maniera del padre vedovo di Clooney nel paradiso amaro delle Hawaii, compie un viaggio alla ricerca di una geografia ambientale che risani quella interiore, lontano dalle stanze vuote del dramma e dagli infiniti spazi dell'assenza. Con La mia vita è uno zoo e attraverso la battuta conclusiva della Lily di Elle Fanning, Cameron Crowe ribadisce che nulla è più avvincente di un essere umano e delle relazioni umane.
Le note di Jónsi dei Sigur Ros accompagnano allora un sistema solare del dolore contiguo e successivo a quello di Elizabethtown: una grande sofferenza al centro, intorno a cui orbitano anime belle e riparatrici che fanno ogni giorno migliore.
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Un film su una storia vera, che meritava di essere raccontata. Un racconto emozionante e commovente, soprattutto per quel che riguarda me, visto che da piccolo sognavo di dirigere uno zoo. Matt Damon interpreta alla perfezione la parte di un ex giornalista d'azione che si mette in gioco in un'esperienza tutta nuova, rischiare i suoi risparmi nel ristrutturare uno zoo, per impedire una prevedibile soppressio [...] Vai alla recensione »
Tratto da una storia vera raccontata dal protagonista Benjamin Mee nell'omonimo libro "Ho comprato uno zoo" racconta dell'avventura vissuta dal Benjiamin, un giornalista vedovo con due figli che per ricominciare la loro vita in un'ambiente nuovo, meno carico di ricordi negativi come la casa dove è morta sua moglie, decide di comprare una villetta fuori città, [...] Vai alla recensione »
Matt Damon è un genio, ce ne ha dato prova ormai in innumerevoli interpretazioni. Mi sembra che fino a questa pellicola ci fosse una leggera prevalenza di parti da 'cattivo', tra l'altro rese sempre magistralmente. In questo caso sfoggia una profondità interpretativa e sottili sfumature caratteriali rese con una bravura senza precedenti, con una intelligenza inarrivabile. [...] Vai alla recensione »
Lieve, soft, douce, questo"We Bought a Zoo"(Cameron Drowe, 2011)mostra come il cinema USA(non in tutte le sue espressioni, certo, ma comunque in non poche)sappia alternate comcità e dramma. Drammatica la situazione di partenza: padre solo,"giornalista d'avventura", vedovo da poco, con un figlio adolescente in crisi(disegna, tra l'altro anche molto bene, quasi solo [...] Vai alla recensione »
Benjamin è un bravo reporter rimasto vedovo da circa 6 mesi, ha due figli ed un importante capitale a disposizione, retaggio del suo lavoro dal quale presto decide di dimettersi e di un fondo lasciato dalla defunta consorte; non riuscendo ad elaborare il lutto ed avendo varie difficoltà nella crescita solitaria di un adolescente e di una bimba di 7 anni, decide di cambiare aria cercando [...] Vai alla recensione »
We bought a zoo, ammesso che ci sia qualcosa di sbagliato in questo, è un film che divide. Potrebbe sembrare solo la classica commedia pop americana con tanta speranza e un retrogusto zuccherato (cosa c’è di più americano del comprare uno zoo per tentare superare un momento difficile, come la morte di una persona cara, nel tentativo di elaborazione del lutto? Oppure semplicemente [...] Vai alla recensione »
al centro del film, quello vero, sotterraneo è la riscoperta dello zoo che ci portiamo dentro con le relazioni separate dalle persone A tratti leggero, a tratti zuccheroso il film regge grazie al perno matt damon che fa girare il resto, animali compresi
Molto americano in certi sentimentalismi o moralismi che dir si voglia, questo film racconta di un uomo rimasto vedevo con due figli che cambiano casa e si trasferiscono in una tenuta in campagna che ben presto si scopre essere uno zoo. Anche se originale, la trama è scontatissima, un classico nel genere, ma racconta di quello che si ha dentro, delle emozioni e commuove tanto che se ci [...] Vai alla recensione »
Ottima commedia a sfondo sentimentale-familiare. Film pulito che non ha bisogno di ricorrere a male parole o inutili scene di sesso per colpire o divertire lo spettatore
Crowe è davvero un romantico, con caratteristiche che lo rendono, almeno a me, quanto mai vicino e gradevole (basti pensare a come ha seguito il Rock, a come lo ha trasfuso nel cinema); in questo film c'è certamente una semplificazione del rapporto con il figlio adolescente, così come una dose di melassa forse livemente eccessiva.
