Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania, Francia |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Angela Schanelec |
Attori | Natacha Régnier, Bruno Todeschini, Maren Eggert, Emile Berling, Josse De Pauw Mireille Perrier, Lina Falkner, Jirka Zett. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 1 febbraio 2010
CONSIGLIATO SÌ
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All'aeroporto di Orly, molte persone in attesa del volo riflettono sulla propria condizione assieme ad amici, parenti, sconosciuti o fidanzate. C'è una donna in fuga dalla rottura col proprio compagno, un'altra che sta per tornare dal marito in Canada e si infatua di uno sconosciuto discografico tormentato dallo spettro del fallimento, una madre e un figlio che si apprestano a seppellire il padre e una coppia di giovani turisti tedeschi che si pongono domande sul futuro e sull'amore. Rohmer in aeroporto. Lo spazio di un'attesa forzata e lo spazio asettico e genericamente asociale per eccellenza diventano il luogo per mettere in scena una serie di quadri, piccoli racconti morali sul caso e sulla necessità, presi costantemente dalla lunga distanza. La regista Angela Schanelec ci tiene a tematizzare in modo forte l'idea di questo "occhio divino" che si muove fra i protagonisti scrutandoli da lontano e mettendoli alla prova con una sorta di giudizio universale (l'evacuazione dell'aeroporto). Se quindi lo sguardo è attento alla complessità dell'insieme e a riprendere un (non) luogo nella confusione di personaggi in continuo movimento, sono la parola e il dialogo dentro e fuori campo a determinare il primo piano sonoro e a concentrare l'importanza dell'immagine solo su alcuni di essi (i più incerti? I più complessi? I più inquieti?). Film sui rapporti, che all'interno di uno dei templi sacri della dispersione e dell'individualismo ci tiene a manifestare il suo rifiuto per ogni idea di incomunicabilità e di desiderio di solitudine della natura umana. In ogni incontro dettato dal caso o dalle fatalità, quel che conta è lo scambio, la convergenza fra due individui. E spesso è nell'incontro più inaspettato che sta il viaggio più importante.