Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Marco Turco |
Attori | Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini, Michela Cescon, Branko Dujric, Thomas Trabacchi, Sandra Toffolatti Tiziana Bagatella, Valeria Sabel, Giorgio Gobbi, Stefano Scandaletti, Maurizio Fanin, Vitaliano Trevisan, Giuseppe Bevilacqua, Federico Bonaconza, Leonardo Maddalena, Sacha Dominis, Riccardo Maranzana, Maria Sole Mansutti, Gianantonio Mellone Martinone, Franco Ravera, Paolo Romio, Roberta Rovelli, Luisa Pasello, Silvia Pasello, Giorgio Amodeo, Alex Cedron, Roberta Sferzi, Valentina Sussi. |
Tag | Da vedere 2010 |
MYmonetro | 3,49 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 15 febbraio 2010
Il film è stato premiato a Roma Fiction Fest,
CONSIGLIATO SÌ
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Franco Basaglia (Fabrizio Gifuni) è un giovane psichiatra, insegnante dell'università di Venezia. Personalità forte e indipendente, alle prime piccole ribellioni accademiche, viene mandato in esilio a dirigere l'ospedale psichiatrico di Gorizia. Il contatto con il sistema 'sanitario' del manicomio lo traumatizza al punto da imporre l'eliminazione di ogni tipo di contenzione fisica e la sospensione delle terapie di elettroshock. Con il sostegno della moglie Franca Ongaro (Sandra Toffolati), rompe il muro divisorio tra maschi e femmine, apre le porte del giardino e organizza assemblee democratiche dove tutti (medici, infermiere, pazienti) possono esprimersi liberamente. Così pazienti (tra i quali spiccano Margherita e Boris) e personale medico si uniscono nella stessa battaglia contro la carcerazione del manicomio per riacquistare l'umanità perduta. Dal piccolo gesto di una carezza iniziale alla vittoria politica con il varo della legge 180/78, da Gorizia a Parma, fino al ritorno a Trieste, la battaglia di Basaglia è stata una pazzia rivoluzionaria.
Prima di tutto un'affermazione di gioia. Fa davvero piacere vedere come un gruppo di attori bravissimi, un regista capace e un'idea interessante possano trovare spazio anche in ambito televisivo, senza dover cedere al potere decisionale dell'audience. Lo spirito ribelle di Basaglia è anche quello del regista Marco Turco che è riuscito a realizzare una fiction ricca di emozioni, mai banale e scontata. E coraggiosa perché ci mostra, senza esagerare in furbi patetismi, la dura e sconvolgente realtà dei manicomi, fatta di torture, camicie di forza e gabbie, e il suo progressivo smantellamento, senza dimenticare le difficoltà e gli scontri sociali.
"La follia è una condizione umana" - dice Basaglia - "in noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione". La rivoluzione culturale e sociale che ha comportato la liberazione dei malati prima, e l'applicazione della legge 180/78 poi, è una delle battaglie (anche politiche) più umane che siano state fatte negli ultimi cinquant'anni di storia italiana. Fabrizio Gifuni aderisce intimamente al personaggio, lo rende umano nei pregi e nei difetti, nella passione per gli studi come nelle distrazioni familiari, nella cura dei malati come nell'insicurezza di un progetto idealista difficile da portare a termine. La follia non va eliminata ma accettata e lo sguardo di chi ci chiede aiuto deve essere solo un punto di partenza per aspirare a un sogno di libertà a cui tutti possono avere accesso. "Andiamo a rubare i denti ai morti, tanto a loro non servono più", ci dice un malato del manicomio di Gorizia, rimasto senza dentatura a causa dell'elettroshock. In quella disperata richiesta c'è una voglia di vivere ammirevole. Quando c'è non va soffocata, né con la forza, né con le parole.
C'ERA UNA VOLTA LA CITTÀ DEI MATTI disponibile in DVD o BluRay |
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Spero tanto che seguendo queste due serate sull'operato di Basaglia si possa finalmente assistere a un prodotto di qualità come, purtroppo, raramente accade: davvero me lo auguro di tutto cuore!
Non un minuto di noia. Non un minuto da perdere. Niente in più o in meno. Tutta cultura, con tante emozioni e svago. Anche momenti di tenera comicità. Niente di scontato. Tutti attori BRAVISSIMI...e il protagonista, interpretato da GIFUNI impeccabile, anche con quell'accento veneto pulitissimo. Insomma, per me un capolavoro di 3 ore.