Un gradevole film agrodolce, dai buoni sentimenti verso le persone e gli animali. Damon interpreta un padre di famiglia, giornalista d'avventura famoso per le sue imprese, che perde l'amore per quello che fa a seguito della scomparsa dell'amatissima moglie, madre dei suoi due figli. La sua vita sembra essere arrivata ad un punto di non ritorno, quando all'improvviso, il voler cambiare [...] Vai alla recensione »
Un film simpatico film ben diretto e ben interpretato. Forse un po' ingenuo ma un ottimo pretesto per passare una serata al fresco in un cinema all'aperto.
molto sentimentale ma ogni tanto qualche lacrima ci vuole...!! e la storia dei venti secondi è geniale!!
Una trama incentrata bene sul messaggio che vuole dare, un tenero gruppo di animali abbandonati, accuditi da una famiglia piena di problemi ma che ha tanta voglia di continuare la propria vita. Personaggi molto ben sfaccettati e resi intriganti dall'avventura e dalla situazione non facile da vivere, sceneggiatura pronta a rendersi anche divertente e a tratti romantica.
IN"We Bought a Zoo"(Cameron Crowe, anche autore della sceneggiatura, con Aline Brosh Mc Kenna dal romanzo autobiograifoc di Benjamin Mee, 2011)parla di uno scrittore e giornalista, padre vedovo socnvolto dalla morte della moglie, che ha due figli , un adolescente e una bambina, che "fugge"in campagna comprando uno zoo, senza rendersi pineamente conto di costi e problemi annessi [...] Vai alla recensione »
Bel film. Belli e bravi gli attori ( scarlett un po' sottotono ), buoni sentimenti. Anche se trama e dialoghi non sono nulla di speciale, l'ambientazione, i colori, gli animali, sono veramente incantevoli agli occhi di chi come me adora natura ed animali. A me le 2 ore sono volate....come fossero 20 secondi ^_^
ho pensato ad una commedia soft sul: e vissero tutti felici e contenti,poi ho letto il finale, storia vera....un pò troppo edulcorata secondo me che non ho letto il libro ma come dice la canzone : uno su mille ce la fa !
Tratto da una storia vera raccontata dal protagonista Benjamin Mee nell'omonimo libro "Ho comprato uno zoo" racconta dell'avventura vissuta dal Benjiamin, un giornalista vedovo con due figli che per ricominciare la loro vita in un'ambiente nuovo, meno carico di ricordi negativi come la casa dove è morta sua moglie, decide di comprare una villetta fuori città, [...] Vai alla recensione »
Ho fatto fatica a credere che fosse di cameron crowe,ok anche almost famous,bello,era abbastanza leggero riuscendo pero' anche a descrivere un epoca in modo dettagliato,ma questo a me e' sembrato troppo buoni sentimenti alla forrest gump. Ok e' la storia di una rinascita di un intera famiglia, dopo un lutto,e a quanto pare tratto da una storia vera, pero' per tutto il film hai la sensazione [...] Vai alla recensione »
Preparate i fazzoletti, è tornato l'ultimo dei registi romantici. Fine commedia da happy ending per Cameron Crowe, che gia ci aveva allietati con i suoi "Jerry Maguire" e "Quasi famosi", alle prese in questo contesto con divi del calibro di Matt Damon e Scarlett Johansson. Particolarmente riuscito il lavoro con gli attori (ma questa non è una novità), [...] Vai alla recensione »
Di solito si fanno film perchè si vuol raccontare una storia: in questo caso il film ha l'unico scopo di mettere in moto la macchina produttiva americana, per far lavorare la gente (attori e troupe). Per questo il film è un film che si sarebbe potuto evitare di farlo, tanto è inconsistente e poco interessante la storia. Del resto, a chi può interessare che il protagonista, [...] Vai alla recensione »
