Titolo originale | Veselchaki |
Anno | 2009 |
Genere | Commedia |
Produzione | Russia |
Regia di | Feliks Mikhaylov |
Attori | Sabina Akhmedova, Pavel Bryun, Sergei Bryun, Ingeborga Dapkunaite, Evgeniya Dobrovolskaya Nikolay Efremov, Ville Haapasalo, Aleksei Klimushkin, Danila Kozlovsky, Roman Ladnev, Renata Litvinova, Natalya Lokhvidova, Aleksandr Mokhov, Kiril Nagiyev, Ivan Nikolayev, Andrey Rudenskiy, Mariya Shalayeva, Olesya Zheleznyak. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 1 febbraio 2010
CONSIGLIATO SÌ
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Le star di uno spettacolo di travestiti di Mosca accettano di farsi intervistare da una giornalista la quale vuole fondamentalmente sapere inm base a quali scelte le loro vite siano diventate quelle di Rosa, Lyusya, Gelya, Fira e Lara i loro nomi d'arte. Rosa e' il quarantenne Robert che e' stato sposato e ha avuto un figlio ma la cui vita ha subito un violento trauma quando sua moglie e' finita in una casa di cura per malattie mentali. Lyusya era Dimitri e viveva in un villaggio conservando dentro di se' il sogno di conquistare Mosca. Una volta riuscitoci con il successo nello spettacolo en travesti ha sentito il desiderio di tornare alle origini. Gelya e' Gennady. Innamorato di Madonna sin dall'eta' di 8 anni, a 10 si e' iscritto a una scuola di danza deriso dagli altri ragazzi. Visto che la madre faceva la sarta un giorno ha deciso di vestirsi da ragazza e di andare a una festa frequentata proprio da chi lo maltrattava. Fira ha sempre avuto doti per stare sulla scena. E' capace di innamorarsi follemente cosi' come di essere incostante. Finche' un giorno il test dell'AIDS da' esito positivo. Lara e' Alexey che negli Anni Settanta si esibi' vestito da zingara dinanzi a un ufficiale comunista. Il quale rivelo' interesse per il travestimento e lo lancio' nel mondo dello spettacolo. Dove ora recita en travesti ma anche nel teatro classico. Non e' facile realizzare un film che si ispira a storie vere di attori che si travestono da donna senza cadere nel patetismo sentimentalistico oppure, ancor peggio, nell'ironia di infimo livello. Felix Mikhailov ci riesce grazie al tono disincantato che imprime alla sceneggiatura,. Non gli interessa fare del facile sociologismo e neppure portare sullo schermo dei caratteri fini a se stessi. Vuole invece raccontare delle storie di esseri umani che hanno attraversato il passaggio da un regime a una democrazia ancora non pienamente realizzata sentendo nascere in se' la ricerca di un'identita' sessuale diversa. Descrivere tutto cio' evitando le insidie della retorica non e' da tutti. Mikhailov sa farlo divertendo e facendo pensare con intelligenza.