Come speravo C'era una volta la città dei matti è davvero una bella testimonianza che, a mio avviso, deve far riflettere sull'operato di quest'uomo che ha avuto il coraggio di "umanizzare" un mondo buio e nascosto come quello dei manicomi. Dietro a quelle persone spesso ci sono storie tristi e disperate che non hanno a che fare con la pazzia vera e propria, ma soltanto il bisogno di essere ascoltati [...] Vai alla recensione »
Non ho avuto dubbi, la fiction andata in onda è forse, a mio avviso, una delle più azzeccate di questi ultimi tempi, per svariati motivi che proverò ad elencare. Primo fra tutti il coraggio di affrontare un tema per niente facile e il modo in cui è stato affrontato, non la solita biografia sull'uomo Franco Basaglia, ma piuttosto su quello che ha voluto sollevare, d'altro [...] Vai alla recensione »
Importante evento.Perchè molto raro in televisione assistere a film quasi perfetti realizzati x la tv. Grande performace di gifuni, come sempre, ma anche gli altri attori sono bravissimi.
Buonasera ,sono la presidente di un' associazione di familiari di pazienti psichiatrici,Psiche 2000 Castelraimono(Macerata-Marche). Volevamo come associazione ,e sono certa che non saremo i soli,ringraziarla per aver scelto di portare in televisione la vita de lprof Basaglia,la nascita della legge 180 e di conseguenza dare visibilità a quelli che sono gli ultimi della fila dei malati e dimostrando [...] Vai alla recensione »
io ho avuto i mie problemi di testa e mi hanno detto in un modo dispreggiativo che dovevo andare in un ospedale neuro psichiatrico e quindi ho fatto una ricerca su internet su questi ospedali .ho letto che c'era una volta la città dei matti è una storia vera Tratta di franco Basaglia che affermò che le persone malati di mente possono [...] Vai alla recensione »
poichè ho ricevuto offese per i problemi mentali sto diffondendo un mesaggio per far capire alla gente che queste tipo di malattie sono malattie come altre chiedo il piacere di parlarne di più anche per televisione per far capire alla gente che potrebbe accadere a chiunque Penso che oguno di noi deve diffondere questo messaggio [...] Vai alla recensione »
il dolore fa parte della vita, e più compiutamente è " l'altra faccia" della possibilità di amare. (boris) dimmi dottore, è il dolore che mi fa diventare matto o è perchè sono matto che provo dolore ?
Come faccio a sapere che malattia ha una persona legata in un letto di contenzione da 15 anni? Come faccio a sapere di che cosa soffre un individuo a cui sono stati tolti, oltre ai suoi abiti, tutti gli oggetti personali, in cui poter rintracciare una pallida memoria di sé? Eche dire di quanti, in occasione di una crisi, venivano immersi in un bagno d' acqua gelata, o sottoposti a elettroshock? Erano [...] Vai alla recensione »
«Siamo liberi!» è il grido ripetuto, eccitato e felice della folla di pazienti, di medici e di infermieri che, tutti insieme, hanno abbattuto le reti intorno all'ospedale psichiatrico di Gorizia e ora corrono all'esterno, inciampando, ridendo, abbracciandosi. È una delle sequenze più emozionanti di C'era una volta la città dei matti., il film di Marco Turco dedicato a Franco Basaglia.
Prima di tutto il sorriso. Quel sorriso che da solo è già una cura, disarma i nemici e consola gli amici. Ce lo eravamo dimenticati il sorriso di Franco Basaglia, sommerso dalle smorfie orrende le urla le mandibole quadrate, le bave alla bocca, le prepotenze vuote di senso dei nostri dibattiti tv. Dalle urla, soprattutto: da quel modo- è probabile che lo insegnino in certi seminari di formazione politica [...] Vai alla recensione »
Il pubblico lo ha seguito nonostante l'argomento non fosse facile. Lo ha seguito a dispetto di chi erroneamente pensa che la platea televisiva sia disponibile a consumare solo temi all'acqua di rose. Anzi, C'era una volta la città dei matti avrebbe meritato ben più alto risultato (5 milioni 442 mila, con il 21, 25 per cento di share). Sia per l'impegno civile.
Pazzesco. Che una miniserie sui matti- sarà politicamente scorretto chiamarli così, ma spesso è un'autodefinizone- finisca in prima serata (sia pur col bollino giallo) su Raiuno, il 7 e l'8 febbraio. Pazzesco, che esca dai confini del conformismo televisivo e televisibile per portarci in un film pulsante che ci squassa il cuore con la forza del sorriso, della tenerezza, delle convinzioni di un folle- [...] Vai alla recensione »
C'era una volta Franco Basaglia. E allora? Non è un santo, non è un Papa, non è un grande condottiero ma il suo antieroismo è stato il più potente motore di cambiamento della nostra storia recente: se ne accorgerà il pubblico di Raiuno che per una volta la fiction di prima serata torna sulla terra per raccontare di donne e uomini uniti dalla sofferenza e dal piacere di liberarla.
