Alta Infedeltà

Film 2010 | Commedia, 100 min.

Regia di Claudio Insegno. Un film con Biagio Izzo, Marco Messeri, Sandra Milo, Claudio Insegno, Pino Insegno, Maurizio Casagrande. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2010, durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 26 febbraio 2010 distribuito da Mediaplex Italia. - MYmonetro 1,43 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 24 novembre 2017

In Italia al Box Office Alta Infedeltà ha incassato 42,1 mila euro .

Consigliato assolutamente no!
1,43/5
MYMOVIES 0,50
CRITICA 1,40
PUBBLICO 2,38
CONSIGLIATO NO
Commedia degli equivoci tratta dall'omonima pièce teatrale dei fratelli Insegno.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 24 febbraio 2010
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 24 febbraio 2010

Filippo è un uomo sposato col vizio delle donne e delle menzogne. Legato a Magda senza amore e dentro una villa borghese alle porte di Roma, l'uomo è alle prese con una nuova e biondissima amante, che ignora il suo stato civile e ha appena acquistato la casa di fronte alla sua. Allarmato chiede aiuto a Giorgio, consigliere riluttante e amico arrendevole, che da sempre e suo malgrado gli risolve problemi e lo solleva da situazioni scomode. Questa volta però le cose sembrano mettersi male per Filippo e le sue bugie ben edificate crollano sotto i colpi assestati da una messe sconcertante di personaggi in cerca di un amante, una figlia, una fidanzata, un incendio, una bottiglia di whisky, un pollo arrosto. Tra corse a perdifiato, ingressi (in scena) trafelati, cene bruciate e crisi d'isteria collettiva, Filippo e signora ritroveranno, ciascuno a suo modo, la via della camera da letto.
Tratto dall'omonima pièce teatrale dei fratelli Insegno, Alta infedeltà lascia le tavole del palcoscenico per irrigidirsi nella sua didascalica versione cinematografica. Carlo e Pino debuttano alla regia e dirigono una commedia degli equivoci che frulla melodrammi esistenziali, situazioni surreali, ironie, tradimenti e provocazioni, senza che ciò si traduca in un'identità o un'impressione di coerenza.
Se l'intento della premiata ditta Insegno era quella di evadere dai confini della teatralità, l'intenzione fallisce miseramente. Alta infedeltà denuncia le sue origini e l'evidente impianto teatrale, scegliendo, come palcoscenico dell'irrinunciabile struttura a "numeri" e siparietti, una villa e un divano "by Natuzzi" (product placement e strumento promozionale all'interno del film). Su quello stesso divano, sollevato, traslocato, disposto e nuovamente rimosso, crollano sfiniti i tanti personaggi e collassa la commedia senza possibilità di recupero. Gli autori cercano di tenere tutto e tutti in campo con una regia macchinosa, dimenticando che le arguzie e i paradossi del comico risaltano meglio nella semplicità e nella linearità. Il precario equilibrio della commedia si sfalda definitivamente nel gioco di attori, dove Pino Insegno vede il proprio primato insidiato da altri mattatori poco propensi al ruolo di spalla: Claudio Insegno con il suo amico mite e "azzeccagarbugli" (per la sua capacità di scamparlo dai guai) e Biagio Izzo che entra con abilità avveduta a metà del film per condirlo con sapori partenopei, con l'unica gag a oltranza e con sgrammaticature del parlato che si vorrebbero esilaranti.
Non aiutano a ridurre il disequilibrio delle parti in commedia le protagoniste femminili, che più dei colleghi sembrano ignorare che quello che funziona sul palcoscenico diventa inutile o addirittura dannoso di fronte alla macchina da presa. Lo stile marcato e insistito delle attrici, combinato alle espressioni forzate e a ogni possibile clichè degli attori, rendono il film insostenibile e banalizzano un mezzo d'espressione troppo ricco per lasciarlo ai narratori di storie.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 28 febbraio 2010
vincinde

Mai visto niente di peggio. E' la prima volta che ho abbandonato una sala cinematograficaa dopo appena 30 minuti: ma già dai primi 5 pensavo di farlo. Demente. Assolutamente insignificante. Deprimente. Offensivo per l'intelligenza degli spettatori. Dire che è un film "decisamente mediocre" è già dargli una parvenza di normalità. Per me dovrebbero bruciarne le pellicole, per far si che i posteri non [...] Vai alla recensione »

domenica 28 febbraio 2010
matmico

Non ho mai visto nella mia vita un film demente di questo livello... assolutamente sconsigliato..... 8 euro di cinema buttati nel water.... vi consiglio di fare beneficienza piuttosto che vedere un film del genere.... E' un'offesa all'intelligenza umana dei veri attori e registi!!! Non a caso in nessun cinema di Milano viene proiettato ma solo in qualche cinema di provincia!!!!! ORRIBILE DA VOMITO [...] Vai alla recensione »