Cameron Crowe è un regista di talento, specie quando si tratta di commedie sulla classe media statunitense. Ma sembra andare in confusione quando si tratta di alzare il tiro e fare qualcosa di un po’ più ambizioso. Alla fine il suo lavoro di maggior successo è rimasto il libro in cui intervista il suo idolo, Conversazioni con Billy Wilder. Chissà cosa avrebbe detto Wilder dell’ultimo film di Crowe, [...] Vai alla recensione »
Cameron Crowe ha una cifra narrativa tutta sua: il suo punto di vista è sempre quello dell’outsider precipitato in una situazione nuova senza sapere come gestirla e riuscendo ad uscirne grazie al proprio istinto vitale. La mia vita è uno zoo ne è il perfetto esempio, anche perché sotto le mentite spoglie della commedia per famiglie elabora un lutto personale.
Avete notato come i film per le famiglie siano diventati merce sempre più rara? O si passa dal solito cartone che strizza gli occhi a destra e a manca, oppure il panorama è desolante. Di tanto in tanto esce qualcosa ma le portate sul menu sono poche e striminzite. Questo La mia vita è uno zoo, per fortuna, rientra a pieno titolo in questo target famigliare, facendosi perdonare qualche sbavatura di [...] Vai alla recensione »
Basato sulle memorie del giornalista britannico Benjamin Mee, La mia vita è uno zoo ne trasferisce la cornice dal Devonshire alla California, mettendo in risalto della storia l’aspetto molto americano di un sogno che diviene realtà. Vedovo inconsolabile da sei mesi e padre di due bambini non meno afflitti di lui - il maschio tredicenne è caduto in uno stato di scontrosa cupezza - Ben decide di ricominciare [...] Vai alla recensione »
Vedovo inconsolabile (ma lo spettatore sa già che troverà un nuovo amore), l¿avventuroso giornalista Benjamin decide di cambiar vita: con i due figli - un adolescente infelice e antagonista e una bimba di sette anni, tutta mossettine deliziose - si trasferirà in una casa colonica con parco e annesso zoo in disarmo. Il problema è come non gettare sul lastrico tigri anziane, zebre che mordono, orsi e [...] Vai alla recensione »
Ci mancava Cameron Crowe. Il regista di Jerry Maguire e Quasi famosi era lontano ben 6 anni dalla fiction. Non poteva tornare con film più riconoscibile. La mia vita è uno zoo è puro Crowe: vedovo perbene (Matt Damon) con due figli decide di sconvolgere la vita di famiglia. «Abbiamo comprato uno zoo!» dirà alla prole tra l’esaltato e il terrorizzato.
Il grizzly è depresso e sputacchia, la tigre piena di acciacchi non vuole mangiare (si parla pure di eutanasia), i serpenti scappano dal terrario e vanno raccolti a manciate. Lo zoo appena comprato nel sud della California non sembra un affare, la scarsa esperienza del nuovo padrone Matt Damon peggiora le cose. Dopo un po’ si ammutina anche lo staff: lo scimmiologo, lo specialista di recinti (le gabbie [...] Vai alla recensione »
Matt Damon è un attore in costante miglioramento e ne dà prova persino nel nuovo e sconclusionato film di Crowe «La mia vita è uno zoo». Dove impersona il povero Benjamin che, straziato dalla recente perdita della moglie e oberato dalla difficile educazione di un figlio adolescente e una figlia bambina, decide di acquistare un malandato e indebitato zoo alle porte di Los Angeles e di andarci a vivere [...] Vai alla recensione »