Franco Basaglia, medico e politico, fu l'ispiratore della legge che portò alla chiusura dei manicomi. A trent'anni dalla morte il suo insegnamento è ancora un modello che fa scuola in tutto il mondo. La sua esperienza (liberare i malati rinchiusi nei manicomi-lager, trattati in modo disumano, e riconoscere la pazzia come una malattia da curare) è approdata persino in Cina, dove la settimana scorsa, [...] Vai alla recensione »
«Per Basaglia parlerei di film tv, piuttosto che di fiction. Si rischia se no di confonderla con la poltiglia di quello che passa oggi in video». Fabrizio Gifuni è attore di sicuro talento e di grande fiuto: nato artisticamente con l'Accademia d'Arte Drammatica, cresciuto con il teatro di Massimo Castri, lanciato al cinema e in tv da La meglio gioventù di Giordana, passando per ruoli a dir poco impegnativi [...] Vai alla recensione »
È ancora tempo di fiction sociale su Raiuno dove arriva, domani e lunedì in prima serata, «C'era una volta la città dei matti», la miniserie diretta da Marco Turco e prodotta dalla Ciao Ragazzi di Claudia Mori con Fabrizio Gifuni nel ruolo di Franco Basaglia, lo psichiatra che nel 1978, con quella legge 180 altrimenti nota con il suo cognome, restituì i malati di mente alla vita civile e sociale decretando [...] Vai alla recensione »
I grandi uomini si possono raccontare in tanti modi. E spesso le biografie sono prive d'anima. Questo film però più che una biografia è la storia di un uomo. E Marco Turco sa come restituire al pubblico, il carattere, il pensiero di una persona che in questo caso si chiama Franco Basaglia. Quello psichiatra che, in collisione con i suoi colleghi, nei primi dei Sessanta, rivoluzionò le orribili regole [...] Vai alla recensione »
Una battaglia di civiltà, universalmente acquisita. Tant'è che - trent'anni dopo la Legge 180 che restituì lo status di esseri umani ai portatori di disagio mentale, impose la chiusura dei manicomi (luoghi di contenzione, terapie farmacologiche invasive ed elettroshock) e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio - la rete ammiraglia della televisione di stato ha prodotto (Claudia Mori per [...] Vai alla recensione »
Vado non vado vado», e andava, eccome, davanti alle telecamere. Magari dopo aver riflettuto con Franca, sua compagna nonché formidabile intellettuale, su quel conduttore che era «mona» , ma ci andava. Niente vanità, tranne forse una e neppure troppo piccola: era convinto di essere lui ad usare la tv enon viceversa. Aveva torto o ragione? Per chi come noi lo ha seguito passo passo, tenuto conto del [...] Vai alla recensione »
Altro che santino, come scrive Marcello Veneziani sul «Giornale», lo zelante house organ dell'ordine costituito che non perde nemmeno questa occasione per spargere la sua dose quotidiana di veleno. La forza del film di Marco Turco è che di Franco Basaglia non fa né un santo né un eroe: «umano, troppo umano» per non urtare il senso comune berlusconiano regolato ormai su Superman.
Franco Basaglia e la sua utopia realizzata in tema di psichiatria estrema. C' era una volta la città dei matti, miniserie appena passata su Raiuno aveva il compito gravoso di raccontare la storia dello psichiatra che ha cambiato il volto della situazione, allora e sempre: Fabrizio Gifuni il protagonista, Vittoria Puccini la «matta» simbolo dentro un canovaccio che solo a tratti rispettava schemi e [...] Vai alla recensione »
Se giustamente è stato detto che C'era una volta la città dei matti non è una delle solite fiction, ma un film vero e proprio, resta il fatto che il clima di agiografia pervade, sebbene con intelligente definizione dei caratteri, la storia di Franco Basaglia, che Raiuno ha proposto domenica e lunedì per la regia appassionata di Marco Turco e l'interpretazione efficace e coinvolgente degli interpreti, [...] Vai alla recensione »
È stata questa forse una delle lezioni di Basaglia, inserita appieno all'interno del clima del '68. Il controllo dei sani sui malati, certo. Ma anche il controllo dei normali su tutti gli altri, sulle minoranze, sulle donne, sugli oppressi. La miniserie C'era una volta la città dei matti diventa molto interessante quando questo aspetto fa capolino nella narrazione, quando l'oppressione delle istituzioni [...] Vai alla recensione »
È molto difficile descrivere un dolore che evolve perdendo di fissità. La storia dei pazienti di Gorizia della fiction C'era una volta la città dei matti, di Marco Turco, poteva cadere nell'elegia, nell'agiografia o nel grottesco. Nonostante i rischi e qualche enfasi di troppo, il risultato scenico e narrativo mi pare accettabile, anche come ricostruzione di un ambiente in cui nell'Italia anni '60 [...] Vai alla recensione »