venerdì 26 febbraio 2010
Mystyle.asso88

Il regista Claudio Insegno,dirige una classica commedia degli equivoci riportando sullo schermo dunque,un film con gli stessi tempi comici e gags di quei cult di un tempo(per quanto riguarda noi italiani ad esempio film come Aragosta a colazione con Montesano),in chiave moderna.Una trama molto semplice,Filippo un playboy sposato ma, sempre in cerca di avventure,si ritrova improvvisamente nei guai quando [...] Vai alla recensione »

sabato 6 marzo 2010
nikovekkio

E' un film orrendo. Come ci si aspettava la trama è molto stupida, tale da riprendere integralmente le trame dei cinepanettoni, ma almeno ci si aspetta gang e battute che facciano ridere e facciano passare due minuti di leggerezza al pubblico, invece in questo film vi è l'incapacità di comprendere cosa faccia realmente ridere il pubblico. In conclusione posso esprimere il mio giudizio dicendo che si [...] Vai alla recensione »

sabato 28 aprile 2012
judas

UN FILM OFFENSIVO,PENOSI GLI ATTORI,PENOSA LA REGIA,LA FOTOGRAFIA ....DICIAMO CHE QUELLA DI UN POSTO AL SOLE E' MIGLIORE. La domanda e': perchè prendere un testo teatrale già allucinante e portarlo con la stessa struttura(per modo di dire) davanti ad una macchina da presa? gli insegno sono i peggiori comici di sempre e se la credono a dei livelli.

giovedì 29 luglio 2010
ultimoboyscout

Purtroppo 1 stella è il minimo che si possa dare ma questo pseudo-film ne merita 0...anzi zeru stelle! Come è stato già scritto ricorda come trama i classici cinepanettoni ma è recitato e girato ancora peggio. E' tra i peggiori 5-6 film che abbia mai visto in vita mia, con attori che non sono attori (almeno di cinema) e con un'imbarazzantissima Justine Mattera.

giovedì 5 agosto 2010
walchicco

CONSIDERO IL  FILM UN DOPPIO INSULTO!!!SONO ANNI CHE STO IMPAZZENDO PER SCARICARE O TROVARE E COMPRARE IL MITICO ORIGINALE FILM AD EPISODI alta infedelta' CON L'EPIDODIO DA dio E DA OSCAR DI mARIO MONICELLI CON UGO TOGNAZZI E BERNARD BLIER E MICHELLE MERCIER........................MA CHE FINE HA FATTO??DOVE REPERIRLO E RIVEDERLO  E RIGODERLO E RIAPPREZZARLO???ADESSO pino INSEGNO  [...] Vai alla recensione »

martedì 13 luglio 2010
astromelia

...una stupidata colossale !!!!!

Frasi
Ma una 'camera da letto' senza un letto è una 'camera da' e basta!
Una frase di Giuly (Justine Mattera)
dal film Alta Infedeltà - a cura di Mario Sdremenasi
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Francesco Alò
Il Messaggero

Avreste mai pensato di vedere in un film Biagio Izzo e Marco Messeri correre mano nella mano in un bosco teneramente innamorati? È l'incontro di questi due corpi attoriali distanti anni luce (Izzo reduce da Pieraccioni, Messeri da Virzì) l'asso nella manica della farsa sofisticata Alta infedeltà, scritta, diretta e interpretata da Claudio Insegno, fratello di Pino e figlio dei maestri delle entrate [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

La pochade è parigina: già a Lione l'inventiva adulterina cala. Figurarsi fuori Roma, specie se si sceglie il tono da avanspettacolo, quello che soffoca la storiella di corna di Claudio e Pino Insegno e che dal teatro è passata al cinema col titolo Alta infedeltà. Per finanziarsi con ogni possibile pubblicità, i due Insegno spostano un divano-conteso fra moglie e amante- di qua e di là, aprono il [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Guarda chi si rivede! Il teatro boulevardier, che da un secolo è dato per morto e invece continua a sopravvivere. Anche se i vizietti privati che detto teatro metteva alla berlina - affinché il pubblico borghese destinatario dello spettacolo potesse ridere di se stesso esorcizzandoli - non sono più considerati vizietti, né tantomeno rimangono segreti.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Se mai esistesse un Oscar per la commedia più sciapa dell' anno, difficilmente sfuggirebbe a questo film dei fratelli Pino e Claudio Insegno, adattamento dell' omonimo testo teatrale messo in scena nel 2005 al Teatro Vittoria di Roma. Filippo, donnaiolo sposato, ha l' idea di vivere due ménage in condominio: poiché la sua giovane amante è andata ad abitare nella villetta adiacente a quella di lui & [...] Vai alla recensione »

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